“Bring your own AI”: il decalogo per l’uso dell’intelligenza artificiale in azienda

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Un tempo si parlava di “bring your own device” (BYOD, che pare una canzone dei System of a Down): il fatto che i dipendenti usassero i propri smartphone e tablet e laptop, agganciandosi alla rete aziendale e usando i dati dell’azienda, non faceva dormire i responsabili IT. Ora si parla, invece, di “bring you own AI”: i dipendenti danno in pasto a ChatGPT e compagnia bella dati sensibili (magari dei clienti), informazioni delicate (progetti top secret), contratti e contatti, se non peggio (pensa a un responsabile delle risorse umane che carica in un LLM una scheda del dipendente…). Per questo, dopo averci lavorato con un cliente, propongo una prima proposta di decalogo, 10 regole per l’uso dei chatbot e dell’AI generativa in azienda.

L’AI in azienda

Secondo un recente studio di McKinsey, nel 2024 l’adozione dell’AI nelle aziende ha raggiunto il 72%, rispetto al 50% degli anni precedenti. Questo incremento riflette una crescente integrazione di tecnologie AI in più settori e funzioni aziendali. Le aziende riportano significativi benefici economici dall’uso dell’AI generativa, con diminuzioni dei costi e aumenti dei ricavi in diverse unità di business. Le funzioni più comuni per l’adozione dell’AI includono marketing, sviluppo di prodotti e servizi, e gestione della supply chain. Tuttavia, con l’aumento dell’adozione dell’AI, emergono anche rischi legati all’accuratezza dei dati e alla gestione della proprietà intellettuale, spingendo le aziende a sviluppare pratiche di mitigazione dei rischi.

BYOAI: come stabilire l’uso dell’AI da parte dei dipendenti aziendali

Prima di tutto l’azienda deve procedere con una valutazione approfondita delle esigenze aziendali e dei potenziali rischi associati all’adozione dell’AI. Bisogna identificare chiaramente le aree in cui l’AI sarà implementata e valutare i rischi per la sicurezza dei dati e la privacy. Questo include la mappatura dei dati sensibili che potrebbero essere coinvolti e l’identificazione delle vulnerabilità nei sistemi esistenti. Chiaramente ogni progetto di AI deve rispettare le normative vigenti in materia di protezione dei dati. In particolare, è necessario conformarsi al famigerato GDPR, che impone stringenti requisiti sulla raccolta, l’elaborazione e la conservazione dei dati personali. Per questo occorre puntare su crittografia, accesso controllato e monitoraggio. La gestione dei dati deve essere strutturata e ben documentata. Ecco cosa sarebbe necessario: data minimization (raccogliere e utilizzare solo i dati strettamente necessari per gli scopi specifici dell’AI, riducendo al minimo il rischio di esposizione di dati non necessari), data quality (assicurarsi che i dati utilizzati siano accurati, completi e aggiornati, poiché la qualità dei dati influisce direttamente sull’affidabilità dei risultati generati dall’AI) e data lifecycle management (definire chiaramente il ciclo di vita dei dati, dalla raccolta alla distruzione, garantendo che i dati vengano eliminati in modo sicuro quando non sono più necessari).

Il decalogo per l’uso dell’AI in azienda

Ecco dieci indicazioni pratiche per i dipendenti riguardo l’uso dell’intelligenza artificiale generativa.

  1. Utilizza solo strumenti di IA generativa approvati dall’azienda. Questi tool sono stati valutati per sicurezza, conformità alle normative e integrità dei dati.

  2. Non inserire informazioni sensibili o dati personali nei sistemi di IA generativa. Segui le linee guida dell’azienda per la protezione dei dati.

  3. L’IA generativa può produrre contenuti impressionanti ma non sempre accurati (vedi le cosiddette allucinazioni). Verifica sempre i risultati generati dall’IA prima di utilizzarli per decisioni aziendali o pubblicazioni.

  4. Utilizza l’IA come uno strumento di supporto (co-pilota), non come un sostituto. La collaborazione tra intelligenza umana e artificiale produce i migliori risultati.

  5. Sfrutta l’IA generativa in progetti pilota o attività meno critiche prima di implementarla su larga scala. Questo permette di capire meglio come l’IA può integrarsi nei processi aziendali senza rischi significativi.

  6. Documenta l’uso dell’IA generativa nei tuoi progetti. Specifica quali parti del lavoro sono state generate dall’IA e quali sono frutto del tuo intervento.

  7. Fornisci feedback sui risultati dell’IA. Questo aiuta a migliorare gli algoritmi e ad adattarli meglio alle esigenze aziendali.

  8. Segui le linee guida etiche dell’azienda sull’uso dell’IA. Evita di generare contenuti che possano essere considerati inappropriati, offensivi o ingannevoli.

  9. Non abusare delle capacità dell’IA. Utilizzala per migliorare la produttività e l’innovazione, senza sostituire il giudizio e la creatività umana.

  10. Lavora a stretto contatto con i team di IT e sicurezza informatica per garantire che l’uso dell’IA generativa sia sicuro e ben integrato con le infrastrutture esistenti. La collaborazione interfunzionale facilita l’identificazione e la risoluzione rapida di eventuali problemi.

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