10 motivi per i quali ti serve un corso di comunicazione digitale

, ,

La comunicazione, in ogni sua forma, è un aspetto fondamentale della vita di ogni essere umano. Grazie ad essa si condividono informazioni, si creano relazioni e non si smette mai di imparare. E poi, grazie alla comunicazione, si vende, si seduce, si prega e altro ancora. Qualche filosofo ha speculato sul fatto che, grazie alla comunicazione, alle parole, si crei la realtà.

Negli ultimi decenni è letteralmente esplosa la comunicazione digitale che permette ad aziende e professionisti del settore di raggiungere in modo più preciso e diretto il proprio pubblico di riferimento. Del resto siamo nell’era della disintermediazione: un tempo mi servivano rivista, editore, stampatore, distributore ed edicola per “parlare” al mio pubblico; ora mi basta questo sito Web. Non è la stessa cosa? Beh, numericamente sì: in media con Computer Idea vendevamo 150.000 copie. Questo sito registra gli stessi “accessi unici” su base annua.

La “comunicazione digitale” è un argomento piuttosto complesso e variegato e, soprattutto, un settore in evoluzione continua, figuriamoci dopo la pandemia: saperla sfruttare in modo adeguato permette alle aziende di “parlare” a un pubblico ancor più numeroso ed eterogeneo rimanendo in target con il proprio business. Lavorare nel mondo della comunicazione e del marketing richiede una buona formazione universitaria e una pianificazione accurata per scegliere il percorso migliore per sviluppare la propria carriera. Un professionista della comunicazione digitale si occupa non solo di informare ma anche di individuare il pubblico di riferimento e di trovare lo strumento più adeguato per coinvolgerlo attraverso una serie di strategie ad hoc.

Il mondo digitale ha cambiato il modo di fare comunicazione

Il mondo digitale ha letteralmente rivoluzionato i vecchi modelli di business e, soprattutto, il modo di comunicare delle aziende: migliorare l’immagine di un brand, sviluppare strategie di marketing vincenti per attrarre nuovi clienti e mantenere l’interesse di quelli più fedeli sono alcuni dei compiti richiesti ai cosiddetti professionisti della comunicazione digitale.
Attraverso web, blog e social media la comunicazione digitale assume un valore ancor più rilevante, perché è in grado di amplificare la diffusione di qualsiasi genere di contenuto. Proprio per questo motivo il marketing e la comunicazione digitale vanno pensati in modo diverso: vanno studiati e pianificati tenendo in considerazione il pubblico che si vuole attrarre e gli strumenti da usare. Per le aziende è indispensabile avere nel proprio organico dei professionisti che sappiano sfruttare al meglio tutte le opportunità di marketing che il web è in grado di offrire. Per questo motivo è utile per le aziende investire nella formazione del proprio personale attraverso dei corsi online dedicati alla comunicazione digitale; soprattutto per quei giovani che si affacciano sul mercato del lavoro e che vogliono far parte di un mondo complesso come quello della comunicazione.

Come diventare un professionista della comunicazione digitale

La necessità di produrre e gestire contenuti ha cambiato il modo di comunicare delle aziende con gli utenti e clienti. Per rispondere a questa esigenza occorrono figure specifiche in grado di gestire e coordinare l’intero processo comunicativo. La comunicazione digitale necessita non solo di competenze tecniche ma anche di capacità di relazionali nella gestione del lavoro. Quali sono le competenze necessarie richieste a un professionista della comunicazione digitale? Quali sono le figure professionali più richieste da aziende e agenzie del settore?

I profili più apprezzati e ricercati nel mondo della comunicazione digitale 2.0 sono molteplici e variegati: si va dal classico addetto stampa  2.0 fino all’innovativo digital strategist, senza dimenticare il responsabile comunicazione, il social media manager, il community manager o il web content writer. Ma potrei sciorinarne tantissimi altri: dal growth hacker al funnel specialist, per citare i due più “esotici”.

In particolare, a detta di LinkedIn, dopo la pandemia vi è stato un boom di richieste di esperti di digital marketing e social media manager. Quali competenze servono? Strategia di marketing, social media marketing, branding, pubbliche relazioni, gestione delle campagne, Google Analytics, blog, copywriting.

Ogni figura ha un ruolo ben definito in quel delicatissimo meccanismo che è la comunicazione digitale. Per esempio, l’addetto stampa deve selezionare e gestire il flusso di informazioni verso i media. Oltre alla classica preparazione dei comunicati stampa, si occupa delle relazioni con i giornalisti e con tutte le figure di riferimento del settore lavorando sui canali social/online della propria azienda.

L’addetto stampa solitamente lavora a stretto contatto con il “responsabile comunicazione” che si occupa di sviluppare e studiare le strategie di comunicazione di un’azienda. Questa figura professionale ha un ruolo fondamentale nella gestione della comunicazione interna ed esterna della propria organizzazione: è il riferimento per quanto riguarda le strategie, tecnologie e trend del settore da seguire.

Con l’esplosione delle piattaforme social la comunicazione è cambiata per l’ennesima volta: il social media manager si occupa di gestire la presenza dell’azienda sui vari Facebook, Twitter, LinkedIn, Instagram e compagnia bella. Questa figura prepara una strategia per sfruttare i canali social e, soprattutto, deve stabilire lo stile di comunicazione e il “tone of voice”, ossia il modo con cui l’azienda comunica la propria personalità. Si occupa in prima persona (o in collaborazione con il suo team) della realizzazione dei contenuti e della gestione operativa.

La gestione delle community è un altro aspetto importante nella comunicazione digitale: il community manager è la persona che si occupa di monitorare le conversazioni e i comportamenti della propria comunità sui canali social e sui siti istituzionali della propria azienda. Un buon community manager deve controllare anche la “web reputation” oltre a creare engagement sulle piattaforme social e favorire l’aggregazione tra i membri stessi della community.

Un’altra figura essenziale nella comunicazione digitale è il “web content writer” che si occupa di preparare tutti i contenuti testuali per il web e le piattaforme social. Dal semplice articolo di un blog fino alla descrizione di un prodotto, il web content writer deve essere in grado di preparare contenuti ad hoc per trasmettere il messaggio desiderato. Questa figura si occupa anche delle tecniche SEO per incrementare il traffico in entrata su un portale o un blog o per posizionare al meglio i contenuti creati e intercettare nuovi potenziali clienti.

Infine, in un’azienda attenta alla comunicazione non può mancare una figura importante come quella del “digital strategist”, il professionista che si occupa di studiare e pianificare la strategia unica per tutte le piattaforme/canali social dell’azienda. Il digital strategist deve anche definire i famosi KPI (“Key Performance Indicator”), quegli indicatori/parametri usati per misurare l’andamento della strategia utilizzata dall’azienda.

Come acquisire le competenze necessarie per la comunicazione digitale

Chiaramente, non tutte le competenze possono essere acquisite durante un classico percorso di studio: molte andranno “imparate” sul campo, sporcandosi le mani, lavorando direttamente con altri professionisti/esperti del settore in aziende e agenzie di comunicazione (io ho fatto – anche – così). Questi argomenti possono essere approfonditi in molti modi: per esempio, frequentando dei Master post-laurea, con manuali e testi ad hoc, tramite blog e siti tematici oppure seguendo dei corsi online.

Quest’ultima possibilità può essere la soluzione migliore e la più veloce per imparare tutti i trucchi (o quasi) del mestiere, per acquisire quelle competenze che possano fare veramente la differenza per la propria azienda e carriera. Un buon corso digitale deve offrire a chi lo segue un quadro completo di tutte le competenze necessarie e deve offrire dei contenuti di qualità. In Rete puoi trovare un’infinità di corsi e offerte tra cui scegliere: come fai a selezionare quella giusto per te e la tua azienda? Saper distinguere un corso digitale online valido da uno pressoché inutile non è facile. È importante studiare con attenzione il programma del corso che si vuole seguire ed è consigliabile diffidare di quelli che promettono di tutto e di più. Affidarsi a nomi o brand conosciuti non mette al riparo da qualche sgradita sorpresa: quando devi scegliere un corso, dai fiducia a chi ti garantisce il raggiungimento di obiettivi chiari e ben definiti, non cercare gente che promette miracoli o cose assurde. Dai un’occhiata anche ai commenti e alle opinioni soprattutto sui canali social di chi ha già svolto quel corso e fai qualche ricerca online sull’azienda o il docente che lo tiene. È consigliabile non fare molto affidamento sui siti istituzionali: oltre ai commenti fake, molte aziende fanno sparire abilmente le recensioni negative mettendo in evidenza solo quelle positive. Avere un docente “famoso o prestigioso” non garantisce il raggiungimento di obiettivi e competenze. Meglio puntare sulle esperienze e sulla capacità del docente (dare un’occhiata al programma è fondamentale) e ricordarsi che ci vuole tempo per avere una formazione efficace.

I 10 motivi per cui dovresti seguire un corso di comunicazione digitale

Un corso digitale online presente degli indubbi vantaggi: le lezioni, spesso, sono dal vivo (in diretta streaming) e si possono rivedere quando si vuole e nelle modalità che si desidera (vengono preparati dei video ma anche dei podcast per il cosiddetto “e-learning”). Insomma, puoi avere videolezioni, approfondimenti ed esercitazioni senza lo stress di andare in aula. È possibile anche interagire con il docente in apposite sessioni per approfondire particolari tematiche o per fugare dubbi su argomenti poco chiari. Ecco una serie di 10 buoni motivi per seguire un corso di comunicazione digitale online

1 Per restare sempre aggiornato

La trasformazione digitale ha stravolto completamente il mondo della comunicazione. Nel nuovo millennio si hanno a disposizione talmente tanti dispositivi e canali digitali che è praticamente impossibile non riuscire a comunicare. L’importante è trovare il modo giusto per farlo, perché esiste una sostanziale differenza tra una comunicazione fatta tramite un’email o un commento pubblicato su una piattaforma social. Per questo motivo le aziende cercano di essere presenti sui principali canali digitali: la presenza stessa, però, non equivale a un successo garantito. Il pieno sfruttamento delle potenzialità di queste piattaforme può aiutare la comunicazione digitale e social della tua azienda? La risposta è affermativa.

2 Per gestire al meglio le piattaforme social

Per un’azienda o un marchio che vuole farsi conoscere è necessario essere online e curare con attenzione i propri canali social. Per esempio, un corso di comunicazione digitale dedicato ai social media ti permette di acquisire quelle competenze necessarie per gestire in modo ottimale i diversi canali. Un post su Facebook richiede un approccio diverso rispetto a uno da pubblicare su Twitter o Instagram. Ogni social network funziona in modo diverso e ha un proprio linguaggio e pubblico di riferimento: per ottenere dei risultati non devi non lasciare nulla al caso e prepararti in modo adeguato. Per esempio, LinkedIn è una piattaforma professionale ed è stata sviluppata appositamente per permettere ai professionisti del settore di interagire tra di loro. Quando pubblichi un contenuto su questo canale devi utilizzare un linguaggio professionale e serio. Su Twitter, invece, devi sfruttare la potenza degli hashtag “#” e concentrare i tuoi messaggi in pochi caratteri per condividerli velocemente. Con Facebook devi invece usare un linguaggio semplice e decisamente “informale” mentre su Instagram è apprezzatissimo uno stile molto più personale e così via.

3) Per posizionarsi su mercato

Posizionarsi sul mercato è importante così come trovare il modo più efficace rendere il proprio brand distinguibile da quello dei più diretti competitor. Una delle strategie più utilizzate per aumentare la visibilità del proprio marchio è lo “storytelling”. Raccontare una storia è il miglior modo per trasferire conoscenza ed esperienza, persuadere, coinvolgere le persone. Per un’azienda lo storytelling significa creare identità e questo metodo di comunicazione può essere utilizzato per convincere i clienti a comprare i tuoi prodotti o a seguire i tuoi contenuti, ma anche per motivare, orientare o convincere il personale all’assunzione di determinati standard di comportamento. Lo  “storytelling” può avere diverse finalità/utilizzi: puoi usarlo per vendere i tuoi prodotti/servizi o convincere i clienti, catturare l’attenzione del proprio pubblico o stimolarne un bisogno, aumentare la visibilità del brand o dell’azienda e persino promuovere le proprie competenze, esperienze e abilità professionali (il famoso “personal branding”). Con un corso di comunicazione digitale online puoi imparare a sfruttare lo storytelling in Rete e nei canali social. Il “digital storytelling”, infatti, si basa sulla produzione di diverse tipologie di contenuti per il web (video, audio, immagini, testi, mappe, infografiche e altro). Le aziende e brand affidano ormai la propria comunicazione a brevi racconti con immagini e video (il “visual storytelling”) per coinvolgere ancor di più il proprio pubblico. I brand più prestigiosi e le più importanti multinazionali hanno scelto da tempo questo approccio per comunicare con i loro clienti: lo storytelling riesce a creare un coinvolgimento maggiore e una migliore fidelizzazione.

4) Per fare Digital Advertising

Per sfruttare le principali leve del marketing digitale e tutti gli strumenti portati in dote dalla comunicazione 2.0 un corso di comunicazione digitale è importante, soprattutto per capire quali strategie usare per promuovere l’azienda e come analizzare il traffico sul sito e così via. Saper analizzare il proprio target online e pianificare delle campagne digitali ad hoc attraverso storytelling e altre forme di coinvolgimento è un requisito essenziale e nessuna azienda può fare a meno. Il Digital Advertising, infatti, non è altro che la “pubblicità online” che è strutturata in diverse componenti: il SEM (Search Engine Marketing) come Google Adwords o i banner pubblicitari; il Social Advertising (Facebook Ads, LinkedIn Ads, Youtube Ads e altro); il DEM (Direct e-mail Marketing); il Native Advertising. Una campagna di Digital Advertising offre una serie di vantaggi tra cui la possibilità di realizzare comunicazioni personalizzate in base all’utente e di monitorarle costantemente, senza investire delle grosse cifre.

5) Per acquisire nuovi clienti con il social selling

I social media offrono nuove opportunità, soprattutto la creazione di una relazione senza precedenti tra clienti e venditori, un rapporto basato sulla fiducia e sulla reputazione/credibilità. Il social selling è qualcosa che riguarda le relazioni che si instaurano tra le persone, ed è soprattutto una nuova strategia di vendita che permette arrivare direttamente al potenziale cliente e di costruire con lui una relazione duratura nel tempo. In poche parole, con il social selling vengono eliminati tutti i passaggi intermedi che caratterizzavano il processo di vendita. Si tratta di un cambiamento profondo: trasformare un normale visitatore di un sito in un “lead” è una bella sfida. Il lead non è altro che un potenziale cliente, nello specifico una persona che ha già manifestato interesse per un marchio, un servizio o uno specifico argomento, fornendo alcuni dati personali per essere contattato. Imparare a sfruttare il social selling è un buon motivo per seguire un corso di comunicazione digitale.

6 Per comunicare con i clienti già acquisiti

La “Customer retention” è la capacità di un’azienda di trattenere i propri clienti in un determinato periodo di tempo. Esistono diverse attività e strategie che vengono adottate dalle aziende/brand per incentivare i consumatori a riacquistare gli stessi prodotti o servizi, per sperimentarne di nuovi o per farli spendere di più negli acquisti successivi.

7 Per gestire la reputazione digitale

La gestione della reputazione online (brand reputation) è un problema molto sentito dalle aziende. È importante che i tuoi clienti abbiano e mantengano un’opinione positiva sul tuo brand: è fondamentale non solo per la visibilità della tua azienda ma anche per le vendite e i tuoi fatturati. La reputazione online di un brand stabilisce la percezione che i clienti hanno di te e della tua attività. Devi decidere come vuoi essere “visto/percepito” all’esterno e ogni strategia adottata deve avere degli obiettivi ben chiari da raggiungere. Un corso di comunicazione digitale può aiutarti a costruire la strategia vincente per il “personal branding”, il processo con cui puoi trasmettere la essenza della tua azienda e far capire cosa la distingue dagli altri competitor.

8 Per sfruttare il “Monitoring e Social Customer Care”

Quando un utente/cliente ha un problema e lo comunica attraverso i canali sociali/piattaforme istituzionali, l’azienda è chiamata a rispondere. Saper ascoltare è fondamentale ed è importante trovare il modo migliore per creare un dialogo diretto con il cliente/utente che ha un problema o che non è soddisfatto di un servizio. Avere un servizio di social customer care è un’ormai una consuetudine per ogni azienda, ed è importante avere un team dedicato di collaboratori capaci di rispondere in modo tempestivo a ogni richiesta di assistenza durante le diverse fasi del processo d’acquisto. Seguire un corso digitale può aiutare te e il tuo team a trattare con i clienti, scegliendo i canali social giusti per favorire l’interazione e la risoluzione dei loro problemi.

9 Per coinvolgere i dipendenti

Alle persone “interessa” la vita delle persone, la loro storia: spesso i consumatori soddisfatti si riconoscono nel brand o nei valori espressi dai modelli scelti per ispirarli. La “brand advocacy” non è altro che un indicatore utilizzato nella comunicazione digitale per esprime il grado di fedeltà di un cliente a un brand. O più semplicemente nella disponibilità del cliente a consigliare un prodotto o una marca ad altre persone. Con la “digital transformation” sono stati aggiunti nuovi strumenti e canali attraverso con cui condividere le proprie esperienze di acquisto/consumo, nuovi modi per sostenere i brand e le aziende. Sfruttare il passaparola generato dai “brand advocate” (i consumatori soddisfatti che consigliano un prodotto/servizio) è una delle chiavi per costruire una comunicazione efficiente: trovare questi utenti e saperli coinvolgerli è fondamentale. Un corso di comunicazione digitale può spiegare i meccanismi per scovarli e quali tecniche usare per sfruttarli.

10 Per trovare nuovi talenti da inserire nella tua azienda o team

Nell’era digitale la reputazione di un’azienda è tutto (o quasi). Chiunque, infatti, usa i social media o i motori di ricerca per ottenere referenze e notizie su una determinata azienda. L’employer branding, per esempio, è il modo in cui un’azienda viene percepita all’esterno da chi è in cerca di un impiego.

I tuoi collaboratori/dipendenti rivestono un ruolo essenziale nella creazione o nel mantenimento dell’immagine della tua azienda: hanno il potere di fornire referenze di grande valore e/o di scrivere recensioni, positive o negative, sul management e sull’azienda stessa. Avere un’immagine positiva può rivelarsi fondamentale per i tuoi profitti e per aumentare in modo esponenziale il valore della reputazione aziendale. Può servire anche per differenziare l’azienda dai tuoi concorrenti e ad avere un miglior numero di candidature e qualitativamente superiori. Costruire un’adeguata strategia di “employer branding” ti garantisce una maggiore fidelizzazione dei tuoi talenti. Per sfruttare completamente il potenziale dell’employer branding è importante definire sin da subito una strategia: per ottenere il migliore risultato e quali tecnologie adottare che c’è di meglio di un buon corso di comunicazione digitale online?

Contattami per un mio corso online

Cercare lavoro online [intervista a SeiLaTV del 14 gennaio 2021]

, , ,


Il 14 gennaio 2021 sono stato ospite della trasmissione “Pomeriggio 216” di SeiLaTV per parlare della ricerca del lavoro online. In particolare abbiamo affrontato i temi del corretto posizionamento, della reputazione digitale e i social, della ricerca ai tempo degli ATS (i sistemi di recruiting automation), delle truffe e altro ancora. Puoi rivedere l’intervista, della durata di 14 minuti, qui:

Guarda qui un’intervista a Sei La TV del 2020:

Nuove professioni del Web: che cos’è la SEO Audit?

, , ,

Marco Maltraversi, Davide Prevosto e Giovanni Sacheli hanno pubblicato con l’editore LSWR il testo “Seo audit avanzato – Strategie e tecniche di ottimizzazione dei siti web sui motori di ricerca“. Ho voluto fare quattro chiacchiere con loro sulla SEO Audit: per semplificare è l’insieme di tecniche, analisi e verifiche da applicare a un sito web per valutarne la solidità a livello SEO; si studiano gli aspetti di un sito che, sia dal punto di vista tecnico sia da quello contenutistico, possono impattare sulla visibilità nei motori di ricerca.

 

Prima di entrare nel merito, faccio un passo indietro. La prima domanda riguarda la SEO in generale, spesso sottovalutata durante la realizzazione di un sito Web: come mai è un errore?

Costruiresti una casa senza aver prima progettato con cura le fondamenta, l’impianto elettrico e il sistema di riscaldamento? Realizzare un sito web senza tenere conto dell’enorme potenziale offerto dalla SEO è un errore madornale, in quanto si rinuncia da subito a sfruttare una lunga serie di opportunità. Ma non solo. Se in futuro si volesse mettere mano allo scenario SEO del proprio progetto, si potrebbe essere costretti ad apportare delle modifiche importanti e investire quindi ulteriore tempo e denaro.

Per questo motivo è essenziale definire la strategia SEO nella fasi di sviluppo di un sito web: curare tutti gli aspetti tecnici on-site, focalizzarsi sulle performance e analizzare il modo in cui gli utenti ricercano la tipologia dei servizi offerti sono la base per realizzare un ottimo prodotto, apprezzato dalle persone e dai motori di ricerca.

SEO Audit può essere una nuova professione del web: che cosa bisogna studiare per fare questo mestiere?

Diciamo che la SEO è una professione, l’Audit SEO è una delle operazioni che un SEO deve conoscere per individuare possibili problematiche e risolvere situazioni critiche. Se dobbiamo fare una similitudine il SEO è l’ingegnere civile, mentre l’audit SEO è lo studio di come poter ristrutturare un’abitazione analizzando ogni criticità per farla ritornare al suo vecchio splendore (se non di più).

La SEO sta div

entando una disciplina molto tecnica per questo è necessario un costante aggiornamento: in primis abbiamo creato il libro SEO Audit Avanzato con questo scopo: dare un punto di vista tecnico, strategico completo sulle attività fondamentale e imprescindibili della SEO.

Ci sono inoltre diversi corsi online che possono prepararti a questa disciplina, uno di questi è www.deepseo.it in cui si illustrano step by step i passi da fare per imparare questa disciplina complessa.

Infine tanta tanta pratica che ti permetterà di capire effettivamente come ragionano i motori di ricerca e applicare tutto quello che puoi apprendere sui libri o corsi online.

Che consigli si trovano nel vostro libro per chi vuole fare SEO audit?

Nel nostro manuale per professionisti il processo di auditing di un sito web viene sviscerato e diviso in micro-controlli che, come avrà modo di constatare che acquisterà il libro, sono specifici ma anche molto differenti l’uno con l’altro. Si devono analizzare i testi delle pagine e valutare la qualità e profondità dei contenuti, ma è anche necessario verificare aspetti tecnici come il robots.txt, la sitemap, le intestazioni http e molto altro ancora. Un bravo SEO deve essere poliedrico e deve quindi avere i giusti equilibri tra competenze differenti:

  • deve conoscere il markup HTML e magari qualche linguaggio web aggiuntivo (PHP,
  • JavaScript, Python, CSS, …)
  • se vuole ottimizzare i contenuti deve essere bravo a scrivere
  • deve anche essere analitico per navigare nel mare magnum di dati che gli strumenti del
  • mestiere forniscono
  • deve essere curioso di natura e avere voglia di studiare, perché per fare una buona SEO è
  • necessario rimanere aggiornati

Insomma, la SEO è un gran bel lavoro e per massimizzare i propri risultati risulta utile un profilo con il giusto mix di competenze tecniche ed umanistiche.

Skill su LinkedIn: come trovare le proprie con il nuovo Career Explorer

,

Da pochi giorni LinkedIn ha lanciato Career Explorer, un nuovo strumento online per cercare lavoro. Si tratta di un tool gratuito che mostra nuove opportunità di lavoro mappando le capacità di chi lo cerca. In pratica l’algoritmo di LinkedIn analizza le competenze di un utente e gli mostra le posizioni che potrebbe non aver considerato (la funzione si chiama Esplore Job Transition) anche di aziende di settori differenti. Inoltre segnala anche le competenze da acquisire con LinkedIn Learning (ex Lynda.com). Al momento funziona solo in inglese, ma può rivelarsi comunque un ottimo aiuto. Puoi provarlo a questo indirizzo: https://linkedin.github.io/career-explorer.

Come individuare le skill da inserire su LinkedIn

Nei miei corsi sull’uso strategico di LinkedIn, quando uso il metodo LinkedIn10C, spiego che la sesta C è quella delle competenze. Molte persone hanno difficoltà a individuare le proprie e lasciano quelle proposte dalla piattaforma, magari confermate a caso dai propri contatti, anche se non sono rappresentative: per esempio “trattative” (molto generica) o “Microsoft Word” o “mail” (irrilevanti).

Per questo uno strumento come Career Explorer, che esamina le skill relative a un mestiere, può risultare un valido aiuto per trovare le proprie. Sia quelle che già si possono vantare che quelle sulle quali investire. Nell’esempio sopra, in corrispondenza del mestiere “Sales Agent”, si può notare quali sono le competenze associate: dalla negoziazione alla leadership, dal management al marketing. Interessante notare come, se si vuole presentarsi sul mercato come “Business Devolopement Specialist” occorra puntare su CRM, social e market analysis.

Il 4 giugno in libreria SHARENTING, il mio primo libro per MONDADORI

, ,

Quando questa mattina (8 maggio 2020) ho ricevuto il comunicato stampa di Mondadori Education che annunciava l’uscita, il prossimo 4 giugno, del mio primo libro per l’editore milanese ho realizzato che era tutto vero:

Il progetto, nato nel 2019, rappresenta una sfida: dedicare un intero libro di 120 pagine a un argomento nuovo, a un problema crescente e preoccupante: quello della condivisione (share) da parte dei genitori (parenting) di informazioni, immagini e video dei loro figli. In questo video presento il libro e il progetto, che a breve sarà anche un sito Web:

Scrivimi per avere informazioni sul progetto:

Mandami una mail

RadioIT: la mia nuova rubrica su LinkedIn

,

Da settembre 2019 è iniziata una nuova collaborazione: all’interno del podcast RadioIT per parlare di LinkedIn. Una pillola alla settimana per far scoprire tutte le potenzialità del social network professionale per eccellenza.

Ascolta “LINKEDIN | EPISODIO 1 – Quanto tempo devo usarlo al giorno?” su Spreaker.

Esempi di trasformazione digitale: le slide del mio intervento per Connex19 di Alcatel Lucent

,

Il 29 maggio 2019 sono stato inviato da Alcatel Lucent all’evento Connex19 per festeggiare i 100 anni dell’azienda con 130 dei suoi partner. Sono intervenuto con il doppio ruolo: Pippo Baudo, nel senso che facevo il presentatore (forse meglio dire “Master of ceremony”), e speaker con un intervento sulla trasformazione digitale, a partire dalla mia esperienza. Queste le slide che ho usato:

La_trasformazione_digitale_Gianluigi_Bonanomi

Qui alcune foto dell’evento:

Tecnologia in famiglia: la mia intervista per TG2 Weekend

, , ,

Sabato 18 maggio 2019 è andata in onda, all’interno di TG2 Weekend, la mia intervista con Simona Burattini. Abbiamo parlato della tecnologia in famiglia, ecco il filmato:

Per approfondire i temi accennati, puoi ascoltare le puntate del mio podcast “Genitorialità e tecnologia” o leggere gli articoli che trovi nella sezione Genitori Tech di questo sito.

Il podcast “Genitorialità e tecnologia” è su GoPod.me

,

 

Il mio podcast “Genitorialità e tecnologia”, che da mesi – ogni lunedì, offre spunti sull’uso consapevole della tecnologia in famiglia ha ora una sua pagina sul servizio Gopod.me. È questa (fai clic sul logo per visitarla):

Che cos’è Godpod.me?

Ho scoperto Gopod.me ascoltando un’intervista fatta a Francesco Tassi da Giulio Gaudiano, nel suo podcast “Strategia Digitale“. Si tratta di una piattaforma per creare una pagina di riferimento del proprio podcast, con tutti i link alle varie piattaforme per ascoltarlo: da Spotify ad iTunes, da Google Podcasts a Spreaker.

Competenze digitali per bibliotecari: le mie interviste per Antenna2 e MyValley

,

Il 3 aprile 2019 il sito MyValley mi ha intervistato durante il corso per bibliotecari sulle competenze digitali. Questo l’articolo:

Competenze digitali, un corso per bibliotecari

Continua il percorso di formazione promosso dal Sistema Bibliotecario Valle Seriana, questa mattina il personale delle biblioteche del territorio ha preso parte alla seconda giornata dedicata alla formazione digitale. Oggi il formatore (e giornalista) Gianluigi Bonanomi ha approfondito l’utilizzo di Facebook.

«Ogni anno il nostro sistema – spiega Alessandra Mastrangelo, coordinatrice del Sistema Bibliotecario Valle Seriana – investe sulla formazione proponendo corsi su argomenti diversi. Quest’anno abbiamo deciso di investire su temi non di carattere specifico, ma generali. Sentiamo che la comunicazione è una competenza fondamentale da gestire ogni giorno per i nostri professionisti. Il percorso, lungo e articolato su cui lavoriamo quest’anno, è quello della comunicazione istituzionale, la comunicazione attraverso i social network e il benessere digitale in generale. Chiaramente nozioni da applicare alle necessità quotidiane, al lavoro in biblioteca e al rapporto con gli utenti e i cittadini che non sono utenti, ma vorremmo che lo diventassero. Queste competenze, che siamo convinti di acquisire con questo corso, serviranno anche in occasione degli eventi estivi itineranti nei 43 comuni del sistema bibliotecario con la rassegna di letture estive “A levar l’ombra da terra” e i percorsi geopoetici “Nel cuore della montagna».

Gianluigi Bonanomi a Clusone

In tutti i settori servono competenze digitali. «Soprattutto nel momento in cui si comunica all’esterno – continua Bonanomi -. Oggi sempre di più si utilizzano strumenti come i social network, ma il problema è che questa attività va fatta bene. Parliamo di strumenti che possono rivelarsi infatti potenzialmente dei boomerang. Stendere e seguire un piano editoriale, realizzare contenuti, sapere gestire le critiche del pubblico è sempre più importante. Un bibliotecario tra le tante competenze deve avere anche queste».

 

 

 

La mia intervista al TG di Antenna2 del 3 aprile 2018

Nell’edizione serale del 4 aprile 2019 del TG di Antenna 2 TV si è parlato anche di: “Sistema Bibliotecario Valle Seriana, continua il percorso di formazione digitale per il personale delle biblioteche“. Nel servizio, dedicato al mio corso, c’è anche una mia videointervista: