Neolaureati e personal branding: 10 dritte per creare un profilo LinkedIn che funziona
LinkedIn è il primo social network professionale al mondo, e con un bacino che supera abbondantemente i 700 milioni di iscritti è la scelta ideale per chi vuole migliorare la propria carriera o per chi è alla ricerca di nuove opportunità. LinkedIn è anche un ottimo strumento per i giovani che sono alla ricerca della prima occupazione: per un neolaureato o uno studente universitario, la piattaforma di proprietà di Microsoft può essere la soluzione ideale per costruirsi una propria rete di contatti ed entrare in contatto con alcune persone nel mondo del lavoro. Durante i corsi agli studenti lo ribadisco ogni volta: dovete preparare il terreno PRIMA che arrivi il momento del bisogno…
LinkedIn non è un CV online!
Piccola e doverosa precisazione: molte persone hanno l’errata percezione che LinkedIn sia una “specie” di curriculum vitae online da riempire con tutte le esperienze lavorative avute finora o il percorso di studi completato. Sbagliato: LinkedIn non è questo, è un social network che permette ai propri utenti di creare una rete di contatti e al tempo stesso un social media in cui pubblicare contenuti per aumentare la propria visibilità lavorativa.
Con LinkedIn si fa “personal branding grazie all’inbound marketing”. Traduzione: con la piattaforma di Microsoft si promuove se stessi (le proprie competenze ed esperienze) attirando i clienti/datori di lavoro, e creando contenuti di valore. Com’è facile intuire, un profilo LinkedIn è qualcosa di diverso da quelli che è possibile ammirare nei vari Monster o InfoJobs che non sono altro che un elenco infinito di competenze. Infatti, per attirare l’attenzione di un’azienda su LinkedIn non è necessario elencare quello che si è fatto in carriera: per suscitare interesse, bisogna pubblicare un paio di articoli (anche dei commenti a post) e inserire delle parole chiavi per essere trovati da un recruiter.
Un neolaureato non ha esperienza…
Partendo dal presupposto che un neolaureato non ha alcuna esperienza lavorativa da segnalare, è possibile completare un profilo LinkedIn con altre preziose informazioni. Per esempio, si possono evidenziare le esperienze maturate all’estero, gli stage e tirocini effettuati, il progetto della tesi e le attività extra-scolastici svolte e altro ancora (magari un blog che si tiene): insomma, tutto può essere usato per attirare l’attenzione di un’azienda.
È importante mostrare il proprio interesse per le aziende per cui si sogna di lavorare. In che modo? Pubblicando articoli dedicati, condividendo e commentando materiale utile o seguendo alcune figure di riferimento all’interno della stessa azienda. È importante, poi, valorizzare il proprio percorso accademico conseguito (è consigliabile inserire gli esami e i voti ottenuti in alcune materie utili per alcune aziende) e, soprattutto, aggiornare costantemente il proprio profilo.
L’importanza di avere un profilo LinkedIn sempre aggiornato
LinkedIn viene utilizzato dalle aziende in tutto il processo di selezione del personale. Per un recruiter o un head hunter il social network di Microsoft è molto di più un immenso database di CV online: LinkedIn può essere sfruttato per fugare qualche dubbio (come “fact checking” per controllare quello che il candidato ha detto) o per trovare determinati profili professionali in qualsiasi momento (basta inserire una keyword è il gioco è fatto!). Migliorare il profilo LinkedIn prima di mettersi alla ricerca di un nuovo lavoro è fondamentale, per un giovane alla ricerca della prima occupazione o un neolaureato ancor di più. Ecco come migliorare il proprio profilo in 10 passi.
1) Il riepilogo
Un profilo LinkedIn, per essere efficace, deve essere sempre aggiornato. È consigliabile apportare miglioramenti o aggiungere contenuti ogni settimana (se possibile anche ogni due o tre giorni). Non è solo importante scegliere con cura i contenuti da proporre, bisogna anche preparare e studiare con la dovuta attenzione ogni sezione del profilo (dalla semplice foto fino al riepilogo) perché è il proprio biglietto da visita. Una delle sezioni più importanti del profilo di questo social network professionale è quella chiamata “riepilogo”, o Informazioni, la descrizione che si trova immediatamente sotto al Sommario, o headline.
Che cos’è il riepilogo? Non è altro che il biglietto da visita di un utente, il riassunto del suo percorso professionale. È una delle prime cose che un recruiter va a controllare: non essendoci molto a spazio a disposizione questa presentazione dev’essere impostata in modo semplice e chiaro. Nel caso di un neolaureato, o studente, è importante mettere in risalto il percorso accademico, i docenti e i corsi frequentati, i progetti svolti o gli stage sostenuti, le attività extra-scolastiche svolte, i propri punti di forza e gli obiettivi che si vogliono conseguire. Possono bastare poche frasi ben costruite per attirare l’attenzione di un selezionatore del personale: nel caso si abbia molto da raccontare, è consigliabile sfruttare degli elenchi puntati per renderlo più facilmente leggibile.
2) Il sommario
Oltre a lavorare sul riepilogo è importante concentrarsi anche sul Sommario (chiamato anche headline) di un profilo LinkedIn. Qui lo spazio per scrivere è ridotto all’osso: solitamente si aggiungono qualche parola chiave, la propria qualifica professionale e l’azienda per cui si lavora. Non c’è molto altro da aggiungere in quei pochi caratteri a disposizione. Qui è importante selezionare con cura quello che si scrive: se si riesce ad attirare l’attenzione di un recruiter o di un visitatore successivamente andranno a controllare l’intero profilo LinkedIn. Nel caso di un neolaureato è importante segnalare l’università frequentata, mettere una keyword attinente alla posizione lavorativa che si sta cercando o all’azienda in cui si vorrebbe lavorare.
Facciamo degli esempi. Per intenderci, così non va:
Neolaureato in cosa?!?
Questo va già un po’ meglio, anche se l’appello al primo ingaggio non mi fa impazzire (senza parlare del banner ingiustificabile):
Ecco invece un esempio virtuoso:
Perché quest’ultimo caso è il migliore? Per una questione di LinkedIn SEO (ottimizzazione delle parole chiave per intercettare le ricerche): un’azienda sanitaria potrebbe cercare la keyword “riabilitazione neuropsicologica”.
3) Creare un network di contatti
Creare una buona rete di contatti: un profilo LinkedIn per avere successo ed essere apprezzato dai vari recruiter e selezionatori deve avere un buon network. Avere pochi contatti non è mai un buon segno agli occhi di un head hunter. Solitamente si aggiungono colleghi ed ex colleghi con cui si lavora/lavorava: in questo caso specifico, è importante inserire amici e altri studenti dell’università frequentata, oltre ai docenti che possono dare quel pizzico di credibilità in più al profilo. Se si è fatto qualche stage, anche in questo caso vanno aggiunte le persone con cui si è collaborato.
4) L’importanza delle segnalazioni/referenze
In ogni profilo LinkedIn c’è una sezione dedicata alle segnalazioni o referenze (leggi Le referenze di LinkedIn: cosa sono, come chiederle e come usarle in maniera efficace). Si tratta di una serie di commenti fatti da altri utenti che hanno avuto modo di lavorare o collaborare con il soggetto che le richiede. La segnalazione, solitamente, viene fatta da un ex collega, un cliente, un manager e via dicendo. Nel caso di un neolaureato si può chiedere una segnalazione ad altri ex studenti con cui si sono svolti dei progetti o persone con cui si è collaborato durante uno stage. Un buon modo per ottenere segnalazioni/raccomandazioni è quello di farle agli altri. È consigliabile iniziare con qualche amico e aspettare che ricambi il favore.
5) Il portfolio dei lavori
Arricchire il proprio profilo con una serie di presentazioni su un lavoro che si è fatto durante uno stage o una collaborazione (si può aggiungere anche la propria tesi) può essere una bella idea per suscitare l’interesse di un recruiter. Se si gestisce un blog o un sito può essere interessante aggiungere un’anteprima e così via. Altra idea: inserire, nella sezione Traguardi raggiunti, un progetto (per esempio la tesi di laurea).
6) Luogo dove si vive o ci si trova
Un’altra importante aggiunta da inserire nel profilo LinkedIn è il luogo in cui ci si trova o si vive. Può essere vantaggioso aggiungere questa informazione, soprattutto per i recruiter. Per un giovane appena laureato può essere importante specificare all’interno del profilo LinkedIn la disponibilità a trasferirsi altrove.
7) Una foto professionale
Scegliere la prima foto che si trova sul desktop o direttamente dalla propria bacheca di Facebook per aggiungerla al profilo LinkedIn è un errore da non fare. La foto è il proprio biglietto da visita e va selezionata con cura. Un buon profilo LinkedIn ha nel 99% dei casi una foto assolutamente perfetta. Un altro errore da non fare è quello di non inserire nessuna immagine. È consigliabile rivolgersi a qualche professionista del settore per avere una foto professionale: se si punta sul “fai da te” è necessario prestare attenzione a un paio di cose. Lo sfondo, per esempio, va scelto con attenzione, così come l’abbigliamento (è consigliabile scegliere quello che si indosserebbe in sede di colloquio, per esempio). Un sorriso, poi, vale più di cento parole (assolutamente da evitare la risata sguaiata!).
8) Personalizzare l’URL
Avere un URL personalizzato del proprio profilo LinkedIn è fondamentale soprattutto per apparire più in alto nelle ricerche dei recruiter. L’URL che viene proposto da LinkedIN è una stringa casuale di lettere e di numeri: va personalizzato assolutamente. Leggi LinkedIn: come sistemare il Vanity Url.
9) Creare contenuti utili
Anche se non si hanno ancora esperienze lavorative da aggiungere al proprio profilo, è sempre possibile dimostrare a un recruiter di essere la persona giusta per una determinata posizione lavorativa. Per questo motivo, è consigliabile creare e condividere contenuti utili che ti appassionino e che possano mettere in evidenza le tue competenze e potenzialità.
10) Sfruttare hashtag, tag e gruppi specifici
Sfruttare hashatag e tag (menzioni) per indicare le competenze e farsi trovare all’interno del motore di ricerca è la chiave del successo, così come partecipare a qualche gruppo di interesse. È consigliabile sceglierne qualcuno dedicato al settore o azienda per cui si è interessati a lavorare. In questo modo si possono conoscere altre persone da aggiungere alla propria rete di contatti.
Infine, è importante ricordarsi che LinkedIn è un social network professionale basato sulla fiducia: è consigliabile aggiungere “solo” persone che si conoscono veramente, soprattutto all’inizio, inserire informazioni e raccomandazioni veritiere. In questo modo è possibile iniziare con successo la propria carriera lavorativa.
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