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“Migliorare la comunicazione a lavoro con l’Intelligenza Artificiale”: il mio nuovo corso per Edulia

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Dal sapere Treccani è nata Edulia Masterclass, la piattaforma di e-learning dedicata a chi vuole imparare sempre qualcosa di nuovo. Anche io ho preso parte al progetto realizzando il corso Migliorare la comunicazione a lavoro con l’intelligenza artificiale.

Il nuovo corso sulla comunicazione con l’AI

La comunicazione all’interno di un’azienda è essenziale per il successo dell’organizzazione, ma può anche essere un’attività impegnativa e complessa. Fortunatamente, l’AI può offrire nuovi strumenti per semplificare e migliorare la comunicazione professionale.

Descrizione del corso

Vuoi conoscere un nuovo strumento utile per il lavoro? Hai bisogno di rendere più efficiente la comunicazione all’interno dell’azienda? In questo corso, indirizzato a chi lavora, potrai comprendere come utilizzare l’intelligenza artificiale per facilitare e migliorare le comunicazioni che ogni giorno metti in atto con tecniche e strumenti tradizionali all’interno o all’esterno dell’azienda. L’obiettivo del corso è quello di fornire una panoramica sui modi in cui l’AI può aiutare a comunicare in modo più efficace, riducendo gli errori e aumentando l’efficienza.

  • Durata: 8 micro-moduli per il totale di un’ora di corso
  • Corso fruibile da ogni device in formato video e podcast
  • Certificato di completamento

L’accesso con lo sconto

Se Edulia vi incuriosisce e volete scoprire di più, vi lascio questo codice sconto del 30% da usare al momento dell’acquisto: bonanomi30

Il Web writing con ChatGPT: un possibile prompt

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Da qualche tempo a questa parte, tutte le volte che inizio un corso sul Web writing chiedo: ha ancora senso insegnare a scrivere per il Web ai tempi di ChatGPT e dell’intelligenza artificiale generativa?
La risposta è sì.
Non solo perché voglio continuare a fare i corsi (scherzo).
È possibile analizzare il tema da due punti di vista:

  • Devi sapere che cosa chiedere all’intelligenza artificiale (input)
  • Devi essere in grado di valutare il contenuto (output)

Posto che l’AI non può sostituire un umano nella scrittura (ancora per un po’ di tempo) e che deve rappresentare un ottimo alleato, un assistente virtuale, in questo articolo vedrai un possibile prompt per trasformare ChatGPT nel tuo scriba.

Un prompt per il Web writing con ChatGPT

Dopo diverse prove ho messo a punto questo prompt, che tiene conto di tecniche di scrittura e organizzazione dei contenuti online:

Agisci come Web writer ed esperto SEO. Scrivi un articolo su [TEMA]. La lunghezza deve essere di 300 parole. L’articolo deve essere ottimizzato SEO, con titolo principale scritto con keyword principale a sinistra. Dividi l’articolo in paragrafi, ognuno con un sottotitolo H2. Nel primo paragrafo usa la tecnica giornalistica delle 5W, senza però elencarle. Esplicita eventuali acronimi. Inserisci almeno un link di approfondimento. Evidenzia le parole chiave in neretto. Crea una call to action finale, senza esplicitarla.

I risultati, con ChatPGT basato su GPT4, sono interessanti. Ecco un esempio sul tema giardinaggio 2.0.

Tecniche di Giardinaggio: Scopri le Nuove Tendenze per il Tuo Verde

Nuove tecniche per il giardinaggio del futuro

Oggi esploreremo le nuove tendenze nelle tecniche di giardinaggio, metodi innovativi che stanno rivoluzionando il modo in cui ci prendiamo cura delle nostre piante e giardini. Dall’impiego di tecnologie all’avanguardia al ritorno a metodi naturali e sostenibili, queste soluzioni offrono un’ampia gamma di opzioni per ottimizzare la cura delle piante e ridurre l’impatto ambientale. Scopriamo insieme quali sono le ultime novità nel campo del giardinaggio e come puoi applicarle nel tuo spazio verde.

Tecnologia e giardinaggio: l’Internet delle Piante (IoP)

L’Internet delle Piante (IoP) è una delle più sorprendenti innovazioni nel campo delle tecniche di giardinaggio. Questa tecnologia permette di monitorare in tempo reale la salute delle piante attraverso sensori connessi a una rete. Grazie all’IoP, è possibile rilevare eventuali problemi di crescita o carenze nutritive e agire tempestivamente per garantire il benessere delle piante. Per saperne di più, visita questo articolo approfondito sull’Internet delle Piante.

Giardinaggio sostenibile: Permacultura e giardini verticali

La permacultura è un approccio olistico al giardinaggio che si basa sulla creazione di ecosistemi autosufficienti e sostenibili. Questa metodologia si ispira ai principi della natura, promuovendo la biodiversità e la collaborazione tra le varie specie vegetali. I giardini verticali, invece, sono soluzioni ideali per chi dispone di spazi ristretti o vuole migliorare l’aspetto estetico di muri e facciate. Queste strutture permettono di coltivare piante in modo efficiente e sostenibile, contribuendo anche a migliorare la qualità dell’aria.

Giardinaggio digitale: App e strumenti smart

Le app di giardinaggio e gli strumenti smart stanno diventando sempre più popolari tra gli appassionati di verde. Queste soluzioni digitali offrono un supporto prezioso per la gestione delle piante, la programmazione dell’irrigazione e il monitoraggio delle condizioni ambientali. Inoltre, molte app disponibili sul mercato integrano funzioni di realtà aumentata che permettono di progettare e visualizzare in anteprima il risultato finale del giardinaggio.

In conclusione, le nuove tecniche di giardinaggio offrono un’ampia gamma di possibilità per migliorare la cura delle piante e la sostenibilità ambientale. Non perdere l’occasione di sperimentare queste innovazioni nel tuo giardino e scoprire quale metodo si adatta meglio alle tue esigenze.

La presentazione sul Web writing con ChatGPT

Durante una mia lezione sulla comunicazione digitale presso l’Accademia SantaGiulia di Brescia ho chiesto a un gruppo di studenti (Casetta, Cimarosti e De Vico) di realizzare una presentazione sul tema. Eccola.

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LLaVA: l’intelligenza artificiale che riconosce le immagini e chatta

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ChatGPT è una killer application, ma non è l’unico strumento di intelligenza artificiale da effetto wow. Da Midjourney (immagini da input testuale) a Beautiful.ai (presentazioni automatiche), da Algor (mappe mentali create dall’AI) a Humata (chattare con i propri PDF) sono tanti gli strumenti che ci stanno mostrando le potenzialità, spesso ancora in nuce, dell’intelligenza artificiale alla portata di tutti. Ma sempre a proposito di effetto meraviglia, in questo articolo ti voglio parlare di LLaVA e quindi di computer vision.

Che cos’è LLaVA?

LLaVA è un progetto gratis per uso non commerciale e open source di Microsoft, sviluppato con due importanti università americane. L’acronimo sta per “Large Language and Vision Assistant”: si tratta di un modello multimodale, ovvero, al contrario di ChatGPT, può analizzare input non solo testuali. Nel caso specifico serve per interpretare le immagini. Va detto che anche GPT4 promette una cosa del genere, ma al momento abbiamo visto solo delle demo.
Come è stato istruito LLaVA? Il dataset di quasi 600.000 immagini è stato raccolto nell’aprile 2023, attraverso l’API GPT-4-0314 di OpenAI.

Tutto questo non è una novità. Da anni Facebook usa strumenti di riconoscimento delle immagini per classificarle. Guarda qui: basta andare nel codice della pagina Facebook per capire che applica etichette a tutte le foto caricate. In questo caso ha scambiato il mio avatar in un’altra persona…

Il funzionamento è molto semplice. Basta aprire il sito https://llava-vl.github.io, che non richiede registrazione. Poi è sufficiente caricare l’immagine da far analizzare dove c’è scritto “Drop image here or click to upload” e iniziare a chattare.

I test con LLaVA

Per comprendere le potenzialità dello strumento, ho fatto alcuni test. Ho caricato l’immagine presa durante un mio evento, un corso sui social. Ho chiesto a LLaVA di descriverne il contenuto. Risultato eccellente:

“Nell’immagine, un uomo è in piedi in una stanza piena di persone e a un grande schermo. Sembra che stia tenendo una presentazione o una lezione. Ci sono diverse persone sedute, alcune delle quali con un blocco sulle ginocchia, a indicare che stanno prendendo appunti e sono interessate.”

Ho proseguito sulla stessa strada. Ho caricato un’altra immagine simile: ho chiesto, questa volta in italiano, se riesce a capire qual è l’argomento dell’evento. Ha un indizio importante: il titolo del corso nella slide alle mie spalle. In effetti capisce che si parla di social e digital marketing, grazie all’OCR (riconoscimento ottico dei caratteri).

Con una slide è facile, ma ce la fa anche con gli appunti? Sì.
Va detto che questo la fa già molto bene anche Google Lens.

Nel riconoscere le immagini è bravino ma non ancora fenomenale (non sa leggere le ore di un orologio a lancette, per esempio). Ma ne comprende il senso? Se carico un’immagine divertente, sa perché fa ridere? In questo caso sì, ha capito che c’è qualcosa che non va nella capigliatura del lama.

Gli usi futuri

Quali potrebbero essere gli usi pratici, in futuro? Ne butto lì quattro, tra i tanti.

  • Riconoscimento delle immagini di prodotto per creare schede per gli e-commerce
  • Realizzazione di post e articoli a partire dalla foto di un evento
  • Telemedicina, per le diagnosi. Per esempio, c’è chi ha mostrato a LLaVA la radiografia di una frattura, e LLaVA ha capito quale osso era rotto.
  • Anticontraffazione

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ChatGPT e AI tra fake news e allucinazioni [VIDEO]

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Il 19 aprile 2023 il Washington Post pubblica uno scoop: nell’articolo “Inside the secret list of websites that make AI like ChatGPT sound smart” rivela quali siano le fonti giornalistiche utilizzate per addestrare C6, il dataset usato per il training delle AI di Google e Meta. Si possono controllare anche le fonti giornalistiche italiane, come racconta La Repubblica: il Corriere della Sera e il sito del Governo, ma si notano anche noti portali di fake news. Inoltre nel video spiego perché ogni tanto questi chatbot hanno le allucinazioni.

Il corso su ChatGPT per Primopiano

Ho realizzato un videocorso on demand per Primopiano: puoi acquistarlo qui.

Intelligenza artificiale, singolarità e superintelligenza: due libri del passato per capire il futuro

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Dal boom di ChatGPT non si fa altro che parlare di intelligenza artificiale. Ci sono gli integrati (entusiasti, come me) e ci sono gli apocalittici, quelli che vogliono bloccare lo sviluppo dell’A.I. per questo (privacy) o quel motivo (sicurezza), temono la perdita di milioni di posti di lavoro se non, addirittura, l’estinzione della razza umana. Credo valga la pena saperne il più possibile, quindi bisogna mettersi a studiare (fino a quando non saranno delle AI maggiordomi a farlo per noi). In questo video suggerisco di leggere due libri del passato per capire implicazioni e rischi dell’intelligenza artificiale:

Buona visione (e buona lettura).

Come i bibliotecari possono utilizzare ChatGPT e l’intelligenza artificiale generativa

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L’intelligenza artificiale (AI) sta cambiando il mondo in modo significativo: lo dico dai primi di dicembre 2022, molti mi guardano con occhi strabuzzati, sono scettici se non incattiviti (perché spaventati), ma è la verità. Basti pensare che secondo Goldman Sachs 300 milioni di posti di lavoro sono a rischio. Sempre più settori stanno adottando questa tecnologia avanzata per migliorare i propri servizi. Anche le biblioteche stanno iniziando a esplorare le potenzialità dell’AI per offrire un’esperienza migliore ai propri utenti. Basta dare un’occhiata a questo articolo di Gizmodo per rendersene conto: “Is ChatGPT Closer to a Human Librarian Than It Is to Google?“. A tal proposito consiglio di seguire questo blog: Chatgptlibrarian.com.

In questo articolo, mostrerò come i bibliotecari possono utilizzare ChatGPT e l’intelligenza artificiale generativa per migliorare l’esperienza degli utenti nelle biblioteche.

Cos’è ChatGPT?

ChatGPT è un modello di intelligenza artificiale generativa sviluppato da OpenAI: il modello è stato addestrato su una vasta quantità di testo e può generare testo coerente e di alta qualità su una vasta gamma di argomenti. Presento ChatGPT in questo video da una dozzina di minuti:

Utilizzo di ChatGPT nelle biblioteche

I bibliotecari possono utilizzare ChatGPT per migliorare l’esperienza degli utenti in vari modi. Per esempio, possono utilizzare ChatGPT per creare chatbot che possono rispondere alle domande degli utenti in modo efficace e preciso. Questi chatbot possono fornire informazioni sulla biblioteca, sui servizi offerti, sugli orari di apertura e chiusura e su altri aspetti. Chatbot e cultura si frequentano da tempo, del resto. Segnalo, a tal proposito, il progetto Culture Chatbot: una piattaforma volta a migliorare le funzionalità di ricerca applicate al patrimonio culturale digitale. Server, in pratica, per fare ricerche, utilizzando un linguaggio naturale, fra le risorse del patrimonio culturale offerte da Europeana o da altre Istituzioni culturali che permettono di accedere ai loro contenuti on-line.

Insomma, l’utilizzo di un chatbot può migliorare l’accessibilità dei servizi di biblioteca, rendendoli disponibili 24 ore su 24, 7 giorni su 7.

Alcuni utilizzi concreti in biblioteca

L’utilizzo di ChatGPT può fornire numerosi vantaggi alle biblioteche. Per esempio, ChatGPT può aiutare a ridurre il carico di lavoro dei bibliotecari, permettendogli di concentrarsi su compiti più complessi e di valore aggiunto. Ecco alcuni esempi.

Creare contenuti personalizzati per gli utenti

ChatGPT può essere utilizzato anche per creare contenuti personalizzati sulla base delle preferenze degli utenti. Per esempio, un utente che ha mostrato interesse per la narrativa contemporanea potrebbe ricevere suggerimenti di lettura in questo campo, mentre un altro utente potrebbe ricevere informazioni sulle attività della biblioteca nella sua zona. In questo modo, si crea un rapporto più stretto e personalizzato con gli utenti e si aumenta la fidelizzazione. Ecco un esempio di prompt per ChatGPT:

Agisci come un bibliotecario. Sono un appassionato di fantascienza, ho molto amato Blade Runner e Minority Report. Suggeriscimi 10 libri assolutamente da leggere. Metti i risultati in una tabella con le seguenti colonne: autore, titolo, editore, anno di pubblicazione, 300 caratteri sulla trama.

Ed ecco il risultato (tra parentesi ogni volta diverso):

Autore Titolo Editore Anno di pubblicazione Trama
Philip K. Dick Ubik Vintage 1969 Ubik è una sostanza misteriosa in grado di alterare la realtà, in un mondo dove l’aspettativa di vita è estesa al punto da poter comunicare con i morti. Il protagonista, Joe Chip, si ritrova coinvolto in un mistero che lo porterà a interrogarsi sulla sua stessa esistenza.
Isaac Asimov Fondazione Bompiani 1951 Nel futuro distante, un uomo di nome Hari Seldon predice la caduta dell’impero galattico. Per prevenire il collasso totale, Seldon avvia un progetto per conservare la conoscenza dell’umanità e guidare il futuro della galassia.
Arthur C. Clarke 2001: Odissea nello spazio Nord 1968 Nel 2001, un gruppo di astronauti viene inviato a esplorare un monolite misterioso che si trova sulla Luna. La loro missione li porta ad affrontare situazioni strane e inaspettate, che mettono in dubbio la loro comprensione dell’universo.
Frank Herbert Dune Fanucci 1965 La storia segue la famiglia Atreides mentre assume il controllo del pianeta desertico di Arrakis, il quale è la sola fonte di una sostanza altamente preziosa chiamata “Spezia”. La lotta per il potere sul pianeta si intensifica e coinvolge molte casate nobiliari.
Neal Stephenson Snow Crash Mondadori 1992 In un futuro prossimo, un virus informatico chiamato Snow Crash inizia a diffondersi, controllando le menti degli utenti di un mondo virtuale chiamato Metaverso. Il protagonista Hiro Protagonist si unisce a una hacker per fermare la diffusione del virus e impedire il caos.
William Gibson Neuromante Mondadori 1984 In un futuro distopico, il protagonista, Case, è un hacker che ha perso l’accesso alla realtà virtuale, nota come Matrice. Viene assunto da un misterioso datore di lavoro per portare a termine un’importante missione che coinvolge un’intelligenza artificiale.
Aldous Huxley Il mondo nuovo Mondadori 1932 In un futuro distopico, l’umanità vive in una società controllata dallo Stato, in cui la felicità è raggiunta attraverso l’uso di droghe e il controllo delle nascite. Un uomo di nome John il Selvaggio, cresciuto al di fuori della società, si ribella al sistema.
Ray Bradbury Fahrenheit 451 Mondadori 1953 In un mondo futuro in cui la lettura è bandita, un pompiere di nome Guy Montag inizia a mettere in discussione la sua vita e il sistema oppressivo che lo circonda. Il libro è diventato un classico della letteratura distopica.

Ricerche avanzate sui cataloghi e catalogazione automatica dei libri

Grazie alla sua capacità di elaborare grandi quantità di dati, ChatGPT può essere utilizzato per effettuare ricerche avanzate sui cataloghi delle biblioteche. Per esempio, si potrebbe chiedere a ChatGPT di trovare tutti i libri sulla storia dell’arte del Rinascimento, o tutti i libri pubblicati negli ultimi tre mesi su un determinato argomento.

La catalogazione dei libri è una delle attività più importanti dei bibliotecari, ma anche una delle più lunghe e complesse. Utilizzando ChatGPT, i bibliotecari possono creare modelli di catalogazione automatica che riconoscono i dati dei libri e li inseriscono automaticamente nei cataloghi della biblioteca. In questo modo, si aumenta l’efficienza e si riducono gli errori umani nella catalogazione.

Indicizzazione dei documenti digitali e dialogo con i libri

Anche la gestione dei documenti digitali può essere semplificata grazie a ChatGPT. I bibliotecari possono utilizzare questa tecnologia per indicizzare i documenti digitali, rendendoli facilmente rintracciabili e consultabili dagli utenti. In realtà si può fare anche di più. Grazie a strumenti come ChatPDF, si può “parlare” con i documenti PDF.

Niente male anche BookAI:

Traduzione automatica dei testi

Le biblioteche possono avere un pubblico multilingue, e la traduzione dei testi può essere una sfida importante per i bibliotecari. Utilizzando ChatGPT (parla 95 lingue oltre a diversi dialetti), è possibile creare modelli di traduzione automatica che consentono di tradurre con una buona precisione e velocità. A livello di Deepl, per intenderci.

FAQ

ChatGPT permette di automatizzare le risposte degli utenti ma anche alle domande frequenti, in gergo FAQ. Molte biblioteche ricevono ogni giorno decine, se non centinaia, di domande dagli utenti. Molte di queste sono ripetitive (orari di apertura, info sugli eventi, modalità di restituzione dei libri, ecc.), richiedono risposte standard. Utilizzando ChatGPT, i bibliotecari possono creare una serie di risposte predefinite e personalizzabili, che vengono attivate automaticamente quando l’utente chiede una determinata informazione. In questo modo, si libera tempo prezioso per rispondere a domande più complesse e specifiche.

Presidio dei social media

I social media sono diventati uno strumento importante per promuovere le attività della biblioteca e interagire con gli utenti (da anni tengo corsi su questo tema). Ma so bene, frequentando le biblioteche anche da consulente oltre che da formatore, che i bibliotecari non hanno tempo per ricoprire il ruolo anche di social media manager. Perché non farlo fare all’intelligenza artificiale? Utilizzando ChatGPT, i bibliotecari possono monitorare automaticamente i social media, rispondere alle domande degli utenti e soprattutto creare contenuti.

Faccio un esempio concreto, con guida passo a passo (i passi sono solo 3!). Un bibliotecario potrebbe copiare il contenuto di un volantino o della pagina Web di un evento e chiedere a ChatGPT di creare dei contenuti per promuoverlo sui social.

Step 1: copiare il contenuto dell’evento

Step 2: aprire ChatGPT e copia il contenuto nel prompt, con le seguenti istruzioni:

Agisci come un social media manager. Prendi in considerazione il testo che ti copio sotto, riguarda un evento per una biblioteca. Crea un tweet, un post Facebook e un post Instagram (con emoji e hashtag) per promuovere quell’evento. Usa un tono professionale ma accattivante.

Ecco il testo: [TESTO EVENTO]

Step 3: copia il risultato proposto da ChatGPT e copialo nei vari canali, dopo un’attenta revisione.

Ovviamente lo stesso vale per altri canali di comunicazione digitale, e non, della biblioteca: sito, blog, volantini, presentazioni e così via.

Vantaggi dell’utilizzo di ChatGPT per le biblioteche

Ricapitolando, l’utilizzo di ChatGPT può portare numerosi vantaggi alle biblioteche, tra cui:

  • Riduzione dei tempi di attesa per gli utenti, grazie all’automatizzazione delle risposte alle domande frequenti
  • Miglioramento dell’esperienza degli utenti, che ricevono contenuti personalizzati e consigli di lettura mirati
  • Maggiore efficienza dei bibliotecari, che possono dedicare più tempo ad attività di consulenza e assistenza
  • Incremento della fidelizzazione degli utenti, grazie al rapporto più personalizzato che si instaura con loro
  • Riduzione dei costi, grazie all’automatizzazione di alcune attività

Post scriptum. Anche l’immagine di cover di questo articolo è stata generata con un’intelligenza artificiale, in particolare con lo strumento (gratuito) FireFly di Adobe.

I corsi per AIB e sistemi bibliotecari territoriali

Dall’inizio del 2023 tengo corsi su intelligenza artificiale generativa per AIB (vedi il corso in Friuli) e sistemi locali. Come in questo caso a Treviglio:

Durante il corso affronto i seguenti temi:

Mattino
• Che cos’è l’intelligenza artificiale generativa
• Applicazioni pratiche dell’AI generativa
• Non solo ChatGPT
• Punti oscuri e opportunità
Pomeriggio
• L’uso dell’AI generativa in biblioteca: esempi pratici
• Workshop sul prompt engineering

Ecco alcuni esempi di esercitazioni di gruppo che faccio svolgere nel pomeriggio:

1. Chiedere a ChatGPT di fare 5 domande sui propri gusti letterari al fine di proporre un percorso di lettura per l’estate (farsi fare una domanda alla volta).
2. Generare una tabella con un itinerario turistico di tre giorni in [LUOGO].
3. Usare la gamification per aumentare la partecipazione degli utenti in biblioteca.
4. Promuovere il prossimo evento della biblioteca con un calendario editoriale per i vostri canali social. Chiedere di generare un post di esempio, multilingua.

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Corso/Workshop per le scuole sull’intelligenza artificiale generativa

Il corso sulle intelligenze artificiali generative è rivolto a studenti e insegnanti delle scuole medie e superiori.

Obiettivo del corso

  • Fornire una comprensione di base dell’intelligenza artificiale generativa e delle sue applicazioni
  • Illustrare l’importanza dell’AI per il futuro dell’innovazione tecnologica
  • Insegnare come utilizzare l’AI per la generazione di idee e la comunicazione

Esempio di contenuto

Qui si trova un video introduttivo su ChatGPT:

Conferenza sull’introduzione al tema (durata 90 minuti)

  • Introduzione all’AI generativa: cosa significa e come funziona
  • Applicazioni dell’AI generativa: arte, musica, scrittura, giochi e altro
  • Limiti e problemi di strumenti LLM quali ChatGPT
  • Etica e responsabilità nell’uso dell’AI.

Conferenza solo per insegnanti (durata 90 minuti)

  • Come l’AI sta cambiando il mondo della scuola
  • Impatto dell’AI sulla didattica
  • Rischi dell’uso degli LLM da parte dei ragazzi (compiti, temi, test, fake news, dipendenza, ecc.)
  • Opportunità e sfide dell’AI per la didattica (organizzazione delle lezioni, test, esperienze, chat, ecc.)

Qui trovi un articolo sull’uso dell’AI nella scuola:

Workshop per usare l’AI per ideare e lanciare una startup

  • Introduzione alle tecniche di ideazione
  • Creazione delle squadre
  • Utilizzo di strumenti di AI per sviluppare e migliorare l’idea di business
  • Sviluppo di un piano di lancio e di marketing
  • Creazione di una presentazione
  • Presentazione del progetto alla classe

Nota: il contenuto del workshop è personalizzabile a seconda dell’età delle ragazze e dei ragazzi.

Contattami per organizzare il corso nella tua scuola

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Incontro sull’intelligenza artificiale e ChatGPT a Merate: le slide

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Il 21 marzo 2023 ho tenuto a Merate un incontro pubblico su intelligenza artificiale e ChatGPT. Queste le slide che ho usato durante la serata.

ChatGPT_Bonanomi_evento_Merate_21marzo2023

L’articolo di Merateonline

Questo l’articolo sulla serata pubblicato da Merateonline.
Dalla fine del 2022 l’interesse per l’intelligenza artificiale è letteralmente esploso. Ma quali sono le reali potenzialità di questa tecnologia? E quali sono i rischi? Durante l’ultimo incontro del percorso “Educazione digitale”, ciclo di conferenze organizzato dal Pierantonio Merlini e promosso dell’Istituto comprensivo di Merate, è stato affrontato questa delicata tematica, con un focus proprio sui rischi e sulle potenzialità dell’intelligenza artificiale. A condurre l’incontro è stato Gianluigi Bonanomi, giornalista ed esperto di tecnologia digitale che spesso incontra studenti e genitori per approfondire tutto ciò che riguarda il mondo del web. Anche in questa occasione il relatore ha saputo coinvolgere i presenti: Bonanomi ha, infatti, la rara capacità di affrontare in maniera chiara e precisa un argomento spesso difficile da comprendere, soprattutto per tutti coloro che non conoscono o non utilizzano le nuove tecnologie.
All’incontro erano presenti anche il sindaco di Merate, Massimo Panzeri, e il dirigente scolastico dell’Istituto, Dario Crippa. Il preside ha ringraziato i numerosi presenti, il professor Merlini e il relatore. “Non è facile spiegare in modo semplice ed efficace concetti che possono risultare ostici a chi non conosce bene la tecnologia” – ha precisato Crippa. Inoltre, il dirigente ha ringraziato le famiglie “che hanno deciso di approfondire questa tematica così importante per i nostri giovani”. Bonanomi ha dato numerosi spunti, anche se si è concentrato soprattutto su ChatGPT, “un chatbot basato sull’intelligenza artificiale generativa, addestrato con una quantità di dati mai vista prima”.

Al lancio di Chat-GPT di OpenAI – avvenuto il 30 novembre 2022 – sono stati registrati un milione di iscritti in cinque giorni, 100 milioni in due mesi. Il chatbot risponde alle domande, dialoga e genera contenuti di ogni tipo. Non copia il contenuto dal web, ma crea un contenuto originale a partire dalle informazioni esistenti e dalle richieste degli utenti.  Uno dei vantaggi dell’intelligenza artificiale è la sua capacità di elaborare e analizzare grandi quantità di dati in pochissimo tempo.

Ciò ha permesso ai ricercatori di sviluppare algoritmi di apprendimento automatico che possono identificare modelli nei dati e predire risultati futuri. Questi algoritmi possono essere utilizzati in una vasta gamma di settori – tra cui la finanza, la medicina e la sicurezza informatica – per migliorare l’efficienza e la precisione dei processi. Ma quali rischi sono legati al mondo della scuola? Fin dai primi giorni, molti studenti hanno iniziato a usare questo strumento per fare i compiti, come se avessero un ghost-writer. Di conseguenza molti insegnanti hanno iniziato a preoccuparsi, vedendo in ChatGPT solo una minaccia.  Secondo Bonanomi, l’intelligenza artificiale non rappresenta di per sé un problema. “Certo, è un campo in continua evoluzione che sta rivoluzionando la nostra vita quotidiana e quella degli studenti – ha spiegato Bonanomi.  – Si tratta di uno strumento potentissimo che può farci risparmiare molto tempo. Non bisogna però abusarne e può rappresentare un rischio per i nostri figli che già oggi usano ChatGPT per svolgere temi e compiti”.
Con l’Intelligenza artificiale probabilmente molti lavori spariranno. È un processo inevitabile, inarrestabile. Nasceranno però molti altri lavori legati proprio a questo nuovo settore, come sempre accade per le nuove invenzioni. È necessario aggiornarsi,  capire e acquisire competenze per poter essere competitivi sul mercato. “Non sarà l’intelligenza artificiale a rubarci il lavoro, ma il professionista che sa utilizzarla a fregarci il lavoro” – ha concluso Bonanomi.

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Come usano ChatGPT gli studenti?

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Fine novembre 2022: OpenAI lancia ChatGPT, il chatbot liberamente accessibile più potente mai visto. Nei giorni successivi inizio a vedere su TikTok, oltre a tantissimi professionisti spaventati o esaltati perché ChatGPT può cambiare il modo di lavorare, alcuni messaggi direttamente dalle aule scolastiche.

Da una parte ci sono gli insegnanti, che pian piano hanno attraversato tutte le fasi del lutto (dalla negazione all’accettazione, passando per rabbia e depressione), e dall’altra gli studenti, che ben presto hanno scoperto un incredibile alleato (che passa esami, prende MBA, ecc.). In questo articolo esploro il modo in cui i ragazzi usano il chatbot, dopo averne scritto uno sul perché gli insegnanti non devono averne paura nonostante il terremoto.

ChatGPT a scuola

Paolo Ferri, professore di Tecnologie per la didattica all’Università Bicocca di Milano, ha dichiarato al Corriere della Sera: “ChatPGT potrebbe render obsoleti, in pochi mesi, compiti come la compilazione di testi o la soluzione di problemi”. Antonello Giannelli, presidente dell’Associazione Nazionale Presidi, ha dichiarato all’AGI: “Siamo d’accordo sul fatto che l’uso dei sistemi di IA possa essere applicato in tutti aspetti dell’attività scolastica ovvero l’insegnamento, l’apprendimento e la valutazione, ma soprattutto i risultati, degli studenti. Ma si tratta di uno strumento che, in quanto tale, va governato: ciò vuol dire che occorre essere consapevoli delle opportunità così come dei rischi connessi al loro uso. La sfida è affascinante e la scuola del presente e del futuro non può non tenerne conto”.

La posizione di Giannelli è aperta, ma la situazione pare non essere così serena. Sono molte le scuole, in Italia e all’estero, che stanno – provando a – proibire l’uso dell’intelligenza artificiale nella scuola e fuori.

Ma come usano concretamente il chatbot gli studenti? Ecco alcuni esempi.

Temi e saggi con ChatGPT

La prima cosa sa sapere è che ChatGPT è un LLM, Large Language Model: un modello di intelligenza artificiale che utilizza algoritmi di deep learning per elaborare e comprendere il linguaggio. Addestrato su enormi quantità di dati, è in grado di “capire” e generare testo. Quindi il primo e più immediato uso di ChatGPT è sfruttarlo come autore.

Faccio un primo esempio concreto: un ragazzo può chiedere al chatbot di creare un tema sulle cause della sconfitta di Napoleone a Waterloo. E fin qui basterebbe Google. In aggiunta può ordinare che lo stile sia quello di uno studente del liceo scientifico di 17 anni (o di 13 anni se il ragazzo è alle Medie). Potrebbe anche indicare il Q.I. dello studente. E ancora, potrebbe istruire l’algoritmo per inserire un paio di errori (logici o refusi), per rendere il compito credibile. Il risultato è strabiliante, qui ha inserito due errori plausibili su strategie e armamenti.

ChatGPT può scrivere testi anche usando stili particolari. Tutto dipende dal prompt (istruzioni per il chatbot), c’è da sbizzarrirsi. Un esempio folle: “Scrivi un breve articolo (300 parole) sulla formula di Einstein E=MC2 nello stile di Pirandello”.

ChatGPT, insomma, può creare qualsiasi testo, anche scrivere canzoni e poesie. Sulle barzellette è patetico.

Riassunti e parafrasi con ChatGPT

Molti studenti hanno scoperto ben presto che, invece di vedere un’ora di video su Youtube, possono prendere la trascrizione del parlato e farla riassumere da ChatGPT. Addirittura tutto questo può avvenire in automatico grazie all’estensione Chrome YouTube Summary with ChatGPT.

ChatGPT è bravissimo anche con le parafrasi.

Se non basta, possiamo fargliela rifare verso per verso (e tiene in memoria informazioni e istruzioni precedenti).

Ma si spinge anche ad analisi molto più evolute. Per esempio, si può chiedere di analizzare la serie TV “Breaking Bad” dal punto di vista dello schema di Propp (o individuando gli archetipi di Jung).

Le traduzioni con ChatGPT

ChatGPT è un traduttore provetto: parla 95 lingue, e qualche dialetto (non scherzo). Certamente migliore di Google Traduttore, se la gioca anche con Deepl.

ChatGPT è così bravo con le traduzioni per cinque motivi.

  • La traduzione non avviene parola per parola: ChatGPT valuta il contesto.
  • Enorme quantità di dati: ChatGPT è stato addestrato su un vasto insieme di dati, che comprende contenuti provenienti da diversi domini e lingue.
  • Deep learning: ChatGPT utilizza reti neurali per apprendere pattern, relazioni e struttura delle lingue. Questo gli consente di padroneggiare la grammatica, il lessico e lo stile delle varie lingue.
  • Apprendimento trasferibile: ChatGPT è in grado di trasferire conoscenze apprese in un dominio o in una lingua a un altro dominio o lingua.
  • Continuo aggiornamento: ChatGPT viene costantemente aggiornato e migliorato con nuovi dati e raffinamento degli algoritmi.

Ovviamente ChatGPT viene usato anche per le versioni di greco e latino. Anche se i ragazzi usavano già Splash Latino

Fare ricerche con ChatGPT

Molti ragazzi (e non solo loro) stanno scambiando ChatGPT per Google. Questo è un problema, per alcuni motivi:

  • ChatGPT non naviga, a meno che non lo si usi su Bing
  • ChatGPT non cita le fonti
  • ChatGPT è stato addestrato su dati vecchi (2021)
  • ChatGPT, quando non ha in pancia delle informazioni, se le inventa

Ciononostante, molti ragazzi stanno usando ChatGPT per fare le ricerche. A dire il vero in alcuni casi si rivela piuttosto bravo, certamente comodo e veloce. Si può chiedere di trovare delle informazioni, per esempio sulla produzione agricola tipica delle regioni italiane e di impaginare il risultato in una tabella pronta all’uso. In questo caso i numeri, e non solo quelli, andrebbero controllati.

Prima dicevo che ChatGPT ha delle allucinazioni (non scherzo, gli esperti le chiamano così). Lo dimostro. Chiedo di elencare 10 libri usciti su Leopardi, in Italia, dal 2020 in poi. ChatGPT, da bravo ricercatore, mi crea velocemente un elenco da mettere, per esempio, in una bibliografia.

Ma c’è un enorme problema. Prendiamo per esempio uno dei testi citati, dal titolo particolarmente accattivante: “Leopardi e il mare” di Anna Laura Trombetti pubblicato nel 2021. Voglio leggerle la scheda, cerco il libro su Google:

Il libro non esiste! Ma come se l’è inventato? Indago. ChatGPT aveva in pancia alcune informazioni e le ha messe insieme creando un Frankenstein. Per esempio, esiste una pubblicazione intitolata “Leopardi e il mare”, peccato però che sia del 2011 e l’autrice sia Elena Landoni.

E Anna Laura Trombetti? Esiste, insegna storia medievale a Bologna ma non ha mai scritto alcun libro su Leopardi!

Risolvere problemi di matematica e fisica

Alcuni studenti stanno usando ChatGPT anche per fare i compiti di matematica e fisica. Copiano la domanda con le possibili soluzioni:

Quindi la incollano in ChatGPT, che pensa in autonomia a dare la risposta. Motivandola!

Sebbene ChatGPT 4, annunciato nel marzo del 2023, prometta di essere più accurato nel fare calcoli, per ora il chatbot ha grossi limiti. In questo articolo di Wired, per esempio, si evidenzia che “i problemi di algebra più elementari mettono in crisi il sistema, che risponde con la sua solita sicurezza sbagliando però clamorosamente i risultati. Anche noi abbiamo posto un semplice problema di logica a ChatGPT, che ha subito mostrato le sue lacune. Tuttavia, una volta spiegato l’errore all’intelligenza artificiale si è parzialmente ravveduta, anche se il risultato era nuovamente sbagliato”.

Qui si trova un’interessante conversazione su Twitter sul perché ChatGPT sia un pessimo studente di matematica.

Generare idee

In quanto intelligenza artificiale generativa, ChatGPT è particolarmente bravo a creare dal nulla anche idee. Per esempio, ho provato a fargli ideare dei giochi ma anche una nuova lingua:

Tornando all’uso dei ragazzi e nella scuola, ogni tanto i docenti danno, per esempio per le vacanze, dei compiti creativi. Per esempio: “Crea nuovi oggetti utili usando materiale di scarto” (come si legge qui). Ecco che cosa propone l’oracoloGPT.

Gli studenti sono consci dei pericoli?

Sebbene la maggior parte degli strumenti online di identificazione dei testi generati da AI lascino a desiderare (uno dei quali è stato reso pubblico proprio da OpenAI), prima o poi si troverà il modo di rilevarne l’origine. Nel frattempo, i ragazzi che usano ChatGPT per fare i compiti si stanno ponendo il problema:

Ma quali sono i pericoli che corrono, oltre alla scarsa preparazione? Eccone alcuni:

  • Gli studenti potrebbero diventare dipendenti da ChatGPT per rispondere alle loro domande e non sviluppare le proprie capacità di problem solving e pensiero critico.
  • Fake news. Come visto, ChatGPT può essere vittima di allucinazioni.
  • Contenuti inaccurati. ChatGPT potrebbe non sempre fornire risposte accurate o appropriate alle domande degli studenti.
  • Si è dimostrato che ChatGPT perpetua dei pregiudizi.
  • In caso di uso fraudolento durante gli esami.
  • I dati immessi dagli studenti vengono utilizzati per alimentare l’algoritmo.

Il corso su ChatGPT

Scrivimi per informazioni sul corso su ChatGPT per insegnanti.

Scrivimi per il corso

 

 

 

 

 

 

 

Creare prompt perfetti per ChatGPT: il metodo G.O.L.

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Con l’esplosione di ChatGPT, milioni di persone hanno potuto provare l’ebbrezza (per alcuni il disagio) di dialogare con un’intelligenza artificiale, fino alla fine del 2022 vista come un interlocutore mediocre, per colpa di Alexa, Siri e compagnia chattante (per qualcuno sono stupidi come sassi).

Ben presto, però, ci si è resi conto che, per quanto ChatGPT simuli conversazioni umane in modo sbalorditivo (e capisca tutto al punto che qualcuno lo consideri intelligente e senziente), vada interrogato nel modo giusto.  A tal punto che si è subito parlato di una nuova competenza da sviluppare, e in prospettiva di un nuovo mestiere: il prompt engineer (o prompt manager o anche prompt designer).

Nel mondo dell’informatica si parla spesso di G.I.G.O.: garbage in garbage out. Se i dati in ingresso sono mediocri, come possiamo pretendere di ottenere buoni risultati? Lo stesso vale per le richieste fatte all’oracoloGPT…

Il metodo G.O.L. per creare i prompt per ChatGPT

Per creare un buon prompt occorre avere in mente uno schema. Ma non l’ho trovato in Rete e allora l’ho creato io. Giusto per avere una traccia, un metodo. L’ho chiamato G.O.L.: quindi non è una sigla, ma un vero acronimo (la differenza è che le lettere compongono una parola di senso compiuto e si legge come una parola, cosa che non succede con “ATM”).

Ecco il significato dell’acronimo G.O.L.:

Vediamo i termini uno a uno.

La G di G.O.L.: *G*uidare ChatGPT

Per fare in modo che ChatGPT risponda in modo soddisfacente, occorre guidarlo. Qualcuno dice di metterlo “in ruolo”, bisogna dirgli chi deve essere (come un attore). Te lo dimostro. Il 14 marzo 2023, Join Greg Brockman, cofondatore OpenAI, presenta in diretta streaming il nuovo ChatGPT 4. Mostra molti esempi. In tutti i prompt che si vedono, impone esplicitamente (Y a ChatGPT di impersonare qualcuno. Guarda qui:

Analizzando molti prompt che si trovano sul sito Prompts.chat, si nota che la prima istruzione è “Act as an…”, in pratica “agisci come…”, “mettiti nei panni di…”, “assumi il ruolo di…”.

Far creare un post a ChatGPT è un conto, chiedergli di farlo come se fosse un social media manager esperto è tutta un’altra cosa. Anche cambiando i ruoli, a parità di richiesta, i risultati sono diversi. Ecco un primo post Instagram sul cioccolato dal punto di vista di un produttore:

Guarda come cambiano le cose se gli dico che deve agire come un appassionato:

Si può mettere in ruolo ChatGPT anche in modo creativo, per esempio chiedendogli di fare un gioco:

Non ci sono limiti: possiamo chiedere a ChatGPT anche di interpretare contemporaneamente due ruoli. Per esempio con questo prompt:

Incarna due personaggi: Maradona e Pelé. Simula un dialogo tra loro per decidere chi era più forte.

Chi l’ha detto che debba interpretare per forza una persona. Può ragionare come un software:

Nel dicembre 2022 qualcuno era riuscito a fare diventare ChatGPT cattivo (grazie al trucco DAN).

La O di G.O.L.: dare a ChatGPT gli *o*biettivi

La seconda lettera di G.O.L. è relativa all’obiettivo. Devi far capire chiaramente a ChatGPT che cosa vuoi, cosa deve fare. Come se fosse un bambino.

Posso persino usare i cosiddetti “sentiment” per variare il contenuto emotivo dell’output e definire meglio l’obiettivo. Guarda questo prompt:

Scrivi un messaggio al collega Luca per annunciare che non potrai presenziare alla riunione di domani. Scrivi due varianti, jna con sentiment dispiaciuto e una con sentiment propositivo.

Poniamo io voglia che ChatGPT si trasformi nel mio correttore di bozze personale. Chiedere a ChatGPT di controllare genericamente un brano non ha senso, non saprebbe cosa fare e restituirebbe un risultato inutile o vago. Devo invece dirgli esattamente come muoversi. Un esempio di prompt potrebbe essere questo:

Agisci come un correttore di bozze. Analizza il brano che ti incollo sotto dal punto di vista di refusi, errori grammaticali, errori sintattici, incoerenze, concordanza tra soggetti e verbi. Poi riscrivi il brano sulla base dei tuoi suggerimenti e infine elenca le correzioni fatte.
Ecco il testo: [INCOLLARE TESTO]

Ha fatto notizia, nel marzo 2023, la storia del designer che ha chiesto a Gpt-4 come investire 100 dollari per farli diventare 25mila. Al di là dell’aspetto economico e della miracolosa storia da self made man, sono andato ad analizzare il prompt che ha usato. Come puoi vedere, dopo aver messo in ruolo ChatGPT, gli ha esplicitamente chiedo di raggiungere un “goal”, far.

La G di G.O.L.: definire i *l*imiti e i *l*ayout

Dopo aver definito l’obiettivo, occorre istruire ulteriormente ChatGPT, dandogli eventuali dettagli ma soprattutto ponendo dei limiti. È esuberante, ogni tanto esagera (per non dire che parte per la tangente): mettere dei paletti è indispensabile.

I limiti possono essere di diverso tipo: limitare la produzione di testo indicando il numero di caratteri, oppure indicare esattamente dei parametri per escluderne altri.

Per esempio, se voglio che ChatGPT simuli un colloquio di lavoro, va istruito bene da due punti di vista: prima sui contenuti, poi sulle modalità. Per esempio devi dirgli di farti le domande e aspettare le risposte, altrimenti non riesci a interloquire. Ecco un esempio di prompt utile per chi cerca lavoro e vuole farti aiutare dall’intelligenza artificiale:

Sei un recruiter esperto. Stai cercando un social media manager per un’azienda che si occupa di produrre e vendere prodotti di bellezza eco-sostenibili. Simuliamo il colloquio. Non farmi le domande tutte in una volta, ma per volta. Per ogni domanda, aspetta la mia risposta, non dare tu le risposte. Valuta le mie risposte e continua di conseguenza. Parti con il saluto “Benvenuto al colloquio”.

Se non facessi così, se non gli dicessi di evitare di elencare tutte le domande in una volta, non riusciremmo a dialogare.

Christian Brown, autore di “CHATGPT PROMPTS MASTERING – A Complete Guide to Mastering Effective Prompts“, suggerisce 8 regole per obbligare ChatGPT di tenere il focus:

  1. Inizia con un obiettivo o un scopo chiaro per la conversazione. Avere un obiettivo specifico in mente aiuterà a mantenere la conversazione focalizzata e sulla giusta strada.
  2. Utilizza domande specifiche e mirate invece di domande aperte. Ciò aiuterà a guidare la conversazione in una direzione specifica e a evitare divagazioni o deviazioni dal tema principale.
  3. Evita di includere troppe informazioni in una singola istruzione. Mantieni le tue istruzioni concise e mirate, e cerca di evitare dettagli o istruzioni superflue.
  4. Utilizza un linguaggio chiaro e conciso che sia facile per ChatGPT da comprendere. Evita di utilizzare gergo o linguaggio ambiguo.
  5. Utilizza frasi di transizione per passare in modo fluido da un argomento all’altro. Ciò può aiutare a mantenere la coerenza e far scorrere la conversazione senza intoppi.
  6. Sii consapevole delle capacità e delle limitazioni di ChatGPT. Evita di chiedergli di fare cose al di fuori delle sue capacità e sii pronto a modificare le tue istruzioni se necessario.
  7. Testa e risolvi i problemi delle tue istruzioni per assicurarti che siano chiare ed efficaci. Reimposta la conversazione, inizia dall’inizio per identificare e risolvere eventuali problemi.
  8. Utilizza il “trucco dell’agire come” per aiutare ChatGPT a capire il suo ruolo nella conversazione. Specificando che dovrebbe “agire come” un personaggio o un’entità specifica, puoi fornirgli una direzione e una guida chiara.

La L del metodo GOL può indicare anche il layout, la forma dell’output che si desidera. Sebbene la maggior parte degli utenti si limiti a ricevere in cambio dei prompt solo testo, ChatGPT offre molto di più. Ecco diversi i tipi di formati che ChatGPT è in grado di gestire, con relativi esempi.

  1. Grafici e diagrammi. Un grafico a torta che mostra la percentuale di mercato di diversi sistemi operativi per smartphone.
  2. Checklist. Preparazione per un viaggio.
  3. Scheda valutativa. Confronto tra due modelli di smartphone.
  4. JSON.
    {
    “libro”: {
    “titolo”: “Il nome della rosa”,
    “autore”: “Umberto Eco”,
    “anno”: 1980,
    “genere”: “romanzo storico”
    }
    }
  5. Tabella.

    Marca Modello Anno Prezzo
    Apple iPhone 14 2023 €1100
    Samsung Galaxy S25 2023 €900
    Google Pixel 7 2023 €800
  6. Codice di programmazione.
    def somma(a, b):
    return a + brisultato = somma(3, 5)
    print(“La somma di 3 e 5 è:”, risultato)
  7. CSV.
    nome, cognome, età, professione
    Mario, Rossi, 35, ingegnere
    Luca, Bianchi, 42, medico
    Anna, Verdi, 28, avvocato
  8. XML/YAML
    <persone>
    <persona>
    <nome>Mario</nome>
    <cognome>Rossi</cognome>
    <età>35</età>
    <professione>ingegnere</professione>
    </persona></persone>
  9. SVG
    <svg xmlns=“http://www.w3.org/2000/svg” width=“100” height=“100”><circle cx=“50” cy=“50” r=“40” stroke=“black” stroke-width=“3” fill=“red” /></svg>

Un esempio di buon prompt per ChatGPT

Infine faccio un esempio di prompt con guida, obiettivi e limiti (in questo caso riguardanti la tipologia di film che mi interessava e il numero massimo di caratteri del testo di descriz). I limiti possono riguardare ambiti, settori, eccetera.

In conclusione, per quanto ChatGPT sia uno strumento sbalorditivo, i migliori risultati si ottengono quando lo si interroga nel modo giusto. E per fortuna: per qualche tempo il ruolo dell’uomo sarà ancora importante. Solo che cambia: non più creazione di contenuti, ma curatore di contenuti.

Ricapitolando, bisogna interrogare ChatGPT con un linguaggio semplice, essenziale ma preciso. Rispettando il metodo G.O.L.!

Il metodo G.O.L. su Sesviland

Il mensile Sesviland ha pubblicato un mio testo su questo metodo, eccolo:

 

Gli altri metodi di prompt engineering

Durante il corso sul prompt engineering racconto altri metodi utili per creare set di istruzioni efficaci. Per esempio il metodo G.O.L.D., evoluzione del metodo G.O.L. illustrato in questa pagina, e soprattutto il metodo SO.C.RA.T.E.

Il libro sul prompt engineering

Nel febbraio 2024 ho dato alle stampe il libro “ChatGPT, come stai?” sui prompt engieneering!

Il corso sull’intelligenza artificiale generativa

Scrivimi per informazioni sul corso