I vantaggi delle IA per aziende e dipendenti: la mia intervista YouTube live con Ilario Gobbi

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Ho avuto il piacere di essere ospite di Ilario Gobbi, esperto SEO, sul suo canale YouTube. Abbiamo discusso di un tema cruciale: come l’intelligenza artificiale sta trasformando le aziende e il mondo del lavoro. Durante la chiacchierata , abbiamo elencato i benefici che l’IA può portare, non solo per l’efficienza aziendale, ma anche per i dipendenti, migliorando i processi e creando nuove opportunità di crescita.

Ecco i temi trattati:

  • Introduzione: Presentazione di Gianluigi Bonanomi, consulente e formatore specializzato in intelligenza artificiale generativa, e il suo percorso professionale.
  • Crisi dell’editoria tradizionale e rivoluzione digitale:
    • Impatti del digitale e dell’automazione sull’editoria.
    • Evoluzione della carriera di Gianluigi verso la formazione e la consulenza.
  • Impatto dell’intelligenza artificiale nel mondo del lavoro:
    • Come l’IA generativa sta influenzando settori professionali, inclusi amministratori di condominio.
    • Opportunità e sfide per professionisti in contesti tradizionali.
  • Diritti d’autore e IA:
    • Questioni legali riguardanti l’uso dell’IA nei media e nelle pubblicazioni.
    • Esempio dell’accordo tra GEDI e Google.
  • Strumenti IA per le aziende:
    • Trasformazione degli strumenti IA (Notebook LM, Perplexity, CoPilot).
    • Importanza dell’integrazione efficace degli strumenti IA nelle aziende.
  • Formazione e selezione degli strumenti giusti:
    • Formazione mirata e costante per dipendenti.
    • Scelta e personalizzazione degli strumenti IA.
  • Automazione del lavoro ripetitivo:
    • Automazione delle attività aziendali e risparmio di tempo.
    • Strumenti per l’ottimizzazione della produttività.
  • Integrazione nei processi aziendali:
    • Approccio graduale con progetti pilota.
    • Bilanciare tecnologia e competenze umane.
  • Reazioni all’introduzione dell’IA in azienda:
    • Entusiasmo, paura e senso di colpa tra i dipendenti.
    • Implicazioni sull’automazione e sulla gestione del tempo lavorativo.
  • Richieste delle aziende riguardo all’IA:
    • Conferenze informative, formazione specifica e consulenza per l’implementazione.
  • Conclusione:
    • Riflessione sulle implicazioni future dell’intelligenza artificiale e il suo potenziale per rivoluzionare il modo di consumare e distribuire informazioni.

Ecco la registrazione:

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Face swap: la tua faccia sovrapposta a chissà chi altro (con l’AI)

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Nel film “Face/Off – Due facce di un assassino” con Nicolas Cage e John Travolta, ci siamo goduti un’operazione fantascientifica: i protagonisti si scambiavano i volti per infiltrarsi e ingannare i rispettivi nemici. Ora, grazie a strumenti come il Face Swap AI di FlexClip, si può fare in pochi clic (quantomeno a livello di immagini e pixel…). In pratica è possibile sostituire i volti nelle tue immagini con quelli di altre persone, celebrità o persino personaggi di fantasia.

Questo servizio, disponibile su FlexClip, non solo cambia il volto, ma lo fa in modo realistico, mantenendo tonalità della pelle, angolazione e illuminazione, garantendo un’integrazione fluida. Il gioco è semplice: carichi un’immagine qualsiasi (ovviamente con un volto) e poi la tua, quindi non resta che premere il pulsante Generate. Ecco un paio di esempi, partiamo da Rambo:

Steve McCurry

 

Ho voluto mettere davvero in difficoltà il sistema (e il risultato è inquietante!):

Esistono molti servizi per fare face swap. Ecco per esempio lo strumento di Remarker (free per qualche test, grazie a un sistema a crediti) mi ha dato delle belle soddisfazioni:

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Intervista sull’AI alla maratona Ibridalia di SevenData (Milano Digital Week 2024)

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Durante la Milano Digital Week del 2024, SevenData ha organizzato la maratona Ibridalia (12 ore!): ero tra i 24 speaker, per parlare con Enrico Piacentini di intelligenza artificiale (lo scenario). Qui ho linkato direttamente il mio intervento da una ventina di minuti (abbondanti).

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“L’AI parla italiano”: la mia intervista per Silhouette Donna di ottobre 2024

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Nell’ottobre 2024 è uscita su Silhouette Donna una mia intervista su iGenius, Modello Italia. Ecco l’articolo:

Silhouette_donna_ottobre_2024_AI_Gianluigi_Bonanomi

Qui la trascrizione dell’articolo.

E se l’intelligenza artificiale parlasse italiano? Se fosse di facile accesso ma soprattutto etica e responsabile? E se riuscisse anche a valorizzare il nostro immenso patrimonio culturale? Questo è il sogno da cui nasce il modello Italia, praticamente la risposta italiana ai colossi della intelligenza artificiale, un chatGPT tutto nostrano. Adesso il nostro primo LLM – ovvero Large Language Model, una tecnologia AI avanzata incentrata sulla comprensione e analisi del testo – è realtà.
Con un database che ha come riferimento principale la nostra lingua e cultura, si propone come alternativa etica e strumento capace di superare pregiudizi e storture di traduzione. Presentato da poco, 100% open source, è già disponibile per il download. La prima versione di Italia ha 9 miliardi di parametri, è stata addestrata da zero in italiano e sarà presto accessibile in una versione multi lingua.

Un mercato competitivo

Viene da chiedersi se davvero ci fosse bisogno di un chat bot italiano all’interno di un mercato che si sta moltiplicando nelle proposte e negli upgrade. «Stiamo vivendo una fase di sviluppo che non ha mai avuto pari in questo settore» sottolinea Gianluigi Bonanomi esperto di web, social media e AI, «dalla nascita di chatGPT alla fine del 2022 è stata un’accelerata tecnologica incredibile, gli annunci si susseguono a cadenza quasi quotidiana, lo stesso OpenAI ha annunciato una nuova versione potentissima e gratuita, chatGPT 4o, in grado non solo di comprendere istruzioni testuali, ma anche di caricare dei file e di interpretare le immagini. Già ci sono tantissimi strumenti e alternative allo stesso chatGPT, è un rimpallo continuo per cercare di essere un passo avanti rispetto ai competitor. Le due grandi parrocchie americane sono Microsoft e Google, con il primo che ha investito in chatGPT ma ha anche i suoi prodotti. Per esempio Copilot di Microsoft fa concorrenza a Gemini di Google e sono entrambi in costante miglioramento. Da segnalate anche l’outsider Anthropic con il suo Claude. E sembra che dalla Cina siano in arrivo prodotti rivoluzionari».

La prima legge sull’AI

La grande sfida quindi è tra americani e cinesi con il terzo incomodo rappresentato dagli arabi, grossi investitori in tecnologie. In questo contest, la nostra startup iGenius insieme a un consorzio di enti italiani ha sviluppato questo modello di linguaggio. «È un bel messaggio perché in questa sfida noi europei eravamo gli spettatori» evidenzia Bonanomi «eppure siamo i migliori a normare, non a caso abbiamo fatto l’AI Act, la prima legge sull’intelligenza artificiale, approvata dal Parlamento europeo il 13 marzo 2024 allo scopo di regolamentare gli usi ed evitare gli abusi. Uno dei fenomeni che si cerca di prevenire è il cosiddetto deep fake ovvero quei falsi contenuti in cui ci si appropria dell’immagine di qualsiasi persona per fargli fare o dire cose che non ha mai fatto o detto. Finché è Sinner che manda a quel paese il giudice di sedia è satira e non fa danni ma se è Zelenski che si arrende a Putin senza condizioni, quando non è vero e qualcuno ci crede, il discorso cambia».

Attenzione alla sicurezza e all’etica

Nel modello Italia ci sono dei filtri di sicurezza a garanzia dell’integrità e dell’eticità dei contenuti generati dal modello stesso, ottimizzati per la lingua italiana. Se cerchi di far dire a un politico qualcosa che non ha detto, il modello filtra questa cosa e la rimuove. Allo stesso modo rimuove anche contenuti sensibili ed espliciti, inadatti ai minori, ed è molto attento al rispetto del copyright. L’apprendimento del chatbot Italia è avvenuto su contenuti italiani. «Questo significa che per addestrare la nostra AI sono stati utilizzati soltanto documenti italiani, legittimamente, e non si è andati in rete a “trarre ispirazione” da giornali e libri più o meno famosi» spiega l’esperto, «cosa che è stata fatta in precendenza, come dimostrano le cause in corso fatte da John Grisham e dal New York Times contro OpenAI. Non a caso anche in Italia cominciano a vedersi sui giornali e in sovrimpressione sui programmi tv scritte del tipo “non autorizziamo l’utilizzo per formare e addestrare l’intelligenza artificiale».

Superare i pregiudizi

«Quando si istruisce un chatbot su una serie pressoché infinita di dati, questo prenderà per buoni tutta una serie di contenuti e di idee che sono stati generati dagli umani nel corso dei dei secoli, contenuti e idee purtroppo non esenti da distorsioni e pregiudizi» continua Bonanomi. «Per esempio all’inizio, quando chiedevi a ChatGPT “X sta stirando e lavando il pavimento, chi è X?”, ti rispondeva sempre che era donna, perché così era stato “istruito”. Chiedendo oggi la stessa cosa, ti dirà nel 50% dei casi che è donna e nel 50% dei casi che è uomo, perché è stato praticamente corretto il pregiudizio. Se un’intelligenza artificiale impara che in passato una certa categoria di persone era privilegiata rispetto a un’altra, si regolerà di conseguenza. Guardando le statistiche, le donne guadagnano a parità di livello il 15% meno degli uomini. A questo punto in una trattativa di assunzione un chatbot che deve proporre un contratto andrà in automatico a proporre il 15% in meno alle donne. Il modello Italia si è dotato degli strumenti per correggere sessismo e discriminazioni pur mantenendo una visione realistica dei fatti».

Una AI addestrata tutta in italiano

L’idea di avere quindi un’intelligenza artificiale più etica è sicuramente uno degli obiettivi del modello Italia ma non è l’unico, l’altro era quello di addestrarlo prevalentemente su fonti italiane. Una cosa nuova rispetto a chatGPT è riferito a testi in lingua inglese nella stragrande maggioranza dei casi. Per istruire il nostro sono state utilizzate diverese tipologie di contenuti dal web come per esempio wikipedia ma anche riviste, libri e documenti a libero accesso. Per farlo è stato utilizzato un super computer che si chiama Leonardo, che sostanzialmente è un progetto di un’università italiana, ed è stata attivata una proficua collaborazione con un editore nazionale per un archivio di articoli di stampa eticamente utilizzati.

Per un rinascimento digitale

Fare riferimento alle nostre opere tramite un modello con DNA umanistico italiano può essere un bel modo di valorizzare la cultura italiana promuovendo una sorta di rinascimento digitale. Un patrimonio immenso che merita di essere rinverdito, rinfrescato, potenziato e fatto conoscere al grosso pubblico e alle giovani generazioni che usano molto AI e tecnologie ma sono più avvezze allo smartphone e ai social media che alla Divina Commedia o ai Promessi Sposi. «Magari mentre impara dall’AI come prevalere all’interno di una contrattazione un utente potrebbe incontrare il principe di Machiavelli. Se poi dovesse aver bisogno di un aiuto per visitare Roma, un chatbot che conosce approfonditamente i testi archeologici e la nostra cultura di epoca romana sarà in grado di dire cose più interessanti rispetto a un modello americano, portato per sua formazione a stare sulle generali. Un bel progetto, quindi, la cui necessità è dimostrata dal fatto che in Europa non siamo nemmeno stati i primi. I francesi ci hanno preceduto con il loro Mistral, un ottimo
modello di AI addestrato sulla cultura d’oltralpe e apprezzato anche qui in Italia. Non chiedetegli, però, consigli su come migliorare il vostro bagno. Potreste trovarvi all’improvviso senza bidet» conclude sardonico Gianluigi Bonanomi.

ChatGPT, come stai?

Gli appassionati del “Fai da tech” troveranno interessante la lettura del nuovo libro di Gianluigi Bonanomi dal titolo “ChatGPT, come stai? Il prompt engineering come nuova skill ibrida”. Uno sguardo diverso su un mondo solo apparentemente freddo e prevedibile. Chi di noi non si è divertito a mettere in imbarazzo il chatbot con domande strane e chi non lo ha insultato in mille modi perché non capiva di cosa avevamo bisogno? Il rapporto con l’AI è complesso e stimolante. Questo libro è al tempo stesso una riflessione innovativa sul rapporto tra umani e intelligenze artificiali generative e un manuale pratico. Bonanomi guida il lettore in un viaggio attraverso le sfaccettature dell’AI, analizzando la capacità “emotiva” e di “comprensione” di ChatGPT e degli altri modelli di linguaggio. Il testo illustra, passo a passo, come interagire efficacemente con i chatbot grazie al prompt engineering, sfruttando trucchi, tecniche evolute e metodi esclusivi come G.O.L.D. e SO.C.RA.T.E.

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Cyberbullismo e intelligenza artificiale: non solo Bikinioff

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Come cambia il cyberbullismo ai tempi dell’intelligenza artificiale? Parto da una notizia letta qualche settimana fa: “Ad Almendralejo dieci ragazzi tra i 12 e i 14 anni sono sospettati di aver prodotto e diffuso immagini contraffatte di coetanee nude“. Questi giovani dell’Estremadura, senza il consenso delle vittime, hanno utilizzato foto per generare immagini nude, sfruttando una tecnologia avanzata.


Come hanno fatto? Come si creano i deepfake al fine di spogliare una persona, come gli occhialini dell’Intrepido a raggi X? Lo racconto in questo video, dove faccio cenno anche a come funzionano app simili, come Reface, che consente di sostituire i volti nelle immagini, creando situazioni potenzialmente imbarazzanti o dannose. Ho esaminato alcuni esempi celebri, come falsi nudi di personaggi pubblici, per illustrare quanto sia facile manipolare le immagini oggi. Queste applicazioni stanno proliferando e rappresentano una minaccia seria all’integrità personale, specialmente in un’era dove l’intelligenza artificiale fa anche meraviglie in campi positivi, come l’educazione. È fondamentale rimanere informati e vigili. Buona visione:

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L’AI per condomini 4.0: la mia intervista per Askanews

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Nel settembre 2024 sono stato intervistato da Askanews in merito al progetto del libro “L’intelligenza artificiale per gli amministratori di condominio”, realizzato con VeryFastPeople, società pionieristica nel campo della consulenza per amministratori di condominio.

L’intervista per Askanews
Skanews ha intervistato Francesco Paini, il CEO di VeryFastPeople, e me. Lui nell’intervista racconta come hanno introdotto strumenti innovativi che stanno cambiando il modo in cui gli amministratori lavorano, vedi CRM Copernico): una piattaforma cloud pensata per migliorare le interazioni tra gli amministratori, i fornitori e i condomini.

Io poi ho parlato di come è nata l’idea del libro. Mi sono reso conto che, nonostante l’AI abbia già un impatto tangibile in molti settori, solo pochi amministratori condominiali hanno iniziato a sperimentarne le potenzialità. La maggior parte si approccia con cautela, quasi in modo esplorativo, e ciò è comprensibile, dato il carattere particolare del loro ruolo. Qualcuno, va detto, ne ha addirittura timore.

Voglio soprattutto tranquillizzare questi ultimi. Nel testo mostro con esempi concreti come l’AI può aiutare a semplificare il lavoro degli amministratori, riducendo il carico burocratico e migliorando l’efficienza operativa.  L’AI non sostituirà il ruolo degli amministratori, ma li aiuterà a concentrarsi sulle attività di maggior valore, liberandoli dalle incombenze più noiose e ripetitive (verbali, preventivi, bilanci, contabilità, ecc.). E, soprattutto, permetterà loro di offrire un servizio più trasparente ed efficiente ai condomini: pensate come i condomini di origine straniera potrebbero apprezzare una convocazione o un bilancio tradotto nella loro lingua. Questo è solo l’inizio di una grande rivoluzione, e sono entusiasta di farne parte.

Il video di Askanews

Fai clic qui (o sull’immagine di anteprima) per vedere l’intervista a Francesco Paini e al sottoscritto:

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L’AI nel marketing del settore moda: la mia intervista per Aracne

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La redazione di Aracne, un’innovativa piattaforma focalizzata su Fashion Tech e AI che si propone come hub principale per scoprire le ultime tendenze, connettersi con esperti del settore e partecipare a eventi esclusivi, mi ha intervista sul tema “AI e moda”. L’intevista è stata pubblicata, in lingua inglese, con il titolo “AI-Driven Marketing in Fashion: Insights from Gianluigi Bonanomi on Revolutionizing the Fashion Industry“.

La traduzione dell’intervista

Qui trovi la traduzione in italiano dell’intervista:

Continuano le interviste di Aracne, oggi con Gianluigi Bonanomi. Non credo servano presentazioni che in ogni caso lasciamo alla fine dell’articolo.

  • Hai scritto molto su ChatGPT e il prompt engineering. Puoi condividere un caso specifico in cui hai utilizzato l’AI generativa per risolvere un problema o migliorare un processo aziendale?

Certo, un caso recente riguarda un webinar che stavo per tenere. A pochi minuti dall’inizio, un committente mi ha chiesto di mandargli un test di apprendimento da somministrare ai partecipanti subito dopo il corso. Con solo cinque minuti a disposizione, ho caricato su ChatGPT Plus 300 slide e ho chiesto, con un prompt ben formulato, di creare un test con dieci domande a scelta multipla. In pochissimo tempo, ho ottenuto un test pronto per l’uso, dimostrando come l’AI possa migliorare l’efficienza e la rapidità nella preparazione del materiale formativo.

  • In che modo hai integrato l’intelligenza artificiale nei tuoi corsi di formazione? Quali benefici hai riscontrato per gli studenti e le aziende che formi?

L’intelligenza artificiale sta davvero trasformando il modo in cui formiamo e apprendiamo. Nei miei corsi, ho integrato l’AI in diversi modi: dalla progettazione dei contenuti alla loro realizzazione ed erogazione, fino al post-evento. Ad esempio, utilizzo ChatGPT per creare slide, test e materiali aggiuntivi. Questo non solo mi aiuta a risparmiare tempo, ma migliora anche la qualità dell’apprendimento per gli studenti, offrendo contenuti più personalizzati e interattivi. Le aziende con cui collaboro hanno riscontrato un notevole miglioramento nell’engagement dei dipendenti e nell’efficacia dei programmi formativi.

  • Secondo te, come può l’AI influenzare il settore della moda, specialmente nella creazione e nel marketing dei contenuti visivi? Hai esempi di come l’AI possa essere utilizzata in modo innovativo nel fashion?

L’AI ha il potenziale per rivoluzionare l’intera filiera della moda, dalla progettazione alla produzione, fino alla logistica. Nel mio campo, la comunicazione e il marketing, l’AI può generare automaticamente contenuti visivi per le campagne di marketing, personalizzando immagini e video per diversi segmenti di pubblico. Un esempio notevole è Stitch Fix, che utilizza l’AI per personalizzare le raccomandazioni di abbigliamento per i clienti, ottimizzando le strategie di marketing in base all’engagement dei consumatori. Questo non solo migliora l’efficacia delle campagne, ma permette anche una maggiore inclusività e personalizzazione nell’esperienza di acquisto.

  • Quali innovazioni o trend emergenti prevedi nel campo dell’AI che avranno un impatto significativo sulla moda e sulla comunicazione digitale nei prossimi anni?

Ci sono diversi trend emergenti che avranno un grande impatto. Materiali pubblicitari altamente personalizzati e dinamici a costi ridotti, l’uso del machine learning per prevedere tendenze e comportamenti dei consumatori con grande precisione, e l’automatizzazione di parte del processo di design sono solo alcuni esempi. Inoltre, l’AI sta diventando sempre più importante nella customer care real-time e per rendere il mondo della moda più sostenibile. Tutte queste innovazioni promettono di trasformare profondamente sia la moda che la comunicazione digitale.

  • L’uso crescente dell’AI solleva varie questioni etiche, specialmente riguardo alla privacy dei dati e all’autenticità dei contenuti. Quali sono le tue principali preoccupazioni etiche quando utilizzi questi strumenti? Come suggeriresti di affrontarle?

Le preoccupazioni etiche nell’uso dell’AI sono molteplici e riguardano la privacy, i contenuti fake, i bias, la perdita di posti di lavoro e gli algoritmi opachi. Per affrontare queste sfide, è fondamentale adottare un approccio di “ethics by design”, implementare regolamentazioni adeguate e, soprattutto, investire nella formazione. Solo attraverso una formazione continua e consapevole possiamo garantire un uso equo e responsabile dell’AI, mitigando i rischi associati e promuovendo un’adozione etica e sostenibile di queste tecnologie.

  • Per quei pochi che non ti conoscono puoi raccontarci brevemente di te.

Mi chiamo Gianluigi Bonanomi e sono un formatore nel campo della comunicazione digitale. Ho sempre avuto una passione per i libri e la divulgazione. Dopo la laurea, nel 2001, con una tesi sulle relazioni online, ho lavorato per oltre dieci anni nel settore dell’editoria informatica, principalmente come giornalista per Computer Idea. Durante quel periodo, ho scritto più di venti saggi e manuali sul digitale per editori come Mondadori, Hoepli, Franco Angeli e Editrice Bibliografica, e attualmente dirigo la collana “Fai da tech” di Ledizioni.

Oggi, mi occupo di formazione ed eventi sui temi del digitale e dell’intelligenza artificiale generativa. Ho collaborazioni con diverse istituzioni rinomate come la Business School del Sole24Ore, la Fastweb Digitale Academy, Edulia di Treccani e varie academy aziendali, tra cui Fineco ed Epson. Nel 2021 ho fondato Link&Lead, una startup innovativa che incentiva la comunicazione LinkedIn dei dipendenti aziendali tramite la gamification e l’AI. Poi, nel 2023, ho lanciato SEOJob Srl, una startup che ottimizza CV e profili LinkedIn con le giuste parole chiave grazie all’AI. Sono anche consigliere scientifico e consulente digitale per l’Istituto Affari Internazionali e titolare della cattedra di Net Marketing presso l’Accademia SantaGiulia di Brescia.

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Il mio primo video creato al 100% con l’intelligenza artificiale

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Quello che stai per vedere è il mio primo video generato automaticamente, al 100%, grazie a diversi strumenti di intelligenza artificiale.
In particolare sono partito da una news letta nel blog di Google: “NotebookLM now lets you listen to a conversation about your sources”. In pratica crea un podcast partendo dai tuoi documenti.

Testato con un intero libro (“ChatGPT, come stai?”): funziona, anche se solo in inglese.
Quindi ho deciso di presentare questa nuova funzionalità, per la prima volta senza mettermi davanti alla videocamera. Volevo un video creato al 100% dell’AI!

Ho quindi clonato il mio volto e la mia voce, partendo da vecchi filmati, grazie a HeyGen, che mi ha creato anche lo script del video, il parlato. In quest’altro video spiegavo come fare:

Quindi ho usato HeyGen anche per localizzare in italiano il podcast a due voci creato da NotebookLM. Infine ho usato Flux1 per creare le immagini a corredo del video (e Canva per impaginarle):

Ecco il risultato:

PS: scrivimi nei commenti che cosa ne pensi. Al di là del troppo gesticolare del mio avatar.

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AI: 5 modi per utilizzarla efficacemente nel marketing

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L’intelligenza artificiale sta rivoluzionando il mondo del marketing, offrendo nuove opportunità per brainstorming, targetizzazione, campagne adv, personalizzazione dei messaggi per l’utente, reportistica e altro ancora. L’uso dell’AI nel marketing, in pratica, permette di analizzare grandi quantità di dati, automatizzare processi complessi e creare contenuti più coinvolgenti. Ma in concreto? Qui raccolgo cinque modi efficaci per utilizzare l’intelligenza artificiale nel marketing.

1. Analisi dei dati e segmentazione del pubblico

Gli strumenti di intelligenza artificiale possono raccogliere e analizzare grandi quantità di dati provenienti da diverse fonti, come siti web, social media e CRM. Questa capacità consente ai marketer di ottenere una comprensione approfondita del comportamento dei clienti e di segmentare il pubblico in modo più preciso.

Con l’AI, è possibile identificare gruppi di consumatori con interessi simili e creare profili dettagliati. Gli algoritmi di machine learning possono prevedere quale tipo di contenuto, prodotto o offerta sarà più efficace per ciascun segmento, migliorando significativamente il tasso di conversione.

Qui un esempio dell’uso di AItable:

2. Automazione delle campagne pubblicitarie

L’automazione delle campagne pubblicitarie è un altro modo efficace per utilizzare l’AI nel marketing. Strumenti di marketing basati sull’intelligenza artificiale, come Google Ads e Facebook Ads, utilizzano algoritmi di apprendimento automatico per ottimizzare gli annunci in tempo reale.

L’AI può gestire automaticamente il budget delle campagne, scegliere il momento migliore per pubblicare gli annunci e selezionare i canali più efficaci per raggiungere il pubblico. Questa ottimizzazione automatica consente di massimizzare il ritorno sull’investimento, anche detto ROI, e ridurre i costi pubblicitari, migliorando l’efficacia complessiva delle strategie di marketing.

Questo video spiega come utilizzare le nuove capacità di AI generativa di Google per migliorare le campagne di Google Ads, grazie a Performance Max:

3. Creazione di contenuti personalizzati

L’intelligenza artificiale può aiutare i marketer a creare contenuti personalizzati su larga scala. Utilizzando l’AI, è possibile analizzare il comportamento degli utenti e generare contenuti su misura per ciascun cliente. Questo aumenta l’engagement e la soddisfazione del cliente, migliorando l’efficacia delle campagne.

Ad esempio, strumenti come Persado e Phrasee utilizzano algoritmi di intelligenza artificiale per creare testi persuasivi per email, landing page e annunci pubblicitari. Questi strumenti analizzano le reazioni dei clienti ai contenuti e ottimizzano continuamente il linguaggio e il tono per massimizzare l’impatto emotivo e le conversioni.

Ecco una presentazione di Phrasee:

4. Previsione dei trend di mercato

L’intelligenza artificiale è in grado di prevedere le tendenze di mercato analizzando grandi quantità di dati storici e attuali. Questo consente ai marketer di anticipare i cambiamenti del comportamento dei consumatori e di adattare le loro strategie di conseguenza.

Ad esempio, strumenti di previsione basati sull’AI come IBM Watson e Google Trends possono identificare pattern emergenti e prevedere quali prodotti o servizi saranno più richiesti in futuro.

Qui, per esempio, spiego come usare Exploding Topics per intercettare i trend (futuri):

5. Miglioramento del servizio clienti con chatbot

I chatbot basati sull’intelligenza artificiale stanno rivoluzionando il modo in cui le aziende gestiscono il servizio clienti. Questi strumenti possono rispondere automaticamente alle domande frequenti, fornire supporto immediato e guidare i clienti attraverso il processo di acquisto.

Chatbot come Intercom, Drift e ManyChat utilizzano l’intelligenza artificiale per fornire un supporto clienti 24/7, migliorando l’esperienza del cliente e riducendo il carico di lavoro del team di assistenza. L’AI può anche analizzare le conversazioni dei chatbot per identificare problemi comuni e migliorare continuamente la qualità del servizio.

I chatbot basati sull’AI possono raccogliere dati preziosi sul comportamento dei clienti, che possono essere utilizzati per migliorare le strategie di marketing e aumentare la conversione. Offrire un supporto rapido e accurato con i chatbot migliora la soddisfazione del cliente e rafforza la fedeltà al brand.

Qui un video che spiega come funziona ManyChat per Instagram:

Come implementare l’intelligenza artificiale nel marketing

Per utilizzare efficacemente l’intelligenza artificiale nel marketing, è importante iniziare con una strategia chiara e definita. Identifica le aree del marketing che potrebbero trarre maggior beneficio dall’AI, come la segmentazione del pubblico, l’automazione delle campagne, la personalizzazione dei contenuti o il servizio clienti.

Investi in strumenti e piattaforme di AI che si adattano alle tue esigenze e obiettivi specifici. Alcuni strumenti sono progettati per automatizzare attività specifiche, mentre altri offrono una gamma più ampia di funzionalità. Assicurati di scegliere quelli più adatti alla tua strategia.

Infine, educa il tuo team sull’uso dell’AI. Fornisci formazione e risorse per aiutare i membri del tuo team a comprendere come utilizzare gli strumenti di AI e come interpretarli per prendere decisioni di marketing più informate.

L’intelligenza artificiale è destinata a svolgere un ruolo sempre più centrale nella nostra vita quotidiana e nell’evoluzione della società. Le applicazioni dell’IA sono in costante espansione, e nel futuro potresti trovarti anche tu a lavorare in questo campo.

Questi lavori possono essere svolti sia in qualità di lavoratori dipendenti, sia in Partita IVA. Nel secondo caso ti conviene rivolgerti ad un esperto, come il team di Fiscozen, per scoprire tutte le potenzialità della tua attività autonoma. Avrai un consulente fiscale dedicato che risponderà a tutti i tuoi dubbi, come quelli sul pagamento di tasse e contributi. La consulenza è gratis!

 

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Come l’AI sta rivoluzionando il mondo delle presentazioni

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L’AI, come racconto (da tecno-entusiasta) su questo sito, sta trasformato in modo significativo numerosi settori, dalla sanità alla finanza, passando per il marketing e l’istruzione. I compiti che possono essere agevolati, se non completamente automatizzati, sono molti: dall’analisi, sintesi e creazione di documenti alla composizione e risposta di email, dalla creazione di post sui social alla trascrizione automatica. Ma soprattutto un compito impegnativo: creare presentazioni multimediali.

Le “presentazioni AI” stanno rapidamente diventando uno strumento indispensabile per professionisti ed educatori.

Come creare le slide con l’AI

Creare una presentazione efficace richiede tempo, competenze e una buona dose di creatività. È qui che l’AI entra in gioco, fornendo strumenti che automatizzano molti aspetti della creazione delle presentazioni, dalla ideazione alla realizzazione delle slide.

Uno degli aspetti più rivoluzionari dell’intelligenza artificiale nelle presentazioni è la capacità di automatizzare l’intero processo. Tradizionalmente, la progettazione di una presentazione richiedeva una combinazione di competenze grafiche e di buon gusto estetico. Oggi, grazie all’AI, anche chi non ha competenze in design può creare presentazioni visivamente accattivanti. Strumenti come Canva, Beautiful.ai, e Visme utilizzano algoritmi AI per suggerire layout, combinazioni di colori, e stili di carattere, basati sul contenuto della presentazione. Il mio preferito? Certamente Gamma, al quale ho dedicato questo video:

Questi strumenti non solo semplificano il processo di creazione, ma assicurano anche che le presentazioni siano coerenti e professionali. L’AI può analizzare il testo inserito e suggerire immagini, icone e infografiche pertinenti, migliorando notevolmente l’impatto visivo della presentazione.

La parte testuale

La creazione di contenuti è un altro aspetto che l’AI sta rivoluzionando. Al di là di ChatGPT, strumenti come Jarvis (ora noto come Jasper), Writesonic e Copy.ai offrono funzionalità di scrittura assistita che possono generare testi per le presentazioni basati su input brevi. Questo è particolarmente utile per i professionisti che devono creare presentazioni su argomenti complessi o quando si ha poco tempo. L’AI è in grado di generare frasi e paragrafi coerenti e rilevanti, migliorando la qualità complessiva del contenuto. Inoltre, può anche offrire suggerimenti per migliorare la chiarezza e l’impatto del messaggio. Questo non solo velocizza il processo di creazione, ma garantisce anche che il contenuto sia ben strutturato e mirato al pubblico di riferimento.

Personalizzazione e targeting

Uno dei vantaggi più significativi delle presentazioni AI è la capacità di personalizzare il contenuto per diversi segmenti di pubblico (magari usando le buyer personas: vedi qui come costruirle con ChatGPT). L’AI può analizzare i dati del pubblico e suggerire modifiche alla presentazione per renderla più rilevante e coinvolgente. Ad esempio, se si sa che un particolare gruppo di persone è più interessato a determinati aspetti di un argomento, l’AI può suggerire di mettere in evidenza quei punti o di adattare il linguaggio utilizzato.

Questa personalizzazione non solo migliora l’esperienza del pubblico, ma aumenta anche l’efficacia della presentazione. Un contenuto personalizzato è più probabile che catturi l’attenzione del pubblico e porti a un maggiore coinvolgimento.

I vantaggi dell’uso dell’IA per le presentazioni

L’intelligenza artificiale non solo migliora la qualità delle presentazioni, ma aumenta anche l’efficienza nel crearle. I tradizionali processi di creazione possono richiedere giorni o addirittura settimane di lavoro. Con l’AI, questo tempo si riduce drasticamente.

  • Risparmio di tempo

Gli strumenti di presentazioni AI possono automatizzare molte delle attività che altrimenti richiederebbero tempo. Ad esempio, la selezione delle immagini, la formattazione del testo e la creazione di grafici possono essere fatti in pochi clic. Questo permette ai creatori di concentrarsi su altri aspetti del loro lavoro, come la strategia di presentazione o la preparazione del discorso.

Inoltre, con la capacità dell’AI di riutilizzare contenuti esistenti, i professionisti possono creare rapidamente versioni diverse di una stessa presentazione per differenti pubblici o occasioni, senza dover ricominciare da zero ogni volta.

  • Collaborazione

Molti strumenti AI per presentazioni supportano la collaborazione in tempo reale. Questo significa che team distribuiti in tutto il mondo possono lavorare insieme su una presentazione, apportando modifiche simultaneamente. L’AI può anche tenere traccia delle modifiche e suggerire miglioramenti basati sull’analisi collettiva del contenuto.

Questa funzionalità non solo migliora la collaborazione, ma assicura anche che la versione finale della presentazione sia il risultato di un processo ben integrato, con input e feedback da parte di tutti i membri del team.

  • Accessibilità e inclusività

Un altro aspetto cruciale delle presentazioni AI è l’aumento dell’accessibilità e dell’inclusività. L’AI può aiutare a creare presentazioni che siano più facilmente comprensibili da persone con disabilità o che parlano lingue diverse.

  • Traduzione automatica

Strumenti come Google Slides e Microsoft PowerPoint hanno integrato funzionalità di traduzione automatica basate su AI. Questo permette di creare presentazioni in una lingua e di tradurle istantaneamente in un’altra, garantendo che il messaggio raggiunga un pubblico più ampio. Questo è particolarmente utile per le aziende internazionali e per gli eventi multilingue. L’AI può generare automaticamente descrizioni per immagini e grafici, rendendo le presentazioni più accessibili per le persone con disabilità visive. Inoltre, strumenti come Otter.ai possono creare sottotitoli in tempo reale, migliorando l’accessibilità per le persone con problemi di udito.

Queste funzionalità non solo rendono le presentazioni più inclusive, ma dimostrano anche un impegno verso la diversità e l’accessibilità, valori sempre più importanti nel mondo moderno.

E per il futuro?

Il futuro delle presentazioni AI è pieno di promesse. Con lo sviluppo continuo dell’intelligenza artificiale, possiamo aspettarci che queste tecnologie diventino ancora più avanzate e integrate.

  • Interattività avanzata

Il futuro potrebbe vedere la diffusione di presentazioni altamente interattive, dove l’AI può adattare il contenuto in tempo reale in base alle reazioni del pubblico. Ad esempio, se l’AI rileva che il pubblico sta perdendo interesse, potrebbe modificare la sequenza delle slide o proporre contenuti più coinvolgenti.

  • Analisi predittiva

L’AI potrebbe anche essere utilizzata per fare previsioni su quali parti della presentazione avranno il maggiore impatto o dove potrebbe essere necessario apportare modifiche per migliorare l’efficacia. Questo tipo di analisi predittiva potrebbe rivoluzionare il modo in cui i professionisti preparano e presentano i loro contenuti.

  • Integrazione con la Realtà Aumentata e Virtuale

Infine, con l’integrazione della realtà aumentata (AR) e della realtà virtuale (VR), le presentazioni AI potrebbero diventare esperienze completamente immersive. I presentatori potrebbero utilizzare AR per sovrapporre informazioni e dati in tempo reale durante la loro presentazione, o VR per creare ambienti virtuali in cui il pubblico può esplorare i contenuti.

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