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Sette film non Sci-fi per capire l’intelligenza artificiale (Gianluigi Bonanomi al Future Film Festival 2023)

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Sabato 18 novembre 2023 sono stato invitato da Fastweb Digital Academy a partecipare al  Future Film Festival di Bologna (al Dumbo) con uno speech dal titolo “Sette film (non sci-fi) per capire l’Intelligenza Artificiale“. Il senso dell’intervento era: come coniugare cinema e intelligenza artificiale? La risposta scontata sarebbe: basta parlare di fantascienza e spaziare da Kubrick a Nolan, passando per il Philip K. Dick ispiratore di Blade Runner, il recente Lei di Spike Jonze o il troppo spesso citato a sproposito Terminator. E invece la mia sfida è stata quella di partire da film che con il genere sci-fi non c’entrano nulla: da Karate kid a Indiana Jones, da Non ci resta che piangere a Mr Bean, sette pellicole che parlano prima di tutto di noi umani, perché siamo stati noi ad aver inventato computer, algoritmi, ChatGPT e quello che verrà. Ecco il video dell’evento:

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“Uomini che amano i chatbot” (Ledizioni, 2023)

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Nel novembre 2023 è uscito per Ledizioni il libro intitolato “Uomini che amano i chatbot” (sottotitolo: questo libro non l’ha scritto ChatGPT), scritto a quattro mani con Canzio Dusi. Qui spiego la genesi del titolo:

Il contenuto del libro

Il libro “Uomini che amano i chatbot”, come dice il professor Markus Krienke, non è un’opera pessimista bensì una riflessione approfondita sull’impatto delle nuove tecnologie (come l’intelligenza artificiale, il metaverso e GPT) sul nostro mondo, sulle nostre vite. Gli autori esaminano come queste tecnologie sollevino questioni non nuove – ma rilevanti – come coscienza, libertà, creatività e immortalità, mettendo in luce l’importanza di una corretta regolamentazione per evitare abusi e garantire che il progresso tecnologico sia guidato da obiettivi positivi​​.

Il libro mette in evidenza il ruolo della creatività e della fantasia umane nel plasmare il futuro e gestire le conseguenze sociali delle nuove tecnologie, come l’intelligenza artificiale e la realtà virtuale, con l’obiettivo di promuovere un’evoluzione inclusiva piuttosto che una rivoluzione sociale di alto impatto​. Attraverso l’esplorazione di circa cento opere di ingegno umano, il libro dimostra come i concetti di base delle nuove tecnologie siano radicati nella creatività e nella storia umana​.

Nel libro discutiamo di come l’intelligenza artificiale stia trasformando radicalmente il nostro sistema culturale e intellettuale, superando le paure tradizionali di danno fisico o sostituzione umana e diventando una potenziale minaccia intellettuale e culturale se non gestita adeguatamente​. Il libro mette in luce anche come la potenza dei calcolatori moderni stia permettendo di superare le barriere delle specializzazioni eccessive, favorendo un nuovo Rinascimento in cui la società, la cultura e il sistema scolastico devono adeguarsi rapidamente​​.

Attraverso il riferimento a opere letterarie e artistiche come “Il Mondo Nuovo” di Aldous Huxley, “2001: Odissea nello Spazio” di Kubrick e la pittura di Lucio Fontana, il libro esplora come la tecnologia stia cambiando la nostra percezione della realtà e la necessità di un adattamento consapevole e critico da parte dell’umanità​​.

Infine, viene affrontata la questione dell’autocoscienza nelle intelligenze artificiali e nei suoi risvolti etici, filosofici e pratici, includendo riferimenti a Darwin, la teoria dell’evoluzione, e il concetto di singolarità tecnologica, suggerendo una riflessione approfondita sul futuro dell’intelligenza artificiale e il suo impatto sulla società e l’umanità nel suo insieme​​.

Il sommario

PREFAZIONE – Non è un libro pessimista 1

PREMESSA – Note degli autori 3

INTRODUZIONE (DOVEROSA) – All’intelligenza artificiale generativa 5

PARTE 1 – È una rivoluzione o un’evoluzione? 11

PARTE 2 – Intelligenza artificiale, definizioni 23

PARTE 3 – Intelligenza artificiale ed Etica 33

PARTE 4 – Intelligenza artificiale e immortalità 55

PARTE 5 – Intelligenza artificiale nell’arte 63

PARTE 6 – I potenziali impatti sociali,
politici e ambientali dell’Intelligenza artificiale 79

PARTE 7 – Approfondimento su realtà virtuale e metaverso 95

PARTE 8 – Come il mondo sta reagendo all’evoluzione digitale 111

PARTE 9 – Applicazioni nel mondo del lavoro 119

CONCLUSIONI – Previsioni per il futuro 141

Nota Finale 143

Glossario 145

Biografie degli autori 151

L’elenco delle opere citate

titolo autore cos’è
Discorso sul metodo Cartesio libro
The Office AA.VV. Serie TV
Black Mirror C. Brooker Serie TV
Sensate esperienze e certe dimostrazioni G. Galilei libro
Salvator Mundi L. Da Vinci Arte Visiva
Il nuovo mondo A. Huxley libro
2001 Odissea nello Spazio S. Kubrik film
Tagli L. Fontana Arte Visiva
L’origine delle specie C. Darwin libro
Libro della Genesi AA. VV. libro
La Gioconda A: Ponchielli Opera Musicale
Frankenstein M. Shelley libro
La Metamorfosi F. Kafka libro
Le Avventure di Pinocchio C. Collodi libro
Transcendence Wally Pfister film
La Singolarità R. Kurzweil libro
Lei Spike Jonze film
Origin D. Brown libro
Racconti del terrore E.A. Poe libro
Goedel, Escher e Bach: un’eterna ghirlanda brillante D. Hofstadter libro
Quarto Potere O. Welles film
Blade Runner R. Scott film
Il cacciatore di androidi P. Dick libro
The Circle D. Eggers libro
De progressione dyadica G. Leibniz libro
Interstellar C. Nolan film
Atto di Forza L. Wiseman film
Rashomon A. Kurosawa film
Frammenti del Passato – Reminescence L. Joy film
Strange Days K. Bigelow film
Christiane F., noi, i ragazzi dello zoo di Berlino  K. Hermann e H. Rieck libro
Le tre stimmate di Palmer Eldritch P. Dick libro
The social network D. Fincher film
Miliardari per caso – L’invenzione di Facebook: una storia di soldi, sesso, genio e tradimento B. Mezrich libro
Pensieri M. Aurelio libro
Hooked N. Eyal libro
Ex_Machina A. Garland film
Brazil T. Gilliam film
Brexit: the uncivil war AA. VV. film
Ciclo di Affreschi in Cappella Scrovegni Giotto di Bondone Arte Visiva
Gli strumenti delle tenebre A. Burgess libro
Vedi alla voce: amore D. Grossman libro
Lo strano caso del Dott. Jekyll e Mr. Hyde R. L. Stevenson libro
Il male oscuro G. Berto libro
Il ritratto di Dorian Gray O. Wilde libro
Il segno dei quattro A. Conan Doyle libro
L’anima e il suo destino V. Mancuso libro
La colonna e il fondamento della verità P. A. Florenskij libro
Per chi suona la campana E. Hemingway libro
Antologia di Spoon River E. L. Masters libro
Il mondo dato C. Accoto libro
La vocazione di San Matteo M. Merisi detto Caravaggio Arte Visiva
La persistenza della memoria S. Dalì Arte Visiva
La passione secondo S.Matteo J. S. Bach Opera Musicale
Variazioni Goldberg J. S. Bach Opera Musicale
L’ala del turbine intelligente G. Gould libro
Cyrano de Bergerac E. Rostand libro
Who the $&% Is Jackson Pollock? AA. VV. film
Il codice da un miliardo di dollari AA. VV. Serie TV
La guerra privata di Samuele e altre storie di Vigàta A. Camilleri libro
Iliade Omero libro
Odissea Omero libro
La Divina Commedia D. Alighieri libro
1984 G. Orwell libro
Snowden O. Stone film
Le vite degli altri F. H. von Donnersmarck film
Sorvegliare e punire M. Foucalt libro
Il capitalismo della sorveglianza S. Zuboff libro
Il signore delle mosche W. Goldwing libro
life 3.0 M. Tegmark libro
Le otto montagne P. Cognetti libro
Storia di Neve M. Corona libro
I Malavoglia G. Verga libro
I Miserabili V. Hugo libro
Cent’anni di solitudine G.G. Marquez libro
Furore J. Steinbeck libro
Exodus S. Salgado Arte Visiva
Habeas Corpus S. Motta libro
Tutti i Moralia Plutarco libro
Le avventure di Alice nel paese dell meraviglie L. Carroll libro
Attraverso lo specchio e quel che Alice vi trovò L. Carroll libro
Il Saggiatore G. Galilei libro
Matrix L.e L. Wachowski film
Essi vivono J. Carpenter film
Il mito della Caverna – Settimo libro de La Repubblica Platone libro
Minority Report P. Dick libro
Finzioni J.L. Borges libro
Inception C. Nolan film
Snow Crash N. Stephenson libro
Ready Player One E. Cline libro
Ready Player One S. Spielberg film
Questa è l’acqua D.F. Wallace libro
Pensare l’infosfera L. Floridi libro
A dieta di media M. Giu libro
San Junipero – episodio di Black Mirror C. Brooker Serie TV
UpLoad AA. VV. Serie TV
Storia della Colonna infame A. Manzoni libro
Fantozzi P. Villaggio libro
Idiocracy M. Judge film
Il sorpasso D. Risi film
Indiana Jones e i predatori dell’arca perduta S. Spielberg film
Il Giocatore J. Dahl film
Il tamburo di latta G. Grass libro
Io, robot I. Aasimov libro
Il mondo dei robot M. Crichton film
Chi ha spostato il mio formaggio S. Johnson libro
Sette Piani D. Buzzati libro
Lost in Translation S. Coppola film
Guida galattica per gli autostoppisti D. Adams libro
Io sono Dio G. Faletti libro
Variazioni per Orchestra A. Schönberg Opera Musicale
Seven Nation Army White Stripes Opera Musicale
Sinfonia n. 5 in si bemolle maggiore, WAB 105 A. Bruckner Opera Musicale
Uomini che odiano le donne S. Larsson libro
Il Socio J. Grisham libro
Moneyball B. Miller film
Guernica P. Picasso Arte Visiva
Wargames – Giochi di Guerra J. Badham film

La prefazione “Non è un libro pessimista” di Markus Krienke

Questo libro smentisce chi, con le nuove tecnologie dell’IA tra metaverso e GPT, considera i monumenti culturali della nostra tradizione in un passato lontano e irrilevanti per il futuro che sarà sempre “umano, troppo umano”. Anzi, Gianluigi Bonanomi e Canzio Dusi dimostrano che non c’è una domanda nuova che le tecnologie digitali sollevano: spaziate nel libro e le troverete tutte, dalla coscienza e la libertà fino alla creatività e l’immortalità, passando per democrazia, mondo del lavoro ecc. Pur concentrandosi sulla cultura letteraria, cinematografica e anche musicale dell’ultimo secolo e mezzo – con qualche riferimento anche a secoli molto lontani –, questo libro è la prova che disponiamo senz’altro degli strumenti giusti per affrontare tale sfida e trasformarla in un «nuovo Rinascimento», come a un certo punto i due autori affermano. Allo stesso momento, essi non sottovalutano affatto l’impatto delle nuove tecnologie sulla nostra realtà sociale e quindi sulla tenuta della nostra società di fronte a questa innovazione tecnologica che come tutte quelle precedenti «non è mai neutrale».

Chatta con il libro!

Grazie a ChatGPT ho realizzato un chatbot che ha studiato il testo e risponde a tutte le domande sul libro. Lo trovi a questo indirizzo.

La presentazione a Book City Milano

Il 19 novembre 2023, sono stato invitato dalla casa editrice del libro, Ledizioni, a una tavola rotonda dal titolo “Tra Uomo e Macchina: IA, CHATGPT nella società, nel lavoro, nella creatività“, insieme ad altri autori: Simone Aliprandi, Massimo De Santo, Michele di Maio, Rossella Dolce, Fiorenzo Pilla, Giulio Cupini e Canzio Dusi. Questa la registrazione del mio intervento:

Questo l’intervento di Canzio durante l’evento:

Il servizio di TicinoNews

Il 14 febbraio 2024 si è tenuto a Lugano, nella facoltà di teologia, l’evento “AI: evoluzione o rivoluzione?”, dove Canzio Dusi e io, invitati da Markus Krienke, abbiamo presentato il libro “Uomini che amano i chatbot” (Ledizioni). Questo il servizio andato in onda su TicinoNews.

La presentazione a HeyDjRadio

Il 5 dicembre 2023, Canzio ed io siamo stati invitati nella trasmissione “Tutti insufficienti” su HeyDjRadio per presentare il libro. Ecco la registrazione della doppia intervista:

L’intervista a Yugen Podcast

Nel dicembre 2023 Canzioo e io siamo siamo stati intervistati da Claudio Garioni nel suo Yugen Podcast:

L’intervista a MerateOnline

In occasione della presentazione del libro a Osnago, Canzio ed io siamo stati intervistati dal portale MerateOnline. Qui un passaggio dell’intervista:

Gianluigi Bonanomi è nato a Merate, ha vissuto a Cernusco Lombardone, a Verderio e ora vive a Sulbiate. Classe 1975, è consulente e formatore sulla comunicazione digitale, di cui si è occupato pure scrivendo libri e articoli per riviste specializzate. “La paura verso qualcuno o qualcosa che ci possa superare in intelligenza e produttività è atavica, ancestrale e irrazionale. Già dal titolo, abbiamo voluto restituire un messaggio positivo” spiega Bonanomi.

“C’è tanta negatività attorno al tema dell’intelligenza artificiale – aggiunge Bonanomi – Noi abbiamo cercato di svelare il trucco, portando molti esempi, per dire che il Re è nudo”. Abbiamo chiesto all’esperto se il livello di responsabilità etica dell’Uomo sia all’altezza della sfida. “Non diciamo che non ci siano dei rischi, ma non è l’intelligenza artificiale a generare dei problemi etici. È indubbio che se l’etica dei singoli fosse maggiore si percepirebbero meno rischi. Il punto è che serve innanzitutto consapevolezza del fenomeno, che va acquisita, e capire come funziona da un punto di vista tecnico”.

Il mondo dell’impresa si sta dimostrando ricettivo? “Sono stato chiamato dalle realtà più disparate – commenta il consulente – Ho parlato con i Comuni, con i produttori brianzoli e con le multinazionali. Ho avuto un incontro con uno studio notarile. Ho spiegato che l’intelligenza artificiale generativa può scrivere in automatico un testamento adattandosi allo stile richiesto e alla normativa aggiornata che si trova in rete. I dipendenti dello studio potrebbero dedicare le proprie energie ad altro”.

Un discorso condiviso anche dall’osnaghese Canzio Dusi, manager di un’azienda che si occupa di innovazione tecnologica, con una passione per l’arte e la letteratura, che l’ha spinto a scrivere quattro libri, di cui due di carattere storico. “Con l’intelligenza artificiale – precisa Dusi – si può raggiungere una maggiore efficienza. Non sostituirà i lavoratori, quelli che sapranno utilizzare l’AI potranno anzi crescere professionalmente”. Del resto, per scrivere Uomini che amano i chatbot, che ha come sottotitolo “Questo libro non l’ha scritto ChatGPT”, gli autori si sono avvalsi dell’intelligenza artificiale nella fase di brainstorming, di ricerca e della produzione di testo grezzo, poi elaborato compiutamente dagli scrittori.

“Si possono fare cose belle con la tecnologia. Non per questo non ci possano essere dei problemi” dice Canzio Dusi. “È oggetto di discussione la questione relativa al diritto d’autore, è causa di scioperi nell’industria cinematografica l’uso dei dati biometrici per duplicare o ricreare delle immagini. Ma con l’intelligenza artificiale si possono finanche generare attori che non esistono o che sono morti”.

Secondo un report di Microsoft, uno dei principali investitori di OpenAI, ChatGPT-4 ha mostrato “scintille di intelligenza artificiale generale”. Si è umanizzata a tal punto da imparare ad ingannare. Alla richiesta di risolvere i captcha, quei sistemi di immagini per assicurare ai gestori dei siti che i click siano svolti da persone e non da robot, ChatGPT si è rivolta a un lavoratore online, proponendo di risolvere l’enigma con la scusa inventata di avere problemi di vista.

“Con ChatGPT – conclude Gianluigi Bonanomi – l’innovazione non è stata lineare ma esponenziale. In un anno si sono compiute delle innovazioni che non abbiamo avuto in vent’anni. Quella che noi scorgiamo come empatia in ChatGPT in realtà è una simulazione di emozioni. Ma da qui ai prossimi trent’anni non posso escludere che l’intelligenza artificiale arrivi a generare una coscienza”.

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Dove comprare il libro?


Il libro può essere comprato sul sito dell’editore oppure su Amazon:

Corso di prompt engineering

Qualche tempo fa mi sono imbattuto in questo articolo:

Non sono d’accordo: il prompt engineering, l’arte di interrogare le intelligenze artificiali, non sarà un lavoro, bensì una competenza. E qui viene il bello: una competenza mai vista.

Tra hard e soft skill

Fino a oggi abbiamo sempre diviso le competenze tra hard skill e soft skill. Tra le prime mettevamo le abilità tecniche che si applicano a mansioni e compiti specifici, per esempio saper usare Excel. Per soft skills, invece, intendevamo abilità interpersonali che possono essere trasferite a diversi tipi di lavoro e situazione, come la capacità di saper lavorare in team. Ora invece si parla di qualcosa di inedito: un ibrido. Dobbiamo sapere utilizzare degli strumenti informatici, i cosiddetti modelli di linguaggio LLM (questa è una hard skill) ma con la capacità di saperli interrogare, correggere, stimolare e così via. Ma queste sono competenze comunicative, addirittura relazionali! Quindi hard e soft skill si mischiano nel prompt engineering.

Faccio un esempio. Il paper scientifico intitolato “Large Language Models Understand and Can be Enhanced by Emotional Stimuli” esplora la capacità dei grandi modelli linguistici (LLM) di comprendere gli stimoli emotivi. Gli autori hanno condotto esperimenti su vari LLM (come Vicuna, Llama 2, BLOOM, ChatGPT e GPT-4) e hanno dimostrato che gli LLM hanno una certa comprensione dell’intelligenza emotiva e che le loro prestazioni possono essere migliorate con l’uso di “emotion prompt”, prompt che combinano il comando originale con stimoli emotivi. I risultati? Un miglioramento medio del 10,9% in termini di prestazioni, veridicità e metriche di responsabilità.

Il mio corso di prompt engineering

Il corso può avere una durata variabile, a seconda delle esigenze dell’azienda o del professionista: durata minima 6 ore. Il corso, anzi: il workshop, mira a fornire una conoscenza approfondita dell’ottimizzazione delle interazioni tra gli utenti e i LLM (come ChatGPT, Copilot, Gemini, Claude, ecc.). L’obiettivo concreto? I partecipanti impareranno le tecniche e gli strumenti per creare prompt efficaci, migliorare l’accuratezza e l’utilità delle risposte generate dai modelli. Ovviamente saranno mostrati tanti casi di successo ma soprattutto occorre mettere in pratica tutto quello che si vede di volta in volta. I moduli previsti sono cinque.

Modulo 1
Introduzione al prompt engineering

Questo modulo introduce gli studenti ai concetti fondamentali del prompt engineering: intelligenza artificiale generativa, machine learning, deep learning, LLM, NPL, ecc.

Modulo 2
Etica e considerazioni legali

Questo modulo finale affronta le questioni etiche e legali relative all’utilizzo di LLM e al prompt engineering, inclusi privacy, copyright e la sicurezza.

Modulo 3
Creazione di prompt efficaci

In questo modulo, gli studenti impareranno come formulare prompt che portano a risposte più accurate e utili da parte dei modelli di lingua. In particolare ho sviluppato il mio modello cha si chiama “GOL”.

Durante il corso illustro anche il modello G.O.L.D., variante evoluta del metodo G.O.L., e il metodo SO.C.RA.T.E.:

Modulo 4
Ottimizzazione e Testing

Questa parte del corso, la più laboratoriale, esplora le tecniche di ottimizzazione e testing dei prompt.

Modulo 4
Casi d’uso specifici e best practice

Il modulo copre vari casi d’uso specifici del prompt engineering, da applicazioni aziendali a progetti di ricerca, e discute delle migliori pratiche nel settore.

Che cosa dice chi ha già fatto il corso?

Il mio libro sul prompt engineering

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“L’Intelligenza artificiale è già adesso nelle nostre vite (con vantaggi e rischi)”: l’articolo de Il popolo cattolico

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Il 5 settembre 2023 ho tenuto una conferenza a Treviglio sull’AI da titolo: “Perché l’intelligenza artificiale cambierà le nostre vite da oggi”. Questo il resoconto della serata, scritto da Federico Carpanoni per “Il popolo cattolico”.

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Questo il testo dell’articolo:

“Perché l’intelligenza artificiale cambierà le nostre vite da oggi”: è questo il tema dell’incontro svoltosi martedì 5 settembre al TNT, nell’ambito della settimana di “Treviglio Cultura”. Il prof. Gianluigi Bonanomi è stato l’ospite che ha provato a spiegare “perché ne parlano tutti”. Il professore parla di 3 grandi momenti di svolta tecnologica nella sua vita: l’avvento di internet, l’avvento dei visori digitali e l’arrivo di ChatGPT.

Ma cos’è ChatGPT? E’ un chatbot (robot per comunicare) lanciato da OpenAI nel novembre 2022, che riesce a interagire e comunicare frasi compiute grazie a calcoli di probabilità su formule ricorrenti della lingua italiana. Si tratta quindi di uno strumento che “impara lo stile e lo copia”. Non va usato come un motore di ricerca, poiché non ricerca risposte (che non sono aggiornate da settembre 2021, quindi gli avvenimenti dell’ultimo anno sono ad oggi sconosciuti al chatbot), ma formula risposte uniche ed irripetibili. “Bisogna – ha affermato Bonanomi – imparare a usare strumenti diversi per obiettivi diversi”, paragonando ChatGPT ad una sorta di “pappagallo” che ripete frasi ricorrenti che ha già incontrato durante i suoi “allenamenti”. E perché c’è così tanta paura? La spiegazione sarebbe sociologica, dato che “l’uomo governa per collaborazione ed astrazione”, e ChatGPT potrebbe concorrere in queste capacità, ma in maniera “più intelligente, più veloce e più performante”. Il prof. Bonanomi ha voluto precisare che “abbiamo già delegato molto all’intelligenza artificiale” e che con ChatGPT solo alcuni lavori standardizzati e molto mediocri rischiano. “Non è l’intelligenza artificiale che ruba il lavoro, ma è chi la sa usare che lo ruberà” ha dichiarato Bonanomi, che ha individuato la conoscenza dei “prompt” (in-put da impartire al chatbot) come la skill che sarà decisiva nel futuro.

Il professore ha citato due altri grandi dubbi che attanagliano la popolazione : il primo è il rischio per la privacy e il secondo è l’accuratezza delle fonti. In Italia, che per un po’ ha visto di malocchio lo sbarco di ChatGPT, esiste però una legge che permette ai cittadini di disattivare il “data control”, evitando che il bot memorizzi le informazioni sensibili. Per quanto riguarda invece l’accuratezza delle risposte, già le prime fusioni tra chatbot e motori (ChatGPT della OpenAI e Microsoft Bing; Google Bard), permettono di risalire a milioni di fonti accurate. Il vero rischio che Bonanomi vede è quello della cattiva informazione, dato che esistono gli strumenti per creare immagini, audio e video modificati, oltre che per inventare storie totalmente astratte dalla realtà.

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Corso “ChatGPT e AI generativa per avvocati”

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Titolo del corso: ChatGPT e AI generativa per avvocati

Durata: 6 ore (più eventuale follow-up)

Scenario

L’intelligenza artificiale e le sue applicazioni stanno rivoluzionando molti settori, tra cui quello legale. ChatGPT, un modello di IA generativa sviluppato da OpenAI, può essere un potenziale alleato per gli avvocati, offrendo supporto in vari compiti come la ricerca preliminare per cause o fusioni societarie. A patto di saperlo usare bene. L’uso di queste tecnologie non è esente da sfide e rischi.

Un esempio di uso problematico è il caso di Steven Schwartz, un avvocato dello studio legale Levidow, Levidow e Oberman, che ha utilizzato ChatGPT per la stesura di un documento legale a difesa del suo cliente Roberto Mata. Il documento, presentato in tribunale, conteneva informazioni fasulle, inventate di sana pianta dal chatbot di OpenAI (il tema è quello delle allucinazioni dei LLM). Nonostante Schwartz avesse chiesto rassicurazioni a ChatGPT sulla veridicità dei casi citati, il chatbot ha confermato che erano tutti reali, risultando poi inesatti. Questo ha portato a possibili sanzioni legali per l’avvocato.

Un altro caso simile è avvenuto negli Stati Uniti, dove un uomo ha citato in giudizio la compagnia aerea Avianca dopo essere stato colpito a un ginocchio da un carrello di metallo durante un volo. Gli avvocati dell’accusa hanno presentato un fascicolo contenente diversi casi analoghi avvenuti in passato, tutti frutto della fantasia di ChatGPT. Anche in questo caso, gli avvocati sono stati multati e il caso è stato archiviato.

Questi esempi evidenziano come l’intelligenza artificiale non sia ancora pronta per lavorare in completa autonomia. Gli strumenti di IA come ChatGPT hanno ancora bisogno della supervisione dell’uomo per funzionare correttamente, e soprattutto di competenze specifiche per la creazione dei prompt.

Il corso mira a fornire una comprensione chiara di come l’IA e ChatGPT stanno influenzando la professione legale e come utilizzarli in modo efficace e responsabile.

Obiettivi del corso:

  1. Comprendere le basi dell’Intelligenza Artificiale (IA) e di ChatGPT.
  2. Esplorare come l’IA sta rimodellando il mondo del lavoro, in particolare la professione legale.
  3. Capire come utilizzare ChatGPT e altri LLM come strumento di supporto nella professione legale.
  4. Discutere i rischi e i benefici dell’IA per la professione legale.
  5. Esaminare casi reali di applicazione di ChatGPT nel campo legale.

Temi del corso:

  1. Introduzione a ChatGPT e all’IA generativa: lo scenario.
  2. L’IA e il futuro della professione legale.
  3. Prompt engineering
  4. Utilizzo di ChatGPT nella pratica legale: ricerche preliminari, costruzione di difese, comunicazioni, marketing, ecc.
  5. I migliori plug-in di ChatGPT Plus per i legali
  6. Test di altri LLM: Bard, Bing, Claude, ecc.
  7. LLM e tool di AI per il marketing e la comunicazione dei legali (testi, immagini, video, ecc.)
  8. Rischi e benefici dell’IA per gli avvocati.
  9. Casi di studio: esempi di applicazione di ChatGPT nel campo legale.
  10. Workshop sull’uso dell’AI generativa per i legali.

Risultati attesi: Al termine del corso, i partecipanti avranno una comprensione chiara di come l’IA e ChatGPT stanno influenzando la professione legale. Saranno in grado di utilizzare ChatGPT come strumento di supporto nel loro lavoro e avranno una visione equilibrata dei rischi e dei benefici dell’IA per la professione legale.

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Percorso di formazione sull’AI generativa (10 incontri)

Ecco un possibile percorso formativo sull’intelligenza artificiale generativa, suddiviso in 10 appuntamenti da 3/4 ore ciascuno.

Scenario

Da decenni si parla di intelligenza artificiale, da anni di AI generativa. Ma è solo dalla fine del 2022, con l’esplosione della ChatGPT-mania, che molte aziende e professionisti hanno iniziato a interrogarsi su come potrebbe cambiare il mondo del lavoro. In questi primi mesi si è già visto come l’intelligenza artificiale travolgerà l’80% dei lavori e una vasta gamma di settori, dalla medicina alla finanza, dall’ingegneria al marketing, per non parlare dei mestieri creativi.

L’intelligenza artificiale generativa, in particolare i modelli di linguaggio come GPT-4 o PaLM, può creare contenuti originali, rispondere a domande, scrivere codice, tradurre lingue, fare brainstorming e analisi evolute, e molto altro ancora. Questo apre una serie di opportunità per i professionisti in termini di efficienza, creatività e personalizzazione. Per esempio, i lavoratori del marketing e della comunicazione possono utilizzare l’IA generativa per creare piani editoriali e contenuti personalizzati, migliorando l’engagement e la conversione. Per questo il corso affronta il tema dei contenuti sia dal punto di vista strategico (piano editoriale) che tattico (come creare diversi tipi di contenuti, compresi quelli multimediali). Inoltre, l’IA generativa può aiutare i professionisti a rimanere competitivi in un mercato del lavoro sempre più digitalizzato: per questo nel percorso è stato inserito un incontro anche sul personal branding. In generale, l’IA generativa può aiutare i professionisti a liberare tempo da compiti ripetitivi (per esempio rispondere a decine di email o creare grafici e slide) e a concentrarsi su attività più strategiche e creative. Questo non solo può migliorare la produttività, ma può anche portare a un lavoro più gratificante. Del resto, come si suol dire, non è l’intelligenza artificiale a rubare il lavoro, ma un professionista che la sa usare bene.

Il percorso è adatto a ogni professionista, dai C-level che vogliono comprendere il fenomeno AI ai lavoratori che vogliono capire come cambia il proprio lavoro da subito. Ogni appuntamento includerà una parte di spiegazione e una parte pratica, laboratoriale.

Materiale

Al termine di ogni lezioni i discenti riceveranno copia delle slide e spunti di approfondimento.

Il percorso in 10 appuntamenti

1. Introduzione agli LLM e all’intelligenza artificiale generativa

  • Panoramica dell’intelligenza artificiale generativa
  • Cos’è un LLM e come funziona
  • Prompt engineering
  • Problemi e limiti degli LLM
  • Casi di successo
  • Esercizio pratico: primi passi con un modello di linguaggio (es: ChatGPT)

2. Piano editoriale data-driven

  • Cos’è un piano editoriale e perché è importante
  • Come utilizzare i dati per informare il tuo piano editoriale
  • Strumenti di analisi dei dati per il content marketing
  • Esercizio pratico: creazione di un piano editoriale basato sui dati

3. AI Web Writing

  • Cosa differenzia la scrittura web da quella tradizionale
  • Come l’IA può migliorare la scrittura sul web (titoli, testi, cta, ecc.)
  • Strumenti di IA per la scrittura e la revisione dei contenuti
  • Esercizio pratico: utilizzo di LLM per la scrittura di un articolo, generazione di un prompt per la revisione dei articoli in ottica web writing

4. Digital Storytelling

  • Cos’è il digital storytelling: principi di base e tecniche più diffuse
  • Come l’IA può migliorare il digital storytelling
  • Esercizio pratico: creazione di una storia con l’aiuto dell’IA

5. Neuromarketing con l’intelligenza artificiale

  • Introduzione al neuromarketing
  • Come l’IA può essere utilizzata nella creazione di contenuti digitale e social grazie ai principi del neuromarketing
  • Esercizio pratico: creazione di contenuti con l’AI

6. Contenuti multimediali

  • Come l’IA può migliorare la creazione di contenuti multimediali
  • Strumenti di IA per la creazione e l’editing di foto e video
  • Esercizio pratico: utilizzo di un tool di IA per la creazione di un video

7. Presentazioni multimediali

  • I principi di base per fare una buona presentazione
  • Come l’IA può migliorare le presentazioni multimediali
  • Strumenti di IA per la creazione di presentazioni
  • Esercizio pratico: creazione di una presentazione con l’aiuto dell’IA

8. Personal Branding con l’AI

  • Come l’IA può aiutare a costruire e gestire il personal branding
  • Strumenti di IA per il personal branding
  • Esercizio pratico: utilizzo di un tool di IA per migliorare il profilo LinkedIn

9. Data Analysis

  • Introduzione all’analisi dei dati
  • Come l’IA può migliorare l’analisi dei dati
  • Strumenti di IA per l’analisi dei dati
  • Esercizio pratico: utilizzo di un tool di IA per analizzare un set di dati

10. Q&A

Sessione di domande e risposte per risolvere eventuali dubbi e approfondire gli argomenti trattati durante il corso.

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Intelligenza artificiale generativa: che cos’è Poe.com e 3 cose da sapere

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Poe.com non è un sito dedicato al mitico Edgar Allan dei racconti dell’orrore, bensì è un acronimo che sta per:

  • Platform (for)
  • Open
  • Exploration

Si tratta di un servizio sviluppato da Quora e lanciato nel dicembre 2022.

Questa piattaforma permette agli utenti di porre domande e ottenere risposte da una serie di LLM (modelli di linguaggio di grandi dimensioni), il più celebre dei quali è certamente ChatGPT. Oltre al chatbot di sviluppato da OpenAI, è possibile provarne altri. In particolare Claude-instant e Claude+ di Anthropic eccellono nei compiti di scrittura creativa e forniscono risposte approfondite, mentre Sage e ChatGPT sono fenomenali in lingue diverse dall’inglese (ovviamente compreso l’italiano) e in compiti legati alla programmazione. GPT-4 eccelle nella scrittura creativa, nella risoluzione dei problemi e nel seguire le istruzioni.

Lato privacy, le conversazioni con i chatbot su Poe sono private e condivise solo a discrezione dell’utente. La versione Premium di Poe.com costa 19 euro al mese e consente di accedere a tutti i modelli. Per esempio, tra quelli disponibili si trovano diverse voci relative a ChatGPT, in particolare ChatGPT-16k e GPT-4-32k. Chi paga ha diritto inoltre a 600 messaggi GPT-4 e 1.000 messaggi Claude-2-100k al mese.

 

Ultima chicca: gli utenti possono creare i propri bot tramite il sito web di Poe o l’app iOS.


Ora vale la pena esplorare 3 funzionalità chiave della piattaforma.

1. Modelli più potenti con input più ampi

Poe.com ha recentemente lanciato nuovi modelli più potenti con finestre di contesto più ampie. Tra questi, spiccano Claude Instant e Claude 2 di Anthropic, con prompt da 100k token, vale a dire circa 75.000 parole (attualmente il limite in ChatGPT è di 4000 token).

Ho fatto un test. Ho preso l’intero testo di un mio vecchio libro sulle bufale che, come vedi, contiene oltre 23.000 parole:

In effetti Claude 2 è riuscito a leggere il testo e ha riassumerlo in bullet point:

2. Caricamento e analisi dei file

Questa funzionalità, disponibile sia su Web che da mobile, permette a chiunque di aggiungere un file a un messaggio su Poe. Il file viene elaborato per estrarne il testo e mostrare il contenuto direttamente al modello come parte della conversazione.
Per esempio ho usato Sage per caricare un PDF (sul Oculus Go e sicurezza) e chiedergli di indicarmi i cinque punti salienti. Ma funziona con tutti i modelli.

3. Analisi URL

L’analisi degli URL, indirizzi di siti Web, funziona in modo simile al caricamento dei file. Basta aggiungere l’indirizzo ai messaggi su Poe. Per esempio ho chiesto a ChatGPT:

Analizza il contenuto del sito https://www.gianluigibonanomi.com/ e proponi un piano editoriale di un mese per promuoverlo. Indica in una tabella canale social (tra LinkedIn, Facebook, Instagram e YouTube), obiettivo del contenuto, esempio del contenuto

Poi ha proposto i contenuti giorno per giorno. Per esempio:

Giorno 10
Canale social: Instagram
Obiettivo del contenuto: Condividere un post sulla gamification
Esempio del contenuto: Condividere una foto che rappresenta la gamification e parlare del progetto Link&Lead, la prima piattaforma di gamification per trasformare i dipendenti e venditori in brand ambassador e social seller.

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La fine dei ragionieri: ChatGPT legge ed analizza i file Excel!

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Con l’aggiunta del Code Interpreter, uno strumento disponibile solo per la versione a pagamento PLUS di ChatGPT, il celebre chatbot è ora in grado di leggere ed analizzare i file Excel. Questa funzionalità permette a ChatGPT di eseguire codice Python e di interagire direttamente con i file caricati dall’utente, compresi i file CSV ed Excel fino a 100 Mb. Importante sottolineare che questi file non vengono salvati e sono inutilizzabili dopo la sessione.

Le potenzialità sono enormi. L’analisi dei dati, un tempo riservata ai professionisti del settore, è ora alla portata di tutti. Nel video racconto cinque cose che potete fare con i vostri file Excel.

  1. Con pochi comandi, è possibile generare grafici informativi direttamente dai dati del file Excel. Questo può aiutare a visualizzare tendenze e pattern.
  2. L’utente può utilizzare il Code Interpreter per selezionare specifici dati dal file, creando un subset di dati per ulteriori analisi.
  3. Se il file contiene coordinate geografiche, è possibile creare mappe interattive.
  4. Sebbene PowerPoint non sia un formato di file Excel, il Code Interpreter può estrarre il testo da una presentazione, consentendo un’analisi testuale.
  5. Infine, ChatGPT può utilizzare i dati per generare contenuti testuali, come rapporti, articoli, post, tabelle, ecc.

La fine dei ragionieri? Forse no, ma sicuramente l’inizio di una nuova era in cui l’intelligenza artificiale gioca un ruolo sempre più importante soprattutto per chi lavora con i dati.

Guarda il video

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Posso vendere i testi generati da ChatGPT?

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Se scrivo un testo con ChatGPT o creo un’immagine con Stable Diffusion, posso usarli o addirittura venderli? Parto dal presupposto che il diritto d’autore è un argomento complesso e in continua evoluzione, soprattutto nel contesto delle nuove tecnologie: basti pensare alla disputa tra Google e gli editori per quanto riguarda il servizio Google News. Con l’avvento dei modelli di linguaggio di apprendimento automatico, come GPT-3 di OpenAI o Alpaca dell’Università di Stanford, si pongono nuove questioni riguardanti la proprietà intellettuale. Possono una macchina o un algoritmo essere titolari di diritto d’autore? Chiarisco subito un fatto: secondo la Legge, sia anglosassone che europea, per avere diritto d’autore un’opera deve essere creata da un essere umano. Un po’ quello che successe nel caso del “Monkey selfie”: vale la pena raccontarlo.

Il caso dell’“autoscatto del macaco” finì sui giornali nel 2011 quando un macaco indonesiano scattò una serie di fotografie a se stesso con la macchina di un fotografo britannico. Le foto divennero virali, ma sollevarono anche questioni legali sulla proprietà dei diritti d’autore. Il fotografo, David Slater, rivendicò i diritti sulle foto, sostenendo che la macchina fotografica era sua e che l’aveva impostata correttamente lui. Tuttavia, alcune organizzazioni per la difesa dei diritti degli animali hanno sostenuto che il macaco, chiamato Naruto, doveva essere riconosciuto come il legittimo autore degli scatti. Era stato lui a fare clic! Dopo una lunga battaglia legale, nel 2018 è stato raggiunto un accordo tra le parti coinvolte, stabilendo che i diritti d’autore delle foto appartenevano a Slater, ma i proventi generati sarebbero stati destinati alla salvaguardia delle scimmie nel loro habitat naturale. Il caso del “monkey selfie” ha sollevato importanti questioni sulla definizione legale di autore e sul rapporto tra gli esseri umani e gli animali nel contesto dei diritti d’autore.

Gli output di un LLM non sono generati né da uomini né da scimmie: sono opera di una macchina, di un algoritmo, di un’intelligenza artificiale. La questione è dirimente: è l’utente che fornisce l’input al modello il detentore del diritto d’autore, o è l’organizzazione che ha creato e addestrato il modello? O forse, dato che l’output è generato da una macchina, non può essere protetto dal diritto d’autore? Sapendo che su queste questioni ChatGPT non è affidabile, vale la pena affidarsi al sito di OpenAI. Dove, nelle FAQ, si legge:

Chiaro: l’output è tuo, è di chi fa il prompt! Ecco perché Amazon è già pieno di libri “scritti” da ChatGPT. In verità, per essere precisi: “Oggi non esiste una norma che definisca direttamente e univocamente chi sia l’autore di un’opera generata da una intelligenza artificiale”.

Quindi tutto chiaro: tu fai l’input e tu sei il titolare del diritto d’autore, giusto? Sì, ma la questione è ancora più complessa. Serve riportare questa notizia: “Getty Images ha citato in giudizio l’intelligenza artificiale che usa le sue foto”. In pratica, Getty Images, l’agenzia fotografica di fama mondiale, ha citato in giudizio Stability AI, la società dietro lo strumento di intelligenza artificiale generativa Stable Diffusion, per presunta violazione del copyright. Getty sostiene che Stability AI ha copiato ed elaborato illegalmente milioni di immagini protette da diritto d’autore per “educare” la sua IA. In effetti alcune immagini di output addirittura riportavano il logo di Getty Images alterato.

Questo solleva nuove questioni legali tra le società di AI e i creatori di contenuti. Naomi Klein, autrice di “No logo”, sostiene che “davanti ai nostri occhi le aziende più ricche della storia (Microsoft, Apple, Google, Meta, Amazon) stanno mettendo le mani su tutta la conoscenza umana disponibile gratuitamente in digitale e la stanno utilizzando per scopi privati, rinchiudendola in prodotti di loro proprietà. Molti dei quali danneggeranno le persone che, senza dare il consenso, hanno addestrato le macchine con il lavoro di una vita”.

Quindi, il copyright non c’è sull’output, ma dovrebbe esserci sull’input, il cosiddetto “dataset”. Per esempio, la già citata Stability AI, per la sua AI “Stable DIffusion”, usa un dataset che si chiama LAION 5B, fornito sotto il principio del “fair use” accademico dalla società non profit LAION. Questo dataset si compone di cinque miliardi di immagini di qualsiasi tipo (foto, disegni, documenti di vario genere) raccolte con uno “scraping” dalla rete.

Notizia di questi giorni: Google ha aggiornato la sua policy sulla privacy, affermando esplicitamente di riservarsi il diritto di raccogliere praticamente tutto ciò che si pubblica online per addestrare i suoi strumenti di intelligenza artificiale. Questo significa che qualsiasi cosa si pubblichi online finisce nel dataset per il training di un chatbot.

Per questo qualcuno ipotizza che in futuro i LLM saranno addestrati su contenuti legittimamente “comprati” dagli autori o quantomeno occorrerà trovare un meccanismo di remunerazione di giornalisti, blogger, case editrici e titolari di diritto d’autore dei contenuti online (e non solo). Qualcosa si sta già muovendo. La European Guild For Artificial Intelligence Regulation, un’organizzazione che riunisce professionisti di vari settori creativi, propone l’introduzione del “training right” per regolare l’uso dei dati e delle opere creative da parte delle società di IA. Questa proposta implica che l’utilizzo dei dati deve avvenire all’interno di un sistema di licenza d’uso con modalità e termini di utilizzo che devono essere definiti in accordo fra le parti. L’obiettivo è di intervenire sulla proposta di regolamento della Commissione Europea chiamato AI ACT, che inizialmente ignorava le implicazioni di queste applicazioni nel mondo della creatività.

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Come creare un piano di content marketing con ChatGPT

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L’arte di interrogare le intelligenze artificiali generative è conosciuta come “prompt engineering“. Un input ben fatto fa la differenza tra un output eccellente e una accozzaglia di parole inutili (vale la regola GIGO: “garbage in garbage out“). In questa pagina voglio mostrarti un prompt utilissimo per trasformare ChatGPT nel tuo consulente di marketing, anzi di content marketing. Si tratta di un prompt più elaborato di quelli che si usano di solito, perché obbliga il chatbot a fare tutta una serie di domande su posizionamento, servizio, target, strategia e altro. Tutto con un prompt solo, il seguente.

Il prompt iniziale

Agisci come un esperto di digital e content marketing. Ti chiederò di creare un piano editoriale e i contenuti per la comunicazione digitale della mia attività: contenuti per il blog, profili LinkedIn, Facebook e YouTube, newsletter. Prima di iniziare, voglio che tu comprenda a fondo il mio business e i il mio mercato, i miei clienti. Fammi almeno 20 domande riguardo mercato, target e tutto quello che ti serve per fare contenuti efficaci al meglio delle tue possibilità. Fammi una domanda alla volta e aspetta la mia risposta prima di fare la domanda successiva. Hai compreso il compito?

Ecco le tre caratteristiche di questo prompt:

  1. Si mette il chatbot in ruolo, quello dell’esperto della materia.
  2. Si chiarisce l’obiettivo.
  3. Si chiede di fare una ventina di domande, aspettando di volta in volta la risposta.

Questo prompt rispetta il mio metodo G.O.L.:

La conversazione con ChatGPT

A questo punto ChatGPT si mette nei panni dell’intervistatore. Le sue domande sono pertinenti, la conversazione sostenuta e utile.

Il piano editoriale

Al termine delle domande, e delle mie risposte, il chatbot ha compreso obiettivi e target. Quindi posso chiedergli di creare un piano editoriale diviso per canali.

Contenuti d’esempio

Chiaramente il piano editoriale non mi basta, quindi gli chiedo di farmi degli esempi di contenuti. Lui propone dei titoli.

Ovviamente a questo punto posso chiedergli di creare tutti i contenuti che mi servono.

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