Foto del profilo LinkedIn: l’intelligenza artificiale ti dice se va bene

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A ogni corso che tengo su LinkedIn suggerisco di leggere il libro di un mio “competitor”, si fa per dire. In realtà, a ben vedere, è un collega di casa editrice: si tratta di Ale Agostini (il libro è “Fai carriera con LinkedIn”, Hoepli). Qualche giorno fa l’ho chiamato per fargli un’intervista e lui mi ha regalato una chicca: “Sto mettendo a punto uno strumento online per la verifica della foto del profilo di LinkedIn: è l’intelligenza artificiale a sancire se va bene oppure no”. Pur non essendo ancora uno strumento definitivo, ma solo in versione Beta, ho avuto il suo permesso di presentarvelo ufficialmente.

Lo strumento, che si chiama semplicemente “Bella foto”, è liberamente accessibile all’indirizzo http://ai-sentiment.aleagostini.com. Il sottotitolo è chiaro: “Bella Foto è il tool che ti aiuta a capire che cosa comunica la tua foto utilizzando l’Intelligenza Artificiale. Carica la tua foto e scopri subito il contenuto riconosciuto, gli argomenti correlati sui social, le emozioni associate (solo per immagini di volti) e le immagini simili o uguali presenti nella Rete”.

Il funzionamento, in effetti, è assai semplice: basta caricare la propria foto profilo grazie al tasto “Carica immagine”, facendo attenzione a non uploadare file troppo grossi (massimo 2,4 Mb). Dopo aver dato in pasto la foto al sistema, non resta che lanciare la procedura con un clic su “Analizza”. I risultati sono immediati.

Nel mio caso il sistema ha beccato che sono un uomo (facile, dirai) e che ho la barba. Ma soprattutto che sto sorridendo abbastanza (potrei fare di meglio) e questa è cosa buona e giusta perché, secondo gli studi sui neuroni specchio, che si attivano quando un individuo compie un’azione e quando l’individuo osserva la stessa azione compiuta da un altro soggetto, sorridere ci rende più piacevoli e induce chi guarda a sorridere a sua volta. Per dirla con Cialdini (che tanto piace ad Ale), scateniamo l’arma della simpatia.
Il cervellone analizza anche quali sono le corrispondenze dell’immagine e se è già presente nei social o sul Web, ed eventualmente ci dice anche dove: in quale contesto, in quale pagina. Questo, tra l’altro, permette anche di scoprire se l’immagine è stata rubata.

Questo strumento, in realtà, può essere usato per analizzare qualsiasi tipo di immagine. Usando l’intelligenza artificiale è possibile controllare, in pochi istanti, che cosa comunica una brochure o una pagina stampa, verificando che non sia già usata da altri. Insomma, uno strumento per il personal branding ma anche per il marketing aziendale. Ma soprattutto uno strumento che potrebbe debellare la piaga delle foto da ombrellone o per nulla professionali su LinkedIn.

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