File nella nuvola

I migliori servizi per lo storage dei vostri documenti nel cloud.

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Il futuro è “in the cloud”, nella nuvola. Niente più documenti e programmi in locale, salvati o installati sui dischi fissi dei PC: tutto sarà on-line, chissà dove, accessibile semplicemente usando un browser (e una connessione a banda larga). Si stanno spostando progressivamente sul Web la maggior parte dei servizi di uso comune; dopo la posta elettronica (Gmail e Hotmail sono tra le nuvole da anni), anche i software (oltre ai programmi per le aziende, dove si parla di “Software as a service”, ve ne sono molti anche per gli utenti consumer: vedi per esempio Photoshop Express sul sito di Adobe), le foto (Flikr e Instagram su tutti) e i servizi di storage e condivisione dei file si “smaterializzano”. Proprio questi ultimi sono i più interessanti.
La guerra è ormai aperta. L’apripista Dropbox (www.dropbox.com) se la deve vedere, oltre che con concorrenti agguerriti come SkyDrive di Microsoft (https://skydrive.live.com) e SugarSync (www.sugarsync.com), anche con i nuovi servizi di storage dei big del mondo della tecnologia: Google ha presentato da poche settimane Google Drive, mentre Apple punta forte su iCloud. In queste pagine presenteremo, con tanto di “Come fare”, questi ultimi due servizi.

Dove sono i miei dati?
Quando si carica un file nel cloud, gli utenti si affidano ciecamente al servizio di storage: non sanno dove si trova il loro documento. Potrebbe essere in un disco fisso nella costa occidentale degli Stati Uniti, in Estremo Oriente o in un data center in una località glaciale. Questo potrebbe essere visto come uno svantaggio, eppure presenta anche un aspetto positivo: i dati sono sparsi per il mondo, ma in modo ridondante (spesso, ma non sempre: vedasi caso Aruba dell’anno scorso). Vi sono, o dovrebbero esserci, più copie di backup.
I dati sono al sicuro, e sempre accessibili. A patto che funzioni il collegamento Internet, ovviamente.

La questione privacy
I dati non sono più sul computer dell’utente, bensì on-line, o meglio in qualche server. E la riservatezza? La questione non è banale, tanto che è intervenuto anche il Garante della Privacy: ha fatto pressione affinché le aziende che offrono servizi di cloud computing mettano ben in luce i vantaggi e rischi dell’esternalizzazione dei dati. Ha dettato anche delle linee guida, che possono essere lette nella relazione Cloud computing: indicazioni per l’utilizzo consapevole dei servizi”, disponibile on-line a questo indirizzo: www.garanteprivacy.it/garante/document?ID=1819933.

 

GOOGLE DRIVE

Parlando di software nel cloud, salta subito alla mente Google Documenti, una vera e propria suite office della grande G, con tanto di programma di videoscrittura, foglio di calcolo e software per presentazioni, disegni e moduli. Questi programmi, che si integrano perfettamente con gli altri servizi Google come Gmail, consentono la visualizzazione, la creazione, la gestione, la stampa e il lavoro in cooperativa (in tempo reale) sui file. Per completare il pacchetto, Google offre, dallo scorso aprile, anche un capiente servizio di storage, dove salvare i file caricati. Chi attiva Google Drive, utilizzando le stesse credenziali degli altri servizi, ha diritto a usufruire gratuitamente di 5 Gb di spazio. I file salvati nella nuvola sono ovviamente accessibili da qualsiasi browser (da http://drive.google.com), ma anche da smartphone e tablet grazie alle app (sia Android che iOS). Interessante l’aspetto social: è possibile condividere i documenti non soltanto tramite Gmail, ma anche via Google+, il social network della casa di Mountain View.

 

Il punto forte: la ricerca

Come abbiamo visto, esistono molti servizi di storage dei file. Il plus del servizio Drive, oltre alla perfetta integrazione con gli altri servizi Google, è la possibilità di sfruttare le grandi potenzialità del motore di ricerca anche per andare a caccia di file. Reperire i propri documenti, in questo modo, non è più un problema (avete provato a usare la ricerca interna dei sistemi Windows…?). Il sistema è dotato addirittura di una sperimentale opzione OCR per il riconoscimento dei caratteri, in modo da trovare informazioni anche all’interno di immagini o documenti scansionati.

iCLOUD

Se anche Apple, re incontrastato dell’era del post PC con i suoi smartphone e tablet, va sulla nuvola, vuol dire che la migrazione verso l’on-line è inarrestabile. L’azienda del compianto Steve Jobs ha scommesso sul servizio iCloud (www.icloud.com), che permette di archiviare i propri contenuti su Internet e di condividerli su tutti i dispositivi Apple in uso, sul computer (anche PC) così come sui device mobile con iOS 5. È possibile caricare musica, foto, documenti ma anche altre impostazioni nello spazio messo gratuitamente a disposizione da Apple. Va detto che nei 5 Gb gratuiti non vanno conteggiati la musica e gli altri file multimediali, che esaurirebbero subito lo spazio a disposizione, ma solo le e-mail, i documenti, le immagini del Rullino foto, le informazioni account, le impostazioni e i dati delle altre app. Tra i tanti, spicchi il servizio Streaming foto, che permette di sincronizzare automaticamente le immagini su tutti i vostri dispositivi un secondo dopo lo scatto. Nel “Come fare” vedremo come attivarlo e come funziona.

La musica in remoto

Il servizio “iTunes nella nuvola” permette di sincronizzare anche i brani musicali: appena acquistata, una canzone diviene così disponibile su tutti i dispositivi. Si compara dall’iPad e un attimo dopo la si può ascoltare anche sull’iPhone.

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