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5 domande sbagliate su LinkedIn (con le risposte giuste) – articolo per Smart News 7/2020

Sul numero 07 del 2020 del magazine Smart News di Intellimech ho scritto questo articolo su LinkedIn:

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Qui trovi la trascrizione del pezzo:

5 domande sbagliate su LinkedIn (con le risposte giuste)

Dopo anni di corsi sull’uso strategico di LinkedIn in centinaia di aziende di ogni tipo, ho raccolto cinque domande sbagliate alle quali devo cercare, ogni volta, di dare una risposta sensata. Eccole.

  1. LinkedIn serve solo per i dirigenti?

Sebbene un tempo questo social network fosse frequentato prevalentemente da manager e colletti bianchi, negli ultimi anni le cose sono cambiate. Lo dimostrano i numeri: dei quasi 14 milioni di italiani iscritti, 250.000 sono operai, 88.000 infermieri e 68.000 magazzinieri, tra gli altri. Sono ormai abbondantemente rappresentate tutte le professioni. Quelle che sono più cresciute negli ultimi 15 anni: commerciale; assistente amministrativo; consulente; responsabile di progetto; supervisore; CEO; tecnico; responsabile vendite; ingegnere programmatore; ingegnere.

  1. Come faccio a vendere su LinkedIn?

Sui social non si vende, secondo me. A meno che si consideri vendita “Facebook marketplace” (non scherziamo). I social – LinkedIn in primis – servono per creare connessioni, relazioni. Servono per generare opportunità, preparando il terreno. In pratica, servono per fare il cosiddetto “social selling” (che non è il social commerce).

  1. LinkedIn serve solo per fare networking?

Eh, no. Per me il networking è un’altra cosa: incontrarsi faccia a faccia, davanti a un caffè, e ascoltare, discutere, proporre e così via. LinkedIn, da questo punto di vista, può essere un ottimo acceleratore.

Quando seguo i manager per potenziare il loro personal branding e il loro networking, suggerisco di trovare tanti contatti in target su LinkedIn, ma poi di incontrarne uno o due alla settimana. Di persona.

  1. I contenuti su LinkedIn non li legge nessuno, perché scriverli?

Un tempo LinkedIn veniva usato solo come social network, per collegarsi a colleghi e clienti, al limite per mandare e ricevere messaggi. Ora sempre più persone lo usano anche come social media (dovrei scrivere social medium), per pubblicare e leggere contenuti interessanti. La pubblicazione di contenuti è un’ottima tattica per attuare il cosiddetto “content marketing” e generare relazioni e opportunità.

  1. Dove lo trovo il tempo di gestire il profilo LinkedIn?

Molte persone pensano non solo che usare LinkedIn sia tempo perso, ma che il tempo necessario sia davvero tanto: ore e ore alla settimana. Ovviamente questo dipende dal tipo di ruolo (un sales manager dovrebbe passare molte ore su LinkedIn) ma in linea di massima per ottenere risultati significativi, a detta di LinkedIn, bastano solo nove minuti al giorno. Ripeto: nove! Per fare cosa? Gestire la rete di contatti (gli inviti in entrata e in uscita), i messaggi, pubblicare e interagire con contenuti altrui. Chi non ha nove minuti per gestire la propria comunicazione digitale?

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