Sextortion: che cos’è e come proteggere i nostri ragazzi

Che cosa si intende per sextortion?

Al pari di “sexting”, crasi delle parole “sex” e “texting” (in pratica inviare messaggi con contenuti di natura sessuale) – di cui ho parlato qui – anche “sextortion” è l’unione di due parole inglesi: “sex” e “extortion”. Si parla quindi ricatto sessuale. In pratica chi è venuto in possesso di contenuti intimi, minaccia di renderli pubblici a meno che la vittima non paghi. Una vera estorsione, un ricatto. Il fenomeno, noto negli Usa dal 2009, ha anche un portale di riferimento: www.sextortion.org.
Secondo te perché ogni settimana una ragazzina francese, ogni volta diversa, mi chiede il collegamento su Facebook? A parte il fatto che posso scommettere che la ragazzina francese, in realtà, non è una ragazza e non è nemmeno francese. In quanto italiano di mezza età sono la vittima perfetta per un eventuale ricatto.

Adolescenti vittime di sextortion

In realtà, oltre agli uomini, le vittime preferite sono sempre più gli adolescenti: il 70% delle vittime di sextortion, in gran parte ragazze. Da una parte bramano relazioni, dall’altra sono più fragili, soprattutto dal punto di vista emotivo. Le vittime sprofondano nella vergogna e faticano a chiedere aiuto agli adulti. Il problema non è solo psicologico, ma anche tecnologico. Si può correre ai ripari, proteggere i nostri figli.

La perdita di controllo dei contenuti digitali

Come spesso spiego nelle conferenze che tengo sui pericoli della Rete, i contenuti digitali hanno delle caratteristiche che non devi mai dimenticare: secondo la ricercatrice statunitense Dana Boyd sono la persistenza, la replicabilità, la scalabilità e la ricercabilità. In parole povere, vuol dire che quando pubblichi una foto, ne perdi il controllo ma soprattutto, oltre a circolare senza controllo, potrà essere trovata anche in futuro. Anche se la foto non l’hai resa pubblica tu, potrebbe farlo qualcun altro (e non necessariamente un hacker). Va spiegato ai ragazzi, a patto che tu genitore faccia da guida e sia coerente: evita il più possibile, quindi, lo sharenting.

Come difendersi dal sextortion

Kaspersky Lab dà altri consigli di natura tecnica. Primo, naviga in maniera sicura. Per esempio dovresti utilizzare password efficaci e attivare la verifica in due passaggi per proteggere social, programmi di messaggistica ed e-mail. Aggiorna sempre i software di sicurezza. Ricorda anche che le suite di sicurezza proteggono la Webcam da accessi non autorizzati. Stai all’erta e informati sulle nuove minacce. Ma soprattutto parla con i tuoi figli delle truffe e dei cybercriminali. Può essere difficile parlare di sesso e sextortion ai ragazzi, ma devono sapere. Cerca di scoprire anche come la loro scuola gestisce questioni come la sicurezza informatica: forse sono in grado di fornire materiale utile per discutere l’argomento a casa.

0 commenti

Lascia un Commento

Vuoi partecipare alla discussione?
Fornisci il tuo contributo!

Lascia un commento