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Posso vendere i testi generati da ChatGPT?

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Se scrivo un testo con ChatGPT o creo un’immagine con Stable Diffusion, posso usarli o addirittura venderli? Parto dal presupposto che il diritto d’autore è un argomento complesso e in continua evoluzione, soprattutto nel contesto delle nuove tecnologie: basti pensare alla disputa tra Google e gli editori per quanto riguarda il servizio Google News. Con l’avvento dei modelli di linguaggio di apprendimento automatico, come GPT-3 di OpenAI o Alpaca dell’Università di Stanford, si pongono nuove questioni riguardanti la proprietà intellettuale. Possono una macchina o un algoritmo essere titolari di diritto d’autore? Chiarisco subito un fatto: secondo la Legge, sia anglosassone che europea, per avere diritto d’autore un’opera deve essere creata da un essere umano. Un po’ quello che successe nel caso del “Monkey selfie”: vale la pena raccontarlo.

Il caso dell’“autoscatto del macaco” finì sui giornali nel 2011 quando un macaco indonesiano scattò una serie di fotografie a se stesso con la macchina di un fotografo britannico. Le foto divennero virali, ma sollevarono anche questioni legali sulla proprietà dei diritti d’autore. Il fotografo, David Slater, rivendicò i diritti sulle foto, sostenendo che la macchina fotografica era sua e che l’aveva impostata correttamente lui. Tuttavia, alcune organizzazioni per la difesa dei diritti degli animali hanno sostenuto che il macaco, chiamato Naruto, doveva essere riconosciuto come il legittimo autore degli scatti. Era stato lui a fare clic! Dopo una lunga battaglia legale, nel 2018 è stato raggiunto un accordo tra le parti coinvolte, stabilendo che i diritti d’autore delle foto appartenevano a Slater, ma i proventi generati sarebbero stati destinati alla salvaguardia delle scimmie nel loro habitat naturale. Il caso del “monkey selfie” ha sollevato importanti questioni sulla definizione legale di autore e sul rapporto tra gli esseri umani e gli animali nel contesto dei diritti d’autore.

Gli output di un LLM non sono generati né da uomini né da scimmie: sono opera di una macchina, di un algoritmo, di un’intelligenza artificiale. La questione è dirimente: è l’utente che fornisce l’input al modello il detentore del diritto d’autore, o è l’organizzazione che ha creato e addestrato il modello? O forse, dato che l’output è generato da una macchina, non può essere protetto dal diritto d’autore? Sapendo che su queste questioni ChatGPT non è affidabile, vale la pena affidarsi al sito di OpenAI. Dove, nelle FAQ, si legge:

Chiaro: l’output è tuo, è di chi fa il prompt! Ecco perché Amazon è già pieno di libri “scritti” da ChatGPT. In verità, per essere precisi: “Oggi non esiste una norma che definisca direttamente e univocamente chi sia l’autore di un’opera generata da una intelligenza artificiale”.

Quindi tutto chiaro: tu fai l’input e tu sei il titolare del diritto d’autore, giusto? Sì, ma la questione è ancora più complessa. Serve riportare questa notizia: “Getty Images ha citato in giudizio l’intelligenza artificiale che usa le sue foto”. In pratica, Getty Images, l’agenzia fotografica di fama mondiale, ha citato in giudizio Stability AI, la società dietro lo strumento di intelligenza artificiale generativa Stable Diffusion, per presunta violazione del copyright. Getty sostiene che Stability AI ha copiato ed elaborato illegalmente milioni di immagini protette da diritto d’autore per “educare” la sua IA. In effetti alcune immagini di output addirittura riportavano il logo di Getty Images alterato.

Questo solleva nuove questioni legali tra le società di AI e i creatori di contenuti. Naomi Klein, autrice di “No logo”, sostiene che “davanti ai nostri occhi le aziende più ricche della storia (Microsoft, Apple, Google, Meta, Amazon) stanno mettendo le mani su tutta la conoscenza umana disponibile gratuitamente in digitale e la stanno utilizzando per scopi privati, rinchiudendola in prodotti di loro proprietà. Molti dei quali danneggeranno le persone che, senza dare il consenso, hanno addestrato le macchine con il lavoro di una vita”.

Quindi, il copyright non c’è sull’output, ma dovrebbe esserci sull’input, il cosiddetto “dataset”. Per esempio, la già citata Stability AI, per la sua AI “Stable DIffusion”, usa un dataset che si chiama LAION 5B, fornito sotto il principio del “fair use” accademico dalla società non profit LAION. Questo dataset si compone di cinque miliardi di immagini di qualsiasi tipo (foto, disegni, documenti di vario genere) raccolte con uno “scraping” dalla rete.

Notizia di questi giorni: Google ha aggiornato la sua policy sulla privacy, affermando esplicitamente di riservarsi il diritto di raccogliere praticamente tutto ciò che si pubblica online per addestrare i suoi strumenti di intelligenza artificiale. Questo significa che qualsiasi cosa si pubblichi online finisce nel dataset per il training di un chatbot.

Per questo qualcuno ipotizza che in futuro i LLM saranno addestrati su contenuti legittimamente “comprati” dagli autori o quantomeno occorrerà trovare un meccanismo di remunerazione di giornalisti, blogger, case editrici e titolari di diritto d’autore dei contenuti online (e non solo). Qualcosa si sta già muovendo. La European Guild For Artificial Intelligence Regulation, un’organizzazione che riunisce professionisti di vari settori creativi, propone l’introduzione del “training right” per regolare l’uso dei dati e delle opere creative da parte delle società di IA. Questa proposta implica che l’utilizzo dei dati deve avvenire all’interno di un sistema di licenza d’uso con modalità e termini di utilizzo che devono essere definiti in accordo fra le parti. L’obiettivo è di intervenire sulla proposta di regolamento della Commissione Europea chiamato AI ACT, che inizialmente ignorava le implicazioni di queste applicazioni nel mondo della creatività.

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Come creare un piano di content marketing con ChatGPT

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L’arte di interrogare le intelligenze artificiali generative è conosciuta come “prompt engineering“. Un input ben fatto fa la differenza tra un output eccellente e una accozzaglia di parole inutili (vale la regola GIGO: “garbage in garbage out“). In questa pagina voglio mostrarti un prompt utilissimo per trasformare ChatGPT nel tuo consulente di marketing, anzi di content marketing. Si tratta di un prompt più elaborato di quelli che si usano di solito, perché obbliga il chatbot a fare tutta una serie di domande su posizionamento, servizio, target, strategia e altro. Tutto con un prompt solo, il seguente.

Il prompt iniziale

Agisci come un esperto di digital e content marketing. Ti chiederò di creare un piano editoriale e i contenuti per la comunicazione digitale della mia attività: contenuti per il blog, profili LinkedIn, Facebook e YouTube, newsletter. Prima di iniziare, voglio che tu comprenda a fondo il mio business e i il mio mercato, i miei clienti. Fammi almeno 20 domande riguardo mercato, target e tutto quello che ti serve per fare contenuti efficaci al meglio delle tue possibilità. Fammi una domanda alla volta e aspetta la mia risposta prima di fare la domanda successiva. Hai compreso il compito?

Ecco le tre caratteristiche di questo prompt:

  1. Si mette il chatbot in ruolo, quello dell’esperto della materia.
  2. Si chiarisce l’obiettivo.
  3. Si chiede di fare una ventina di domande, aspettando di volta in volta la risposta.

Questo prompt rispetta il mio metodo G.O.L.:

La conversazione con ChatGPT

A questo punto ChatGPT si mette nei panni dell’intervistatore. Le sue domande sono pertinenti, la conversazione sostenuta e utile.

Il piano editoriale

Al termine delle domande, e delle mie risposte, il chatbot ha compreso obiettivi e target. Quindi posso chiedergli di creare un piano editoriale diviso per canali.

Contenuti d’esempio

Chiaramente il piano editoriale non mi basta, quindi gli chiedo di farmi degli esempi di contenuti. Lui propone dei titoli.

Ovviamente a questo punto posso chiedergli di creare tutti i contenuti che mi servono.

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Parla con il mio chatbot (BOTnanomi): chiedi quello che vuoi sui miei libri

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Da qualche anno tengo corsi sull’A.I. generativa, ma è dall’esplosione di ChatGPT alla fine del 2022, che ho iniziato a sperimentare quotidianamente chatbot, generatori di testi e altro. Sto testando diversi chatbot, soprattutto alimentandoli con i miei contenuti. In questo caso ho dato in pasto a ChatGPT Plus (grazie ai GPTs) una ventina di miei libri (da Questo titolo spacca a Musica Liquida, da Anche i nerd nel loro piccolo sghignazzano a Guida calcistica di LinkedIn), lui li ha digeriti e ora puoi interrogarlo su tutti quei contenuti. Qualche esempio di domanda che puoi fargli? Eccoli:

  • Leggimi 5 battute tecnologiche
  • Che cosa si intende per LinkedIn SEO?
  • Come posso scrivere titoli online più efficaci?

Parla con il mio chatbot (BOTnanomi)

Ed ecco il mio chatbot, a tua completa disposizione. Interrogalo in italiano (ma anche in altre lingue), è sufficiente tu abbia un abbonamento gratis a ChatGPT.

I tool per clonarsi

Stavo testando diversi strumenti per creare chatbot personalizzati (per esempio whismer.com oppure igenius.ai) quando mi sono imbattuto negli ottimi Dante AI e ChatBase. Il chatbot che vedi sopra è invece un GPTs di ChatGPT.

Ora ti mostro come creare una cosa simile anche con Dante. La promessa nella home page di Dante è intrigante: “Chatbot basato su GPT personalizzato e alimentato con i tuoi dati. Zero programmazione. Condividilo sul tuo sito in pochi minuti”.

 

Sembrava un miraggio poter creare, addestrare e implementare un chatbot personalizzato in soli cinque minuti, ma così è stato. Questo strumento basato sull’intelligenza artificiale (e ChatGPT) consente a chiunque, indipendentemente dalle competenze tecniche, di realizzare una chatbot su misura in pochi e semplici passaggi. Cosa che, fino allo scorso anno, avrebbe richiesto un team di sviluppatori e costi nell’ordine delle decine di migliaia di euro. Tra l’altro, Dante permette agli utenti più esperti di integrare il chatbot personalizzato in una serie di altre applicazioni o piattaforme, come questo sito WordPress.

Una nota per chi volesse provarlo: Dante offre un piano gratuito che dà agli utenti accesso al modello GPT-3.5-Turbo, insieme a 30 crediti/messaggio al mese. Dante offre anche piani a pagamento a partire da soli 10 dollari al mese: il piano che ho sottoscritto io (ma che non mi consente di personalizzare il chatbot che vedi qui sotto).

Il training per la knowledge base

Con Dante, gli utenti possono addestrare il chatbot utilizzando una vasta gamma di tipi di dati. È possibile alimentarla con vari formati di file, siti web, immagini e video, creando così una base di conoscenza adattata alle specifiche esigenze. Io ho scelto i miei libri.

Per istruire il chatbot di Dante AI gli ho fornito la versione DOC dei miei testi (che promettono di salvare in “secure and encrypted AWS servers”, vedi FAQ). Usare documenti “puliti”, e non PDF con impaginazioni “rognose”, è sempre meglio. La procedura di caricamento dei documenti nella knowledge base è semplicissima, basta prendere i file e trascinarli sul sito. Anche il training sui contenuti dura pochissimi secondi, dopo i quali il sistema è in grado di rispondere, in modo evoluto, a qualsiasi domanda riguardante i contenuti caricati. Può rispondere anche ad altre domande non pertinenti (tipo “Come si fa una pizza col cornicione ripieno?”), come farebbe ChatGPT (il cui motore sta alla base di Dante AI), ma il valore aggiunto del io chatbot sta ovviamente nella conoscenza specifica.

Ecco qui la schermata che conferma la conclusione del training sui miei dati:

Ecco qui invece il prompt che Dante AI usa per interrogare quella base di dati:

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ChatGPT passerebbe il mio esame universitario sul digital marketing?

Da un paio d’anni sono titolare della cattedra di Digital Marketing del biennio specialistico dell’Università SantaGiulia di Brescia. Nell’ultimo corso ho fatto una testa così ai miei studenti affinché usassero il più possibile ChatGPT durante le esercitazioni in classe. Poi ho pensato: ma il chatbot passerebbe il mio esame orale? Allora l’ho interrogato, facendo domande basilari e non quelle per la lode. Ecco come è andata, che voto ha preso.

Il prompt che ho usato

L’interrogazione dell’oracolo AI avviene tramite i cosiddetti prompt (qui trovi un articolo su come si creano i prompt con il mio metodo G.O.L.). Ecco quello che ho usato io con ChatGPT Plus versione GPT4, che altrove, dicono, ha passato esami ben più impegnativi del mio:

Agisci come uno studente universitario di digital marketing che sta sostenendo un esame orale. Rispondi alla mia domanda in modo preciso e conciso, con al massimo 100 parole, usando anche esempi. La domanda è:[DOMANDA]

Nota importante: ho usato la versione GPT4 di ChatGPT (disponibile per gli utenti di ChatGPT Plus).

Domanda 1: che differenza c’è tra marketing e comunicazione?

Risposta di ChatGPT: Il marketing è un approccio strategico per promuovere prodotti o servizi con l’obiettivo di generare vendite. Ad esempio, una campagna di marketing può includere l’analisi del mercato, la pianificazione del prezzo, e la distribuzione. La comunicazione, invece, è un sottoinsieme del marketing che si concentra sull’invio di messaggi ai clienti attraverso vari canali, come la pubblicità o i social media. Per esempio, la creazione di un post su Instagram per promuovere un nuovo prodotto è un’attività di comunicazione all’interno di una campagna di marketing più ampia.

Mio commento: risposta corretta, all’esame chiederei di fare degli esempi di marketing più ficcanti. Qui un approfondimento sulla differenza tra marketing e comunicazione.

Domanda 2: che differenza c’è tra social network e social media?

Risposta di ChatGP: I social network sono piattaforme online che connettono le persone, come Facebook o LinkedIn, permettendo la condivisione di contenuti e la creazione di relazioni. I social media, invece, sono un concetto più ampio che include i social network, ma anche altre forme di media sociali come blog, forum e siti di condivisione di video, come YouTube. Un esempio di questa differenza può essere visto confrontando Facebook (un social network) con WordPress (un media sociale, ma non un social network).

Mio commento: risposta tutto sommato corretta anche se non brillantissima. Non mi fa impazzire, sinceramente. Per esempio sottolineerei che social come Facebook e LinkedIn siano anche social media. Calzante invece l’esempio di WordPress. Ho parlato di questo tema qui:

Domanda 3: che cosa sono le buyer personas?

Risposta di ChatGP: Le buyer personas sono profili dettagliati e semi-fittizi dei clienti ideali di un’azienda. Essi descrivono caratteristiche demografiche, comportamenti, necessità e motivazioni. Ad esempio, “Claudia, 35 anni, manager IT, amante della tecnologia, cerca soluzioni di sicurezza informatica per proteggere i dati aziendali”. Utilizzare le buyer personas aiuta a personalizzare e orientare le strategie di marketing verso gruppi target specifici, migliorando l’efficacia delle campagne.

Mio commento: Nulla da obiettare, risposta corretta e buon esempio che dimostra come le buyer personas vadano oltre i dati socio-demografici. Qui racconto come usare ChatGPT per costruire le buyer personas:

Domanda 4: fammi tre esempi di strumenti digitali che possono aiutare a costruire un piano editoriale.

Risposta di ChatGP:

  1. Trello: un’applicazione di project management che permette di organizzare e pianificare contenuti attraverso “tavole”. Per esempio, si può creare una tavola per ogni mese con le relative attività.
  2. Google Trends: uno strumento che mostra le tendenze di ricerca su Google, utile per identificare argomenti di tendenza e ottimizzare il piano editoriale.
  3. SEMrush: una piattaforma per l’analisi dei dati SEO, che consente di trovare parole chiave efficaci per il contenuto da pianificare. Ad esempio, può aiutare a scoprire quali termini stanno attirando traffico nel tuo settore.

Mio commento: Avrei preferito un minimo di introduzione ma la scelta degli strumenti è molto interessante. In modo particolare, a lezione, parliamo molto di Google Trends:

Domanda 5: crea un funnel, a partire da un lead magnet, per vendere delle consulenze di cybersecurity

Risposta di ChatGP: Il lead magnet potrebbe essere un report gratuito sulle ultime minacce alla sicurezza informatica. Attraverso i social media e il SEO, si attirano visitatori al sito, dove si offre il report in cambio della loro email. Questo genera lead. La serie di email di follow-up fornisce ulteriori consigli sulla sicurezza informatica, costruendo fiducia e posizionando l’azienda come esperta nel campo. L’ultima email offre una consulenza sulla sicurezza informatica. Ad esempio, un’analisi personalizzata delle vulnerabilità della loro rete.

Mio commento: esempio davvero calzante. Se ne trovano moltissimi in Rete. Per esempio nel caso di Seqrite, per scaricare il report sulle ultime minacce informatiche occorre dare i propri dati.

Domanda 6: che cosa intende Kotler per “marketing 4.0”?

Risposta di ChatGP: Marketing 4.0, come definito da Philip Kotler, è un approccio che integra il marketing tradizionale con il digitale. Pone l’enfasi sulla digitalizzazione e l’interazione con i clienti attraverso vari canali online. Include l’uso di social media, SEO, content marketing, e molto altro. Un esempio è l’utilizzo di Facebook per interagire direttamente con i clienti, offrendo risposte immediate e personalizzate alle loro domande.

Mio commento: La risposta è corretta ma insoddisfacente, avrei apprezzato un cenno al perché con i conti siamo arrivati a “4.0” (per la cronaca 1.0 è incentrato sul prodotto, 2.0 è orientato al consumatore, con un focus sulla differenziazione del prodotto e sulla segmentazione del mercato, 3.0 si basa sui valori). A margine, ho caricato il testo “Marketing 4.0” di Kotler (che uso come testo d’esame) su AskyourPDF e questa è la risposta dedotta direttamente dal libro:

Domanda 7: come potrebbe un bar sfruttare il digital storytelling?

Risposta di ChatGP: Un bar può utilizzare il digital storytelling attraverso i social media, creando contenuti che raccontano la storia del bar, i suoi cocktail unici o eventi speciali. Ad esempio, un post di Instagram potrebbe mostrare un barista che crea un cocktail con una descrizione dettagliata dei suoi ingredienti e della sua storia. Questa strategia può aiutare a coinvolgere i clienti, creare un senso di comunità e aumentare la visibilità online del bar.

Mio commento: Risposta tutto sommato corretta ma non entusiasmante. Anzi, debolissima. Ho chiesto quindi a ChatGPT di essere più creativo e convincente. Ecco la seconda risposta: Il bar potrebbe sfruttare il digital storytelling creando una “Serie di Cocktail Leggendari”. Ogni settimana, potrebbe essere rilasciata una storia su Instagram o un video su YouTube che racconta la leggenda di un cocktail specifico. Ad esempio, il cocktail potrebbe essere legato a un evento storico o a una celebrità. Questo crea anticipazione e coinvolge i clienti, invitandoli a provare il “cocktail della settimana”. Inoltre, i clienti potrebbero essere incoraggiati a condividere le loro storie con il cocktail, creando così contenuti user-generated.

Mio commento: decisamente meglio! Un ottimo esempio di digital storytelling su YouTube in questo settore è di StarBucks:

Domanda 8: che differenza c’è tra up-selling e cross-selling?

Risposta di ChatGP: L’up-selling incentiva il cliente a comprare una versione più costosa o superiore del prodotto già considerato. Ad esempio, suggerire un laptop più avanzato quando un cliente sta guardando un modello base. Il cross-selling propone prodotti complementari all’acquisto principale. Ad esempio, offrire un mouse e una borsa per laptop al cliente che sta acquistando un laptop. Entrambe le strategie mirano ad aumentare il valore del carrello medio.

Mio commento: Corretto. Per esempio su Amazon, quando cerchi un laptop, in effetti ti mostra i modelli superiori e gli accessori:

Domanda 9: che cosa si intende per marketing automation e come useresti ChatGPT in quest’ottica?

Risposta di ChatGP: La marketing automation è l’uso di tecnologie per automatizzare e semplificare le attività di marketing, migliorando l’efficienza e il ROI. ChatGPT può essere utilizzato per automatizzare l’interazione con i clienti, rispondendo immediatamente alle domande frequenti, fornendo informazioni sui prodotti o guidando gli utenti attraverso il processo di acquisto, riducendo così il carico di lavoro del team di assistenza clienti e migliorando l’esperienza dell’utente.

Mio commento: La risposta è tutto sommato onesta, senza infamia né lode. Per un approfondimento su questo tema suggerisco di leggere questo libro di Vincenzo Cosenza:

Domanda 10: come si può applicare la SEO al profilo LinkedIn?

Risposta di ChatGP: La SEO su LinkedIn riguarda l’ottimizzazione del profilo per essere trovati facilmente. Questo può essere fatto utilizzando parole chiave rilevanti nel titolo del lavoro, nella sintesi e nelle descrizioni delle esperienze. Ad esempio, se sei un consulente di digital marketing, includi termini come “SEO”, “content marketing” o “strategia digitale” nel tuo profilo. Inoltre, raccogliere raccomandazioni e competenze può aumentare la visibilità, poiché LinkedIn priorizza i profili con interazioni elevate.

Mio commento: Nulla da eccepire. Qui un approfondimento:

Il voto finale

Tutto sommato ChatGPT ha passato l’esame con un buon 27.

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“ChatGPT e intelligenza artificiale: strumenti a supporto dell’Umanità?”: il video dell’evento di Lecco del 12 maggio 2023

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Il 12 maggio 2023 sono stato invitato dal Giornale di Lecco e dall’associazione Libertà Protagonista a parlare di intelligenza artificiale e ChatGPT insieme ai compagni di viaggio Canzio Dusi e Paolo Dalprato (che ne ha scritto sul suo blog). In questa pagina trovi il video integrale dell’evento, oltre alle slide e ad alcuni articoli.

Il video integrale dell’evento di Lecco

L’evento, che ha visto la partecipazione di molti cittadini e rappresentanti delle istituzioni locali, è stato registrato. Qui trovi il video integrale, della durata di circa 75 minuti, dove Canzio, Paolo ed io ci passiamo la palla per parlare di intelligenza artificiale generativa, ChatGPT & friends, rischi e opportunità. Buona visione.

Le slide dell’evento

Abbiamo deciso di mettere a disposizione anche le slide usate durante l’evento:

Evento_Chatgpt_Lecco_12maggio2023

L’intervista per PrimaMerate

In previsione dell’evento sull’intelligenza artificiale del 12 maggio 2023 a Lecco, sono stato intervistato dal Giornale di Lecco e dal quotidiano online PrimaMerate. Queste le mie risposte.

L’AI fa paura?

Secondo me dobbiamo attuare un approccio scevro da qualsiasi ideologia e chiederci “questa roba qui serve?” O è una cosa tipo metaverso? No, no, qui siamo davanti non solo a una “bella e divertente novità”, ma a uno strumento che la gente sta già usando. L’AI di chatGPT a breve sarà dentro Word, Excel o Power point, potrà fare una presentazione o scrivere poesie, come mi ha detto un signore 70enne durante un corso, che ha chiesto a chatGPT di scrivere una poesia per il compleanno della moglie! Le applicazioni pratiche sono innumerevoli e a portata di mano; state cercando lavoro? Date in pasto a chatGPT il vostro curriculum e l’annuncio di lavoro per cui vi candidate e chiedete di preparare una lettera di presentazione. Di recente ho tenuto un corso per bibliotecari e abbiamo provato a far creare un percorso di lettura a chatGPT sulla base dei gusti del lettore.

E cosa ne pensa delle accuse che l’AI ruberà il lavoro agli uomini?

Sarà che io sono ottimista di natura, ma ritengo che non è l’intelligenza artificiale a rubarti il lavoro, è un professionista che sa usare l’intelligenza artificiale che a rubarti il lavoro!

Gli articoli sul Giornale di Lecco

Questo il primo articolo sull’evento uscito sul Giornale di Lecco a fine aprile.

29_04_2023_Giornale_di_LECCO_evento_intelligenza_artificiale_Bonanomi_Dusi

Questo l’articolo sul Giornale di Lecco uscito dopo l’evento:

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ChatGPT per insegnanti di italiano per stranieri: 3 esempi d’uso

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Il 6 maggio 2023 sono stato invitato da Alma Edizioni, casa editrice leader nella produzione di materiali didattici e corsi di lingua per l’insegnamento dell’italiano come seconda lingua e lingua straniera, mi ha invitato a Madrid all’evento “Idee per una nuova didattica“. Il tema del mio intervento: “Intelligenza artificiale nella classe di lingua: come usare ChatGPT”:

L’intervento si propone di illustrare le potenzialità dell’intelligenza artificiale per l’insegnamento dell’italiano agli stranieri. In particolare, verranno presentati i principi teorici e le applicazioni pratiche di ChatGPT, un sistema di conversazione basato su una rete neurale in grado di generare risposte coerenti e naturali in italiano. Verranno inoltre forniti esempi di attività didattiche che sfruttano ChatGPT per stimolare la produzione e l’interazione orale e verrà mostrato come è possibile creare dialoghi personalizzati con gli studenti, allo scopo di sviluppare competenze critiche e creative nell’uso dell’intelligenza artificiale in ambito didattico.

3 esempi d’uso di ChatGPT per insegnanti di italiano per stranieri

Durante la conferenza ho raccontato che cos’è l’intelligenza artificiale generativa, inquadrato il fenomeno ChatGPT (con pregi e difetti) ma soprattutto dato alcuni spunti per l’uso di questo straordinario strumento per chi insegna italiano agli stranieri. Ecco tre spunti.

  1. Creazione di materiale didattico personalizzato
    ChatGPT può aiutare gli insegnanti di italiano per stranieri a creare materiale didattico adatto ai diversi livelli linguistici dei loro studenti. Per esempio, l’insegnante può chiedere a ChatGPT di generare brevi racconti, dialoghi o esercizi di grammatica per specifici livelli (A1, A2, B1, B2, C1, C2): ho mostrato un dialogo tra Maradona e Pelé con il fill in the blanks (mancavano i verbi). Il materiale generato può essere utilizzato (come abbiamo visto, senza alcun problema di copyright) per potenziare le competenze linguistiche degli studenti in modo personalizzato e stimolante.
  2. Supporto nella correzione di compiti
    Gli insegnanti possono utilizzare ChatGPT per verificare e correggere compiti scritti dagli studenti. Inviando il testo al modello, ChatGPT può individuare gli errori grammaticali, ortografici, di sintassi e di lessico, suggerendo le correzioni appropriate. Questo può aiutare gli insegnanti a risparmiare tempo e, soprattutto, a concentrarsi su altre attività didattiche. L’ho detto chiaramente: non è l’AI che ti ruba il lavoro, ma un umano che sa usarla.
  3. Simulazione di conversazioni per la pratica orale
    ChatGPT può essere usato come interlocutore, per chiacchierare: del resto è un chatbot! Questo permette agli studenti, che non sempre trovano interlocutori al loro livello, di esercitarsi nell’uso dell’italiano in situazioni reali e pratiche. Gli insegnanti possono creare scenari specifici, come prenotare un hotel, chiedere indicazioni, ordinare al ristorante o, come visto, parlare con Manzoni e Vivaldi.
    Tra parentesi, si può usare anche uno strumento come Tandem GPT per fare conversazione a seconda del proprio livello.

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Il Web writing con ChatGPT: un possibile prompt

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Da qualche tempo a questa parte, tutte le volte che inizio un corso sul Web writing chiedo: ha ancora senso insegnare a scrivere per il Web ai tempi di ChatGPT e dell’intelligenza artificiale generativa?
La risposta è sì.
Non solo perché voglio continuare a fare i corsi (scherzo).
È possibile analizzare il tema da due punti di vista:

  • Devi sapere che cosa chiedere all’intelligenza artificiale (input)
  • Devi essere in grado di valutare il contenuto (output)

Posto che l’AI non può sostituire un umano nella scrittura (ancora per un po’ di tempo) e che deve rappresentare un ottimo alleato, un assistente virtuale, in questo articolo vedrai un possibile prompt per trasformare ChatGPT nel tuo scriba.

Un prompt per il Web writing con ChatGPT

Dopo diverse prove ho messo a punto questo prompt, che tiene conto di tecniche di scrittura e organizzazione dei contenuti online:

Agisci come web writer ed esperto SEO.
Scrivi un articolo informativo e diretto su [TEMA], mantenendo una lunghezza di circa 300 parole. Il tono deve essere sobrio e l’articolo ben ottimizzato per i motori di ricerca, con un titolo che posizioni la keyword principale all’inizio per massimizzare la visibilità.

Struttura l’articolo in paragrafi brevi e incisivi, separati da spazi adeguati per chiarire le idee. Ogni paragrafo deve iniziare con un sottotitolo H2 che contiene una keyword rilevante. Utilizza frasi brevi e una voce verbale attiva per comunicare le informazioni in modo chiaro e diretto. Nel primo paragrafo, applica le 5W (Chi, Cosa, Quando, Dove, Perché) per offrire un’introduzione completa, integrando esempi concreti o dati statistici per supportare le affermazioni.

Incorpora punti elenco per elencare concetti o dati, facilitando la lettura. Inserisci almeno un link di approfondimento a una fonte esterna autorevole. Evidenzia le parole chiave in grassetto per attirare l’attenzione del lettore e dei motori di ricerca.

Rivolgiti direttamente al lettore usando il “tu” e formula domande che stimolino la riflessione per coinvolgerlo ulteriormente. Concludi con una call to action sottile che incoraggi il lettore all’azione senza comandi diretti, come suggerire di visitare un link per maggiori informazioni o di esprimere un’opinione nei commenti.

Evita l’uso di metafore, cliché, generalizzazioni e avverbi inutili. Assicurati di non inserire frasi di chiusura comuni come “In conclusione” e di omettere note o avvertenze superflue.

I risultati, con ChatPGT basato su GPT4, sono interessanti. Ecco un esempio.

Intelligenza artificiale a scuola: il futuro dell’educazione è qui

Cos’è l’intelligenza artificiale nella didattica?

L’intelligenza artificiale (IA) sta rivoluzionando il settore educativo, introducendo metodi di insegnamento innovativi e personalizzati. Chi ne beneficia? Studenti e insegnanti, cosa offre? Soluzioni su misura per migliorare l’apprendimento. Quando e dove viene implementata? Negli ultimi anni, in molte scuole avanzate a livello globale. Perché questa tecnologia è così rilevante? Perché personalizza l’educazione in base alle esigenze individuali degli alunni, migliorando risultati e coinvolgimento.

Applicazioni pratiche dell’IA

  • Tutoraggio automatico: Programmi AI che forniscono assistenza personalizzata agli studenti.
  • Valutazione automatizzata: Sistemi che analizzano e valutano le risposte degli studenti in tempo reale.
  • Contenuti interattivi: Risorse didattiche che si adattano al livello di competenza dello studente.

Queste tecnologie non solo supportano gli studenti ma aiutano anche gli insegnanti a monitorare i progressi e ad adattare le lezioni in modo più efficace.

Benefici e sfide

L’introduzione dell’IA nelle scuole offre numerosi vantaggi, come l’incremento dell’efficienza e dell’efficacia educativa. Tuttavia, presenta anche delle sfide, come la necessità di una formazione adeguata per gli insegnanti e questioni legate alla privacy dei dati. È fondamentale affrontare questi ostacoli con politiche chiare e supporto tecnologico adeguato.

Pensi che l’IA sia il futuro dell’educazione?

L’adozione dell’intelligenza artificiale nel sistema scolastico solleva questioni importanti su etica e accessibilità. È essenziale che tutti gli stakeholder, inclusi genitori e educatori, partecipino attivamente alla discussione su come questa tecnologia dovrebbe essere utilizzata.

Visita questo link per esplorare ulteriori studi sull’impiego dell’intelligenza artificiale nelle scuole e condividi la tua opinione nei commenti. La tua voce è cruciale per modellare il futuro dell’educazione.

La presentazione sul Web writing con ChatGPT

Durante una mia lezione sulla comunicazione digitale presso l’Accademia SantaGiulia di Brescia ho chiesto a un gruppo di studenti (Casetta, Cimarosti e De Vico) di realizzare una presentazione sul tema. Eccola.

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ChatGPT e AI tra fake news e allucinazioni [VIDEO]

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Il 19 aprile 2023 il Washington Post pubblica uno scoop: nell’articolo “Inside the secret list of websites that make AI like ChatGPT sound smart” rivela quali siano le fonti giornalistiche utilizzate per addestrare C6, il dataset usato per il training delle AI di Google e Meta. Si possono controllare anche le fonti giornalistiche italiane, come racconta La Repubblica: il Corriere della Sera e il sito del Governo, ma si notano anche noti portali di fake news. Inoltre nel video spiego perché ogni tanto questi chatbot hanno le allucinazioni.

Il corso su ChatGPT per Primopiano

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Intelligenza artificiale, singolarità e superintelligenza: due libri del passato per capire il futuro

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Dal boom di ChatGPT non si fa altro che parlare di intelligenza artificiale. Ci sono gli integrati (entusiasti, come me) e ci sono gli apocalittici, quelli che vogliono bloccare lo sviluppo dell’A.I. per questo (privacy) o quel motivo (sicurezza), temono la perdita di milioni di posti di lavoro se non, addirittura, l’estinzione della razza umana. Credo valga la pena saperne il più possibile, quindi bisogna mettersi a studiare (fino a quando non saranno delle AI maggiordomi a farlo per noi). In questo video suggerisco di leggere due libri del passato per capire implicazioni e rischi dell’intelligenza artificiale:

Buona visione (e buona lettura).

Come i bibliotecari possono utilizzare ChatGPT e l’intelligenza artificiale generativa

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L’intelligenza artificiale (AI) sta cambiando il mondo in modo significativo: lo dico dai primi di dicembre 2022, molti mi guardano con occhi strabuzzati, sono scettici se non incattiviti (perché spaventati), ma è la verità. Basti pensare che secondo Goldman Sachs 300 milioni di posti di lavoro sono a rischio. Sempre più settori stanno adottando questa tecnologia avanzata per migliorare i propri servizi. Anche le biblioteche stanno iniziando a esplorare le potenzialità dell’AI per offrire un’esperienza migliore ai propri utenti. Basta dare un’occhiata a questo articolo di Gizmodo per rendersene conto: “Is ChatGPT Closer to a Human Librarian Than It Is to Google?“. A tal proposito consiglio di seguire questo blog: Chatgptlibrarian.com.

In questo articolo, mostrerò come i bibliotecari possono utilizzare ChatGPT e l’intelligenza artificiale generativa per migliorare l’esperienza degli utenti nelle biblioteche.

Cos’è ChatGPT?

ChatGPT è un modello di intelligenza artificiale generativa sviluppato da OpenAI: il modello è stato addestrato su una vasta quantità di testo e può generare testo coerente e di alta qualità su una vasta gamma di argomenti. Presento ChatGPT in questo video da una dozzina di minuti:

Utilizzo di ChatGPT nelle biblioteche

I bibliotecari possono utilizzare ChatGPT per migliorare l’esperienza degli utenti in vari modi. Per esempio, possono utilizzare ChatGPT per creare chatbot che possono rispondere alle domande degli utenti in modo efficace e preciso. Questi chatbot possono fornire informazioni sulla biblioteca, sui servizi offerti, sugli orari di apertura e chiusura e su altri aspetti. Chatbot e cultura si frequentano da tempo, del resto. Segnalo, a tal proposito, il progetto Culture Chatbot: una piattaforma volta a migliorare le funzionalità di ricerca applicate al patrimonio culturale digitale. Server, in pratica, per fare ricerche, utilizzando un linguaggio naturale, fra le risorse del patrimonio culturale offerte da Europeana o da altre Istituzioni culturali che permettono di accedere ai loro contenuti on-line.

Insomma, l’utilizzo di un chatbot può migliorare l’accessibilità dei servizi di biblioteca, rendendoli disponibili 24 ore su 24, 7 giorni su 7.

Alcuni utilizzi concreti in biblioteca

L’utilizzo di ChatGPT può fornire numerosi vantaggi alle biblioteche. Per esempio, ChatGPT può aiutare a ridurre il carico di lavoro dei bibliotecari, permettendogli di concentrarsi su compiti più complessi e di valore aggiunto. Ecco alcuni esempi.

Creare contenuti personalizzati per gli utenti

ChatGPT può essere utilizzato anche per creare contenuti personalizzati sulla base delle preferenze degli utenti. Per esempio, un utente che ha mostrato interesse per la narrativa contemporanea potrebbe ricevere suggerimenti di lettura in questo campo, mentre un altro utente potrebbe ricevere informazioni sulle attività della biblioteca nella sua zona. In questo modo, si crea un rapporto più stretto e personalizzato con gli utenti e si aumenta la fidelizzazione. Ecco un esempio di prompt per ChatGPT:

Agisci come un bibliotecario. Sono un appassionato di fantascienza, ho molto amato Blade Runner e Minority Report. Suggeriscimi 10 libri assolutamente da leggere. Metti i risultati in una tabella con le seguenti colonne: autore, titolo, editore, anno di pubblicazione, 300 caratteri sulla trama.

Ed ecco il risultato (tra parentesi ogni volta diverso):

Autore Titolo Editore Anno di pubblicazione Trama
Philip K. Dick Ubik Vintage 1969 Ubik è una sostanza misteriosa in grado di alterare la realtà, in un mondo dove l’aspettativa di vita è estesa al punto da poter comunicare con i morti. Il protagonista, Joe Chip, si ritrova coinvolto in un mistero che lo porterà a interrogarsi sulla sua stessa esistenza.
Isaac Asimov Fondazione Bompiani 1951 Nel futuro distante, un uomo di nome Hari Seldon predice la caduta dell’impero galattico. Per prevenire il collasso totale, Seldon avvia un progetto per conservare la conoscenza dell’umanità e guidare il futuro della galassia.
Arthur C. Clarke 2001: Odissea nello spazio Nord 1968 Nel 2001, un gruppo di astronauti viene inviato a esplorare un monolite misterioso che si trova sulla Luna. La loro missione li porta ad affrontare situazioni strane e inaspettate, che mettono in dubbio la loro comprensione dell’universo.
Frank Herbert Dune Fanucci 1965 La storia segue la famiglia Atreides mentre assume il controllo del pianeta desertico di Arrakis, il quale è la sola fonte di una sostanza altamente preziosa chiamata “Spezia”. La lotta per il potere sul pianeta si intensifica e coinvolge molte casate nobiliari.
Neal Stephenson Snow Crash Mondadori 1992 In un futuro prossimo, un virus informatico chiamato Snow Crash inizia a diffondersi, controllando le menti degli utenti di un mondo virtuale chiamato Metaverso. Il protagonista Hiro Protagonist si unisce a una hacker per fermare la diffusione del virus e impedire il caos.
William Gibson Neuromante Mondadori 1984 In un futuro distopico, il protagonista, Case, è un hacker che ha perso l’accesso alla realtà virtuale, nota come Matrice. Viene assunto da un misterioso datore di lavoro per portare a termine un’importante missione che coinvolge un’intelligenza artificiale.
Aldous Huxley Il mondo nuovo Mondadori 1932 In un futuro distopico, l’umanità vive in una società controllata dallo Stato, in cui la felicità è raggiunta attraverso l’uso di droghe e il controllo delle nascite. Un uomo di nome John il Selvaggio, cresciuto al di fuori della società, si ribella al sistema.
Ray Bradbury Fahrenheit 451 Mondadori 1953 In un mondo futuro in cui la lettura è bandita, un pompiere di nome Guy Montag inizia a mettere in discussione la sua vita e il sistema oppressivo che lo circonda. Il libro è diventato un classico della letteratura distopica.

Ricerche avanzate sui cataloghi e catalogazione automatica dei libri

Grazie alla sua capacità di elaborare grandi quantità di dati, ChatGPT può essere utilizzato per effettuare ricerche avanzate sui cataloghi delle biblioteche. Per esempio, si potrebbe chiedere a ChatGPT di trovare tutti i libri sulla storia dell’arte del Rinascimento, o tutti i libri pubblicati negli ultimi tre mesi su un determinato argomento.

La catalogazione dei libri è una delle attività più importanti dei bibliotecari, ma anche una delle più lunghe e complesse. Utilizzando ChatGPT, i bibliotecari possono creare modelli di catalogazione automatica che riconoscono i dati dei libri e li inseriscono automaticamente nei cataloghi della biblioteca. In questo modo, si aumenta l’efficienza e si riducono gli errori umani nella catalogazione.

Indicizzazione dei documenti digitali e dialogo con i libri

Anche la gestione dei documenti digitali può essere semplificata grazie a ChatGPT. I bibliotecari possono utilizzare questa tecnologia per indicizzare i documenti digitali, rendendoli facilmente rintracciabili e consultabili dagli utenti. In realtà si può fare anche di più. Grazie a strumenti come ChatPDF, si può “parlare” con i documenti PDF.

Niente male anche BookAI:

Traduzione automatica dei testi

Le biblioteche possono avere un pubblico multilingue, e la traduzione dei testi può essere una sfida importante per i bibliotecari. Utilizzando ChatGPT (parla 95 lingue oltre a diversi dialetti), è possibile creare modelli di traduzione automatica che consentono di tradurre con una buona precisione e velocità. A livello di Deepl, per intenderci.

FAQ

ChatGPT permette di automatizzare le risposte degli utenti ma anche alle domande frequenti, in gergo FAQ. Molte biblioteche ricevono ogni giorno decine, se non centinaia, di domande dagli utenti. Molte di queste sono ripetitive (orari di apertura, info sugli eventi, modalità di restituzione dei libri, ecc.), richiedono risposte standard. Utilizzando ChatGPT, i bibliotecari possono creare una serie di risposte predefinite e personalizzabili, che vengono attivate automaticamente quando l’utente chiede una determinata informazione. In questo modo, si libera tempo prezioso per rispondere a domande più complesse e specifiche.

Presidio dei social media

I social media sono diventati uno strumento importante per promuovere le attività della biblioteca e interagire con gli utenti (da anni tengo corsi su questo tema). Ma so bene, frequentando le biblioteche anche da consulente oltre che da formatore, che i bibliotecari non hanno tempo per ricoprire il ruolo anche di social media manager. Perché non farlo fare all’intelligenza artificiale? Utilizzando ChatGPT, i bibliotecari possono monitorare automaticamente i social media, rispondere alle domande degli utenti e soprattutto creare contenuti.

Faccio un esempio concreto, con guida passo a passo (i passi sono solo 3!). Un bibliotecario potrebbe copiare il contenuto di un volantino o della pagina Web di un evento e chiedere a ChatGPT di creare dei contenuti per promuoverlo sui social.

Step 1: copiare il contenuto dell’evento

Step 2: aprire ChatGPT e copia il contenuto nel prompt, con le seguenti istruzioni:

Agisci come un social media manager. Prendi in considerazione il testo che ti copio sotto, riguarda un evento per una biblioteca. Crea un tweet, un post Facebook e un post Instagram (con emoji e hashtag) per promuovere quell’evento. Usa un tono professionale ma accattivante.

Ecco il testo: [TESTO EVENTO]

Step 3: copia il risultato proposto da ChatGPT e copialo nei vari canali, dopo un’attenta revisione.

Ovviamente lo stesso vale per altri canali di comunicazione digitale, e non, della biblioteca: sito, blog, volantini, presentazioni e così via.

Vantaggi dell’utilizzo di ChatGPT per le biblioteche

Ricapitolando, l’utilizzo di ChatGPT può portare numerosi vantaggi alle biblioteche, tra cui:

  • Riduzione dei tempi di attesa per gli utenti, grazie all’automatizzazione delle risposte alle domande frequenti
  • Miglioramento dell’esperienza degli utenti, che ricevono contenuti personalizzati e consigli di lettura mirati
  • Maggiore efficienza dei bibliotecari, che possono dedicare più tempo ad attività di consulenza e assistenza
  • Incremento della fidelizzazione degli utenti, grazie al rapporto più personalizzato che si instaura con loro
  • Riduzione dei costi, grazie all’automatizzazione di alcune attività

Post scriptum. Anche l’immagine di cover di questo articolo è stata generata con un’intelligenza artificiale, in particolare con lo strumento (gratuito) FireFly di Adobe.

I corsi per AIB e sistemi bibliotecari territoriali

Dall’inizio del 2023 tengo corsi su intelligenza artificiale generativa per AIB (vedi il corso in Friuli) e sistemi locali. Come in questo caso a Treviglio:

Durante il corso affronto i seguenti temi:

Mattino
• Che cos’è l’intelligenza artificiale generativa
• Applicazioni pratiche dell’AI generativa
• Non solo ChatGPT
• Punti oscuri e opportunità
Pomeriggio
• L’uso dell’AI generativa in biblioteca: esempi pratici
• Workshop sul prompt engineering

Ecco alcuni esempi di esercitazioni di gruppo che faccio svolgere nel pomeriggio:

1. Chiedere a ChatGPT di fare 5 domande sui propri gusti letterari al fine di proporre un percorso di lettura per l’estate (farsi fare una domanda alla volta).
2. Generare una tabella con un itinerario turistico di tre giorni in [LUOGO].
3. Usare la gamification per aumentare la partecipazione degli utenti in biblioteca.
4. Promuovere il prossimo evento della biblioteca con un calendario editoriale per i vostri canali social. Chiedere di generare un post di esempio, multilingua.

Scrivimi per organizzare un corso sull’intelligenza artificiale generativa

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