Articoli

Propaganda e comunicazione politica: che cosa hanno imparato i politici italiani da Goebbels?

,

Nell’estate in cui spopola la canzone Propaganda di Fabri Fibra, ho letto lo stimolante “Goebbels. 11 tattiche di manipolazione oscura” di Gianluca Magi.

Un testo che, dopo aver riportato alcuni cenni biografici sul ministro della propaganda del Terzo Reich, elenca le sue tattiche di manipolazione, mistificazione e condizionamento dell’opinione pubblica. Una ricostruzione che permette di capire meglio anche alcuni fenomeni molto attuali, tipici del Web, come fake news, shit storm, meme, infodemia, deepfake e altro ancora.

Ho preso spunto da queste tattiche per mostrare che i nostri politici le conoscono e le usano volentieri.

Semplificazione

Difficile far passare concetti complessi, meglio semplificare (spesso questo significa banalizzare, schematizzare eccessivamente). Crisi energetica con bollette alle stelle? Basta puntare sul nucleare – dicono alcuni – facendo credere che possa avere un impatto nel breve.

Volgarizzazione

La propaganda deve essere popolare: bisogna dire alle masse quel che vogliono sentire (alimentando le echo-chamber). Paragone parla di obbligo vaccinale come provvedimento fascista.
L’idea del rispetto dell’ambiente e del taglio delle emissioni è certamente condivisibile, ma la campagna contro i jet privati, per alcuni, sa tanto di crociata contro i ricchi.

Nemico unico

Il capro espiatorio, come gli ebrei per Hitler, è molto utile: il soggetto che rappresenta l'”origine di tutti i mali” permette di aumentare il senso di appartenenza alla propria fazione politica. Dagli anni Novanta, il Centro-Sinistra ha preso di mira, nell’ordine, Berlusconi, Salvini e ora Meloni, a volte usando anche la tattica della shit storm per screditare l’avversario. Per anni l’unico argomento forte contro Berlusconi sono stati i festini di Arcore. Tattica che, tra parentesi, evidentemente non ha funzionato.

“Dare del fascista” è la variante italiana del reductio ad Hitlerum (o reductio ad nazium).

Unanimità

Un espediente retorico molto comune fa leva sul principio di persuasione “riprova sociale” (l’umana pulsione dell’appartenenza a un gruppo): si induce il pubblico a pensare che un’opinione, anche se minoritaria o irrilevante, sia largamente condivisa. I 5 Stelle hanno fatto credere che Stefano Rodotà fosse il presidente della Repubblica voluto dalla Rete, dai movimenti, dal popolo. Poi si è saputo che alle Quirinarie aveva ottenuto 4.677 consensi.

Orchestrazione

La propaganda si deve limitare a un numero limitato di slogan, molto semplici, ripetuti all’infinito (funziona così anche la pubblicità in TV). Anche se si parla di menzogne o della neolingua orwelliana, non importa. Del resto “L’audacia genera paura, la paura genera autorità”, diceva Goebbels.
Grillo ha ripetuto alla nausea la parola psiconano tanto che è diventato un trend di ricerca.

Continuo rinnovamento

Bisogna denigrare continuamente (e velocemente) l’avversario così, quando risponde, il pubblico è già interessato ad altro. Si crea un’infodemia, un maelstrom informativo, dice Maggi nel libro.

Contagio psichico

Riunire diversi avversari in una sola categoria. Praticamente fare di tutta l’erba un fascio: i musulmani sono tutti terroristi, gli imprenditori e i liberi professionisti sono tutti evasori, i politici sono tutti ladri e così via.

Trasposizione e contropropaganda

Scaricare sull’avversario i propri errori, difetti a responsabilità. Rispondere all’attacco con l’attacco, giocando in contropiede. Si può agire a diversi livelli, per esempio screditando l’avversario (killeraggio politico), mettendolo in ridicolo, attaccandolo sul piano personale (la cosiddetta macchina del fango).
Si può prenderla anche alla larga (l’ironia del caso Morisi è che la Bestia da lui governata era accusata di usare le stesse armi):

Esagerazione calcolata e travisamento

Un proverbio arabo recita:
La vittoria si ottiene non contando quanti ne hai uccisi, ma quanti ne hai spaventati.
Chi fa propaganda trasforma qualcosa di piccolo o relativamente importante in una minaccia grave.

Silenziamento

Passare sotto silenzio, o ridimensionare, le cattive notizie e le domande alle quali non si sa rispondere.

Verosimiglianza

I cosiddetti palloni sonda (ballon d’essai) sono pezzi di informazione che circolano ad arte, come un’intervista anonima che fa gioco o un meme.

Anche i meme sono utilissimi allo scopo:

Trasfusione

La propaganda fa spesso leva sulle emozioni, sugli istinti del pubblico, su ideologie o pregiudizi.

Tre libri per approfondire

Oltre al testo su Goebbels consiglio la lettura di questi altri tre testi. Il primo, tra l’altro citato anche da Magi, è “Propaganda. Della manipolazione dell’opinione pubblica in democraziadi Edward L. Bernays. Il secondo, sul framing, è “Non pensare all’elefante” di Lakoff. Il terzo, scusate l’autocitazione, l’ho scritto con Lorenzo Zacchetti e si chiama “Il candidato digitale“.

[VIDEO] Mastrolindo e il viaggio dell’eroe (che non sei tu!)

, ,

Ti ricordi i vecchi spot di Mastrolindo? Parto da qui per parlare di viaggio dell’eroe e, soprattutto, di come archetipi, mezzi magici e detersivi possono essere utili per capire come si deve proporre un consulente. Buona visione:

Il viaggio dell’eroe nella pubblicità e in azienda

Lo schema del “viaggio dell’eroe” è molto diffuso in pubblicità. Eccone un esempio lampante:

In questo video invece mostro come questo schema possa essere usato, in azienda, nelle Risorse Umane e nel marketing:

Cultura e digitale: come i classici e il pop aiutano a capire Web e social

Per vedere altri video su come classici e cultura pop possono spiegarci il mondo del digitale, fai clic qui.

Scrivere, Linkare, Comunicare per il Web

Enrico Pulcini, giornalista che si occupa di innovazione tecnologica, ha raccolto in questo volume tutto quello che occorre sapere per creare contenuti per il Web. Dalla stesura di articoli per Internet all’incastro di testi, foto e video dei layout, fino alla gestione dei link ipertestuali.
Una guida pratica ed esaustiva, rivolta prevalentemente ai professionisti dell’“on-line writing”, ma non solo. È dedicato anche a tutti quelli che intendono capire dove va l’editoria, come cambia la scrittura, quali sono le frontiere del nuovo giornalismo e della comunicazione. Per questo non trascura anche i nuovi supporti: smartphone, Web TV e il mondo social. Unica pecca: un po’ debole sui tablet…

Titolo: Scrivere, Linkare, Comunicare per il Web
Autore: Enrico Pulcini
Collana: Trend
Editore: FrancoAngeli
Prezzo: 17,50 euro

Su Amazon: