Perché devi leggere la biografia di Elon Musk (quella scritta da Walter Isaacson)

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Elon Musk non mi è mai andato a genio, ed è un eufemismo. Anzi, lo dico: non lo sopporto. Non mi piacciono i cowboy, se non nei vecchissimi film di John Wayne. Non mi piacciono quelli che un momento prima scherzano (anche se ci dovrebbe essere un limite alla goliardia) e subito dopo danno di matto, e lo fanno da bastardi. Insomma, ho altri modelli nel mio Pantheon.

Proprio per questo se vi dico che la biografia di Musk è una meraviglia, fidatevi.

La nuova biografia di Musk

La biografia di Elon Musk, scritta da Walter Isaacson, è un’opera che va oltre la semplice narrazione della vita di un imprenditore di successo. Isaacson, noto per le sue biografie su figure come Steve Jobs, Albert Einstein e Leonardo da Vinci (tutte e tre meravigliose), ha trascorso due anni seguendo Musk come uno stalker, partecipando alle sue riunioni e intervistando persone vicine a lui. Il libro esplora la complessità psicologica (bacata) di Musk, un uomo segnato da un’infanzia difficile tra i ragazzi della via Pal e il signore delle mosche, e da un rapporto tormentato con il padre (spoiler: praticamente lo bullizzava!). Isaacson, alla fine della fiera, si chiede se i “demoni” che spingono Musk siano necessari per guidare l’innovazione e il progresso, ed è una bella provazione.

Dieci motivi per leggere questa biografia

1. Isaacson è un grande

Isaacson è un autore di un altro livello, con opere su Jobs, Einstein e Leonardo. Il libro è ben scritto e scorre facilmente, con capitoli brevi e incisivi. Sembra un romanzo di Dan Brown, con meno minchiate.

2. Capire Musk, almeno ci si prova

Il libro serve a capire perché Musk è uno “stronzo psicopatico”, influenzato da un nonno nazista e un padre bullo.

3. Dietro le quinte

Il libro offre un’analisi dettagliata delle varie imprese di Musk, come PayPal, Tesla e SpaceX, interessante non solo per chi vive di tecnologia come me. Per me interessantissimo il capitolo sulla fondazione di OpenAI con Sam Altman.

4. La Visione di Musk

Il libro ci permette di capire perché Musk è un visionario, con idee come la colonizzazione di Marte e l’uso di tunnel sotterranei sotto le città. Ma anche chip nel cervello, satelliti che condizionano le guerre (vedi guerra in Ucraina) e robotaxi.

5. L’ossessione per la qualità

Musk è ossessionato dalla qualità e dai dettagli e, cosa assolutamente rilevante per me che insegno digital marketing, ha poca considerazione per il marketing e la pubblicità. Anzi, li schifa. Il tema è che spesso funziona!

6. Perché ha fatto la pazzia di comprare Twitter?

Il libro rivela le vere ragioni per le quali Musk ha acquistato Twitter. Spoiler: è il suo parco gioco ma soprattutto ha mezzo miliardo di messaggi umani al giorno per addestrare le AI.

7. Un manuale su cosa non fare

Questo libro dovrebbero leggerlo tutti gli imprenditori e i responsabile delle risorse umane: è un meraviglioso manuale che spiega come NON trattare i collaboratori e i dipendenti.

8. La politica di Musk

Da Obama a Trump, il libro esplora le inclinazioni politiche di Musk e il suo coinvolgimento in questioni globali come la guerra in Ucraina. In pratica racconta una parabola incredibile: da sostenitore di Obama a diffusore di fake news complottiste di destra.

9. La schizofrenia comunicativa

Da genio della comunicazione a totale inetto, il libro esplora le diverse facce di Musk. Trovate geniali e colpi di testa. La Tesla nello spazio e i lanciafiamme.

10. Innovazione e Follia

Insomma, il libro mostra che a volte gli innovatori sono così pazzi da pensare di poter cambiare il mondo. Lui, tutto sommato, lo sta facendo.

L’intervista per Yugen Podcast

Il primo marzo 2024 è uscita la puntata di Yugen Podcast che riporta la mia intervista su questo libro. Buon ascolto:

 

ChatGPT per gli amministratori di condominio: come l’intelligenza artificiale può aiutarli nel lavoro quotidiano

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Tra i tanti lavori che stanno per essere investiti dalla rivoluzione dell’intelligenza artificiale, quelli che hanno a che fare con dati, compiti ripetitivi, creazione di contenuti (non creativi) e relazioni con i clienti vivranno subito degli sconvolgimenti, ma potranno anche godere dei benefici. Tra questi c’è anche l’amministratore di condominio.

I compiti dell’amministratore di condominio (e l’aiuto dell’A.I.)

Giusto per mettere in chiaro le potenzialità di questi strumenti, ho chiesto a ChatGPT (il chatbot gratuito di OpenAI che ha raggiunto i 100 milioni di iscritti in soli due mesi) quanto segue: “Elenca in tabella i compiti dell’amministratore di condominio secondo l’articolo 1130 del codice civile, inserendo una colonna i compiti e in un’altra colonna l’uso dell’intelligenza artificiale per aiutarlo” (questa serie di istruzioni si chiama, in gergo, prompt).

Compito dell’amministratore di condominio Uso dell’IA
Gestione e manutenzione delle parti comuni dell’edificio L’IA può essere utilizzata per la programmazione di interventi di manutenzione, la gestione delle forniture e la tracciabilità degli interventi effettuati.
Tenere i registri contabili del condominio L’IA può essere utilizzata per la gestione automatica delle entrate e delle uscite, la creazione di report e la tracciabilità dei movimenti finanziari.
Rappresentare il condominio in giudizio e fuori di esso L’IA può essere utilizzata per la gestione delle comunicazioni con gli avvocati, la creazione di documenti giuridici e la tracciabilità delle azioni intraprese.
Convocare e presiedere le assemblee dei condomini L’IA può essere utilizzata per la creazione di convocazioni e ordini del giorno automatici, la gestione delle votazioni e la tracciabilità delle decisioni prese.
Eseguire le deliberazioni dell’assemblea L’IA può essere utilizzata per la gestione delle esecuzioni automatiche delle decisioni dell’assemblea e la tracciabilità degli interventi effettuati.
Sorvegliare l’osservanza del regolamento di condominio L’IA può essere utilizzata per la sorveglianza automatica dell’osservanza del regolamento e la segnalazione di eventuali violazioni.
Adottare, nei limiti stabiliti dalle deliberazioni dell’assemblea, ogni atto di ordinaria amministrazione L’IA può essere utilizzata per la gestione automatica delle attività di ordinaria amministrazione, come l’emissione di fatture e la gestione dei contratti.

Interessante, non credi?

Che cos’è ChatGPT

In questo video spiego che cos’è ChatGPT, utile se non lo conosci.

ChatGPT per l’amministratore di condominio: esempi concreti

Al di là dei compiti indicati un paio di paragrafi sopra dall’intelligenza artificiale, alcuni dei quali fantascientifici (per esempio la sorveglianza e la gestione dei contatti), ho individuato alcuni modi concreti di integrare ChatGPT nel lavoro quotidiano dell’amministratore di condominio. Gli obiettivi sono quelli di aumentare l’efficienza e migliorare la qualità del servizio offerto.

Comunicazioni con i condomini

ChatGPT può essere utilizzato per inviare mail o newsletter ai condomini in modo rapido e personalizzato. Questo può essere molto utile per mantenere i condomini informati sugli eventi importanti, sulla manutenzione del condominio e sulle novità. Per esempio, tramite una newsletter o con i messaggi su WhatsApp.

Qualche giorno fa, parlando di questi argomenti con un amministratore di condominio, mi ha chiesto: “Ma posso usare questo strumento anche per rispondere a domande concrete dei condomini? Faccio un esempio: mi chiedono se si può mettere un condizionatore in facciata e lui mi risponde anche a livello normativo?”. Proviamo subito, gli ho risposto.

Ecco l’output:

Per scrupolo ho controllato, e in effetti la citazione dell’articolo 1102 è corretta. Certo, si può far di meglio. Ma basta istruire correttamente il chatbot.

Questi strumenti possono trasformarsi in ottimi aiutanti. Faccio un esempio concreto: Merlin  è un’estensione del browser Chrome, basata sull’intelligenza artificiale di OpenAI, che può aiutare l’amministratore di condominio nelle comunicazioni con i condomini. Merlin potrebbe aiutarci a rispondere alle domande comuni dei condomini e offrire informazioni sulle questioni relative al condominio. Non sostituisce, aiuta.

Contatti e contratti con i fornitori

ChatGPT può essere utilizzato per la gestione dei contatti (e contratti) con i fornitori. Per esempio, si può chiedere al chatbot di comporre una richiesta di preventivo per una fornitura per il condominio, una bozza da personalizzare. Per esempio, per la pulizia delle parti comuni.

Oppure direttamente il contratto:

FAQ

ChatGPT può essere utilizzato per creare una sezione FAQ (Frequently Asked Questions, domande frequenti) sul sito web del condominio o dell’amministratore. Questo può essere molto utile per i condomini che hanno bisogno di informazioni sulle questioni relative al condominio, considerando che spesso le domande si ripetono.

Ecco degli esempi creati direttamente da ChatGPT:

Riassunto delle riunioni

ChatGPT può essere utilizzato per creare un riassunto delle riunioni del condominio. Questo può essere molto utile per i condomini che non possono partecipare alle riunioni e per mantenere tutti informati sugli eventi importanti. In pratica ChatGPT può essere usato per riassumere il testo della riunione, precedentemente trasformato da audio a testo (esistono diversi strumenti di speech-to-text, per esempio https://speechnotes.co è gratis). Dal febbraio 2023 Microsoft, che ha investito pesantemente in OpenAI (l’azienda che ha lanciato ChatGPT), ha annunciato l’integrazione di questa opzione in Microsoft Teams.

Marketing e comunicazione

ChatGPT può essere utilizzato per la creazione di piani di marketing e comunicazione per il condominio. Questo può essere molto utile per l’amministratore di condominio che vuole comunicare la sua attività sui social. Ho chiesto all’“oracolo digitale” (lo chiamo così per scherzare) un piano di social media marketing su Instagram per un amministratore di condominio. Ecco che cosa mi propone.

  • Crea un account Instagram professionale per il tuo business con un nome utente descrittivo e un’immagine profilo coerente con il tuo brand.
  • Sviluppa una strategia di contenuti: pubblicare immagini e video che mostrino il tuo lavoro, il team e la cultura aziendale, insieme a post che diano consigli utili ai residenti del condominio e che rispondano alle loro domande frequenti.
  • Utilizzare hashtag rilevanti per raggiungere un pubblico più ampio, ad esempio #amministratoredicondominio #condominio #manutenzione
  • Interagire con il pubblico: rispondere ai commenti e ai messaggi in modo tempestivo e professionale.
  • Collaborare con altri account di nicchia su Instagram, come architetti e designer d’interni, per aumentare la visibilità e la portata del tuo account.
  • Utilizzare le funzionalità di Instagram come le Storie e le Dirette per fornire aggiornamenti sulle attività del tuo team e per creare una relazione più stretta con i tuoi follower.
  • Monitorare e analizzare i risultati delle tue attività di social media per valutare cosa funziona e cosa no e adattare la tua strategia di conseguenza.

Non male, in effetti. Quantomeno un buon inizio, un po’ generico come lo era stata la mia richiesta. Ovviamente potrei andare molto più in profondità. Per esempio, potrei chiedere di sviluppare uno dei punti elencati. Lui mi ha suggerito di pubblicare, tra le altre cose, dei contenuti. Passando quindi dalla strategia alla tattica, l’amministratore potrebbe creare post sulle attività del condominio, come eventi comunitari, manutenzione o lavori in corso. Oppure creare post informativi su temi legati alla gestione del condominio, come consigli sulla manutenzione dell’edificio o suggerimenti per la sicurezza. Anche in questo caso, possiamo delegare a lui anche la creazione dei post. Chiedo a ChatGPT di elencare 10 tipologie di video che possono animare un profilo YouTube di un amministratore di condominio, con questo prompt: “Agisci come il social media manager di un amministratore di condominio. Indicami 10 esempi di video YouTube che possono animare il profilo e che hanno come target i condomini. I temi devono essere quelli del risparmio, dell’uso delle parti comuni del condominio, delle spese, delle regole del buon vicinato, dei problemi che si solito vi sono in condominio eccetera. Indica titolo del video e 300 caratteri per spiegare lo script.”

Questo è il responso:

  1. “Come risparmiare sulla bolletta dell’acqua” – In questo video, si possono spiegare i consigli per risparmiare sulla bolletta dell’acqua condominiale, come ad esempio la verifica delle perdite o la sostituzione di vecchi rubinetti.
  2. “Come utilizzare al meglio le parti comuni del condominio” – Questo video potrebbe mostrare i diversi modi in cui i condomini possono utilizzare le parti comuni del condominio, come ad esempio la piscina, il giardino o la palestra, e come fare per prenotarle.
  3. “Spese condominiali: come vengono utilizzati i soldi” – Questo video potrebbe spiegare in modo semplice e trasparente come vengono utilizzati i soldi delle spese condominiali e come vengono distribuite le varie incombenze.
  4. “Regole del buon vicinato: come mantenere una convivenza pacifica” – In questo video si potrebbero presentare alcune semplici regole per mantenere una convivenza pacifica all’interno del condominio, come ad esempio non fare rumore di notte o non parcheggiare in modo scorretto.
  5. “Problemi comuni in condominio: come risolverli” – Questo video potrebbe affrontare i problemi più comuni che si verificano all’interno di un condominio, come ad esempio la mancata pulizia delle scale o la scarsa illuminazione, e suggerire delle soluzioni per risolverli.
  6. “Come gestire i rifiuti in condominio” – In questo video si potrebbero spiegare le regole per la raccolta dei rifiuti all’interno del condominio e come evitare di commettere errori che potrebbero causare sanzioni.
  7. “Lavori di manutenzione: come pianificarli e come gestirli” – Questo video potrebbe spiegare come pianificare e gestire i lavori di manutenzione all’interno del condominio, come ad esempio la pulizia delle grondaie o la riparazione delle scale.
  8. “Sicurezza in condominio: come prevenire gli incendi” – Questo video potrebbe presentare alcuni consigli per prevenire gli incendi all’interno del condominio, come ad esempio verificare periodicamente le prese elettriche o non accumulare troppi materiali infiammabili.
  9. “Come organizzare un’assemblea di condominio” – Questo video potrebbe spiegare come organizzare un’assemblea di condominio, come ad esempio la scelta della data, la convocazione dei condomini, la preparazione dell’ordine del giorno e la gestione delle votazioni.
  10. “Come gestire i conflitti tra condomini” – In questo video si potrebbero presentare alcune strategie per gestire i conflitti tra condomini, come ad esempio la comunicazione aperta e trasparente, la mediazione o il ricorso alle autorità competenti.

Ovviamente posso andare ancora più in profondità, facendo scrivere nel dettaglio lo script del video. Magari da far recitare a un avatar virtuale, così non ti devi nemmeno prendere la briga di metterti davanti a una telecamera. Credi che non sia possibile? Scherzi, vero? Te lo mostro. Prendiamo lo script di un video sul condominio, uno di quelli indicati sopra. Chiedo a ChatGPT di scrivermi lo script del video numero 8, quello sulla prevenzione degli incendi. Ecco che cosa ha scritto ChatGPT:

Buongiorno a tutti i condomini, oggi parleremo di un argomento molto importante: la sicurezza in condominio. La prevenzione degli incendi è fondamentale per garantire la sicurezza dei nostri condomini e dei loro beni. Ecco alcuni consigli per prevenire gli incendi all’interno del condominio.

Innanzitutto, è importante verificare periodicamente le prese elettriche e i cavi elettrici, soprattutto in quei punti in cui si accumulano molte spine. Inoltre, è importante evitare di accumulare troppi materiali infiammabili, come ad esempio carta, tessuti o riviste, e di tenere liberi i corridoi e le scale.

In caso di incendio, è importante avere a disposizione un estintore e sapere come utilizzarlo. Inoltre, è importante conoscere la posizione delle uscite di emergenza e sapere come usarle in caso di necessità.

Inoltre, è importante rispettare le norme antincendio e seguire le indicazioni del personale addetto alla sicurezza. Questo significa evitare di utilizzare le scale come deposito per i propri oggetti o di appendere oggetti alle maniglie delle porte.

In conclusione, la prevenzione degli incendi è fondamentale per garantire la sicurezza dei nostri condomini e dei loro beni. Seguendo questi semplici consigli, possiamo tutti contribuire a prevenire gli incendi all’interno del nostro condominio.

Se avete dubbi o domande, non esitate a contattarci. Grazie per l’attenzione.

Per creare l’avatar parlante uso Synthesys.io: mi permette di personalizzare tutto, oltre al testo (che ho ridotto a 1.000 battute), dalla faccia dell’avatar alla sua voce (italiana, di tale Diego), dallo sfondo (che potrebbe essere l’immagine reale del condominio, ad altri dettagli.

Ed ecco il risultato finale:

Perfettibile, certo. Forse un po’ inquietante, ma sappiate che esiste la possibilità di caricare la propria voce e persino la propria immagine (per esempio con Synthesia).

Faccio un altro esempio concreto su come creare un contenuto accattivante senza inventarsi nulla (o meglio senza lasciare troppa libertà al chatbot): posso andare sul sito dell’amministratore e prendere un testo. In questo caso un testo sulle zanzare:

A questo punto vado in ChatGPT e gli chiedo di creare tre post accattivanti, da pubblicare su Facebook, a partire da quel testo:

Chiaramente posso istruire ChatGPT su qualsiasi tema, per esempio i bonus, e chiedergli di creare post ah hoc, magari con taglio diverso a seconda dei canali di comunicazione che uso.

Studiare

ChatGPT permette a tutti i professionisti di rimanere aggiornati e studiare più velocemente. Per esempio consente di riassumere un video YouTube in pochi passaggi salienti, per capire il senso del contenuto ed eventualmente guardare solo quello che interessa. Ecco come fare:

Che cosa ci aspetta?

La rivoluzione dell’intelligenza artificiale è iniziata. Già si intravvedono gli sviluppi futuri. Con strumenti quali Personal.ai possiamo addirittura essere clonati: l’algoritmo chiede accesso al nostro io digitale (mail, messaggi, documenti, video, social, ecc.) e ci sostituisce, per esempio, nella gestione delle relazioni online, rispondendo per esempio su WhatApp come faremmo noi. Oppure strumenti come DoNotPay possono intentare cause e difendere in tribunale.
Esistono intelligenze artificiali per tutto: tenere i conti, stilare bilanci, scrivere contratti blindati e così via. E siamo solo all’inizio. Chiudiamo col botto: con GPTBoss puoi avere una serie di dipendenti non umani.

La conferenza di Milano

Il 24 febbraio 2023 sono stato invitato all’evento dell’associazione Valore Aggiunto per parlare proprio di questo temi. Lo speech si intitola: “Fenomeno ChatGPT: come l’intelligenza artificiale cambia il lavoro dell’amministratore di condominio”.

Gli eventi con Anaci

Il 18 maggio 2023 sono stato ospite di Anaci Trento per parlare di AI per gli amministratori di condominio.

Qui un momento dell’evento con Anaci di Pisa del 14 marzo 2024:

Scarica gratuitamente il libro “IA per amministratori di condominio”

Nel luglio 2024 ho dato alle stampe, per l’editore Ledizioni, il testo “L’intelligenza artificiale per gli amministratori di condominio“, dopo mesi di eventi sul tema insieme a VeryFastPeople. Il testo ha come sottotitolo “Come usare ChatGPT e gli altri chatbot per analisi documentali, verbali, assistenza clienti, marketing, comunicazione e altro” e vede anche i contributi di Francesco Paini per la prefazione, l’avvocato Andrea Broglia per la parte legale e Giorgio Danesi di Copernico per l’integrazione dell’IA nei CRM.
Il libro è in vendita su Amazon, ma è anche disponibile gratuitamente in versione PDF sulla pagina Web di VeryFastPeople, a questo indirizzo.

Ecco la presentazione del testo:

Il libro “L’intelligenza artificiale per l’amministratore di condominio” di Gianluigi Bonanomi, con contributi di Andrea Broglia e Giorgio Danesi, è una guida essenziale per gli amministratori che vogliono sfruttare le potenzialità di ChatGPT (e non solo).

Scoprirai come grazie all’innovativo CRM Copernico, l’amministratore può organizzarsi, delegare, monitorare e coordinare le attività, rendendo lo studio un’azienda dinamica e strutturata. Inoltre, imparerai ad applicare l’IA per analisi documentali, gestione verbali, assistenza clienti, marketing e comunicazione.

Questo manuale pratico, arricchito dalla prefazione di Francesco Paini, ti offrirà tanti strumenti concreti per migliorare l’efficienza e la qualità del tuo lavoro, ottimizzando i processi, risparmiando tempo e potenziando significativamente la gestione complessiva del condominio.

 

Scrivimi per organizzare un evento su ChatGPT

Il personal branding ai tempi di TikTok e del metaverso (intervista per il podcast di Thesis4U)

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Nel giugno 2022 sono stato intervistato, per il podcast Dialectic di Thesis4U, sul tema del personal branding. Ne è nata una discussione di circa mezz’ora, dove si è spaziato da TikTok al metaverso. Ecco l’intervista, buon ascolto:

 

[VIDEO] Dwight di The Office e il meccanismo dell’urgenza nella vendita online

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A partire da una scena divertente della serie TV “The Office” (USA) parlo del meccanismo dell’urgenza usato nell’e-commerce e nel marketing digitale. Buona visione:

Per info sul libro “Resistenza digitale”:

[VIDEO] Perché Facebook e Netflix hanno modelli di business opposti?

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In questo video parlo dei modelli di business opposti di Facebook e Netflix, raccontando anche come invece il modello di LinkedIn possa essere considerato ibrido.

[VIDEO] Covid e titoli dei giornali: l’abuso delle metafore militari

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Mentre scrivevo il libro sui titoli (Questo titolo spacca) ho raccolto moltissimi esempi. Stiamo parlando del 2020, molti titoli riguardavano ovviamente la pandemia. Mi sono accorto dei tanti, troppi riferimenti al gergo militaresco: da guerra a difesa, da Caporetto a rifornimenti, dall’economia di guerra al coprifuoco, da nemico invisibile a rifornimenti. Non era un vezzo solo dei giornalisti; questo discorso di Macron, pieno zeppo di riferimenti guerrafondai, passerà alla storia:

I giornalisti hanno usato frasi piene di violenza per due motivi diversi:

  • Il linguaggio militare invita alla mobilitazione.
  • Bad news is a good news: le cattive notizie fanno vendere di più (vedi videocorso sulla notiziabilità).

In questo video quindi non denuncio l’uso di quelle metafore ma, come fece Susan Sontag parlando della lotta all’AIDS, ne segnalo l’abuso. Vi troverai anche riferimenti a Nanni Moretti, il concetto di infodemia e oltre 30 esempi presi dalla stampa online. Buona visione:

 

 

Perché le foto social di Trussardi fanno schifo? 3 ipotesi campate per aria

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Alla fine del 2021 ho scoperto in alcuni gruppi di discussione dedicate alla comunicazione digitale delle conversazioni relative alla pagina Facebook di Trussardi. Il tenore delle opinioni riguardo i post, e in particolare le foto dei prodotti, era irrispettoso, come se si stesse discutendo di un lavoro di qualità infima, fatto dal classico cugino e senza budget. Mi pareva esagerato, allora sono andato a controllare. In effetti le foto erano un pugno nell’occhio:

Il tenore dei commenti era questo:

Lo stile comunicativo di Trussardi

Lo stile usato sui social da Trussardi contrasta con il posizionamento dell’azienda e con le dichiarazioni di Luna Carlotta Colferai nel 2018. L’ex Digital Marketing & Content Manager di Trussardi dichiarava:

Quindi c’è qualcosa che non va: quelle foto e quei post non trasmettono certo i valori della ricercatezza e della qualità.

La campagna social di Trussardi: 3 ipotesi campate per aria

Tra Natale 2021 e capodanno 2022 mi sono divertito a realizzare questo video dove analizzo la comunicazione di Trussardi e lancio tre ipotesi:

  1. Differenziazione
  2. Effetto nostalgia
  3. Provocazione

Nel video parlo, tra le altre cose, di vinili, shitposting, una vecchia campagna Diesel e altro ancora. Puoi guarda il video qui:

L’annuncio del metaverso: i 3 frame che svelano le reali intenzioni di Zuckerberg

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Il 28 ottobre 2021 Mark Zuckerberg ha annunciato il progetto “metaverse” e il rebranding (per qualcuno brand-washing…) dell’azienda, da Facebook a Meta: “Siamo all’inizio di un nuovo capitolo per Internet, ed è anche un nuovo capitolo per la nostra azienda”.

In quell’occasione Mark ha diffuso questo video per presentare il progetto:

In questo articolo voglio analizzare alcune frasi sotto la lente della teoria del framing.

Che cosa si intende per framing?

“Non pensare a un elefante” è un ottimo libro di Lakoff: il linguista statunitense spiega che i frame, concetto introdotto da Goffman (protagonista della mia tesi di laurea), sono “cornici mentali” che determinano la nostra visione del mondo. Perché quel titolo per il libro? Se chiedi a qualcuno di non pensare a un elefante, chiaramente lo visualizzerà nella sua testa. La negazione di un frame lo attiva.
Un esempio concreto proposto da Lakoff nel testo? Durante lo scandalo Watergate Nixon si presentò in TV così:
Nixon disse, letteralmente, “I’m not a crook”: non sono un truffatore. Ovviamente l’associazione Nixon-truffatore fu automatica. Queste associazioni sono pericolose.
Veniamo a un esempio più vicino a noi:
In questo titolo di un articolo di Internazionale vi è una deleteria associazione tra vaccini e paura. Anche se l’intento è positivo (e il pezzo ben documentato), l’esito è catastrofico. Come uno spasimante che dicesse a una ragazza: “Mettiti con me, non sono uno stupratore!”.

I 3 frame del dicrorso di Zuckerberg

“Non si tratta di passare più tempo sugli schermi; si tratta di rendere migliore il tempo che già trascorriamo.”
Messa giù così, il dubbio è proprio quello che l’obiettivo di Meta sia far passare più tempo sugli schermi: in pratica stanno costruendo l’ennesimo “walled garden“, un ecosistema chiuso che non faccia desiderare alle persone di andare altrove. Più le persone rimangono chiuse dentro al (loro) metaverso, più guadagnano raccogliendo dati.

 

“I dispositivi non saranno più al centro della vostra attenzione.”
Sicuri? Forse quello che ci sta dicendo è proprio che saranno come l’aria che respiriamo: non la vediamo ma non possiamo farne a meno.
Vediamo cos’altro ha detto Zuck:
“Il metaverso non sarà creato da una società. Sarà costruito da creatori e sviluppatori che creeranno nuove esperienze e oggetti digitali che sono interoperabili.”
Anche il questo caso il “non” tradisce le reali intenzioni di Meta. Ci sono già diversi metaversi (per esempio Decentraland, ma anche Minecraft), vogliono il loro, uno strumento proprietario. Firmato Meta, firmato Facebook.
Nella Founder’s Letter 2021, Zuck inoltre scrive:
“Non costruiamo servizi per fare soldi; facciamo soldi per costruire servizi migliori”.
Questa è bella. L’obiettivo non è il progresso dell’umanità, ma fare business ovviamente. Legittimo, per una società che non è una “no profit”. Ma il tentativo di framing è quello del mecenatismo. La stessa cosa si vede bene dal film “Il codice da un miliardo di dollari (The Billion Dollar Code)” di Netflix: Google presentò il progetto Google Earth come completamente free e senza scopo di lucro, per arricchire l’umanità, ma la realtà era ben diversa.

[VIDEO] “Da Pac-man a Squid Game, genitori digitali si diventa”: presentazione live di “Boomer a chi?”

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Il 14 dicembre 2021 Enrico Piacentini ed io siamo stati invitata da Best Business Academy a presentare, in diretta Web, il libro “Boomer a chi?“. Ecco il video dell’evento:

Questo il link per comprare il libro su Amazon:

Neolaureati e personal branding: 10 dritte per creare un profilo LinkedIn che funziona

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LinkedIn è il primo social network professionale al mondo, e con un bacino che supera abbondantemente i 700 milioni di iscritti è la scelta ideale per chi vuole migliorare la propria carriera o per chi è alla ricerca di nuove opportunità. LinkedIn è anche un ottimo strumento per i giovani che sono alla ricerca della prima occupazione: per un neolaureato o uno studente universitario, la piattaforma di proprietà di Microsoft può essere la soluzione ideale per costruirsi una propria rete di contatti ed entrare in contatto con alcune persone nel mondo del lavoro. Durante i corsi agli studenti lo ribadisco ogni volta: dovete preparare il terreno PRIMA che arrivi il momento del bisogno…

LinkedIn non è un CV online!

Piccola e doverosa precisazione: molte persone hanno l’errata percezione che LinkedIn sia una “specie” di curriculum vitae online da riempire con tutte le esperienze lavorative avute finora o il percorso di studi completato. Sbagliato: LinkedIn non è questo, è un social network che permette ai propri utenti di creare una rete di contatti e al tempo stesso un social media in cui pubblicare contenuti per aumentare la propria visibilità lavorativa.
Con LinkedIn si fa “personal branding grazie all’inbound marketing”. Traduzione: con la piattaforma di Microsoft si promuove se stessi (le proprie competenze ed esperienze) attirando i clienti/datori di lavoro, e creando contenuti di valore. Com’è facile intuire, un profilo LinkedIn è qualcosa di diverso da quelli che è possibile ammirare nei vari Monster o InfoJobs che non sono altro che un elenco infinito di competenze. Infatti, per attirare l’attenzione di un’azienda su LinkedIn non è necessario elencare quello che si è fatto in carriera: per suscitare interesse, bisogna pubblicare un paio di articoli (anche dei commenti a post) e inserire delle parole chiavi per essere trovati da un recruiter.

Un neolaureato non ha esperienza…

Partendo dal presupposto che un neolaureato non ha alcuna esperienza lavorativa da segnalare, è possibile completare un profilo LinkedIn con altre preziose informazioni. Per esempio, si possono evidenziare le esperienze maturate all’estero, gli stage e tirocini effettuati, il progetto della tesi e le attività extra-scolastici svolte e altro ancora (magari un blog che si tiene): insomma, tutto può essere usato per attirare l’attenzione di un’azienda.

È importante mostrare il proprio interesse per le aziende per cui si sogna di lavorare. In che modo? Pubblicando articoli dedicati, condividendo e commentando materiale utile o seguendo alcune figure di riferimento all’interno della stessa azienda. È importante, poi, valorizzare il proprio percorso accademico conseguito (è consigliabile inserire gli esami e i voti ottenuti in alcune materie utili per alcune aziende) e, soprattutto, aggiornare costantemente il proprio profilo.

L’importanza di avere un profilo LinkedIn sempre aggiornato

LinkedIn viene utilizzato dalle aziende in tutto il processo di selezione del personale. Per un recruiter o un head hunter il social network di Microsoft è molto di più un immenso database di CV online: LinkedIn può essere sfruttato per fugare qualche dubbio (come “fact checking” per controllare quello che il candidato ha detto) o per trovare determinati profili professionali in qualsiasi momento (basta inserire una keyword è il gioco è fatto!). Migliorare il profilo LinkedIn prima di mettersi alla ricerca di un nuovo lavoro è fondamentale, per un giovane alla ricerca della prima occupazione o un neolaureato ancor di più. Ecco come migliorare il proprio profilo in 10 passi.

1) Il riepilogo

Un profilo LinkedIn, per essere efficace, deve essere sempre aggiornato. È consigliabile apportare miglioramenti o aggiungere contenuti ogni settimana (se possibile anche ogni due o tre giorni). Non è solo importante scegliere con cura i contenuti da proporre, bisogna anche preparare e studiare con la dovuta attenzione ogni sezione del profilo (dalla semplice foto fino al riepilogo) perché è il proprio biglietto da visita. Una delle sezioni più importanti del profilo di questo social network professionale è quella chiamata “riepilogo”, o Informazioni, la descrizione che si trova immediatamente sotto al Sommario, o headline.

Che cos’è il riepilogo? Non è altro che il biglietto da visita di un utente, il riassunto del suo percorso professionale. È una delle prime cose che un recruiter va a controllare: non essendoci molto a spazio a disposizione questa presentazione dev’essere impostata in modo semplice e chiaro. Nel caso di un neolaureato, o studente, è importante mettere in risalto il percorso accademico, i docenti e i corsi frequentati, i progetti svolti o gli stage sostenuti, le attività extra-scolastiche svolte, i propri punti di forza e gli obiettivi che si vogliono conseguire. Possono bastare poche frasi ben costruite per attirare l’attenzione di un selezionatore del personale: nel caso si abbia molto da raccontare, è consigliabile sfruttare degli elenchi puntati per renderlo più facilmente leggibile.

2) Il sommario

Oltre a lavorare sul riepilogo è importante concentrarsi anche sul Sommario (chiamato anche headline) di un profilo LinkedIn. Qui lo spazio per scrivere è ridotto all’osso: solitamente si aggiungono qualche parola chiave, la propria qualifica professionale e l’azienda per cui si lavora. Non c’è molto altro da aggiungere in quei pochi caratteri a disposizione. Qui è importante selezionare con cura quello che si scrive: se si riesce ad attirare l’attenzione di un recruiter o di un visitatore successivamente andranno a controllare l’intero profilo LinkedIn. Nel caso di un neolaureato è importante segnalare l’università frequentata, mettere una keyword attinente alla posizione lavorativa che si sta cercando o all’azienda in cui si vorrebbe lavorare.

Facciamo degli esempi. Per intenderci, così non va:

Neolaureato in cosa?!?

Questo va già un po’ meglio, anche se l’appello al primo ingaggio non mi fa impazzire (senza parlare del banner ingiustificabile):

Ecco invece un esempio virtuoso:

Perché quest’ultimo caso è il migliore? Per una questione di LinkedIn SEO (ottimizzazione delle parole chiave per intercettare le ricerche): un’azienda sanitaria potrebbe cercare la keyword “riabilitazione neuropsicologica”.

3) Creare un network di contatti

Creare una buona rete di contatti: un profilo LinkedIn per avere successo ed essere apprezzato dai vari recruiter e selezionatori deve avere un buon network. Avere pochi contatti non è mai un buon segno agli occhi di un head hunter. Solitamente si aggiungono colleghi ed ex colleghi con cui si lavora/lavorava: in questo caso specifico, è importante inserire amici e altri studenti dell’università frequentata, oltre ai docenti che possono dare quel pizzico di credibilità in più al profilo. Se si è fatto qualche stage, anche in questo caso vanno aggiunte le persone con cui si è collaborato.

4) L’importanza delle segnalazioni/referenze

In ogni profilo LinkedIn c’è una sezione dedicata alle segnalazioni o referenze (leggi Le referenze di LinkedIn: cosa sono, come chiederle e come usarle in maniera efficace). Si tratta di una serie di commenti fatti da altri utenti che hanno avuto modo di lavorare o collaborare con il soggetto che le richiede. La segnalazione, solitamente, viene fatta da un ex collega, un cliente, un manager e via dicendo. Nel caso di un neolaureato si può chiedere una segnalazione ad altri ex studenti con cui si sono svolti dei progetti o persone con cui si è collaborato durante uno stage. Un buon modo per ottenere segnalazioni/raccomandazioni è quello di farle agli altri. È consigliabile iniziare con qualche amico e aspettare che ricambi il favore.

5) Il portfolio dei lavori

Arricchire il proprio profilo con una serie di presentazioni su un lavoro che si è fatto durante uno stage o una collaborazione (si può aggiungere anche la propria tesi) può essere una bella idea per suscitare l’interesse di un recruiter. Se si gestisce un blog o un sito può essere interessante aggiungere un’anteprima e così via. Altra idea: inserire, nella sezione Traguardi raggiunti, un progetto (per esempio la tesi di laurea).

6) Luogo dove si vive o ci si trova

Un’altra importante aggiunta da inserire nel profilo LinkedIn è il luogo in cui ci si trova o si vive. Può essere vantaggioso aggiungere questa informazione, soprattutto per i recruiter. Per un giovane appena laureato può essere importante specificare all’interno del profilo LinkedIn la disponibilità a trasferirsi altrove.

7) Una foto professionale

Scegliere la prima foto che si trova sul desktop o direttamente dalla propria bacheca di Facebook per aggiungerla al profilo LinkedIn è un errore da non fare. La foto è il proprio biglietto da visita e va selezionata con cura. Un buon profilo LinkedIn ha nel 99% dei casi una foto assolutamente perfetta. Un altro errore da non fare è quello di non inserire nessuna immagine. È consigliabile rivolgersi a qualche professionista del settore per avere una foto professionale: se si punta sul “fai da te” è necessario prestare attenzione a un paio di cose. Lo sfondo, per esempio, va scelto con attenzione, così come l’abbigliamento (è consigliabile scegliere quello che si indosserebbe in sede di colloquio, per esempio). Un sorriso, poi, vale più di cento parole (assolutamente da evitare la risata sguaiata!).

8) Personalizzare l’URL

Avere un URL personalizzato del proprio profilo LinkedIn è fondamentale soprattutto per apparire più in alto nelle ricerche dei recruiter. L’URL che viene proposto da LinkedIN è una stringa casuale di lettere e di numeri: va personalizzato assolutamente. Leggi LinkedIn: come sistemare il Vanity Url.

9) Creare contenuti utili

Anche se non si hanno ancora esperienze lavorative da aggiungere al proprio profilo, è sempre possibile dimostrare a un recruiter di essere la persona giusta per una determinata posizione lavorativa. Per questo motivo, è consigliabile creare e condividere contenuti utili che ti appassionino e che possano mettere in evidenza le tue competenze e potenzialità.

10) Sfruttare hashtag, tag e gruppi specifici

Sfruttare hashatag e tag (menzioni) per indicare le competenze e farsi trovare all’interno del motore di ricerca è la chiave del successo, così come partecipare a qualche gruppo di interesse. È consigliabile sceglierne qualcuno dedicato al settore o azienda per cui si è interessati a lavorare. In questo modo si possono conoscere altre persone da aggiungere alla propria rete di contatti.

 

Infine, è importante ricordarsi che LinkedIn è un social network professionale basato sulla fiducia: è consigliabile aggiungere “solo” persone che si conoscono veramente, soprattutto all’inizio, inserire informazioni e raccomandazioni veritiere. In questo modo è possibile iniziare con successo la propria carriera lavorativa.

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