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AI generativa e prompt engineering: il metodo SO.C.RA.T.E. (articolo per Dillofacile.it)

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Nel febbraio 2024 ho scritto per il sito Dillofacile.it un articolo sul prompt engineering, o meglio sul mio metodo SO.C.RA.T.E. Lo riporto integralmente qui.

Intelligenza Artificiale Generativa e Prompt Engineering

Nel panorama sempre più complesso dell’intelligenza artificiale generativa, il prompt engineering emerge come una disciplina cruciale per ottimizzare l’interazione tra umani e macchine. Qualcuno parla di nuovo mestiere, per me è una nuova skill.

Il metodo SO.C.RA.T.E.
Lavorando su vari prompt, mi sono inventato il metodo SO.C.RA.T.E., che rappresenta una strategia innovativa e potente per affinare la comunicazione con gli strumenti basati sull’IA, come ChatGPT e compagnia bella, ribaltando la situazione: non dobbiamo essere noi a interrogare il chatbot, ma viceversa!

Il metodo socrAItico
Mi sono ispirato al metodo socratico: una forma di indagine, basata su domande e risposte che stimolano il pensiero critico e generano idee, che si trova in molte delle opere di Platone (dove Socrate è spesso il personaggio principale). In pratica, la cosiddetta maieutica.

Questo approccio può essere applicato anche al rapporto tra ChatGPT e l’utente.
Come Socrate, ChatGPT può porre domande per capire meglio le esigenze dell’utente, per guidarlo verso una comprensione più profonda della sua esigenza.

Se dovessi chiedere a ChatGPT di generare un piano editoriale per alimentare il blog della mia azienda, non è detto che in un prompt io riesca a fargli comprendere al meglio che cosa produciamo, per chi, ecc. Bisogna scatenare il ping pong.

Che cosa vuole dire “SO.C.RA.T.E.”?
“SO.C.RA.T.E.” è un acronimo, e sta per:

  • SOllecito
  • Contesto
  • RAffinamento
  • Turni
  • Esortazione

Sollecito
Il primo passo consiste nel sollecitare il chatbot, ovvero formulare una richiesta chiara e diretta.

La precisione nella domanda è cruciale. Come già visto, una richiesta vaga o generica può portare a risposte meno pertinenti. È importante essere specifici: se si desidera una risposta in un determinato ambito o contesto, questo deve essere esplicitato.

Per esempio, chiedere “Quali sono le ultime tendenze nel marketing digitale nel mercato B2C?” è più efficace di un generico “Parlami di marketing”.

Contesto
Il contesto riguarda l’inserimento di informazioni aggiuntive che possono aiutare ChatGPT a comprendere meglio la richiesta. Questo include dettagli specifici, sfumature o condizioni particolari.

Per esempio, se si chiede un contenuto che riguarda un argomento tecnico, specificare il livello di complessità desiderato nella risposta può essere molto utile.

RAffinamento
Il raffinamento – fase non indispensabile – si riferisce a ulteriori dettagli, ancora più specifici.

Per esempio, se sto chiedendo a ChatGPT di simulare un colloquio di lavoro, posso indicare il link dell’offerta.

Turni
Questo è il cuore del prompt socratico: occorre chiedere al chatbot di organizzare una conversazione a turni, una vera intervista.

Invece di aspettarsi una risposta completa e definitiva in un solo scambio, è spesso più produttivo provocare un ping pong, dove ogni risposta fornisce la base per la domanda successiva.
Questo approccio è particolarmente utile per esplorare argomenti complessi o per affinare gradualmente il focus della conversazione.

Il comando è molto semplice: “Fammi una serie di domande”.

Esortazione
Se mi limitassi a chiedere al chatbot “fammi una serie di domande”, però, avrei un problema: le farebbe tutte insieme, in una volta sola. Non va bene. Se voglio che ogni domanda alimenti la successiva, devo specificare che deve aspettare la mia risposta prima di porre la domanda successiva.

In conclusione
Il metodo SO.C.RA.T.E. è un approccio strutturato per interagire efficacemente con ChatGPT. Attraverso una buona richiesta e un dialogo a turni, è possibile ottenere il massimo dal chatbot. Provare per credere, come diceva un altro grande filosofo (non è vero, era Guido Angeli, imbonitore televisivo!).

Un esempio d’uso del metodo SO.C.RA.T.E.

Ecco l’esito:

Il video che spiega il metodo SO.C.RA.T.E.

Il mio libro sul prompt engineering

Il mio libro “ChatGPT come stai?” comprende questo e altri metodi di prompt engineering. Ecco la presentazione del libro:

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“ChatGPT, come stai? Il prompt engineering come nuova skill ibrida” [VIDEO DI PRESENTAZIONE]

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Il 28 febbraio 2024 ho dato alle stampe, con l’editore Ledizioni (collana “Fai da tech“), il libro “ChatGPT, come stai? Il prompt engineering come nuova skill ibrida”. Il testo è al tempo stesso una riflessione innovativa sul rapporto tra umani e intelligenze artificiali generative e un manuale pratico. L’obiettivo è quello di guidare il lettore in un viaggio attraverso le sfaccettature dell’AI, analizzando la capacità “emotiva” e di “comprensione” di ChatGPT e degli altri modelli di linguaggio (LLM) Il testo illustra, passo a passo, come interagire efficacemente con i chatbot grazie al promptengineering, sfruttando trucchi, tecniche evolute e metodi esclusivi come G.O.L.D. e SO.C.RA.T.E.

Ecco il video di presentazione del libro:

Ringrazio la rivista Advisor Private per aver segnalato il mio libro:

Il libro su Amazon

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Corso di prompt engineering

Qualche tempo fa mi sono imbattuto in questo articolo:

Non sono d’accordo: il prompt engineering, l’arte di interrogare le intelligenze artificiali, non sarà un lavoro, bensì una competenza. E qui viene il bello: una competenza mai vista.

Tra hard e soft skill

Fino a oggi abbiamo sempre diviso le competenze tra hard skill e soft skill. Tra le prime mettevamo le abilità tecniche che si applicano a mansioni e compiti specifici, per esempio saper usare Excel. Per soft skills, invece, intendevamo abilità interpersonali che possono essere trasferite a diversi tipi di lavoro e situazione, come la capacità di saper lavorare in team. Ora invece si parla di qualcosa di inedito: un ibrido. Dobbiamo sapere utilizzare degli strumenti informatici, i cosiddetti modelli di linguaggio LLM (questa è una hard skill) ma con la capacità di saperli interrogare, correggere, stimolare e così via. Ma queste sono competenze comunicative, addirittura relazionali! Quindi hard e soft skill si mischiano nel prompt engineering.

Faccio un esempio. Il paper scientifico intitolato “Large Language Models Understand and Can be Enhanced by Emotional Stimuli” esplora la capacità dei grandi modelli linguistici (LLM) di comprendere gli stimoli emotivi. Gli autori hanno condotto esperimenti su vari LLM (come Vicuna, Llama 2, BLOOM, ChatGPT e GPT-4) e hanno dimostrato che gli LLM hanno una certa comprensione dell’intelligenza emotiva e che le loro prestazioni possono essere migliorate con l’uso di “emotion prompt”, prompt che combinano il comando originale con stimoli emotivi. I risultati? Un miglioramento medio del 10,9% in termini di prestazioni, veridicità e metriche di responsabilità.

Il mio corso di prompt engineering

Il corso può avere una durata variabile, a seconda delle esigenze dell’azienda o del professionista: durata minima 6 ore. Il corso, anzi: il workshop, mira a fornire una conoscenza approfondita dell’ottimizzazione delle interazioni tra gli utenti e i LLM (come ChatGPT, Copilot, Gemini, Claude, ecc.). L’obiettivo concreto? I partecipanti impareranno le tecniche e gli strumenti per creare prompt efficaci, migliorare l’accuratezza e l’utilità delle risposte generate dai modelli. Ovviamente saranno mostrati tanti casi di successo ma soprattutto occorre mettere in pratica tutto quello che si vede di volta in volta. I moduli previsti sono cinque.

Modulo 1
Introduzione al prompt engineering

Questo modulo introduce gli studenti ai concetti fondamentali del prompt engineering: intelligenza artificiale generativa, machine learning, deep learning, LLM, NPL, ecc.

Modulo 2
Etica e considerazioni legali

Questo modulo finale affronta le questioni etiche e legali relative all’utilizzo di LLM e al prompt engineering, inclusi privacy, copyright e la sicurezza.

Modulo 3
Creazione di prompt efficaci

In questo modulo, gli studenti impareranno come formulare prompt che portano a risposte più accurate e utili da parte dei modelli di lingua. In particolare ho sviluppato il mio modello cha si chiama “GOL”.

Durante il corso illustro anche il modello G.O.L.D., variante evoluta del metodo G.O.L., e il metodo SO.C.RA.T.E.:

Modulo 4
Ottimizzazione e Testing

Questa parte del corso, la più laboratoriale, esplora le tecniche di ottimizzazione e testing dei prompt.

Modulo 4
Casi d’uso specifici e best practice

Il modulo copre vari casi d’uso specifici del prompt engineering, da applicazioni aziendali a progetti di ricerca, e discute delle migliori pratiche nel settore.

Che cosa dice chi ha già fatto il corso?

Il mio libro sul prompt engineering

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