Italiani in Carinzia, un caso di successo: intervista a Renato Tomasini di Onda Tlc sul 5G

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La vicinanza con l’Italia e le opportunità offerte dalla Carinzia hanno spinto diverse realtà italiane a investire in questa regione. Come Onda Tlc, fondata da Renato Tomasini (ex manager di Motorola, Siemens e LG), che nel 2017 ha fondato la sua startup nel Land.

Onda Tlc è una delle tante imprese che hanno sede nel Lake-side Science & Technology Park di Klagenfurt ed è specializzata in dispositivi tecnologici per le telecomunicazioni. È stata la prima azienda a lanciare un modem 5G, modem che viene usato dal colosso Telecom Italia. Avere la sede all’interno del parco tecnologico, insieme ad altre 120 realtà operanti nell’ambito della tecnologia, ha supportato la crescita dell’azienda, ma come spiega il fondatore a Il Sole 24 Ore, la vera differenza è l’atteggiamento amichevole delle istituzioni, ancora più importante della burocrazia snella e un fisco meo esoso, che comunque hanno un peso non trascurabile.

Abbiamo avuto modo di incontrare virtualmente Renato, che si è prestato a rispondere ad alcune domande, a partire da quella più scontata: “Qual è la tua storia?”

Renato Tomasini: Da ragazzino volevo fare il meccanico – avevo la passione per i motori – ma mio padre mi indusse a studiare elettronica e mi diplomai a Trieste. Negli anni Ottanta mi sono fatto le ossa in Telital, azienda che produceva i prima telefonini Etacs. Poi ho girato diverse aziende con diversi ruoli, spesso commerciali, come Motorola, Siemens ed LG. Fino ad approdare in Onda, a rilevarne il marchio e a lanciare in Austria una nuova realtà.

D: Sempre per vendere telefonini?

Renato Tomasini: Questo fino all’inizio del 2020. Poi abbiamo deciso di investire in innovazione, di creare prodotti nostri, di lavorare sul futuro delle telecomunicazioni. Il focus è sul mondo dei dati: modem, router. Siamo stati i primi a lanciare un modem 5G con Qualcomm.

D: A proposito di 5G, la rivoluzione è arrivata?

Renato Tomasini: Beh, sì e no. Noi investiamo, l’interesse c’è ma abbiamo ancora copertura limitata e, soprattutto, a mio avviso ci sono aspettative sbagliate. Tutti pensano che il 5G cambierà la vita della gente comune. Non è così: per quello che facciamo tutti i giorni col telefonino, scaricare app e vedere serie TV, il 5G è sprecato.

D: E a chi servirà allora?

Renato Tomasini: Servirà alle aziende. A chi fa automazione. Ai grossi impianti industriali, ormai all’80% robotizzati, nei quali risparmiare un secondo di là e uno di qua può davvero fare la differenza.

D: E quanto ci vorrà per vedere il 5G affermarsi?

Renato Tomasini: Secondo me un paio d’anni, ma manca una visione strategica. Manca la manifattura in Europa: dipendiamo troppo dalla Cina, invece un tempo, anche in Italia, eravamo pionieri. Dobbiamo tornare a produrre qui. Noi, in Carinzia, ci stiamo investendo.

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