Il film sulla Brexit e il microtargeting di Facebook

Credo di essere uno dei pochi, in Italia, ad aver visto il film “Brexit – The Uncivil War”: si tratta di un film inglese per la TV (del 2019) con protagonista Benedict Cumberbatch, noto ai più per aver interpretato Sherlock Holmes nella serie televisiva Sherlock.

La pellicola – non un capolavoro ma da vedere – racconta una storia nota da un punto di vista originale; si descrivono le manovre del comitato per il Leave (lasciare): spingeva affinché nel referendum del 2016 il Regno Unito lasciasse l’Unione Europea: la Brexit (Britain Exit), appunto. Dominic Cummings, lo stratega e il direttore della campagna Leave, è un personaggio fuori dagli schemi. Davvero interessante il confronto con i parrucconi del partito Conservatore: questi si aspettano una campagna tradizionale, Dominic parla invece di digital e social.

A un certo punto un politico imbolsito dice a Dominic:

So che ti piace questa roba tecnologica [Facebook e social media] ma il primo passo deve essere raggiungere gli elettori direttamente, vecchia scuola, porta a porta, stand nelle piazze, manifesti.

Dominc guarda i parrucconi come si guarda uno spazzacamino e risponde:

La nostra attenzione andrà sulla costruzione di un sistema digitale che ci consentirà di ottenere prove empiriche per capire chi sono i nostri elettori e cosa vogliono sentirsi dire…

E qui volevo arrivare. A un certo punto Dominic è in contatto con un’azienda canadese che promette di usare il microtargeting di Facebook per “colpire” tutti quegli elettori, e sono milioni, che una campagna tradizionale non potrebbe intercettare. Dando loro in pasto, appunto, quello che vogliono sentirsi dire (anche a costo di mistificare e usare le famigerate fake news sui fondi dati all’Europa o sulla Turchia, per fare due esempi).

Il film, insomma, non parla della Brexit, ma velatamente dello scandalo Cambrydge Analytica e dei nuovi modi, spesso spregiudicati, per fare propaganda con i nuovi media. In generale, per chi fa comunicazione ai giorni nostri, il film racconta come i social possano rivelarsi una fonte formidabile di dati e uno strumento di targetizzazione mai visto prima.