Webinar “Perchè l’intelligenza artificiale fa tanta paura (e perchè non dovrebbe)” online gratis su ioformo.it

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L’intelligenza artificiale è da un paio d’anni, dal lancio di ChatGPT, al centro di dibattiti accesi, tra entusiasmi e timori. La paura nasce soprattutto dall’idea che le macchine possano sostituire gli esseri umani, controllare aspetti della nostra vita quotidiana o addirittura sfuggire al nostro controllo in stile Terminator. Queste preoccupazioni, alimentate da rappresentazioni cinematografiche e da una comprensione ancora limitata del funzionamento delle IA, possono portare a diffidenza e resistenza al cambiamento. Per questo ho voluto provocatoriamente intitolare il mio primo webinar per ioformo.it, così: Perché l’intelligenza artificiale fa paura (e perché non dovrebbe).

Nel webinar, tenuto in diretta il 17 aprile 2025, parto dal presupposto che  l’IA non è un’entità senziente: è uno strumento creato dall’uomo, programmato per risolvere problemi e migliorare l’efficienza di molte attività. Se usata con etica e consapevolezza, può rappresentare una potente alleata nella medicina, nella sostenibilità ambientale, nella sicurezza e nell’educazione. Ma soprattutto ChatGPT e gli altri LLM e chatbot possono rappresentare un aiuto fondamentale nel lavoro e nella vita di tutti i giorni. Per questo ho voluto portare degli esempi concreti.

Qui trovate l’intera registrazione dell’evento (43 minuti in tutto, domande comprese) ad accesso gratuito:

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Intelligenza artificiale per sindacalisti: esempi d’uso pratico

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L’intelligenza artificiale sta trasformando il mondo del lavoro a una velocità impressionante. Questo articolo mostra come l’AI può diventare un alleato prezioso nelle attività quotidiane anche del sindacalista, frutto di una serie di corsi che ho tenuto con dirigenti, delegati e impiegati di un’importante sigla sindacale.

Parto da un presupposto: i sindacati si stanno muovendo per tutelare i lavoratori, come evidenziato, per esempio, dalla memoria della CGIL per l’audizione sull’intelligenza artificiale del 7 febbraio 2024, dove si sottolinea la necessità di un approccio etico e regolamentato all’IA, evidenziando l’importanza di tutelare i diritti dei lavoratori e di garantire che l’adozione di queste tecnologie avvenga in modo equo e trasparente.

Io però voglio parlare dell’adozione dell’AI all’INTERNO del sindacato. Elencherò applicazioni pratiche, strumenti utili già disponibili (e in buona parte gratuiti) e come affrontare le sfide che questa tecnologia comporta, lasciando da parte – per una volta – i peana delle Cassandre che vedono solo conseguenze nefaste, instupidimento generale e perdita indiscriminata di posti di lavoro (i “terminator-isti” spopolano). L’AI non è fantascienza, ma un insieme di strumenti concreti che possono potenziare il lavoro sindacale, permettendo di operare in modo più intelligente, efficiente ed efficace, al fine di liberare tempo dalle incombenze a basso valore aggiunto per potenziare la parte relazionale e di  problem solving.

Analisi documentale (CCNL, leggi e accordi)

Quante ore passi a studiare CCNL, leggi, circolari interne, verbali di accordo? L’AI può accelerare enormemente questo lavoro fondamentale. Immagina di poter caricare un intero contratto collettivo o una nuova normativa e ottenere in pochi istanti:

  • Un riassunto dei punti salienti, per cogliere subito l’essenziale.
  • Risposte precise a domande specifiche (“Cosa prevede l’articolo X riguardo i permessi retribuiti?”).
  • Una bozza di FAQ (Frequently Asked Questions, domande poste di frequente) pronta all’uso per rispondere ai dubbi più comuni degli iscritti.

L’AI eccelle anche nella comparazione tra documenti, per esempio usando l’ottimo NotebookLM. Devi analizzare le differenze tra il vecchio e il nuovo testo di un rinnovo contrattuale? O confrontare due diversi accordi integrativi aziendali? Strumenti basati sull’AI possono evidenziare automaticamente aggiunte, rimozioni e modifiche, facendoti risparmiare tempo prezioso e riducendo il rischio di sviste. Questi sistemi utilizzano tecnologie come l’Elaborazione del Linguaggio Naturale (NLP) e l’Apprendimento automatico (Machine learning) per comprendere il linguaggio specifico di contratti e normative.

NotebookLM di Google (gratis per 50 domande al giorno su 50 documenti contemporaneamente) permette di caricare i tuoi documenti (PDF, testi, presentazioni) e l’AI risponde alle tue domande basandosi esclusivamente su quel materiale, citando le fonti precise all’interno dei file. Perfetto per creare FAQ affidabili o analizzare materiale specifico senza “inventare” informazioni.

Chiaramente si può usare anche l’arcinoto ChatGPT (e in alternativa Gemini o Claude): ottimi per riassumere testi lunghi, generare bozze di spiegazioni semplici, rispondere a domande generali sul contenuto. Ricorda sempre di verificare le informazioni critiche, poiché questi modelli più generali possono talvolta commettere imprecisioni (le cosiddette “allucinazioni”). Per ricerche approfondite invece suggerisco la “Deep Research” di Gemini oppure Perplexity: ideali per ricerche approfondite, capaci di consultare anche fonti accademiche o legali online per integrare l’analisi dei tuoi documenti con un contesto più ampio.

Il più grande sindacato belga sta sperimentando un sistema AI sviluppato internamente per gestire l’enorme volume di email ricevute dai suoi 1.5 milioni di iscritti. L’AI categorizza automaticamente le email, identifica le richieste urgenti e mette in evidenza le domande specifiche contenute nel testo, aiutando lo staff a rispondere in modo più efficiente e mirato.

Se cerchi invece strumenti specifici di analisi legale/contrattuale, esistono piattaforme AI specializzate che offrono funzionalità avanzate per l’analisi di documenti: identificano clausole chiave, valutano potenziali rischi, estraggono dati specifici (nomi, date, obblighi) e confrontano versioni in modo molto dettagliato. Un esempio è Luminance.

L’adozione di questi strumenti permette di gestire grandi volumi di testo con maggiore velocità e accuratezza, liberando tempo prezioso da dedicare ad attività strategiche o al supporto diretto ai lavoratori. È importante però fare una distinzione: strumenti come NotebookLM garantiscono risposte ancorate ai tuoi documenti, mentre LLM generali come Gemini richiedono una verifica più attenta per usi critici.

Simulazione di scenari

Una delle domande cruciali durante una trattativa è: “Cosa cambia concretamente per i lavoratori se accettiamo questa modifica al contratto?” L’AI può aiutarti a simulare scenari complessi. Fornendo all’intelligenza artificiale il testo del contratto attuale e le modifiche proposte (per esempio: un nuovo sistema di turnazione o una diversa struttura salariale), puoi chiedere di analizzare gli impatti specifici:

  • Come cambierebbe la retribuzione media per i lavoratori part-time?
  • Quali sarebbero le conseguenze sul monte ore annuo per chi fa trasferte?
  • Ci sono categorie di lavoratori penalizzate o favorite dalla proposta?

Puoi anche esplorare diverse ipotesi (“E se l’indennità fosse X invece che Y?”) per prepararti meglio alla negoziazione, avendo già un quadro più chiaro delle possibili conseguenze. Strumenti AI possono analizzare pattern e fornire previsioni basate sui dati testuali forniti.
Attenzione: l’AI fornisce analisi basate sul testo e sui dati che le fornisci. La valutazione finale, che tiene conto del contesto aziendale specifico, delle dinamiche relazionali e degli aspetti non quantificabili, richiede sempre il tuo giudizio esperto e la tua sensibilità sindacale. L’AI è un supporto all’analisi, non un sostituto della strategia negoziale.

Quali tool usare a questo scopo? Insisto su ChatGPT, meglio se nella versione Plus (20 dollari al mese). Il celebre chatbot permette di analizzare i testi forniti e rispondere a domande “what-if”. La qualità dell’analisi dipende molto da come formuli la domanda (il cosiddetto “prompt”) e dalla chiarezza dei dati che inserisci. Potrebbero emergere strumenti analitici più avanzati, magari derivati dal mondo della finanza o della data science (come Julius.ai), adattabili a simulazioni economiche più complesse, ma potrebbero richiedere competenze specifiche per essere utilizzati efficacemente.
Utilizzare l’AI per queste simulazioni può quindi arricchire la fase preparatoria di una negoziazione, permettendo di valutare rapidamente diverse opzioni e i loro potenziali effetti, trasformando l’AI da semplice strumento di lettura a supporto strategico.

Comunicare meglio

La comunicazione è il cuore dell’attività sindacale. L’AI può darti una mano significativa per renderla più efficace, tempestiva e inclusiva: per esempio per rispondere a mail e messaggi, specialmente per quesiti ripetitivi legati a contratto, normative, o procedure interne. Puoi usare l’AI per generare bozze di risposta rapide, coerenti e precise, personalizzandole dove necessario. Un delegato sindacale mi ha raccontato di aver risposto a una contestazione al suo assistito in cinque minuti (contando dalla ricezione all’invio della PEC).
Altra idea: spiegare le buste paga. Caricando il file o la scansione della busta (ovviamente anonimizzata!) e le relative regole contrattuali, l’AI può aiutare a generare spiegazioni chiare e semplici per le diverse voci (retribuzione base, straordinari, trattenute, TFR, ecc.). La stessa cosa vale per documenti patronali, estratti contributivi e così via.
Ho anche pensato: hai iscritti che non parlano bene l’italiano? L’AI abbatte le barriere linguistiche. Puoi tradurre comunicazioni importanti, convocazioni per riunioni, sintesi di accordi in moltissime lingue (ChatGPT ne parla oltre 90!), quasi in tempo reale (in realtà con Microsoft Translator pure in diretta). Strumenti avanzati permettono anche di tradurre audio e video mantenendo un parlato naturale o sincronizzando il labiale (vedi il mio esperimento con HeyGen), di fatto clonandoti.

Userei i chabot anche per creare contenuti di comunicazione. Hai bisogno di scrivere un comunicato stampa, un post per i social media, un articolo per la newsletter o un volantino? L’AI può generare bozze, suggerire titoli efficaci, adattare il tono di voce al canale scelto, correggere i tuoi testi (vedi il prompt qui). Puoi anche usare l’AI per creare immagini originali e realistiche (prova Ideogram).

Puoi realizzare in pochi istanti presentazioni efficaci per accompagnare i tuoi messaggi: pensa se il nuovo accordo sindacale si trasformasse automaticamente in slide (puoi farlo con Gamma e altri tool). Si possono usare strumenti AI per sviluppare materiali formativi e contenuti per workshop, del resto il chatbot aiuta a creare risorse più coinvolgenti, a personalizzare i contenuti per diversi stili di apprendimento e a garantirne l’inclusività.

Sfruttare l’AI per la comunicazione non significa solo risparmiare tempo su compiti routinari, ma anche migliorare l’accessibilità e l’inclusività (spesso mostro come usare i chatbot per individuare e i rimuovere i bias), raggiungendo tutti gli iscritti nella loro lingua e con formati diversi.

Eventi, riunioni e dati degli iscritti

L’efficienza organizzativa interna è cruciale per liberare risorse da dedicare alla tutela e alla contrattazione. Ecco come l’AI può supportare l’organizzazione sindacale.

Organizzazione di eventi: l’AI può assistere nella pianificazione di riunioni, assemblee o eventi formativi. Può aiutare a identificare le date migliori analizzando calendari (se integrata), generare bozze di inviti e programmi, automatizzare l’invio di promemoria.

Verbalizzazione automatica di riunioni: basta passare ore a trascrivere! Strumenti AI possono registrare e trascrivere automaticamente l’audio di riunioni (online o in presenza), assemblee, convegni. Tactiq e MeetGeek registrano ogni dettaglio delle riunioni online. Il già citato NotebookLM di Google può trascrivere e analizzare gratuitamente file fino a 200 Mb! Se la riunione è in presenza, esistono strumenti hardware come Plaude per registrare e digitalizzare tutto. Ma non solo: l’AI è in grado di generare riassunti concisi, identificare i punti chiave discussi, estrarre le decisioni prese e le azioni da intraprendere (action item), spesso indicando anche chi le ha proposte o se ne è fatto carico. Una vera rivoluzione per la gestione dei verbali e il follow-up.

Gestione e analisi dei dati degli iscritti: l’AI può aiutare ad analizzare i dati degli iscritti – sempre in modo aggregato e anonimizzato, nel pieno rispetto della privacy e del GDPR – per ottenere informazioni strategiche. Per esempio, puoi capire meglio le esigenze dei diversi gruppi di iscritti, identificare i fattori che influenzano l’iscrizione o l’abbandono (churn analysis), misurare l’efficacia delle campagne di comunicazione o dei servizi offerti. Queste analisi supportano decisioni più informate e mirate. Esistono piattaforme CRM (Customer Relationship Management) con funzionalità AI integrate, strumenti specifici per l’analisi dati come Julius.ai, o funzionalità AI all’interno di software gestionali per associazioni.

Va ribadito che l’uso di AI per analizzare dati sensibili come quelli degli iscritti solleva questioni etiche e di privacy fondamentali, che devono essere gestite con la massima cura e trasparenza, in linea con i valori del sindacato.

Preparare le negoziazioni

Affrontare una negoziazione richiede una preparazione meticolosa. L’AI può diventare un valido strumento in questa fase per i seguenti compiti.

  • Ricercare informazioni strategiche sulla controparte (azienda, management): utilizzando strumenti capaci di Deep Research come Gemini, puoi analizzare informazioni pubbliche come profili LinkedIn, notizie recenti, dati finanziari (se disponibili), dichiarazioni passate, recensioni, per comprendere meglio il contesto, gli interessi e gli stili negoziali dei tuoi interlocutori.
  • Analizzare dati economici e di settore: l’AI può aiutarti a elaborare rapidamente dati di bilancio, andamenti di mercato, statistiche occupazionali per supportare le tue richieste con evidenze concrete.
  • Preparare le argomentazioni: puoi usare l’AI per aiutarti a strutturare le tue posizioni negoziali, identificare i punti di forza e di debolezza, e persino anticipare le possibili obiezioni della controparte, generando possibili risposte.

Per simulare una negoziazione puoi usare il mio metodo SO.C.RA.T.E.

Creare chatbot di assistenza

La maggior parte delle domande degli iscritti è ricorrente. Pensa, per esempio, ai quesiti legati alla riforma delle pensioni, ai congedi parentali, alla NASPI spiegati in modo semplice. Perché non istruire un chatbot per rispondere al posto tuo? È possibile creare chatbot informativi (assistenti virtuali basati su modelli come ChatGPT, magari personalizzati come GPTs) addestrati specificamente su normative pensionistiche, circolari INPS, contratti collettivi eccetera. Questi chatbot possono rispondere 24/7, 365 giorni all’anno (senza ferie né malattia!).

Certo, l’AI potrebbe aiutare ad analizzare la correttezza dei calcoli pensionistici o della durata della NASPI, confrontando i dati individuali dell’iscritto (forniti in modo sicuro) con le normative vigenti. Tuttavia, data l’estrema complessità, le variabili individuali e le implicazioni legali, questo tipo di verifica richiede oggi ancora una fondamentale supervisione umana esperta e strumenti molto specifici, non ancora diffusi.

AI e regolamentazione in ambito sindacale

L’utilizzo dell’intelligenza artificiale da parte delle organizzazioni sindacali non è solo una possibilità futura, ma una realtà già in atto. Vediamo alcuni esempi concreti, sia in Italia che all’estero.

Partiamo dal Belpaese. Accordo SLC CGIL – Afiniti: un caso pionieristico di contrattazione dell’algoritmo. SLC CGIL ha negoziato un accordo specifico con un’azienda (Afiniti) che fornisce un sistema AI per ottimizzare l’instradamento delle chiamate nei contact center. L’accordo definisce chiaramente le finalità dello strumento e, soprattutto, stabilisce limiti precisi al suo utilizzo: non può essere usato per discriminare lavoratori, modificare contratti o orari, né per valutazioni legate a premi o avanzamenti di carriera. Questo dimostra come la contrattazione possa governare l’uso dell’AI per tutelare i diritti dei lavoratori.

Ora andiamo all’estero. A livello europeo e internazionale, i sindacati si stanno muovendo in modo coordinato. L’ETUC (Confederazione Europea dei Sindacati), UNI Global Union e ITUC (Confederazione Sindacale Internazionale) stanno sviluppando strategie, promuovendo la negoziazione collettiva sull’AI, partecipando alla definizione di standard tecnici (es. per l’AI Act) e chiedendo regolamentazioni internazionali vincolanti (come una Convenzione ILO sul lavoro digitale). L’Accordo Quadro Europeo sulla Digitalizzazione del 2020, che qui riporto integralmnte, include già un capitolo sull’AI.

Digitalisation2020

Questi esempi mostrano che il movimento sindacale sta affrontando attivamente la sfida dell’AI, passando da una posizione di semplice reazione a strategie proattive che includono la sperimentazione interna, la contrattazione a livello aziendale e settoriale, e l’azione politica per definire regole che garantiscano uno sviluppo dell’AI antropocentrico e rispettoso dei diritti dei lavoratori.

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Prompt Engineering, scarica il whitepaper di Google

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Il whitepaper di Google “Prompt Engineering”, redatto da Lee Boonstra e pubblicato nel settembre 2024, è una guida completa di 69 pagine che esplora le tecniche e le migliori pratiche per ottimizzare le interazioni con i modelli linguistici di grandi dimensioni (LLM) come Gemini, ChatGPT, Claude e LLaMA.


Cos’è il Prompt Engineering?

Il prompt engineering è l’arte di progettare input testuali che guidano i LLM a generare risposte accurate e pertinenti. Poiché i LLM predicono il prossimo token basandosi sui dati di addestramento, la formulazione del prompt influisce direttamente sulla qualità dell’output. Questo processo è iterativo e richiede attenzione alla scelta delle parole, alla struttura e al contesto del prompt.​


Le tecniche di prompting citate nel whitepaper

Il whitepaper analizza diverse strategie di prompting:

  • Zero-shot, One-shot e Few-shot: fornire da nessun esempio a pochi esempi per guidare il modello.​

  • Prompting contestuale, di sistema e di ruolo: definire il contesto, le istruzioni di sistema e i ruoli per influenzare le risposte del modello.​

  • Step-back prompting: incoraggiare il modello a riflettere prima di rispondere.​

  • Chain of Thought (CoT): guidare il modello attraverso passaggi logici per migliorare il ragionamento.​

  • Self-consistency e Tree of Thoughts (ToT): generare e valutare più percorsi di pensiero per aumentare la coerenza delle risposte.​

  • ReAct (Reason + Act): combinare ragionamento e azione per compiti complessi.​

  • Automatic Prompt Engineering: utilizzare LLM per generare e ottimizzare automaticamente i prompt.

Il documento dedica una sezione al prompting per attività di programmazione.


I consigli di Google

Il whitepaper propone diverse “buone pratiche” consigliate.

  • Fornire esempi chiari e pertinenti.

  • Mantenere i prompt semplici e specifici.

  • Utilizzare istruzioni anziché vincoli rigidi.​

  • Controllare la lunghezza massima dell’output.​

  • Sperimentare con formati e stili di input.​

  • Adattarsi agli aggiornamenti dei modelli.​

  • Documentare e condividere le varie iterazioni dei prompt.​


Scaricare il whitepaper

Il whitepaper di Google rappresenta una risorsa fondamentale per chiunque desideri approfondire il prompt engineering. Offre una panoramica dettagliata delle tecniche disponibili e delle migliori pratiche per sfruttare al meglio le capacità dei LLM. È particolarmente utile per sviluppatori, ricercatori e professionisti che lavorano con modelli come Gemini, GPT, Claude e LLaMA.​ Puoi scaricare il documento qui:

whitepaper_Prompt Engineering_Google

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Per il training della sua AI, Meta ha rubato libri di cani e porci. Anche il mio!

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Il 20 marzo 2025, The Atlantic ha pubblicato un articolo di Alex Reisner che esplora l’uso del database pirata Library Genesis (LibGen) da parte di Meta per l’addestramento del suo modello di intelligenza artificiale LLaMA 3 (ora è uscito anche il 4).

LibGen ospita oltre 7,5 milioni di libri e 81 milioni di articoli scientifici, molti dei quali protetti da copyright. Secondo indiscrezioni riportate nel pezzo, Meta ha considerato l’acquisizione legale di tali testi troppo costosa e lenta, optando invece per il download da LibGen, con l’approvazione del CEO Mark Zuckerberg. ​


L’articolo evidenzia come l’uso di contenuti piratati sollevi questioni legali e etiche, in particolare riguardo alla violazione del copyright e alla distribuzione non autorizzata di opere. Meta ha sostenuto che l’uso di tali materiali rientra nel “fair use“, ma questa difesa è ancora oggetto di dibattito legale. Nel frattempo, The Atlantic ha creato uno strumento di ricerca per esplorare il contenuto di LibGen, offrendo trasparenza su quali opere potrebbero essere state utilizzate per addestrare modelli di IA.

​Ho provato questo tool di ricerca, con una sorpresa: c’è pure un mio vecchio testo, Smarthone Sicuro.

Sei curioso di sapere se anche il tuo testo è stato piratato per alimentare un’AI? Cerca grazie al pezzo di The Atlantic qui.

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“Patti educativi digitali” al Badoni di Lecco: come i ragazzi hanno creato un chatbot per supportare i compagni per l’uso consapevole della tecnologia

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Tra il marzo e l’aprile del 2025 sono stato coinvolto dal Comune di Lecco e dall’Istituto Badoni per guidare i ragazzi della prima CIT nella realizzazione di un chatbot sull’uso consapevole della tecnologia, nell’ambito del progetto “Patti educativi digitali”.

Dopo una sessione di formazione iniziale sui temi dell’uso consapevole di smartphone e Internet, i ragazzi si sono divisi in cinque gruppi:

  • social
  • cyberbullismo
  • gaming
  • fake news
  • genitoritilità e tecnologia

I ragazzi, accompagnati dai genitori presenti, hanno creato la knowledge base, ovvero i contenuti da dare in pasto all’intelligenza artificiale: cinque documenti con FAQ (le domande poste di frequente) sui vari argomenti. Ecco qualche esempio di domanda, alla quale hanno associato la risposta trovata su siti autorevoli (per esempio pattidigitali.it):

  • Cos’è il cyberbullismo e come si può fermare?
  • Da quale età si può creare un account di Instagram?
  • Cos’è il PEGI?

Un buon sistema di intelligenza artificiale deve riconoscere le domande, imparare i testi scritti dai ragazzi, rispondere anche in caso di domande simili ma soprattutto non rispondere a domande non pertinenti (per esempio “Come posso vincere a Call of Duty?”).

Alla fine dei lavori, due incontri da otto ore, ho guidato i ragazzi nella creazione di un GPT (versione personalizzata di ChatGPT) che rispondesse alle domande dei ragazzi delle altre classi o delle altre scuole, secondarie di primo grado comprese.

Il GPT, che si chiama CIT-GPT – Risposte sull’uso della tecnologia, è liberamente accessibile per chiunque abbia un account gratis di ChatGPT (www.chatpt.com) a questo indirizzo:

https://chatgpt.com/g/g-67f0f100c65481919efdd32e79c575e2-cit-gpt-risposte-sull-uso-della-tecnologia

Per la cronaca, decine di persone hanno usato il chatbot sin dalle prime ore di vita.

A mio avviso questo progetto è stato importante per tre motivi:

  • il lavoro di condivisione genitori e figli è importante per evitare che la tecnologia sia solo un argomento di disputa in famiglia (ecco il perché dei “patti educativi digitali”);
  • i ragazzi sono ormai saturi di informazioni sull’uso consapevole della tecnologia, non fanno altro che incontrare forze dell’ordine e psicologi: un approccio esperienziale, il sentirsi parte del progetto di costruzione del chatbot su questo tema, li responsabilizza e li coinvolge maggiormente;
  • l’intelligenza artificiale è considerata un problema della scuola, dove viene vista solo come minaccia (da “i ragazzi non fanno più i compiti” a “non useranno più il cervello”): invece abbiamo dimostrato che può rivelarsi un’opportunità: il chatbot può aiutare tutti e intercettare chi ha remore a rivolgersi a pari e adulti.

Il mio invito è quello di provare il chatbot costruito dalla prima CIT del Badoni (bravi ragazzi!).

 

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IA a scuola: l’esempio di NotebookLM: le slide usate per l’evento di Telefono Azzurro al Pirellone

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In occasione della prima Giornata Nazionale dell’Ascolto dei Minori, Telefono Azzurro ha organizzato una serie di iniziative di attivazione su tutto il territorio nazionale dal titolo: “Un bambino ascoltato sarà un adulto sereno”. Il 9 aprile sono stato invitato al Pirellone di Milano per parlare di AI a scuola: dopo un’introduzione sono passato a presentare uno strumento di studio concreto, vale a dire NotebookLM.

Metto qui a disposizione le slide usate durante l’evento:

Evento_9_aprile_Telefono_Azzurro_Milano_AI_a_scuola_Bonanomi

Alcune immagini dell’evento

 

L’AI per gli artigiani: la mia intervista per Confartigianato Bologna Metropolitana

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Confartigianato Bologna Metropolitana mi ha invitato, l’8 aprile 2025, al suo congresso presso il The Sydney Hotel di Bologna, dove è stato eletto il nuovo consiglio direttivo. Durante la serata, ho parlato dell’intelligenza artificiale: perché fa paura, cos’è in pratica ed esempi d’uso per le imprese artigiane (ho citato alcuni servizi prendendo spunto dal mio libro “ArtigianIA“). Qui una mia intervista a margine dell’evento:

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Intelligenza artificiale per artigiani: 3 esempi concreti (dal libro “ArtigianIA”, Ledizioni)

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Spesso l’AI viene presentata come uno strumento di lavoro indispensabile per i colletti bianchi: del resto ChatGPT e chatbot vari sono bravissimi a riassumere e scrivere documenti, fare analisi e così via.
Eppure l’intelligenza artificiale può risultare molto utile anche per chi fa lavori pratici, per esempio gli artigiani. In questo video riporto 3 esempi concreti presi dal libro “ArtigianIA. L’intelligenza artificiale a supporto di quella artigiana” (Ledizioni), scritto a quattro mani con Daniele Giangiulli di Confartigianato Chieti: un esempio per i designer, uno per i tatuatori e uno per i falegnami.

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ARTIGIANIA – L’intelligenza artificiale a supporto di quella artigiana: il nuovo libro per Ledizioni

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Nel marzo 2025 il mio editore Ledizioni ha dato alle stampe il mio ultimo libro, scritto a quattro mani con l’amico Daniele Giangiulli. Ecco i dati del libro:

SINOSSI

Che cos’hanno in comune un ceramista e un algoritmo di machine learning? ArtigianIA racconta la storia di un incontro: quello tra la creativià artigianale e la potenza dell’intelligenza artificiale. Grazie a esempi concreti e strumenti pratici, Gianluigi Bonanomi (formatore e consulente sull’AI generativa e autore di diversi libri sul tema) e Daniele Giangiulli (Direttore Generale di Confartigianato Imprese Chieti-L’Aquila e della scuola di formazione AcademyForME) mostrano – concretamente – come l’artigianato italiano possa non solo sopravvivere, ma prosperare nell’era digitale. La tradizione artigiana non deve temere robot e algoritmi: deve usarli e guidarli.

DATI BIBLIOGRAFICI


Autori: Gianluigi Bonanomi, Daniele Giangiulli
Editore: Ledizioni
Pubblicato in: gennaio 2025
Formato: brossura, 104 p. – ePub
ISBN cartaceo: 9791256003228
ISBN ePub: 9791256003235
Prezzo cartaceo: 14,00 €
Prezzo ePub: 6,99 €

Il libro sul sito nazione di Confartigianato

CHIETI – “ArtigianIA”, Giangiulli e Bonanomi firmano il libro che unisce artigianato e intelligenza artificiale generativa

Approfondire in che modo la creatività artigianale e la potenza dell’intelligenza artificiale possano convivere. Queste le finalità del libro ArtigianIA, il cui obiettivo è proprio quello di esplorare il punto d’incontro tra tradizione e innovazione. L’opera, firmata da Daniele Giangiulli, Direttore Generale di Confartigianato Imprese Chieti-L’Aquila e della scuola di formazione AcademyForMe, e Gianluigi Bonanomi, formatore e consulente sull’AI generativa, rappresenta una guida concreta su come l’artigianato possa sfruttare le nuove tecnologie per evolversi e prosperare. Il volume è da oggi in vendita online.

Il libro propone esempi pratici e strumenti operativi per dimostrare che l’intelligenza artificiale non è una minaccia per gli artigiani, ma una risorsa per potenziare la creatività, ottimizzare i processi e rendere le imprese più competitive. L’obiettivo è quello di aiutare gli artigiani a non subire l’innovazione, ma a governarla.

Attraverso casi concreti e un linguaggio accessibile, “ArtigianIA” dimostra come l’intelligenza artificiale possa affiancare e valorizzare il saper fare artigiano, senza snaturarlo.

Il libro nasce proprio nell’ambito delle attività che Confartigianato Chieti L’Aquila mette in campo quotidianamente per supportare la crescita e la digitalizzazione delle imprese artigiane, offrendo strumenti e conoscenze per affrontare le sfide del futuro.

Come ottimizzare il profilo LinkedIn con l’AI

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L’AI può aiutare in tanti ambiti, per esempio quello del personal branding e della comunicazione digitale. Per esempio su LinkedIn. Mi sono chiesto: un chatbot può aiutare i professionisti a ottimizzare il profilo LinkedIn? La risposta è (ovviamente): sì! In questa pagina vedrai come usare il chatbot Claude.

Il download del profilo LinkedIn

Sapevi che si può scaricare l’intero profilo LinkedIn in un file PDF? Nell’immagine seguente ecco come fare (Risorse/Salva come PDF).

Il prompt per ottimizzare il profilo LinkedIn

Una volta scaricato il profilo LinkedIn in formato PDF, occorre caricarlo su Claude (l’unico chatbot che analizza anche le immagini all’interno del PDF).

Ecco il prompt da utilizzare:

Analizza il profilo LinkedIn allegato ed esegui la seguente analisi.

Valuta il sommario/titolo professionale per verificare l’uso di parole chiave e chiarezza del ruolo.

Esamina la sezione “Informazioni” per verificarne l’impatto e l’uso di parole chiave.

Controlla le esperienze professionali per descrizioni concise e risultati concreti.

Verifica la pertinenza delle competenze e delle referenze.

Analizza la sezione “Attività” per la qualità dei contenuti.

Assicurati che la sezione “Istruzione” e certificazioni siano complete e aggiornate.

Suggerisci miglioramenti aggiungendo nuove competenze e parole chiave (ottimizzate in ottica LinkedIn SEO).

Consiglia modifiche strutturali per un profilo chiaro e attraente.

Fornisci un piano passo-passo per ottimizzare la sintesi e attrarre clienti/recruiter.

Il risultato è certamente degno di nota:

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