L’intelligenza artificiale per i podcast: la mia intervista per l’evento di Podcaster Italia (11 ottobre 2024)

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Podcaster Italia è l’evento, tenuto l’11 ottobre 2024, rivolto ai podcaster per inaugurare una nuova era nel panorama del podcasting: un appuntamento di incontro e confronto per condividere idee e costruire insieme una community di podcaster. Sono intervenuto per parlare di intelligenza artificiale e podcast.

AI e podcasting

Dopo aver ribadito che l’AI sta entrando in tutti i settori professionali e che la nostra vita è già condizionata da machine learning e big data, anche se spesso non ce ne rendiamo conto. Qualche esempio? Cito Google Maps, Facebook, TikTok e Netflix come esempi di servizi che usano l’AI. Anche il mondo del podcasting, ovviamente, non è immune: ho citato il fatto che Google che ha introdotto in uno dei suoi strumenti la possibilità di creare automaticamente podcast da documenti. Questa notizia ha suscitato preoccupazione tra i podcaster, ma ho invitato a non farsi spaventare, sottolineando che l’AI non ci sostituirà.

Il punto chiave è che il podcaster rimane al centro del processo e l’AI può essere utilizzata per sgravarlo di alcuni lavori, come:

  • Brainstorming
  • Ricerca di contenuti
  • Stesura del testo
  • Editing
  • Promozione

Usi pratici dell’AI nel podcasting

Mi hanno chiesto di suggerire degli usi pratici dell’AI nel podcasting. Ho iniziando dicendo che una delle fasi più impegnative è quella dello studio che precede la registrazione. Ho suggerito di utilizzare Chat GPT Plus per creare un assistente virtuale personalizzato: questo può essere istruito con i documenti del podcaster, il suo profilo, il sito Web, il podcast e la linea editoriale. In questo modo, l’assistente può fornire idee più pertinenti e funzionali.

Oltre a Chat GPT Plus, consiglia altri strumenti per diversi scopi.

  • Ideazione di piani editoriali e contenuti: ChatGPT
  • Creazione di grafiche e immagini: Canva, Idiogram, Flux1.
  • Promozione: Chat GPT Plus con un GPTs dedicato alla comunicazione.
  • Analisi dei risultati: Spreaker + ChatGPT Plus.

Un consiglio per i podcaster

Mi hanno chiesto, infine, quale consiglio darei ai podcaster: non farsi spaventare dall’AI, non ruberà il lavoro ai podcaster. Ho suggerito di provare NotebookLM, uno strumento gratuito di Google che permette di:

  • caricare documenti come fonti.
  • fare domande all’AI basate su quei documenti.
  • ottenere risposte con note che rimandano al paragrafo specifico del documento da cui l’informazione è stata estratta.

Notebook LM può essere utile per:

  • abbozzare uno script;
  • promuovere il podcast;
  • confrontare prodotti;
  • analizzare schede prodotto;
  • individuare clausole vessatorie nei contratti;
  • in generale, studiare.

A differenza di ChatGPT, NotebookLM non ha allucinazioni e cita sempre le fonti.

Per riascoltare l’intervista

I vantaggi delle IA per aziende e dipendenti: la mia intervista YouTube live con Ilario Gobbi

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Ho avuto il piacere di essere ospite di Ilario Gobbi, esperto SEO, sul suo canale YouTube. Abbiamo discusso di un tema cruciale: come l’intelligenza artificiale sta trasformando le aziende e il mondo del lavoro. Durante la chiacchierata , abbiamo elencato i benefici che l’IA può portare, non solo per l’efficienza aziendale, ma anche per i dipendenti, migliorando i processi e creando nuove opportunità di crescita.

Ecco i temi trattati:

  • Introduzione: Presentazione di Gianluigi Bonanomi, consulente e formatore specializzato in intelligenza artificiale generativa, e il suo percorso professionale.
  • Crisi dell’editoria tradizionale e rivoluzione digitale:
    • Impatti del digitale e dell’automazione sull’editoria.
    • Evoluzione della carriera di Gianluigi verso la formazione e la consulenza.
  • Impatto dell’intelligenza artificiale nel mondo del lavoro:
    • Come l’IA generativa sta influenzando settori professionali, inclusi amministratori di condominio.
    • Opportunità e sfide per professionisti in contesti tradizionali.
  • Diritti d’autore e IA:
    • Questioni legali riguardanti l’uso dell’IA nei media e nelle pubblicazioni.
    • Esempio dell’accordo tra GEDI e Google.
  • Strumenti IA per le aziende:
    • Trasformazione degli strumenti IA (Notebook LM, Perplexity, CoPilot).
    • Importanza dell’integrazione efficace degli strumenti IA nelle aziende.
  • Formazione e selezione degli strumenti giusti:
    • Formazione mirata e costante per dipendenti.
    • Scelta e personalizzazione degli strumenti IA.
  • Automazione del lavoro ripetitivo:
    • Automazione delle attività aziendali e risparmio di tempo.
    • Strumenti per l’ottimizzazione della produttività.
  • Integrazione nei processi aziendali:
    • Approccio graduale con progetti pilota.
    • Bilanciare tecnologia e competenze umane.
  • Reazioni all’introduzione dell’IA in azienda:
    • Entusiasmo, paura e senso di colpa tra i dipendenti.
    • Implicazioni sull’automazione e sulla gestione del tempo lavorativo.
  • Richieste delle aziende riguardo all’IA:
    • Conferenze informative, formazione specifica e consulenza per l’implementazione.
  • Conclusione:
    • Riflessione sulle implicazioni future dell’intelligenza artificiale e il suo potenziale per rivoluzionare il modo di consumare e distribuire informazioni.

Ecco la registrazione:

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Intervista sull’AI alla maratona Ibridalia di SevenData (Milano Digital Week 2024)

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Durante la Milano Digital Week del 2024, SevenData ha organizzato la maratona Ibridalia (12 ore!): ero tra i 24 speaker, per parlare con Enrico Piacentini di intelligenza artificiale (lo scenario). Qui ho linkato direttamente il mio intervento da una ventina di minuti (abbondanti).

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L’AI nel marketing del settore moda: la mia intervista per Aracne

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La redazione di Aracne, un’innovativa piattaforma focalizzata su Fashion Tech e AI che si propone come hub principale per scoprire le ultime tendenze, connettersi con esperti del settore e partecipare a eventi esclusivi, mi ha intervista sul tema “AI e moda”. L’intevista è stata pubblicata, in lingua inglese, con il titolo “AI-Driven Marketing in Fashion: Insights from Gianluigi Bonanomi on Revolutionizing the Fashion Industry“.

La traduzione dell’intervista

Qui trovi la traduzione in italiano dell’intervista:

Continuano le interviste di Aracne, oggi con Gianluigi Bonanomi. Non credo servano presentazioni che in ogni caso lasciamo alla fine dell’articolo.

  • Hai scritto molto su ChatGPT e il prompt engineering. Puoi condividere un caso specifico in cui hai utilizzato l’AI generativa per risolvere un problema o migliorare un processo aziendale?

Certo, un caso recente riguarda un webinar che stavo per tenere. A pochi minuti dall’inizio, un committente mi ha chiesto di mandargli un test di apprendimento da somministrare ai partecipanti subito dopo il corso. Con solo cinque minuti a disposizione, ho caricato su ChatGPT Plus 300 slide e ho chiesto, con un prompt ben formulato, di creare un test con dieci domande a scelta multipla. In pochissimo tempo, ho ottenuto un test pronto per l’uso, dimostrando come l’AI possa migliorare l’efficienza e la rapidità nella preparazione del materiale formativo.

  • In che modo hai integrato l’intelligenza artificiale nei tuoi corsi di formazione? Quali benefici hai riscontrato per gli studenti e le aziende che formi?

L’intelligenza artificiale sta davvero trasformando il modo in cui formiamo e apprendiamo. Nei miei corsi, ho integrato l’AI in diversi modi: dalla progettazione dei contenuti alla loro realizzazione ed erogazione, fino al post-evento. Ad esempio, utilizzo ChatGPT per creare slide, test e materiali aggiuntivi. Questo non solo mi aiuta a risparmiare tempo, ma migliora anche la qualità dell’apprendimento per gli studenti, offrendo contenuti più personalizzati e interattivi. Le aziende con cui collaboro hanno riscontrato un notevole miglioramento nell’engagement dei dipendenti e nell’efficacia dei programmi formativi.

  • Secondo te, come può l’AI influenzare il settore della moda, specialmente nella creazione e nel marketing dei contenuti visivi? Hai esempi di come l’AI possa essere utilizzata in modo innovativo nel fashion?

L’AI ha il potenziale per rivoluzionare l’intera filiera della moda, dalla progettazione alla produzione, fino alla logistica. Nel mio campo, la comunicazione e il marketing, l’AI può generare automaticamente contenuti visivi per le campagne di marketing, personalizzando immagini e video per diversi segmenti di pubblico. Un esempio notevole è Stitch Fix, che utilizza l’AI per personalizzare le raccomandazioni di abbigliamento per i clienti, ottimizzando le strategie di marketing in base all’engagement dei consumatori. Questo non solo migliora l’efficacia delle campagne, ma permette anche una maggiore inclusività e personalizzazione nell’esperienza di acquisto.

  • Quali innovazioni o trend emergenti prevedi nel campo dell’AI che avranno un impatto significativo sulla moda e sulla comunicazione digitale nei prossimi anni?

Ci sono diversi trend emergenti che avranno un grande impatto. Materiali pubblicitari altamente personalizzati e dinamici a costi ridotti, l’uso del machine learning per prevedere tendenze e comportamenti dei consumatori con grande precisione, e l’automatizzazione di parte del processo di design sono solo alcuni esempi. Inoltre, l’AI sta diventando sempre più importante nella customer care real-time e per rendere il mondo della moda più sostenibile. Tutte queste innovazioni promettono di trasformare profondamente sia la moda che la comunicazione digitale.

  • L’uso crescente dell’AI solleva varie questioni etiche, specialmente riguardo alla privacy dei dati e all’autenticità dei contenuti. Quali sono le tue principali preoccupazioni etiche quando utilizzi questi strumenti? Come suggeriresti di affrontarle?

Le preoccupazioni etiche nell’uso dell’AI sono molteplici e riguardano la privacy, i contenuti fake, i bias, la perdita di posti di lavoro e gli algoritmi opachi. Per affrontare queste sfide, è fondamentale adottare un approccio di “ethics by design”, implementare regolamentazioni adeguate e, soprattutto, investire nella formazione. Solo attraverso una formazione continua e consapevole possiamo garantire un uso equo e responsabile dell’AI, mitigando i rischi associati e promuovendo un’adozione etica e sostenibile di queste tecnologie.

  • Per quei pochi che non ti conoscono puoi raccontarci brevemente di te.

Mi chiamo Gianluigi Bonanomi e sono un formatore nel campo della comunicazione digitale. Ho sempre avuto una passione per i libri e la divulgazione. Dopo la laurea, nel 2001, con una tesi sulle relazioni online, ho lavorato per oltre dieci anni nel settore dell’editoria informatica, principalmente come giornalista per Computer Idea. Durante quel periodo, ho scritto più di venti saggi e manuali sul digitale per editori come Mondadori, Hoepli, Franco Angeli e Editrice Bibliografica, e attualmente dirigo la collana “Fai da tech” di Ledizioni.

Oggi, mi occupo di formazione ed eventi sui temi del digitale e dell’intelligenza artificiale generativa. Ho collaborazioni con diverse istituzioni rinomate come la Business School del Sole24Ore, la Fastweb Digitale Academy, Edulia di Treccani e varie academy aziendali, tra cui Fineco ed Epson. Nel 2021 ho fondato Link&Lead, una startup innovativa che incentiva la comunicazione LinkedIn dei dipendenti aziendali tramite la gamification e l’AI. Poi, nel 2023, ho lanciato SEOJob Srl, una startup che ottimizza CV e profili LinkedIn con le giuste parole chiave grazie all’AI. Sono anche consigliere scientifico e consulente digitale per l’Istituto Affari Internazionali e titolare della cattedra di Net Marketing presso l’Accademia SantaGiulia di Brescia.

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Perché non dobbiamo avere paura dell’intelligenza artificiale? La mia intervista per il podcast “Costruire Smart” di Harpaceas

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Nel giugno del 2024 sono stato intervistato da Fabrizio Ferraris di Harpaceas per il podcast “Costruire Smart” sul tema “Perché non dobbiamo avere paura dell’intelligenza artificiale?”. Ecco la registrazione su Spotify:

L’evento di Harpaceas

A margine dell’evento “Harpaceas Community Day 2024“, sono stato intervistato sullo stesso tema:

Questi alcuni scatti dall’evento:

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“Comunicazione, marketing o social commerce? Ci pensa l’AI”: l’intervista per iFarma.net

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Il 22 febbraio 2024 sono stato intervistato dal sito ifarma.net per parlare di AI nel mondo pharma. Questa la presentazione della videointervista:

Rispondere in modo automatico alle richieste dei clienti sul canale digitale o analizzare preliminarmente gli studi scientifici per capire se valga la pena approfondirne la conoscenza: l’intelligenza artificiale fa questo e molto altro. Come spiega Gianluigi Bonanomi, formatore su comunicazione digitale e AI generativa, e docente di net marketing presso l’Accademia Santa Giulia di Brescia

Ecco il video dell’intervista:

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Presentazione “Uomini che amano i chatbot” di Dusi e Bonanomi all’Università di Lugano

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Il 14 febbraio 2024 si è tenuto a Lugano, nella facoltà di teologia, l’evento “AI: evoluzione o rivoluzione?”, dove è stato presentato il libro “Uomini che amano i chatbot” (Ledizioni).

Conferenza IA Facoltà teologica Lugano

La conferenza

L’iniziativa, promossa dalla Cattedra Rosmini in collaborazione con la Fondazione Möbius e la Fondazione Pensiero Solido, si proponeva di stimolare una riflessione sul ruolo dell’intelligenza artificiale nella vita dell’uomo, che, se da un lato costituisce un’incognita e suscita molte paure, dall’altro rappresenta un’evoluzione entusiasmante e una sfida nei processi di innovazione. Proprio di fronte ai rischi che sono connessi con questa potente tecnologia, occorre pertanto attuare un approfondimento culturale. Già oggi possiamo notare quanto essa incida sulle nostre scelte, sulla libertà, sulla nostra autonomia e sulle relazioni sociali. Tutti vogliamo garantire una società basata sui valori umani anche nel domani.
Oltre l’approfondimento di queste sfide, si prenderanno in esame, in particolare, i rischi legati all’impatto ambientale e sociale, alla democrazia e alle fake news, ma anche le opportunità che offre l’AI, a patto che venga utilizzata in modo consapevole delle nuove tecnologie, oltre cieche adesioni fideistiche o pregiudizi infondati.

Relatori
Alessio Petralli Direttore della Fondazione Möbius
Antonio Palmieri Fondatore e presidente della Fondazione Pensiero Solido
Markus Krienke FTL, USI, Cattedra Rosmini
Seguirà una tavola rotonda con gli autori del libro “Uomini che amano i chatbot. Questo libro non l’ha scritto chatgpt”
Gianluigi Bonanomi Consulente e formatore sulla comunicazione digitale
Canzio Dusi Manager nel settore dell’innovazione tecnologica e scrittore
Moderazione Cecilia Brenni Giornalista

L’articolo di TicinoNews

Questo l’articolo pubblicato da TicinoNews l’indomani:

Oltre al linguaggio, durante la conferenza si è parlato di come le nuove tecnologie stiano influenzando le nostre vite tra paure e opportunità. Il punto di partenza è stato un libro, intitolato “Uomini che amano i chatbot. Questo libro non l’ha scritto ChatGPT”, realizzato dagli esperti di intelligenza artificiale Canzio Dusi e Gianluigi Bonanomi, che hanno preso parte al dibattito. “Lo abbiamo intitolato così poiché c’è una cappa di negatività attorno all’intelligenza artificiale per varie problematiche per questo strumento potente e ancora poco conosciuto”, spiega Gianluigi Bonanomi, formatore e consulente comunicazione digitale e AI generativa. “Ma c’è anche un messaggio di positività: sono un tecnico entusiasta e l’obiettivo è di mandare un messaggio d’amore”. Una delle paure, secondo Bonanomi, è proprio quella di trovarsi confrontati con qualcosa di più intelligente di noi. “Abbiamo sempre usato strumenti per superare i nostri limiti, per esempio l’auto per andare 130 km/h e non a 5 km/h quando camminiamo. Arrivare ad avere uno strumento che promette in futuro di essere più intelligente, più svelto ed efficiente di noi, può essere un problema se ne perdiamo il controllo”.

LE OPPORTUNITÀ

Ciò che i due autori vogliono far passare è però il messaggio che questa tecnologia porta con sé moltissime opportunità e che disponiamo degli strumenti per affrontare le sfide che ci aspettano. “Ci sono opportunità in molti modi”, spiega Canzio Dusi, scrittore e Operation Manager Azcom. “Nel normale mondo impiegatizio credo che chiunque abbia il desiderio di avere un assistente che abbia la conoscenza di tutti i documenti della propria azienda, come se fosse un collega anziano che sa tutto ed è sempre disponibile. Ci sono poi dei settori in cui le possibilità sono impressionanti: nel settore medico permette di evidenziare delle anomalie che mai nessun uomo riesce a vedere. In una radiografia, per esempio, una volta che viene evidenziata un’anomalia serve poi il medico, l’uomo, che capisce con la sua esperienza se è pericolosa o no. Ma quello che riescono a vedere gli strumenti di intelligenza artificiale nessuno uomo riesce a farlo”. D’altronde, l’intelligenza artificiale generativa ha bisogno sempre di uno spunto che parta dall’essere umano. “La domanda che ci si pone”, aggiunge Dusi, “è se l’intelligenza artificiale ha creatività assoluta, quindi se è in grado di inventare cose completamente nuove e in questo modo soppiantare la necessità di avere delle persone che inventano. In realtà no. L’IA non ha ancora inventato nulla”.

Il servizio della TV ticinese

Questo il servizio andato in onda su TicinoNews.

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Come sfruttare l’intelligenza artificiale per riconoscere le immagini: la mia intervista per Silhouette Donna di Gennaio 2024

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Sul numero di gennaio 2024 di Silhouette Donna sono stato intervistato da Francesca Tozzi sul tema “computer vision”. L’articolo discute i progressi dell’intelligenza artificiale, come l’AI possa ora riconoscere immagini e fornire informazioni utili, come traduzioni di menù in lingue straniere, identificazione di prodotti per lo shopping online, e riconoscimento di luoghi e monumenti durante i viaggi. Nell’intervista ho citato strumenti come ChatGPT Plus, Bing Chat e applicazioni come Google Lens.

Questo l’incipit dell’articolo:

L’intelligenza artificiale fa un passo avanti, ora non solo risponde alle domande ma è anche in grado di riconoscere le immagini, una nuova funzione destinata ad avere interessanti risvolti utili e ricreativi. Soprattutto per le donne. Si sa infatti che gli uomini amano i computer, la tecnologia, l’intelligenza artificiale, la realtà virtuale. E che si sono tutti esaltati con l’arrivo di ChatGPT. Roba da maschi nerd quindi?  No, bando ai luoghi comuni: ci sono donne che col computer sanno fare di tutto e ragazze agili con ogni applicazione. Le possibilità dell’Artificial Intelligence (AI) sono pressoché infinite e alcune in particolare sono utilizzabili in modo facile e intuitivo per la gestione dei problemi del quotidiano. Come appunto la tecnologia che dialoga con ogni immagine.

Un video che ho girato sul tema:

Qui l’articolo impaginato:

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“Uomini che amano i chatbot” a Yugen Podcast: intervista a Bonanomi e Dusi

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Nel dicembre 2023, Canzio Dusi e io, autori del libro “Uomini che amano i chatbot“, siamo stati intervistati da Claudio Garioni per il suo podcast Yugen.

Di cosa abbiamo parlato? Abbiamo…

  • presentato il libro
  • spiegato i 3 motivi per i quali abbiamo scelto questo titolo
  • riportato diversi esempi presenti nel libro (compresi Cyrano de Bergerac, i ragazzi dello zoo di Berlino, Idiocracy, ecc.)
  • raccontato perché la prefazione l’ha fatta un teologo esperto di etica dell’intelligenza artificiale

Qui trovi la registrazione:

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Intelligenza artificiale e sostenibilità: intervista per RTL 102.5 (10 dicembre 2023)

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Il 10 dicembre 2023 sono stato invitato dal biologo Livio Marossi a intervenire, nel suo spazio “L’ecologia della felicità” su RTL 102.5. Il tema era: “Intelligenza artificiale e sostenibilità”. La tesi: l’IA si sta affermando come uno strumento cruciale per promuovere la sostenibilità ambientale. Nell’intervista, ho esplorato tre ambiti chiave

  • efficienza energetica;
  • monitoraggio dei cambiamenti climatici;
  • innovazione nei materiali.

Vediamoli uno a uno.

Efficienza energetica

L’IA può trasformare significativamente l’efficienza energetica, sia nelle industrie che nelle abitazioni. Per esempio, i sistemi intelligenti di gestione dell’energia nelle case possono apprendere le abitudini degli utenti, regolando automaticamente riscaldamento, illuminazione e altri dispositivi per massimizzare l’efficienza. Un esempio concreto è il termostato Google Nest, che può ridurre il consumo di gas per il riscaldamento fino al 12% e l’uso di elettricità per il raffreddamento fino al 15%.

Monitoraggio dei cambiamenti climatici

L’IA gioca un ruolo fondamentale nel monitoraggio dei cambiamenti climatici. L’analisi avanzata di dati provenienti da satelliti, droni e sensori terrestri permette di identificare e prevedere cambiamenti ambientali con precisione. La NASA utilizza AI e machine learning per accelerare la ricerca scientifica in questo campo. Inoltre, l’IA contribuisce alla lotta contro l’inquinamento, con sistemi intelligenti capaci di rilevare e tracciare fonti di inquinamento in tempo reale.

Innovazione nei materiali e riciclo

L’IA è alla base dello sviluppo di nuovi materiali sostenibili, impiegati in diversi settori, come l’edilizia e l’industria automobilistica. Nel campo del riciclo, l’IA ha trasformato i processi di smistamento dei rifiuti, con sistemi di riconoscimento visivo e apprendimento automatico che permettono un’identificazione e separazione più efficace dei materiali. IBM Research ha sviluppato una nuova plastica riciclabile, la VolCat, che può essere riciclata più volte senza perdere le sue proprietà.

I costi ambientali dell’IA

Nell’ultima parte dell’intervista, Livio Marossi mi ha chiesto se l’IA ha anche un costo dal punto di vista ambientale. In effetti, la gestione di data center, essenziali per le Big Tech, richiede grandi quantità di energia elettrica e acqua, non solo per il loro funzionamento ma anche per il raffreddamento. Uno studio di Google e dell’Università di Berkeley ha rilevato che l’addestramento di GPT-3 ha consumato 1.287 MWh e ha prodotto oltre 550 tonnellate di anidride carbonica equivalente. Inoltre, generare 1000 immagini con tecnologie come Stable Diffusion ha un impatto in emissioni di carbonio paragonabile a quello di un’auto a benzina che percorre più di 6,5 chilometri.

Ascolta la puntata

Qui trovi la registrazione (audio e video) della puntata:

 

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