Mio cugino e altre storie (rigorosamente false)

Le leggende metropolitane sono storie drammatiche o divertenti, esotiche o tecnologiche, verosimili o fantastiche; tutte con un tratto comune: sono assolutamente inventate. Per scoprire cosa sono, come le si classifica, come difendervi e per parlarne con cultori dell’argomento, collegatevi alla Rete.

urbanleg

Vostro cugino, quel furbacchione, è uno che le spara grosse. Come il protagonista della celebre canzone di Elio e le storie tese, ogni volta salta fuori raccontando aneddoti a dir poco improbabili. Eppure (l’avete mai notato?) racconta sempre qualcosa che gli è stato riferito, o che comunque è accaduto a qualcun altro: “Te l’ho detto di quel tizio che ha fatto un incidente in moto, poi si è tolto il casco e la testa gli si è aperta in due”?

Basta, non ne possiamo più. Grazie alla Rete possiamo smascherare il “pallonaro” di turno, costituire un comitato per la difesa dei creduloni. Basta girovagare un po’ su Internet e verificare che l’improbabile storiella, ogni volta ricca di nuovi e sempre più incredibili particolari, non è certo inedita ma è una delle famose leggende metropolitane che si tramandano di generazione in generazione.

Al termine di questo paradossale tour saprete tutto, ma proprio tutto, sul mondo dei miti urbani. E questa, ve lo assicuriamo, non è una bufala.

 

Dicesi leggenda metropolitana…

 

Cos’è una leggenda metropolitana? All’indirizzo Internet http://studenti.ing.uniroma1.it/~speranza, ne viene data un’inappuntabile definizione in sei punti: è un racconto rigorosamente orale (si tramanda con l’infallibile sistema del passaparola), ha una connotazione fantastica, la sua veridicità è intrinsecamente legata al nome del protagonista (sempre diverso), nasce nelle vaste aree urbane (ecco il perché dell’aggettivo “metropolitano”), è riconducibile ad un nucleo originario di leggende ed è suscettibile di classificazione (esistono infiniti duplicati della storia, cambia solo la sceneggiatura).

 

Raccolta differenziata

 

Il punto di partenza del nostro fantomatico comitato di liberazione delle vittime dei cugini “pallonari” è certamente il “Centro per la raccolta delle voci e delle leggende contemporanee”, che trovate all’indirizzo www.clab.it/cp/leggende. Ce n’è per tutti i gusti: storie verosimili su flora e fauna, automobili ed espianti, vizi privati e pubbliche umiliazioni, crimini e misfatti, storie studentesche e professionali, Internet e telefonia, paranoia da “Grande fratello” e luoghi comuni a volte inesplorati. Tra i casi in via di verifica e archiviazione segnaliamo i grandi quesiti: “I serpenti mungono le mucche?” e la sezione dedicata agli improbabili virus su Internet. Ce ne sono centinaia, non vi resta che l’imbarazzo della scelta.

Sul sito www.voicebuster.it/leggendemetropolitane.htm è riportata una classificazione ancor più rigorosa. Vengono, infatti, presentate sole cinque categorie: allarmistiche, divertenti, drammatiche, e-mail legend, sms legend. Le ultime due, in particolare, riguardano quelle storie che si propagano come virus attraverso i più moderni mezzi tecnologici.

Un’altra ottima raccolta di leggende la trovate sul sito www.porciletto.org.

Sapere è potere: cominciate col farvi una cultura (metropolitana)!

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Leggende? Parliamone… (IDLM)

 

Su Internet esistono liste di discussione sui più disparati argomenti, figuriamoci se non doveva saltar fuori pure una mailing list sulle leggende metropolitane: l’IDLM. La trovate all’indirizzo http://mailgate.supereva.it/it/it.discussioni.leggende.metropolitane (oppure direttamente dal vostro news reader collegandovi a it.discussioni.leggende.metropolitane) ed è un vero spasso. C’è chi chiede se la storia delle lamette da barba trovate sugli scivoli degli acquapark è vera e c’è chi racconta la leggenda dell’alligatore catturato presso il Central Park di New York che, però, era un caimano occhialuto. Parlarne, spesso, è un’utile terapia per capire meglio il complicatissimo meccanismo sociale che informa questo particolare e diffuso fenomeno.

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Leggende metropolitane fai da te (in inglese)

 

La miglior difesa, spesso, è l’attacco. Non stiamo parlando del verbo calcistico sacchiano, ma di un metodo per difendersi dalle bufale urbane. Se volete lasciare basito il famoso cugino che vi ha appena raccontato la storia dei coccodrilli che in America sbucano dalle fogne, sorpassatelo sulla corsia della fantasia. Arrivate al duello su chi la spara più grossa con cartucce di calibro superiore. Collegatevi al generatore automatico di leggende metropolitane, che trovate all’indirizzo http://toybox.asap.net/legend, creerete la miglior leggenda che sia mai stata raccontata. Basta scegliere il soggetto, lo scenario, l’azione e soprattutto le conseguenze. Il risultato, vi assicuriamo, è davvero esilarante.

 

Il kit per la difesa dalle bufale metropolitane

 

La dialettica non fa per voi? Volete passare all’azione? Bene, armetevi! No, niente kalashnikov o Beretta, basta attrezzarsi con il Combat Kit contro le leggende metropolitane: l’U.L.C.K. Collegatevi al sito www.netsquirrel.com/combatkit, troverete una serie di testi prefabbricati da copiare e incollare nel corpo del messaggio, da inviare in risposta ad un leggenda metropolitana.

 

My cousin says that…

 

Come sempre il mondo anglosassone, soprattutto sulla Rete, è foriero di risorse su qualsiasi argomento. Se volete farvi un’idea sulle “Urban legend”, le leggende metropolitane in inglese, visitate gli autorevoli siti www.urbanlegends.com e www.snopes2.com, c’è una miniera di materiale. Per i miti informatici, invece, rivolgetevi a http://vmyths.com.

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