AI generativa e prompt engineering: il metodo SO.C.RA.T.E. (articolo per Dillofacile.it)

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Nel febbraio 2024 ho scritto per il sito Dillofacile.it un articolo sul prompt engineering, o meglio sul mio metodo SO.C.RA.T.E. Lo riporto integralmente qui.

Intelligenza Artificiale Generativa e Prompt Engineering

Nel panorama sempre più complesso dell’intelligenza artificiale generativa, il prompt engineering emerge come una disciplina cruciale per ottimizzare l’interazione tra umani e macchine. Qualcuno parla di nuovo mestiere, per me è una nuova skill.

Il metodo SO.C.RA.T.E.
Lavorando su vari prompt, mi sono inventato il metodo SO.C.RA.T.E., che rappresenta una strategia innovativa e potente per affinare la comunicazione con gli strumenti basati sull’IA, come ChatGPT e compagnia bella, ribaltando la situazione: non dobbiamo essere noi a interrogare il chatbot, ma viceversa!

Il metodo socrAItico
Mi sono ispirato al metodo socratico: una forma di indagine, basata su domande e risposte che stimolano il pensiero critico e generano idee, che si trova in molte delle opere di Platone (dove Socrate è spesso il personaggio principale). In pratica, la cosiddetta maieutica.

Questo approccio può essere applicato anche al rapporto tra ChatGPT e l’utente.
Come Socrate, ChatGPT può porre domande per capire meglio le esigenze dell’utente, per guidarlo verso una comprensione più profonda della sua esigenza.

Se dovessi chiedere a ChatGPT di generare un piano editoriale per alimentare il blog della mia azienda, non è detto che in un prompt io riesca a fargli comprendere al meglio che cosa produciamo, per chi, ecc. Bisogna scatenare il ping pong.

Che cosa vuole dire “SO.C.RA.T.E.”?
“SO.C.RA.T.E.” è un acronimo, e sta per:

  • SOllecito
  • Contesto
  • RAffinamento
  • Turni
  • Esortazione

Sollecito
Il primo passo consiste nel sollecitare il chatbot, ovvero formulare una richiesta chiara e diretta.

La precisione nella domanda è cruciale. Come già visto, una richiesta vaga o generica può portare a risposte meno pertinenti. È importante essere specifici: se si desidera una risposta in un determinato ambito o contesto, questo deve essere esplicitato.

Per esempio, chiedere “Quali sono le ultime tendenze nel marketing digitale nel mercato B2C?” è più efficace di un generico “Parlami di marketing”.

Contesto
Il contesto riguarda l’inserimento di informazioni aggiuntive che possono aiutare ChatGPT a comprendere meglio la richiesta. Questo include dettagli specifici, sfumature o condizioni particolari.

Per esempio, se si chiede un contenuto che riguarda un argomento tecnico, specificare il livello di complessità desiderato nella risposta può essere molto utile.

RAffinamento
Il raffinamento – fase non indispensabile – si riferisce a ulteriori dettagli, ancora più specifici.

Per esempio, se sto chiedendo a ChatGPT di simulare un colloquio di lavoro, posso indicare il link dell’offerta.

Turni
Questo è il cuore del prompt socratico: occorre chiedere al chatbot di organizzare una conversazione a turni, una vera intervista.

Invece di aspettarsi una risposta completa e definitiva in un solo scambio, è spesso più produttivo provocare un ping pong, dove ogni risposta fornisce la base per la domanda successiva.
Questo approccio è particolarmente utile per esplorare argomenti complessi o per affinare gradualmente il focus della conversazione.

Il comando è molto semplice: “Fammi una serie di domande”.

Esortazione
Se mi limitassi a chiedere al chatbot “fammi una serie di domande”, però, avrei un problema: le farebbe tutte insieme, in una volta sola. Non va bene. Se voglio che ogni domanda alimenti la successiva, devo specificare che deve aspettare la mia risposta prima di porre la domanda successiva.

In conclusione
Il metodo SO.C.RA.T.E. è un approccio strutturato per interagire efficacemente con ChatGPT. Attraverso una buona richiesta e un dialogo a turni, è possibile ottenere il massimo dal chatbot. Provare per credere, come diceva un altro grande filosofo (non è vero, era Guido Angeli, imbonitore televisivo!).

Un esempio d’uso del metodo SO.C.RA.T.E.

Ecco l’esito:

Il video che spiega il metodo SO.C.RA.T.E.

Il mio libro sul prompt engineering

Il mio libro “ChatGPT come stai?” comprende questo e altri metodi di prompt engineering. Ecco la presentazione del libro:

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L’intelligenza artificiale nel mondo del calcio

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Il 30 novembre 2023 sono stato invitato dal dottor Luca Mongiusti per parlare di “intelligenza artificiale nel mondo del calcio” all’interno dello stadio del Cesena.

L’abstract del mio intervento

L’intelligenza artificiale sta rivoluzionando il mondo del calcio in modi precedentemente inimmaginabili, portando innovazioni che trasformano ogni aspetto del gioco, dalla preparazione atletica alla fan experience. Dopo aver spiegato che cos’è l’intelligenza artificiale, ho sottolineato l’importanza del machine learning per scouting dei giocatori e prevenzione degli infortuni, dell’uso di realtà virtuale (VR) e realtà aumentata (AR) per incrementare l’engagement dei tifosi e il ruolo dell’IA nel contrasto alle scommesse illegali. Inoltre, ho parlato di parastichi smart e dell’uso di ChatGPT per l’apprendimento e lo sviluppo delle competenze calcistiche. Questa sinergia tra IA e calcio promette nuove rivoluzioni in futuro, per esempio per un calcio senza arbitri.

Link e risorse citate

Olocip per l’analisi delle prestazioni atletiche.
Freeletics come esempio di virtual coach.
Seyu per l’engagement dei fan tramite esperienze VR.
FantaGoat e FantaAlgoritmo per il fantacalcio gestito da IA.
ChatGPT per l’apprendimento e lo sviluppo delle competenze calcistiche.

Questi strumenti e piattaforme rappresentano solo la punta dell’iceberg delle possibilità offerte dall’integrazione dell’IA nel mondo del calcio, segnalando una direzione entusiasmante per il futuro di questo amatissimo sport.

Il video riassunto

In questo video YouTube ho riassunto alcuni passaggi chiave dell’evento:

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Presentazione “Uomini che amano i chatbot” di Dusi e Bonanomi all’Università di Lugano

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Il 14 febbraio 2024 si è tenuto a Lugano, nella facoltà di teologia, l’evento “AI: evoluzione o rivoluzione?”, dove è stato presentato il libro “Uomini che amano i chatbot” (Ledizioni).

Conferenza IA Facoltà teologica Lugano

La conferenza

L’iniziativa, promossa dalla Cattedra Rosmini in collaborazione con la Fondazione Möbius e la Fondazione Pensiero Solido, si proponeva di stimolare una riflessione sul ruolo dell’intelligenza artificiale nella vita dell’uomo, che, se da un lato costituisce un’incognita e suscita molte paure, dall’altro rappresenta un’evoluzione entusiasmante e una sfida nei processi di innovazione. Proprio di fronte ai rischi che sono connessi con questa potente tecnologia, occorre pertanto attuare un approfondimento culturale. Già oggi possiamo notare quanto essa incida sulle nostre scelte, sulla libertà, sulla nostra autonomia e sulle relazioni sociali. Tutti vogliamo garantire una società basata sui valori umani anche nel domani.
Oltre l’approfondimento di queste sfide, si prenderanno in esame, in particolare, i rischi legati all’impatto ambientale e sociale, alla democrazia e alle fake news, ma anche le opportunità che offre l’AI, a patto che venga utilizzata in modo consapevole delle nuove tecnologie, oltre cieche adesioni fideistiche o pregiudizi infondati.

Relatori
Alessio Petralli Direttore della Fondazione Möbius
Antonio Palmieri Fondatore e presidente della Fondazione Pensiero Solido
Markus Krienke FTL, USI, Cattedra Rosmini
Seguirà una tavola rotonda con gli autori del libro “Uomini che amano i chatbot. Questo libro non l’ha scritto chatgpt”
Gianluigi Bonanomi Consulente e formatore sulla comunicazione digitale
Canzio Dusi Manager nel settore dell’innovazione tecnologica e scrittore
Moderazione Cecilia Brenni Giornalista

L’articolo di TicinoNews

Questo l’articolo pubblicato da TicinoNews l’indomani:

Oltre al linguaggio, durante la conferenza si è parlato di come le nuove tecnologie stiano influenzando le nostre vite tra paure e opportunità. Il punto di partenza è stato un libro, intitolato “Uomini che amano i chatbot. Questo libro non l’ha scritto ChatGPT”, realizzato dagli esperti di intelligenza artificiale Canzio Dusi e Gianluigi Bonanomi, che hanno preso parte al dibattito. “Lo abbiamo intitolato così poiché c’è una cappa di negatività attorno all’intelligenza artificiale per varie problematiche per questo strumento potente e ancora poco conosciuto”, spiega Gianluigi Bonanomi, formatore e consulente comunicazione digitale e AI generativa. “Ma c’è anche un messaggio di positività: sono un tecnico entusiasta e l’obiettivo è di mandare un messaggio d’amore”. Una delle paure, secondo Bonanomi, è proprio quella di trovarsi confrontati con qualcosa di più intelligente di noi. “Abbiamo sempre usato strumenti per superare i nostri limiti, per esempio l’auto per andare 130 km/h e non a 5 km/h quando camminiamo. Arrivare ad avere uno strumento che promette in futuro di essere più intelligente, più svelto ed efficiente di noi, può essere un problema se ne perdiamo il controllo”.

LE OPPORTUNITÀ

Ciò che i due autori vogliono far passare è però il messaggio che questa tecnologia porta con sé moltissime opportunità e che disponiamo degli strumenti per affrontare le sfide che ci aspettano. “Ci sono opportunità in molti modi”, spiega Canzio Dusi, scrittore e Operation Manager Azcom. “Nel normale mondo impiegatizio credo che chiunque abbia il desiderio di avere un assistente che abbia la conoscenza di tutti i documenti della propria azienda, come se fosse un collega anziano che sa tutto ed è sempre disponibile. Ci sono poi dei settori in cui le possibilità sono impressionanti: nel settore medico permette di evidenziare delle anomalie che mai nessun uomo riesce a vedere. In una radiografia, per esempio, una volta che viene evidenziata un’anomalia serve poi il medico, l’uomo, che capisce con la sua esperienza se è pericolosa o no. Ma quello che riescono a vedere gli strumenti di intelligenza artificiale nessuno uomo riesce a farlo”. D’altronde, l’intelligenza artificiale generativa ha bisogno sempre di uno spunto che parta dall’essere umano. “La domanda che ci si pone”, aggiunge Dusi, “è se l’intelligenza artificiale ha creatività assoluta, quindi se è in grado di inventare cose completamente nuove e in questo modo soppiantare la necessità di avere delle persone che inventano. In realtà no. L’IA non ha ancora inventato nulla”.

Il servizio della TV ticinese

Questo il servizio andato in onda su TicinoNews.

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“L’intelligenza artificiale a scuola: idee e strumenti per insegnanti e famiglie”: speech per STEP di Fastweb

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L’intelligenza artificiale sta cambiando il modo in cui viviamo e lavoriamo, e la scuola non è da meno. Non deve essere vista come una minaccia per il lavoro degli insegnanti o per le famiglie (sebbene molti studenti stiano usando strumenti come ChatGPT per fare i compiti), ma come un’opportunità per migliorare la didattica e la qualità dell’apprendimento degli studenti.

Il 30 gennaio 2024 ho tenuto un evento presso Step per fornire ai docenti le conoscenze e gli strumenti per integrare l’IA nella loro didattica in modo efficace e sicuro, con cinque proposte concrete. Qui potete rivedere l’intera registrazione dell’evento (della durata di una cinquantina di minuti):

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Presentazione di “Uomini che amano i chatbot” del 19 gennaio 2024 a Osnago (LC)

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Il 19 gennaio 2024 Canzio e io siamo stati invitati dal Centro Lazzati di Osnago (Lecco) a presentare il libro “Uomini che amano i chatbot”:

L’incontro è stato un’occasione per immergerci e riflettere sui concetti base dell’Intelligenza Artificiale. L’obiettivo era quello di presentare l’IA in modo semplice e accessibile, senza la necessità di competenze tecniche specifiche (vista la platea eterogenea). Durante l’evento, abbiamo esplorato l’IA senza pregiudizi o entusiasmi eccessivi (cosa per me difficilissima), ma con l’obiettivo di aumentare la consapevolezza su come funziona e come può essere utilizzata nella vita quotidiana. Per farlo abbiamo collegato l’IA a figure storiche e culturali come Wallace, Bach e Dini Risi, non dimenticando la cultura pop: Indiana Jones e Fantozzi.

Ecco qui la registrazione completa dell’evento:

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Come sfruttare l’intelligenza artificiale per riconoscere le immagini: la mia intervista per Silhouette Donna di Gennaio 2024

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Sul numero di gennaio 2024 di Silhouette Donna sono stato intervistato da Francesca Tozzi sul tema “computer vision”. L’articolo discute i progressi dell’intelligenza artificiale, come l’AI possa ora riconoscere immagini e fornire informazioni utili, come traduzioni di menù in lingue straniere, identificazione di prodotti per lo shopping online, e riconoscimento di luoghi e monumenti durante i viaggi. Nell’intervista ho citato strumenti come ChatGPT Plus, Bing Chat e applicazioni come Google Lens.

Questo l’incipit dell’articolo:

L’intelligenza artificiale fa un passo avanti, ora non solo risponde alle domande ma è anche in grado di riconoscere le immagini, una nuova funzione destinata ad avere interessanti risvolti utili e ricreativi. Soprattutto per le donne. Si sa infatti che gli uomini amano i computer, la tecnologia, l’intelligenza artificiale, la realtà virtuale. E che si sono tutti esaltati con l’arrivo di ChatGPT. Roba da maschi nerd quindi?  No, bando ai luoghi comuni: ci sono donne che col computer sanno fare di tutto e ragazze agili con ogni applicazione. Le possibilità dell’Artificial Intelligence (AI) sono pressoché infinite e alcune in particolare sono utilizzabili in modo facile e intuitivo per la gestione dei problemi del quotidiano. Come appunto la tecnologia che dialoga con ogni immagine.

Un video che ho girato sul tema:

Qui l’articolo impaginato:

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“Uomini che amano i chatbot” a Yugen Podcast: intervista a Bonanomi e Dusi

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Nel dicembre 2023, Canzio Dusi e io, autori del libro “Uomini che amano i chatbot“, siamo stati intervistati da Claudio Garioni per il suo podcast Yugen.

Di cosa abbiamo parlato? Abbiamo…

  • presentato il libro
  • spiegato i 3 motivi per i quali abbiamo scelto questo titolo
  • riportato diversi esempi presenti nel libro (compresi Cyrano de Bergerac, i ragazzi dello zoo di Berlino, Idiocracy, ecc.)
  • raccontato perché la prefazione l’ha fatta un teologo esperto di etica dell’intelligenza artificiale

Qui trovi la registrazione:

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Intelligenza artificiale e sostenibilità: intervista per RTL 102.5 (10 dicembre 2023)

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Il 10 dicembre 2023 sono stato invitato dal biologo Livio Marossi a intervenire, nel suo spazio “L’ecologia della felicità” su RTL 102.5. Il tema era: “Intelligenza artificiale e sostenibilità”. La tesi: l’IA si sta affermando come uno strumento cruciale per promuovere la sostenibilità ambientale. Nell’intervista, ho esplorato tre ambiti chiave

  • efficienza energetica;
  • monitoraggio dei cambiamenti climatici;
  • innovazione nei materiali.

Vediamoli uno a uno.

Efficienza energetica

L’IA può trasformare significativamente l’efficienza energetica, sia nelle industrie che nelle abitazioni. Per esempio, i sistemi intelligenti di gestione dell’energia nelle case possono apprendere le abitudini degli utenti, regolando automaticamente riscaldamento, illuminazione e altri dispositivi per massimizzare l’efficienza. Un esempio concreto è il termostato Google Nest, che può ridurre il consumo di gas per il riscaldamento fino al 12% e l’uso di elettricità per il raffreddamento fino al 15%.

Monitoraggio dei cambiamenti climatici

L’IA gioca un ruolo fondamentale nel monitoraggio dei cambiamenti climatici. L’analisi avanzata di dati provenienti da satelliti, droni e sensori terrestri permette di identificare e prevedere cambiamenti ambientali con precisione. La NASA utilizza AI e machine learning per accelerare la ricerca scientifica in questo campo. Inoltre, l’IA contribuisce alla lotta contro l’inquinamento, con sistemi intelligenti capaci di rilevare e tracciare fonti di inquinamento in tempo reale.

Innovazione nei materiali e riciclo

L’IA è alla base dello sviluppo di nuovi materiali sostenibili, impiegati in diversi settori, come l’edilizia e l’industria automobilistica. Nel campo del riciclo, l’IA ha trasformato i processi di smistamento dei rifiuti, con sistemi di riconoscimento visivo e apprendimento automatico che permettono un’identificazione e separazione più efficace dei materiali. IBM Research ha sviluppato una nuova plastica riciclabile, la VolCat, che può essere riciclata più volte senza perdere le sue proprietà.

I costi ambientali dell’IA

Nell’ultima parte dell’intervista, Livio Marossi mi ha chiesto se l’IA ha anche un costo dal punto di vista ambientale. In effetti, la gestione di data center, essenziali per le Big Tech, richiede grandi quantità di energia elettrica e acqua, non solo per il loro funzionamento ma anche per il raffreddamento. Uno studio di Google e dell’Università di Berkeley ha rilevato che l’addestramento di GPT-3 ha consumato 1.287 MWh e ha prodotto oltre 550 tonnellate di anidride carbonica equivalente. Inoltre, generare 1000 immagini con tecnologie come Stable Diffusion ha un impatto in emissioni di carbonio paragonabile a quello di un’auto a benzina che percorre più di 6,5 chilometri.

Ascolta la puntata

Qui trovi la registrazione (audio e video) della puntata:

 

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Sette film non Sci-fi per capire l’intelligenza artificiale (Gianluigi Bonanomi al Future Film Festival 2023)

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Sabato 18 novembre 2023 sono stato invitato da Fastweb Digital Academy a partecipare al  Future Film Festival di Bologna (al Dumbo) con uno speech dal titolo “Sette film (non sci-fi) per capire l’Intelligenza Artificiale“. Il senso dell’intervento era: come coniugare cinema e intelligenza artificiale? La risposta scontata sarebbe: basta parlare di fantascienza e spaziare da Kubrick a Nolan, passando per il Philip K. Dick ispiratore di Blade Runner, il recente Lei di Spike Jonze o il troppo spesso citato a sproposito Terminator. E invece la mia sfida è stata quella di partire da film che con il genere sci-fi non c’entrano nulla: da Karate kid a Indiana Jones, da Non ci resta che piangere a Mr Bean, sette pellicole che parlano prima di tutto di noi umani, perché siamo stati noi ad aver inventato computer, algoritmi, ChatGPT e quello che verrà. Ecco il video dell’evento:

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Guida a Editpad, strumento per l’ottimizzazione dei contenuti

L’intelligenza artificiale generativa non serve solo per creare contenuti, ma anche per sistemarili… L’ottimizzazione dei contenuti è il processo di miglioramento di un testo e prevede diversi passaggi. Se il contenuto viene scritto per scopi SEO, è necessario eseguire anche passaggi come l’ottimizzazione delle parole chiave e la gestione dei link interni ed esterni. Considerando il numero di passaggi da compiere, sempre più i professionisti si affidano a strumenti online per l’ottimizzazione dei contenuti.  In questo post metterò a confronto due struemnti: l’arcinoto ChatGPT ed Editpad.

Cos’è ChatGPT?

ChatGPT è un nome recente ma gigantesco nel mondo dell’intelligenza artificiale. È stato rilasciato nel 2022 e da allora è diventato piuttosto rinomato. In termini più semplici, ChatGPT è un assistente AI creato per elaborare e rispondere a qualsiasi richiesta avanzata dall’utente. Puoi chiedergli di scriverti una poesia o controllare la presenza di errori nel codice di un sito, ecc. Può letteralmente fare qualsiasi cosa, purché abbia a che fare con il testo e non contenga nulla di non etico o inappropriato.

Considerando questa ampia funzionalità, è facile apprezzare come possa essere utilizzata per l’ottimizzazione dei contenuti. Puoi inserire il tuo contenuto e dirgli di controllare il testo per eventuali errori grammaticali e di ortografia o problemi di leggibilità. Puoi anche chiedergli di analizzare il tuo testo e darti suggerimenti su come migliorarne il flusso e la leggibilità.

Cos’è l’Editpad?

Editpad è un toolkit online che comprende diversi strumenti online. Non è un assistente AI come ChatGPT. Piuttosto, è una piattaforma in cui puoi trovare strumenti per scopi specifici.

Su Editpad puoi trovare strumenti come il controllo grammaticale, il controllo del plagio, il riscrittore di articoli, il parafrasatore e così via. L’accesso è gratuito. Tuttavia, alcuni strumenti hanno alcune funzionalità bloccate dietro un paywall, ovvero devi pagare per accedervi.

Oltre agli strumenti che abbiamo menzionato, ci sono molte altre utilità che puoi trovare sulla piattaforma. Ad esempio, anche se non hanno nulla a che fare con l’ottimizzazione dei contenuti, puoi trovare cose come generatori di testo fantasiosi e generatori di testo vuoto, ecc.

Qual è il migliore per l’ottimizzazione dei contenuti? ChatGPT o Editpad

Editpad è migliore per l’ottimizzazione dei contenuti rispetto a ChatGPT.

Questa è la risposta breve a questa domanda. Tuttavia non stiamo semplicemente speculando. Ci sono molte ragioni per cui lo diciamo. Ne elencheremo alcuni ora.

1.      Editpad ti consente di verificare il plagio, ma ChatGPT no

Controllare il plagio e quindi rimuoverlo (se presente) è uno dei passaggi fondamentali dell’ottimizzazione dei contenuti. Il plagio può essere dannoso indipendentemente dalla natura del contenuto. Se scrivi per la SEO, il plagio può comportare sanzioni da parte del motore di ricerca. Se scrivi in generale per un pubblico, il plagio può danneggiare la tua reputazione e intaccare pesantemente il numero dei tuoi lettori.

Con Editpad, puoi facilmente verificare il plagio utilizzando lo strumento di controllo del plagio . Tuttavia, su ChatGPT non è disponibile tale funzionalità. Quest’ultimo non può accedere a Internet in tempo reale e, quindi, non è in grado di confrontare il contenuto con il materiale pubblicato online.

Il controllo antiplagio di Editpad è abbastanza accurato e affidabile . Si posiziona tra i primi risultati se cercato su Google. Ecco come appare.

2.      Editpad fornisce risultati accurati per il controllo grammaticale

Poiché ChatGPT è un assistente AI, è programmato per eseguire un’ampia gamma di funzioni. Di conseguenza, può essere un po’ carente. Potremmo dire che è un tuttofare e un maestro di nessuno , per darvi un’idea.

D’altra parte, il correttore grammaticale di Editpad è progettato appositamente per cercare errori grammaticali e ortografici nel contenuto. È fatto per svolgere una funzione, motivo per cui la fa meglio.

Ciò non deve significare che ChatGPT abbia sempre torto nell’individuare errori grammaticali e di ortografia. Piuttosto, può periodicamente fallire… ma ciò può comunque causare problemi. A volte, ChatGPT può essere più preciso di Editpad, ma quest’ultimo ha il vantaggio di fornire costantemente lo stesso tipo di precisione.

3.      Editpad ti consente di parafrasare in modo più semplice e veloce

La parafrasi può essere un passo utile nel processo di ottimizzazione dei contenuti. Può essere la soluzione a molti problemi diversi che possono verificarsi nel tuo articolo. Ad esempio, se il tono o la leggibilità non sono corretti (il tono non è adatto ai lettori e la leggibilità è troppo bassa), puoi parafrasare le parti problematiche e migliorarle.

Allo stesso modo, la parafrasi può essere utilizzata come antidoto al plagio. Se scrivi qualcosa e accidentalmente si verifica qualche plagio, puoi parafrasare le parti plagiate per renderle uniche.

Ora, se vuoi parafrasare alcuni contenuti con ChatGPT, devi prima caricare il sito web, accedere se richiesto, inserire il contenuto e quindi dargli istruzioni per parafrasarlo.

Questo è un processo lungo.

D’altra parte, con Editpad, puoi semplicemente caricare il sito e inserire il testo nella casella di input. Successivamente, scegli la modalità e fai clic sul pulsante per avviare il processo. Non è necessario effettuare l’accesso se non è necessario. Non è necessario scrivere una lunga richiesta per dirgli cosa fare.

Inoltre , poiché sono disponibili diverse modalità, puoi regolare il modo in cui desideri che il testo venga parafrasato.

  • Ad esempio, se vuoi parafrasare il testo per farlo sembrare più accademico, puoi semplicemente fare clic sulla modalità “Accademico”. Con ChatGPT, invece, dovrai inserire un prompt che gli dica di rendere il testo un suono accademico. Ci vuole più tempo.
  • C’è anche una modalità “Accorcia” disponibile su Editpad. Se vuoi che il testo venga parafrasato e abbreviato allo stesso tempo, puoi selezionare la modalità e il gioco è fatto.

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