“La regola del maiale”: il content repurposing online

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Chi produce contenuti digitali è sempre alla ricerca di nuove idee per promuoverli. La comunicazione digitale (o digital communication) spazia dai contenuti scritti (come e-mail o i post sui social network) fino a quelli audio-visivi, quali podcast e video.

I contenuti si dividono anche in altre due distinte categorie: una dedicata alla fruizione dei multimedia di rapido consumo, un’altra a quelli considerati evergreen. Alla prima categoria appartengono per esempio i post che vengono pubblicati quotidianamente su vari social network come Instagram, Facebook o Twitter e che ottengono una visibilità immediata e tendono a dissolversi rapidamente; alla seconda tutti quei contenuti che rimangono visibili nel tempo e continuano a essere validi e rilevanti nel corso dei mesi o addirittura degli anni, come nel caso di un articolo di un blog.

Produrre contenuti digitali per sfruttare le potenzialità dei canali social è molto semplice e il risultato è pressoché immediato. Realizzare dei contenuti che restino nel tempo è un lavoro più complesso rispetto al pubblicare dei post e richiede un po’ d’esperienza e delle buone competenze (come conoscere tutti i trucchi del SEO).

Content Repurposing: l’arte del riciclo

Produrre contenuti digitali di grande qualità non è sempre facile e spesso richiede tempo e denaro. Le persone stesse fruiscono dei contenuti multimediali in modi diversi: chi ama leggere un ebook, chi adora ascoltare un podcast o chi non si perde un post su Facebook. Ci sono poi dei contenuti che non passano mai di moda e che possono essere riproposti semplicemente aggiornandoli o pubblicati in un nuovo formato/veste. Quindi, se disponi di contenuti di questo tipo di contenuti, allora puoi “riciclarli” e proporli a nuovo pubblico.

Questa strategia ha un nome ben preciso e viene chiamata “content repurposing”: si tratta di ripubblicare contenuti esistenti e presentarli in un nuovo formato per allungarne durata e portata. Con il content repurposing, per esempio, puoi condividere un articolo in diversi modi e adattarlo a ogni contesto.

È importante specificare che il “content repurposing” non si pone come una vera e propria alternativa alla creazione di nuovi contenuti. Questo non significa pubblicare lo stesso contenuto in maniera ripetitiva su ogni canali social disponibile. Con il content repurposing, per esempio, puoi rielaborare un contenuto da te creato in precedenza e adattarlo al contesto attuale della tua azienda.

Qual è il vantaggio che offre la tecnica del content repurposing? La risposta è semplice: il tempo. Puoi ottimizzare e risparmiare tempo come? Per esempio, riutilizzando un vecchio articolo che hai scritto per il tuo blog e adattando nel formato podcast per un nuovo episodio. Le potenzialità del content repurposing sono notevoli.

Come faccio a decidere quale materiale riutilizzare?

Per decidere cosa riciclare può essere interessante analizzare e raccogliere dei dati sull’andamento dei tuoi contenuti. Con Google Analytics, per esempio, hai a disposizione tutti gli strumenti necessari per avere un’idea precisa dei post che sono piaciuti di più ai tuoi lettori. Analizzando il numero delle visualizzazioni o il tempo medio trascorso su una pagina, tu e il tuo team avete tutti i parametri per capire se un contenuto proposto può essere rielaborato per una seconda pubblicazione, oppure comprendere come riproporre uno che non è andato particolarmente bene e così via.

Anche i contenuti di qualità che continuano a generare condivisioni e clic potrebbero beneficiare ulteriormente da una nuova riproposizione, soprattutto se è trascorso molto tempo dalla loro pubblicazione. Piccola ma doverosa precisazione: quando si parla di un “possibile riciclo” ci si riferisce sempre a un contenuto di cui si è i legittimi proprietari.

Se ti accorgi che un articolo non è aggiornato – come potrebbe essere – ma continua a generare ancora molto traffico, evita di pubblicare un nuovo post. Aggiorna “semplicemente” il contenuto all’interno dello stesso post in modo da mantenere l’URL esistente e non perdere il valore SEO.

Creare dei buoni contenuti digitali richiede parecchio tempo e denaro. Con il content repurposing è possibile allungarne la vita e ottimizzare le spese: in che modo? Riproponendo i contenuti creati, per esempio, su tutte le piattaforme social e adattandoli al contesto (ogni social network ha un proprio pubblico e linguaggio).

Un’altra strategia efficace è quella di riproporre questi contenuti dopo un certo periodo di tempo: in questo modo viene rafforzato anche il messaggio che si vuole trasmettere, un po’ come accade regolarmente da anni con le campagne pubblicitarie che vengono ritoccate o aggiornate dopo diverse annate.

Il content repurposing può essere sfruttato dalle aziende per avere una comunicazione mirata su ogni canale social utilizzato: in questo modo è possibile parlare al pubblico di riferimento in modo diretto e senza ingerenze. Pubblicare un post su Instagram è diverso dal farlo su Facebook o LinkedIn: riproporre lo stesso contenuto senza i giusti accorgimenti /adattamenti può rivelarsi controproducente. Quindi, ricordati di modificare e rivedere il tuo contenuto in base a dove andrai a pubblicarlo.

Il content repurposing offre dei vantaggi significativi per chi si trova a produrre testi ottimizzati per i motori di ricerca (SEO). Aumentare il numero dei contenuti relativi a un determinato argomento e utilizzare canali diversi è molto apprezzato dagli algoritmi di Google (e dai crawler degli altri search engine) che ricompenseranno il creatore con un miglior posizionamento e un traffico aumentato sulle proprie pagine.

Come riproporre i contenuti

Per riciclare i vecchi contenuti vengono utilizzate due semplici tecniche. La prima è quella di riprendere un contenuto e suddividerlo in più parti; la seconda è quella di scegliere diversi e unirli in un blocco unico.

La cosa più importante è individuare i contenuti giusti da inserire. La scelta ideale è quella di attingere direttamente dal proprio archivio (per qualsiasi tipo di contenuto digitale) e studiare quelli che potrebbero essere importanti per te e la tua azienda: devi scegliere non solo quelli che hanno generato maggior engagement e interazioni o quelli che non hanno avuto successo, soprattutto quelli che pensi che beneficiando di un nuovo adattamento/formato e dei giusti canali possano essere davvero efficaci. Quando decidi di ridare nuova vita a un vecchio contenuto è importante pensare a come integrarlo: deve essere in linea con lo stile adottato dalla tua azienda e al contesto generale.

Una delle tecniche più utilizzate nella riproposizione dei contenuti digitali è quella di aggiornare dei vecchi articoli o post. È un’operazione piuttosto semplice e facilmente realizzabile: devi semplicemente dare un’occhiata al calendario e selezionare una serie di appuntamenti fissi. Natale, la Festa della Mamma o del Papà, carnevale: i contenuti prodotti per questi eventi possono essere facilmente riadattati per il tuo scopo. Puoi anche riciclare i tuoi vecchi contenuti postandoli su altri siti o blog: è un ottimo modo per aumentare la tua visibilità complessiva.

Un altro modo di fare content repurposing è quello di citare un vecchio contenuto all’interno di uno nuovo, oppure rielaborarlo in formato di guida o come approfondimento per un singolo argomento. Proporre dei contenuti “visuali” come infografiche e slide può essere un’ottima strategia, soprattutto se devi riciclarli sui canali social. Alcuni formati, infatti, sono perfetti per la condivisione e basta davvero poco per trasformare un vecchio contenuto in qualcosa di virale.

Se disponi di un buon numero di contenuti testuali puoi anche decidere di riproporli in formato ebook o come newsletter tematica: in questo modo puoi cercare di raggiungere anche un pubblico diverso da quello abituale.

Se invece vuoi pubblicare un vecchio contenuto su una piattaforma social diversa dall’originale o contemporaneamente su altri canali, innanzitutto devi adattare il formato e il linguaggio e sfruttarne le peculiarità. Su Instagram o Facebook devi veicolare il tuo contenuto in un certo modo, su TikTok per esempio in un altro. Studiare il tuo pubblico di riferimento è un buon modo per trovare la chiave giusta per rielaborare un contenuto: in base alle reazioni ottenute puoi migliorare la successiva riproposizione.

Se il formato del contenuto che vuoi rielaborare è di tipo audio/visivo ci sono diverse possibilità. Per esempio, una diretta su YouTube o Facebook può essere riciclata come un contenuto on demand. Per esempio una mia diretta Facebook e LinkedIn per P.A. Social è diventato un contenuto da fruire successivamente su YouTube:

I contenuti audio, invece, possono essere trasformati in podcast.

Insomma, le possibilità sono molteplici: basta un po’ di originalità e un pizzico di creatività per avere di nuovi contenuti aggiornati e che possano piacere al tuo pubblico di riferimento.

Il caso dei blog

Chi fa blogging utilizza spesso la tecnica del content repurposing per riproporre i vecchi contenuti. Con un semplice aggiornamento, infatti, è possibile dare nuova vita a un articolo datato o a un post non recente: una volta modificato il contenuto basta spedirlo via e-mail (con la classica newsletter) per far tornare i propri utenti sul sito o blog.

In Rete è possibile recuperare diversi strumenti gratuiti con cui fare content repurposing: in questo modo puoi realizzare delle suggestive infografiche, dei video animati o delle presentazioni e così via. Per le infografiche, per esempio, suggerisco di provare Infogram:

Se nella creazione/produzione di contenuti multimediali ti avvali spesso del contribuito di esperti del settore, famosi influencer o ti capita di fare interviste a personaggi famosi, può essere utile estrapolare alcune citazioni e condividerle sui tuoi canali social o creare delle infografiche ad hoc.

Come sfruttare i contenuti degli altri utenti

Un’altra strategia vincente è quella di sfruttare i contenuti creati dagli altri utenti (si parla anche di “content curation“): dai commenti positivi fino ai tweet o ai sondaggi, si tratta di materiale che può essere abilmente usato per fare un po’ di content repurposing e che può essere sfruttato per i canali social.

Interagire con il tuo pubblico può aiutarti a riproporre dei vecchi contenuti: per esempio, sfruttando le risposte dei tuoi utenti o postando una semplice immagine presa dal tuo account di Facebook con una vecchia foto e così via. La condivisione è uno dei segreti per generare un efficace content repurposing.

Come fare dei montaggi video perfetti per il content repurposing

I video sono usati spesso per aumentare l’engagement nei vari canali social. Per chi vuole riadattare velocemente un vecchio post di un blog (così come un qualsiasi testo) e trasformarlo in un video può usare una serie di tool ad hoc.

Lumen5, per esempio, permette di montare dei video in modo semplice per adattarli ai vari canali social utilizzati (Facebook, Instagram o TikTok per citare i più diffusi). Si tratta di una web app che permette in pochi semplici passaggi di trasformare un qualsiasi post del tuo blog o di una pagina social in un video interattivo. L’applicazione è molto intuitiva da usare ed è accessibile anche per gli utenti meno esperti: l’intelligenza artificiale, infatti, segue tutto il processo dall’inizio alla fine.

Lumen 5 offre un servizio gratuito e uno a pagamento: l’iscrizione è obbligatoria in entrambi i casi e permette l’accesso a una libreria di immagini, video, musica e altro materiale di dominio pubblico. Per chi sceglie la modalità gratuita è importante ricordare che i video saranno limitati alla risoluzione massima di 480px e che saranno marchiati con un logo “Lumen5”. La versione a pagamento offre una risoluzione superiore e la sparizione del logo. Per creare il tuo video non devi fare altro che accedere al tuo account e cliccare su “create video” e inserire il link al post o il testo del video che desideri visualizzare. L’intelligenza artificiale farà il resto: l’app analizzerà il testo (contenuto e lunghezza) per creare una slide (c’è un limite di 140 caratteri) più che adeguata e suggerirà anche come accorciare il video. Il programma ti suggerirà anche le immagini da aggiungere allo sfondo o che è possibile cambiare in base alle tue esigenze. Dopo aver preparato le immagini e sistemato il testo, devi solo aggiungere la musica: per farlo basta cliccare su “music” e selezionare la colonna sonora ideale per il tuo video. Il programma offre un archivio di brani da usare: è possibile ascoltare un’anteprima del brano prima di selezionare il pezzo scelto. Un altro dei vantaggi di un abbonamento premium con Lumen5 è la possibilità di aggiungere il proprio logo alla fine del video. Nell’apposita sezione è possibile inserire il watermark e cliccando su “continue” è possibile avere un’anteprima della propria creazione: si può scaricare il video sul PC oppure caricarlo direttamente tramite app.

Per chi vuole sottoscrivere un abbonamento sono disponibili diversi pacchetti (Starter, Premium/Business/Enterprise) che includono un accesso illimitato a foto e video e ad altri servizi a pagamento come Getty Images o Shutterstock, possibilità di avere risoluzioni superiori e persino un account manager dedicato. Le fasce di prezzo degli abbonamenti vanno dai 19 dollari al mese per la versione Starter fino ai 500 dollari di quella Enterprise.

Un’altra ottima soluzione per fare montaggi video

Se devi riciclare un contenuto in poco tempo puoi anche usare un servizio online come Wave.video che offre qualcosa come 200 milioni di clip video in alta risoluzione e musica in sottofondo e altro ancora. Bastano pochi passaggi per creare un video da condividere sui canali social: devi solo selezionare quello adatto per il tuo progetto, inserire il testo e scegliere la musica e poi pubblicarlo. Il servizio offre una serie di formati già pronti per realizzare i video da pubblicare sui social network.

Il programma utilizza un editor in stile “drag-and-drop” per aggiungere testo e immagini con pochi clic: Wave.video prepara già il video nel formato corretto per il social network in cui desideri pubblicare. La versione a pagamento mette a disposizione una libreria di video/musica notevole, oltre alla possibilità di personalizzare la scelta dei font e dei colori, ed avere una risoluzione superiore e nessun limite di tempo nella produzione dei video. La versione gratuita ha delle ovvie limitazioni (e pubblicità): sono comunque disponibili tre tipologie di abbonamenti che variano dai 20 dollari della versione Creator fino ai 40 dollari di quella Business.

Presentazioni e infografiche per il content repurposing

Per creare i contenuti video o per riadattarli puoi anche usare uno strumento online sviluppato ad hoc. Visme è un programma versatile che permette in pochi clic anche a chi non ha grande esperienza e dimestichezza con la tecnologia di preparare in pochissimo tempo infografiche, presentazioni in PowerPoint, banner pubblicitari, ebook e spettacolari video.

Visme offre un’ottima varietà di modelli e diversi tipi di contenuti: puoi scegliere tra tre diverse tipologie di account (compreso quello gratuito). Con una versione base del programma puoi comunque iniziare a preparare i contenuti che vuoi riciclare. Visme è perfetto per creare delle nuove presentazioni o per preparare il tuo webinar, per esempio: il programma offre la possibilità di aggiungere la tua voce a ogni slide. La versione gratuita è “limitata” a solo 5 progetti e a un numero ristretto di template: sottoscrivendo un abbonamento Standard e Business (rispettivamente 15 e 29 dollari al mese) hai possibilità pressoché illimitate, mentre con quello Enterprise puoi studiare l’offerta perfetta per le tue esigenze.

Repurposing dei contenuti audio

Nello stesso modo in cui estrapoli citazioni dagli articoli o dalle interviste agli esperti del settore, puoi sfruttare il testo che possiedi per realizzare dei podcast. Può essere la base per un argomento specifico o il punto di partenza per discussioni più approfondite e altro ancora. Un modo per riciclare in modo intelligente i vecchi contenuti audio è quello di trasformarli in podcast visivi.

Con un programma come Wavve puoi ricreare dei clip audio condivisibili per i social media (Facebook, Youtube o Instagram). È molto facile e immediato da usare e ci sono diversi layout e modelli in modo da poter adattare il contenuto audio alle tue piattaforme preferite. Il programma offre anche una prova gratuita oltre a una serie di pacchetti ad hoc che vanno dai 10 fino ai 32 dollari al mese.

Crea un ebook

Se decidi di rielaborare i contenuti presenti in un vecchio blog e trasformarli in un ebook, un servizio che ti consiglio è  Designrr. Si tratta di una piattaforma che permette con un paio di clic di creare un libro digitale nei giusti formati e dall’aspetto professionale. Il servizio funziona bene con i blog creati con WordPress ma anche con le altre piattaforme. Negli ultimi mesi è stata aggiunta anche la possibilità di importare contenuti anche da Facebook e da Microsoft Word. Per creare un ebook devi semplicemente selezionare il tuo sito/blog di riferimento, copiarne l’indirizzo all’interno del programma e procedere alla creazione del progetto. Successivamente potrai personalizzare i testi e il template e trasformare il progetto nel formato che ti interessa (PDF, epub o pagina web). La possibilità di importare e trascrivere il testo direttamente da un podcast, YouTube o da Facebook Live è un’altra fantastica aggiunta. È importante notare come la piattaforma sia in grado di eliminare autonomamente tutto quello che non è strettamente necessario alla preparazione dell’ebook, come i commenti, i link esterni, le pubblicità e altro. La versione base offre la possibilità di utilizzare una serie di immagini gratuite da aggiungere ai tuoi libri, più di 700 font, una ventina di temi grafici per personalizzare il tuo libro oltre a una dozzina di progetti già pronti da utilizzare e numero limitato di articoli da importare e altro ancora. Sono previste anche copertine 2D e 3D e altro ancora. Per utilizzare questa piattaforma devi sottoscrivere un abbonamento: attualmente, pagando una cifra una tantum, 27 dollari, puoi usare senza limitazioni Designrr. È in arrivo nei prossimi mesi la possibilità di pubblicare il tuo ebook come audiolibro!

Creare dei contenuti validi richiede tempo, molta dedizione e buone risorse. Il content repurposing non vuole essere un’alternativa alla creazione di nuovi contenuti. Non devi per forza scegliere una strada oppure un’altra: puoi continuare a creare contenuti nuovi e allo stesso tempo ridare nuova vita a quelli vecchi che continuano a generare traffico ed engagement.

 

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