“Guadagnare su Internet con WordPress” di Bonaventura di Bello


Non bisogna essere dei consumati Webmaster per mettere in piedi un sito: basta smanettare un po’ con sistemi di CMS come WordPress. Ma anche rendere il sito profittevole non è proibitivo: Di Bello – programmatore, consulente e giornalista – spiega prima come realizzare e ottimizzare il sito, poi come darsi all’e-commerce (in ogni sua variante). Non mancano spiegazioni semplici ma dettagliate su SEO, analytics, pagamenti, siti ad accesso limitato e tanto altro ancora.

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“Quando i libri vanno in Rete” di Claudia Consoli

Questo pratico libro (117 pagine, 9,90 euro), edito da “Editrice bibliografica” (collana I libri di Wuz) e scritto dalla blogger di CriticaLetteraria Claudia Consoli, rappresenta un ottimo strumento per comprendere il rapporto libri-Internet. Partendo dai soggetti che proficuamente possono sbarcare sul Web (non solo autori e lettori: anche editori, bibliotecari, librai e lit blogger), si analizzano tutti gli strumenti e le opportunità di interazione, social compresi. E non solo quelli verticali come aNobii e Zazie: Twitter per parlare coi fan, Instagram per svelare i dietro le quinte degli eventi, Facebook e Pinterest per far circolare immagini e citazioni, YouTube per far sì che i protagonisti del mondo letterario ci mettano la faccia.
Non mancano le “best practice”: dai tweet letterari di @twitteratura alle strategie social di Penguin, dai video de “La stanza dell’editor” di Mondadori alla pagina Facebook di Libreriamo. Completano il libro molte interviste interessanti (per esempio Libreria Open di Milano (ci sono stato: davvero un bel posto!), BookRepublic e ISBN Edizioni). Non mancano le sorprese: ammetto che non conoscevo l’app Hi (per creare una mappatura narrativa del mondo) e Whims (l’Insagram delle parole).
Buona lettura, in tutti i sensi.

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Curation Nation

Curation Nation di Steven Rosenbaum è un libro che tratta della “content curation”, la cura dei contenuti. Ne ho parlato nella decima puntata di TechRadio, dal minuto 20:

Zero privacy. Kit di autodifesa

Questo kit di autodifesa digitale per difendere la propria privacy è un instant-book della collana (V)book di Vidèa. Parla di riservatezza dei dati partendo da un punto di vista però sconfortante: proteggere la propria privacy, nell’era del datagate e dei social network, è praticamente impossibile. Eppure possiamo mettere in atto alcuni accorgimenti per “resistere”: si parla di “cerchie”, crittografia, sofware libero, cookie, IP mascherati, Proxy Anonymizer, geolocalizzazione e smartphone blindati. Interessante l’elenco dei servizi sicuri alternativi ai “soliti”: Git Annex invece di Dropbox, Rise Up al posto di Gmail, Jitsi per sostituire Facetime, DuckDuckGo per non usare Google e via dicendo. Da leggere.

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Made to stick: quali storie funzionano?

Qualche anno fa (2007) Chip Heath scrisse il libro “Made to stick”, ancora attualissimo. Non si trova in Italia, né in italiano, ma grazie alla Rete e agli eBook lo possiamo comprare con un clic (vedi in fondo). Il tema? Come si creano idee e storie che funzionano, storie che rimangono impresse. Cosa che, nell’era dello storytelling, serve non solo per chi fa il copywriter, ma anche per chi lavora nella pubblicità, nel marketing, ma non solo.
Heath parte dalle storie di maggior successo e ad alto tasso di viralità: le leggende metropolitane. L’esempio più citato è la storia del tizio che si risveglia una mattina senza un rene (The Kidney Heist). Perché quelle storia, in apparenza assurde e incredibili, restano in mente? L’autore propone una formuletta, con 6 principi, individuando la caratteristica delle storie di successo.

1. Semplicità (Semplicity). Chiaramente le idee espresse devono essere semplici ma pregnanti, profonde. Vedi i proverbi: storie semplici, ben congegnate, che durano nei secoli.

2. Spiazzanti (Unespectness), prendere in contropiede le aspettative di chi ascolta.

3. Idee concrete (Concreteness). Niente astrazioni, devono evocare immagini concrete.

4. Idee credibili (Credibility). Le storie devono essere quantomeno verosimili.

5. Emozioni (Emotions). Devono far leva sulle emozioni.

6. Storie (Stories). Alle persone piacciono le storie. Dalla notte dei tempi. Fin da piccoli. Le cerchiamo nei libri e nei film. Ce le rifilano, nella pubblicità, anche per venderci i prodotti. Le storie sono esperienze altrui che potrebbero tornarci utili.

Usando le iniziali, in inglese, di queste 6 caratteristiche si ricava l’acronimo SUCCES. Manca una S, alla fine, ma va bene così. Insomma, le storie che restano impresse sono comprensibili, ci colpiscono e sono facili da ricordare.

Su RadioTech

Ho parlato del libro durante l’ottava puntata di Tech Radio.
Potete ascoltare il mio intervento, dal minuto 18′ e 30 secondi, qui:

Ne ho parlato anche a “Tech and the city” (7Gold) il 22 giugno 2014:

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Aiuto! Ho un Cyberfiglio!

Questo manuale per “Genitori persi nella Rete” di Pelosi (docente delle superiori, nonché attore teatrale) cerca soprattutto di venire incontro a quei papà e mamme che, di fronte all’uso disinvolto che fanno i ragazzi delle nuove tecnologie, brancolano nel buio. Prima analizza potenzialità, rischi e pericoli della Rete, poi dà suggerimenti concreti su come comportarsi in determinate situazioni, entrando nel dettaglio (Facebook, siti osé, cattivi incontri on-line). Libro agile, per neofiti.

 
Autore: Giuseppe Pelosi
Collana: Percorsi familiari
Editore: Ancora
Prezzo: 10 euro

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Cuori nella Rete

Chi meglio di un internauta può raccontare l’amore ai tempi di Internet? L’editore Kimerick (www.kimerik.it/cuorinellarete.htm), qualche mese fa (scadenza settembre 2009), lanciò un concorso: i partecipanti dovevano scrivere un racconto, con argomento appunto l’amore nato on-line, di massimo cinque cartelle. Questo è il risultato (nonché il premio…). Esperimento riuscito!

Titolo: Cuori nella Rete. Storie d’Amore nate in Chat
Autore: Vari
Collana: –
Editore: Kimerick
Prezzo: 16 euro

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Il Computer Sostenibile

Il tema dello sviluppo sostenibile e del riciclo in ambito ICT è recente, ma ormai imprescindibile. L’autrice, direttrice dell’Osservatorio Tecnologico del Ministero dell’Istruzione, ha le idee chiare e le espone con competenza. Parla, tra le altre cose, di e-waste (rifiuti elettronici a fine ciclo vitale), RAEE (rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche) e “green computing” (la progettazione attenta all’ambiente). E fa delle proposte concrete: per esempio passare in blocco all’open source (ideale per il riciclo e per i risparmi).

Titolo: Il Computer Sostenibile
Autore: Giovanna Sissa
Collana: –
Editore: FrancoAngeli
Prezzo: 15 euro

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Bullismo elettronico

Il bullismo ai tempi di Internet

Il cyberbulling è un fenomeno noto da pochi anni, eppure gli studiosi delle nuove tecnologie (psicologi, sociologi, pedagoghi, giuristi) ne hanno colto subito la portata. Questo studio, finanziato dal progetto europeo Daphne (ideato per combattere la violenza contro i minori) e coordinato dall’Università di Bologna, descrive lo stato dell’arte della ricerca in tema. Come si può definire e individuare il bullismo elettronico?  In cosa si differenzia da quello tradizionale?

Partendo soprattutto dalle ricerche internazionali (in Italia il fenomeno è ancora poco approfondito) e citando casi concreti (riferiti all’Emilia Romagna), il volume cerca di fare chiarezza. Approccio accademico, non giornalistico/divulgativo. Interessante.

 

Titolo: Bullismo elettronico. Fattori di rischio connessi alle nuove tecnologie

Autore: Maria Luisa Genta, Antonella Brighi, Annalisa Guarini

Collana: Psicologia

Editore: Carocci

Prezzo: 18,60 euro

 

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Filosofia della paura

Paura, eh?

Lars Svendsen è un professore norvegese che, in passato, ha pubblicato saggi filosofici con temi disparati: dalla noia alla moda. Ha deciso poi, come afferma nell’introduzione, di dedicarne un altro alla paura, per via della “[…] Crescente irritazione per il modo in cui la paura è riuscita a colonizzare le nostre vite”. Con evidenti conseguenze, come evidenzia il sottotitolo: “Come, quando e perché la sicurezza è diventata nemica della libertà”.
Insomma, Svendsen, dopo aver stabilito cos’è la paura e come la definiscono i maggiori filosofi (da Aristotele a Sartre), entra nel dettaglio e parla delle maggiori paure della nostra epoca: incidenti, epidemie, terrorismo e così via. Un libro illuminante, che risponderà anche alla seguente domanda: perché, se il settore informatico è in crisi, continuano a prodursi e vendersi sempre più applicazioni relative alla sicurezza (antivirus, firewall, antiphishing eccetera)?

 

Titolo: Filosofia della Paura
Autore: Lars Svendsen
Collana: Le Navi
Editore: Castelvecchi
Prezzo: 16 euro

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