In riva al… Torrent

Il file sharing non vuol dire solo pirateria. Ecco come usare il miglior programma peer to peer, BitTorrent, per scaricare legalmente dalla Rete.

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Da quando la banda è larga un po’ per tutti e molti contenuti sono disponibili direttamente on-line, per esempio in streaming, i programmi di file sharing hanno subito un lieve declino. Quello che un tempo era una vera e propria mania, il peer to peer, ora viene utilizzato con più giudizio e, forse, meno pregiudizi. Certo, inutile nasconderlo: la maggior parte delle persone utilizza questi strumenti per scaricare film, dischi e libri coperti da diritto d’autore, eppure le statistiche dicono che chi scarica di più, compra di più. Ma non è questo il punto. Programmi come BitTorrent rappresentano una meraviglia tecnologica: vediamo perché.

☞ Che cos’è BitTorrent?

Per “file sharing” si intende condivisione dei documenti, mentre per “peer to peer”, per gli amici P2P, intendiamo una tecnologia “da punto a punto”. E qui sta il… punto. I programmi come BitTorrent, e prima ancora eMule e ancora prima Napster, hanno letteralmente rivoluzione il modo di far circolare dati e file in Rete. Un tempo il flusso era unidirezionale: dal server al PC di casa. Con i sistemi di file sharing si ha un vero e proprio ribaltamento, decentramento, se vogliamo una “democratizzazione”: ora ogni computer è un nodo della rete, ognuno è server e client allo stesso tempo.
Tra i network che più di tutti resiste nel tempo e non pare temere il passare delle ere tecnologiche c’è certamente BitTorrent: si tratta di un circuito di file sharing attivo da diversi anni, leader assoluto delle comunicazioni P2P. Per certi versi è differente da gli altri. Sia dal punto di vista tecnico, ma anche unico nell’utilizzo: BitTorrent è ampiamente usato non solo da utenti privati, ma anche da software house e case di distribuzione di musica e film per la diffusione in Rete dei loro prodotti. È frequente, infatti, imbattersi in software house o in produttori di contenuti che usano la rete torrent per diffondere programmi, trailer cinematografici, film indipendenti, album promozionali e così via. Chi ha provato a scaricare Ubuntu, per esempio, sa che oltre alla possibilità di scarica la ISO del sistema operativo via HTTP, vi è anche la possibilità di farlo via torrent. Lo scopo? Alleggerire i server, decongestionare il traffico.
Ma facciamo un passo indietro, e vediamo che cos’è BitTorrent. Più che un software, è un protocollo. In particolare un protocollo di comunicazione, vale a dire un insieme di regole e convenzione grazie alle quali due o più computer si scambiano informazioni. Tant’è che la tecnologia dei torrent, i file che circolano in questa rete, non è usato solo dal software BitTorrent, ma anche da altri, come vedremo.
La filosofia che sta alla base di BitTorrent, e che lo differenzia da altri sistemi di file sharing, è semplice: inviare uno stesso file, in modo efficiente, a più persone. Questo per favorire il più possibile la diffusione dei file, ma soprattutto che non restino in sospeso alcuni download incompleti. Il PC che dispone di una copia completa del file è detto “seed”: seme, origine. Se non ci sono seed raggiungibili, i download non partono nemmeno. Per questo a volte lo scaricamento stenta a decollare: ma almeno abbiamo la certezza che, quando parte, abbiamo ottime chances che venga portato a termine. Sempre a differenza di altri programmi simili, non esistono trucchi per acquisire maggiori priorità rispetto ad altri utenti, non è possibile scalare le code se non pazientando. Altra caratteristica: ogni bit scaricato viene automaticamente messo in condivisione.

☞ Come funziona?

La rete BitTorrent si basa sui file torrent. Questi non sono i file in sharing veri e propri, non sono né film, né MP3, né eBook. Sono file molto piccoli, spesso dal peso di pochi Kb, che rappresentano, in pratica, il link ai documenti in condivisione veri e propri, con tanto di descrizione dei file. Questi file torrent si trovano sui tracker, i siti che li catalogano e li condividono. Operazione controversa: in passato il celebre sito The Pirate Bay è stato oscurato proprio perché condivideva i torrent e quindi, a detta delle autorità, istigava alla pirateria. Tra parentesi, in realtà gli avvocati dell’accusa faticarono a dimostrare il coinvolgimento di The Pirate Bay con le attività di download che sfruttano i suoi file torrent, per il fatto che è difficile dimostrare il legame esistente fra il torrent e il file cui fa riferimento.
Quando si scarica un torrent, che ha proprio estensione “.torrent”, questo si apre direttamente all’interno di BitTorrent: il software così individua il file da scaricare ma, soprattutto, sa dove trovarlo on-line. Effettua una ricerca su una serie di server e, se trova un seed completo, avvia il download. Alcuni torrent individuano anche una serie di file, e quindi una collezione. Dato questo meccanismo, la ricerca dei file non avviene, come in altri sistemi di file sharing, inserendo una stringa di ricerca all’interno del programma stesso. Bisogna cercare sul Web.

☞ A caccia di torrent

Apriamo il nostro browser preferito e cerchiamo un torrent direttamente con Google: soluzione molto semplice, ma non troppo precisa. Per questo esistono alcuni motori di ricerca specifici, anche se purtroppo non ne esiste uno che spicchi per efficacia. Suggeriamo di provare con prima di tutto con Mininova, www.mininova.org, il più conosciuto e usato. Poi si può tentare con isoHunt, www.isohunt.com, TorrentPortal, www.torrentportal.com, e altri ancora: li si trova facilmente, anche questi, con Google. Esistono anche metamotori, motori che cercano tra i motori, come Torrentz.com, www.torrentz.com. Oppure esiste la possibilità di usare una barra per il browser, come vedremo nel tutorial “Firefox in cerca di file torrent”.

☞ Il download vero e proprio

Una volta trovato il file da scaricare con BitTorrent, come avviene in concreto il trasferimento? A guardarlo, il programma sembra semplice. Non lo è. Dietro vi sono procedura e algoritmi molto complicati. Ripartiamo dai file torrent che abbiamo trovato. Questi, come detto, non sono solo link al tracker: contengono anche altre informazioni, come un indice delle parti in cui il file è suddiviso e le informazioni che servono per verificare l’integrità dei dati. I file sono divisi in più parti per diversi motivi. Prima di tutto per praticità e velocità: è più semplice efficiente scaricare solo la parte che interessa e non l’intero file. Non importa che un file sia composto da parti che vengono da più computer, l’importante è che siano integri. Ma soprattutto lo spezzatino consente di non dover buttare tutto il file, se solo una parte è danneggiata.
☞ Non solo BitTorrent

Come anticipato, il sistema di file sharing basato sui torrent non deve necessariamente funzionare con un unico client, BitTorrent. È possibile utilizzare diverse alternative. Quella più celebre è uTorrent, anzi µTorrent, www.utorrent.com. Tra le sue caratteristiche più apprezzabili la possibilità di controllare i download anche in remoto, via interfaccia Web. Un’alternativa open source a uTorrent è Halite: www.binarynotions.com/halite-bittorrent-client.
Tra i client torrent più celebri c’è certamente anche Vuze, un tempo noto come Azureus, www.vuze.com, un software multipiattaforma open source che funziona, oltre che in Windows, anche sotto Mac e Linux.
Un discorso a parte lo merita LPhant, www.lphant.com, software nato con lo scopo di consentire il download di file sfruttando sia le reti eDonkey e Kademlia di eMule, sia il protocollo BitTorrent. In pratica, con Lphant possiamo scaricare contemporaneamente da eDonkey, BitTorrent e Kademlia; è perfino possibile integrare i download da una rete all’altra, nel senso che è possibile scaricare uno stesso file da BitTorrent e, contemporaneamente, da eMule/Kademlia: è il programma a combinare i dati in arrivo dalle tre reti in modo da ricreare il risultato finale.

 

Scarichiamo e installiamo BitTorrent

1 Colleghiamoci al sito Web di BitTorrent

Il sito Web ufficiale di BitTorrent è www.bittorrent.com. Nella home page si trova il pulsante da premere per procedere al download del file di setup: Scarica BitTorrent.
2 Evitiamo di installare la barra per il browser

Nella pagina successiva il sito propone di installare la BitTorrent Control, una toolbar che si installa nel nostro browser. Evitiamola, togliendo i segni di spunta relativi. Facciamo clic su Download per procedere.

3 Procediamo con lo scaricamento dell’eseguibile

Il browser propone di scaricare un file eseguibile di poco più di un Mb: si tratta di BitTorrent.exe. Salviamo il file e poi avviamo l’installazione con un doppio clic.

4 L’installazione di BitTorrent nel sistema

Windows chiede se eseguire il file di installazione di BitTorrent: acconsentiamo. Procediamo oltre con la procedura di installazione, che prevede anche l’installazione della versione italiana.

5 L’aggiunta alle eccezioni del firewall

Spesso i sistemi di file sharing sono bloccati dal firewall, che li vedono come potenziali fonti di pericolo. Durante l’installazione di BitTorrent, l’eccezione viene impostata automaticamente.

6 Decliniamo anche l’ultima offerta

BitTorrent è un programma freeware e cerca in tutti i modi di guadagnare vendendo servizi. Evitiamo pure questo, per evitare di riempirci di smiley e animazioni. Facciamo clic su Declina. Terminiamo con un clic su Installa.

 

Scarichiamo un file

1 Scarichiamo il file “.torrent”

Cerchiamo on-line e Scarichiamo un file “.torrent”. Potremmo prelevarlo, per esempio, dal sito Legal Torrent.

2 Windows avverte che aprirà BitTorrent

Quando il sistema operativo capisce che stiamo cercando di aprire un file “.torrent”, avverte che aprirà BitTorrent, o il file associato ai torrent.

3 Le impostazioni del download

Prima di mettere il file, o i file, in download, BitTorrent chiede di controllare alcuni parametri, come per esempio la cartella di destinazione.
4 Il file è nell’elenco dei download

A questo punto BitTorrent avvia il download del file, cerca tutte le fonti e mostra tutte le caratteristiche dello scaricamento, persino lo “stato di salute” del torrent.

 

Firefox in cerca di file torrent

1 Apriamo la pagina della Torrent Toolbar

Aprima il nostro browser preferito e colleghiamoci all’indirizzo Web https://addons.mozilla.org/en-US/firefox/addon/2755. Installiamo l’estensione per Firefox con un clic su Aggiungi a Firefox.   

2 Il riavvio del browser dopo l’installazione

Dopo la conferma, avverrà l’installazione della barra. Al termine di questa operazione Firefox chiede di essere chiuso e riavviato, per rendere effettive le modifiche appena effettuate.

3 La ricerca dei file “.torrent”

Dopo il riavvio, Firefox presenta, sotto la barra degli indirizzi, una nuova toolbar. È proprio la barra per la ricerca dei torrent. I risultati sono presentati in una nuova pagina Web. 

 

È legale?
La campagna di demonizzazione delle major discografiche, dei produttori cinematografici e degli editori ha prodotto una criminalizzazione dei sistemi di file sharing che, a volte, ha prodotto anche grande confusione. La domanda ricorrente è sempre la stessa: BitTorrent è legale? Certo, come è legale possedere un coltello, finché non lo usi per ferire qualcuno. La tecnologia del file sharing e il programma BitTorrent è legale, scaricare prodotti coperti da copyright no.

 

Siti di torrent legali
Il fatto che i programmi di file sharing non servano solo per fare pirateria è dimostrato dall’esistenza di siti Web che raccolgono solo materiale legale. È il caso, per esempio, di LegalTorrent, http://legaltorrent.net, raccolta di trailer, libri, software, audio, giochi e altro. Altre ottime alternative sono YouTorrent, www.youtorrent.com, e Legit Torrents, www.legittorrents.info. Un caso che fece scuola fu quello del film chiamato “Steal this film”, che in inglese vuol dire “Ruba questo film”: poteva, e può, essere scaricato via torrent dal sito Web www.stealthisfilm.com.

 

BitTorrent Vs. eMule

Il successo di BitTorrent è stato contrastato, negli anni passati, solo dal “Mulo”, eMule. I due sistemi di scambio file, pur sembrando simili a uno sguardo superficiale, sono molto diversi. BitTorrent è, prima di tutto, più veloce: tutti i nodi coinvolti si scambiano parti di file senza distinzioni, senza strane code. Questo perché eMule usa il sistema dei crediti: per scalare le code serve conquistare “punti”, per esempio mettendo molto materiale in condivisione. In BitTorrent non vi è nulla del genere. Un punto a favore di eMule però c’è: i file restano in download più a lungo. Questo perché i “.torrent” devono essere continuamente riattivati, mentre i file in condivisione su eMule no.

 

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