Cercare lavoro con LinkedIn senza effetti collaterali: l’intervista a David Buonaventura

LinkedIn può rivelarsi un problema per chi cerca lavoro sotto gli occhi dell’attuale datore di lavoro. Ho chiesto delucidazioni sul tema a David Buonaventura, ideatore di “Colloquio Diretto” e coautore, con me, di “Job War“, metodo innovativo per la ricerca del lavoro nonché testo in uscita nelle prossime settimane per Ledizioni.

David, sia in Colloquio Diretto che in Job War parli di “Curriculum Vitae Diretto”: hai pensato a qualcosa del genere anche per LinkedIn?

I quattro principali motivi per cui una persona decide di usare LinkedIn sono:
– vendere qualcosa;
– offrire lavoro;
– comunicare;
– cercare lavoro.
A meno che tu non sia un venditore o un recruiter o un divulgatore, aprendo e tenendo aggiornato il profilo stai implicitamente comunicando al tuo datore di lavoro che non ti trovi bene in azienda. Stai cercando di cambiare, probabilmente per andare in qualche azienda concorrente.
Da quel momento nessuno ti affiderà più un incarico importante e di responsabilità. Aumenti di stipendio o miglioramenti professionali? Neanche a parlarne. Sei aziendalmente morto.
Quando prepari la tua immagine pubblica, metti in conto che potrebbe essere osservata anche dalle stesse persone che ti permettono di portare il pasto in tavola. Meglio quindi adottare particolari forme di comunicazione che non facciano capire che stai cercando un nuovo lavoro.
Il camuffamento è quindi necessario. Per farlo devi impostare messaggi che vengono interpretati in maniera diversa dall’attuale e il futuro datore di lavoro.

Visto che sei un fautore del contatto diretto con chi ti dovrà valutare e assumere, giudichi comunque LinkedIn uno strumento utile per chi cerca lavoro?

Lo strumento “LinkedIn” assume diversi significati e utilità a seconda gli elementi che lo costituiscono.
1.     Profilo
È il moderno sostituto del vecchio CV. Ha numerosi pregi in più ma anche il difetto congenito del suo antenato: facilita l’idea che basti presentarlo per attirare l’interesse del datore di lavoro. Vana speranza.
Io lo considero il secondo step della comunicazione. Serve solo per approfondire la conoscenza. Prima è necessaria una comunicazione persuasiva e personalizzata per portare quello specifico interlocutore a volerti conoscere. Quello è il momento di presentare il tuo ricco e dettagliato profilo LinkedIn.
2.     Networking
L’ambiente social di LinkedIn è straordinario e vale la pena di usarlo. Anche qui però senza illudersi che basti un collegamento per creare una relazione che ti porterà un giorno ad ottenere un nuovo lavoro.
La persona con cui vuoi creare una relazione professionale tramite LinkedIn, deve avere un motivo per aiutarti se e quando ne avrai bisogno. Dipende tutto da quello che gli comunicherai dopo aver ricevuto la connessione.
3.     Condivisione
Condividere articoli e commenti può fornirti quella visibilità che può aiutarti molto. Anche qui dipende sempre da cosa comunichi e come lo fai.
Io uso LinkedIn estensivamente. Pubblico almeno due articoli alla settimana con messaggi che possono essere compresi sia dai clienti che i potenziali datori di lavoro. I risultati si vedono.

Quali sono le dritte che puoi dare a chi vuole usare LinkedIn per trovarsi un lavoro?

Per arrivare a un buon livello di utilizzo, è necessario studiare o affidarsi alla guida di persone esperte. L’improvvisazione non basta. Ricordati che sei in “pubblico” e la Rete non dimentica…

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